L'ottica del libro è strettamente evangelica, e il dato di quelle fonti resta essenziale e normativo, anche se le parole e i silenzi di quei testi aprono alla possibilità di una lettura più profonda. Nel racconto evangelico del cosiddetto tradimento c'è spazio anche per la scoperta di aspetti che non possono essere trascurati, neppure riguardo al caso di Giuda, che non è solo l'archetipo e il modello dell'errata condotta tout court. A suo modo, doveva volere ancora bene a Gesù, se ne piange la sorte e si tormenta al punto da togliersi la vita. È questa la domanda che - senza voler sottrarre la figura di Giuda al suo mistero - soggiace a ogni passo del libro e ne costituisce il filo conduttore.
Il titolo del libro è pieno di significati e promesse nascoste. Così come i titoli delle tre parti in cui è divisa l'opera: Il velo rimosso, L'Agape Trinitaria e l'invidia della triade demoniaca, L'ira dell'Agape ferita. Questi e gli altri titoli che troviamo nel libro ci introducono nel dramma divino-umano, nel dramma della salvezza. Tra i protagonisti del dramma ci sono due donne: da un lato la donna celeste, la donna-Chiesa, e dall'altro «Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra» (Ap 17,5). Non è però la donna prostituta a costituire il nucleo del male che si oppone all'Agnello. Questo ruolo spetta al drago, il serpente antico, il Satana, e alle sue bestie scudiere. Il concetto del dramma ci fa ricordare la grande opera di Hans Urs von Balthasar, soprattutto la seconda parte della sua trilogia, cioè la TeoDrammatica. Potremmo dire che il libro di Enrichetta Cesarale è balthasariano. L'autrice con grande passione attraversa l'Apocalisse, dimostrando Dio coinvolto direttamente nel dramma umano, ma non nel senso delle mitologie classiche, dove gli dèi sono implicati nei cicli del cosmo e nelle sentenze del destino cieco. Il dramma biblico, il dramma apocalittico, si svolge tra le libertà: la libertà infinita di Dio e la libertà finita dell'uomo. In questo intreccio delle libertà, Dio si impegna realmente nella storia umana nel mondo, senza però ridursi a essa. Egli è veramente presente nella storia e, nello stesso tempo, rimane il Signore trascendente e onnipotente, assolutamente altro da tutto il creato (dall'Introduzione di Dariusz Kowalczyk).
Nello zaino mettiamo le cose importanti ed essenziali che ci servono per la scuola, per il lavoro, per una gita, per un viaggio. Noi sentiamo che c'è lo zaino sulle nostre spalle, ma, al tempo stesso, ci lascia i movimenti liberi. Così è per la fede: siamo consapevoli che è importante per la nostra vita, perché è un valore grande, ma Dio ci lascia liberi di abbracciarla, di approfondirla, di viverla. Dentro lo zaino che è questo libro ci sono gli argomenti più importanti della nostra fede. È uno strumento per tutti coloro che desiderano conoscere i principi fondamentali del cristianesimo, da usare in famiglia, a catechismo, perché contiene i concetti essenziali da consegnare ai ragazzi che si preparano a ricevere i sacramenti. Lo zaino del cristiano è anche indicato per i ragazzi del post-Cresima e per tutti coloro che fanno un cammino di fede all'interno dei gruppi e dei movimenti della Chiesa, perché offre una sintesi di ciò che dobbiamo conoscere e vivere per poterci chiamare cristiani, cioè discepoli di Gesù Cristo. È il bagaglio di fede da portare nel cammino della vita.
Un'originale sintesi dei libri storici attorno a immagini che ne aiutano la memorizzazione: il comandante (Giosuè); il carisma del potere (Giudici); il tempo delle decisioni (Rut); ascesa, divisione e caduta del regno (1-2 Samuele e 1-2 Re); il potere del tempio (1-2 Cronache, Esdra e Neemia); lotta di liberazione o martirio? (1-2 Maccabei). Con una presentazione di mons. Luciano Pacomio
Anni 2021-2022: la fine è vicina! Questo è quanto viene evidenziato da un catastrofismo imperversante, che occupa televisioni e giornali, senza filtro, senza rispetto delle verità scientifiche, senza amore per la natura. Al di là di quello che viviamo, sentiamo, ascoltiamo, cosa ci attende veramente? Alla luce di quanto ci circonda non siamo molto ottimisti per il futuro. Si prospettano: effetto serra, nuova glaciazione, spostamento dei poli, impatti di pianeti. In questo contesto è utile una rilettura dell'Apocalisse, o di una parte di essa, come fa l'autore di questo libro. L'Apocalisse, infatti, - testimonia proprio l'invincibilità dell'Agnello, invitando i credenti alla fiducia dinanzi alle prove; - è un libro di speranza, che invita a non avere paura di colui che si oppone al Cristo; - è un libro che illumina tutta la storia umana della radiosa luce della Pasqua.
Il testo, a carattere antologico, raccoglie alcuni dei passaggi più significativi riguardo al tema dell'ospitalità dello straniero nella Chiesa antica (con l'unica eccezione di una notizia sul carattere tipicamente cristiano di questa pratica, riportata da Giuliano l'Apostata). La radice di questo tema - espresso nella stessa Legge giudaica (basti pensare al significato rappresentato dal libro dell'Esodo) -, fortemente sottolineata nell'Introduzione dalla Curatrice, ha permesso il progressivo passaggio nella considerazione dello straniero da nemico a ospite. Tale acquisizione di valore nella considerazione dell'Altro, ben attestata nelle riflessioni dei primi autori cristiani, rappresenta un genuino apporto della tradizione cristiana al mondo Occidentale, oggi sempre più dimentico delle sue radici culturali
Una particolare confezione, elaborata appositamente per la celebrazione della Cresima, rende quest'edizione del Vangelo e Atti degli Apostoli un possibile dono da fare a ragazzi, giovani o adulti, proprio per questa particolare occasione. Le caratteristiche principali: il testo biblico è nella versione CEI; le introduzioni ai singoli libri sono riprese da La Sacra Bibbia CEI-UELCI (2008). Chiarezza e grafica fanno del testo un'edizione pensata soprattutto per agevolare i primi passi alla scoperta della Bibbia. Sulle prime pagine del libro vi è un rimando diretto alla specifica occasione (Ricordo della Confermazione) e su un'aletta una preghiera di invocazione allo Spirito Santo. Testo CEI 2008 integrale introdotto da un messaggio di papa Francesco per chi ha celebrato la Cresima.
Uno strumento agile per i corsi monografici su formazione e discernimento spirituale.
Testo adatto anche ai “non addetti ai lavori”: in parrocchie, associazioni, gruppi, vita religiosa.
Descrizione
La domanda sulla “vocazione” emerge a più riprese, non solo per rispondere alle concrete scelte di vita, ma per motivare il proprio orientamento verso la realizzazione di un progetto di felicità. Tra successi e fallimenti, a tutti noi è capitato di sperimentare, almeno una volta, la fatica di capire e di interpretare il nostro posto nel mondo.
Per aiutare a comprendere meglio il mistero della vocazione, questo libro propone di esaminare i racconti di chiamata nella Bibbia, approfondendo l’aspetto vocazionale espresso nelle figure e nei simboli della narrazione.
L’itinerario comprende tre capitoli, pensati secondo uno sviluppo progressivo. Il primo riassume la nozione di vocazione-chiamata e l’impiego del verbo “chiamare”, puntualizzando il genere letterario e il funzionamento dei racconti di chiamata. Il secondo mette a fuoco il senso e la funzione dell’immagine e del motivo vocazionale, proponendo una griglia di quindici immagini vocazionali. Infine, il terzo presenta in modo essenziale un percorso di dieci profili biblici con alcune chiavi interpretative, finalizzate alla conoscenza e all’attualizzazione del dinamismo vocazionale.
L'evangelista invita il lettore a guardare dal suo angolo prospettico e a sperimentare: - Come credendo si diventa figli di Dio nel Figlio di Dio. - Come seguendo il Figlio di Dio si consegue la vita eterna. - Come animati dallo Spirito si dimora nella vita che il Padre vive con il Figlio. Il discepolo amato ha percepito lo splendore ultraterreno del Figlio di Dio nella fragilità e umanità di Gesù, ne è rimasto affascinato e lo ha raccontato. Il vocabolario è semplice ed è aperto ad un simbolismo raffinato che narra la vita, la vita eterna e come la si raggiunge e come la si vive nella comunità credente.
Il percorso ideato dall'Autore ha il suo punto di partenza nel significato etimologico del vocabolo «battesimo», cioè «immersione». Così, dopo alcune precisazioni di base, egli ne studia le due componenti costitutive come sono esposte negli scritti neotestamentari, soprattutto dall'autore che lo ha maggiormente ripensato, cioè Paolo di Tarso. Si tratta, in concreto, di due immersioni complementari: una personale in Cristo e una comunitaria nella chiesa. La prima consiste in un'assimilazione spirituale a Cristo nella sua identità di salvatore, basata sulla sua morte e risurrezione. La partecipazione alla sua persona costituisce il battezzato in una condizione oggettiva di nuova creatura e di santità, da cui deriva la necessità di un corrispondente impegno morale. La seconda immersione avviene nella comunità ecclesiale. L'inserimento in essa offre al battezzato la possibilità di appartenere al corpo di Cristo, animato da un incomparabile amore agapico e da una variegata ministerialità dei diversi membri. Dall'esame dei testi biblici e di quelli patristici, confrontati con le testimonianze letterarie del mondo greco e romano, emerge come la parola, la fede e il battesimo siano alla radice della multiforme novità sul piano dell'essere e dell'agire di quanti non nascono ma diventano cristiani.
«Un libro toccante, esigente e di incomparabile ricchezza spirituale» Robert Sarah Quello dei Ventuno giovani cristiani copti decapitati dall'Isis il 15 febbraio del 2015 è stato definito come "il più grande caso di martirio cristiano del nostro tempo" (Anba Macarius). La straordinaria compostezza mostrata dai 21 martiri che affrontano la morte invocando il nome di Gesù Cristo ha suggerito a Martin Mosebach l'idea di un libro diventato la scoperta di una storia perduta, quella del cristianesimo copto. Gli incontri e i dialoghi intrattenuti con le famiglie dei giovani martiri e con i rappresentanti del clero copto ci aprono ad un contatto vivo con una fede millenaria. Il reportage è così diventato un magistrale saggio di profondità antropologica, sociologica e storica. La secolare persecuzione subita dai copti a partire dalla conquista araba sembra oggi rivelarsi una speciale grazia. Questa "Chiesa dei martiri" nasconde un destino, un tesoro, una missione: contribuire a trasmettere, in modo credibile, ad un tempo incerto e desolato come il nostro, la fede e la liturgia del primissimo cristianesimo. Un viaggio, dunque, nella "storia perduta del cristianesimo", in quel millennio d'oro della Chiesa mediorientale a cui un'Europa smarrita e sazia dovrebbe ricominciare a guardare per riscoprire se stessa. Un nuovo, straordinario miracolo che si aggiunge alle storie ammalianti raccolte da Martin Mosebach. «Perché volete incontrare queste persone? Non aspettatevi troppo. Sono tutte uguali. Voi potete far visita a qualsiasi famiglia copta e troverete ovunque lo stesso atteggiamento verso la Chiesa, la stessa fortezza e la medesima disposizione verso il martirio. Qui non vi è una Chiesa occidentale in una società occidentale. Noi siamo la Chiesa dei martiri. Non vedo alcun problema ad affermare che nessun copto nell'Egitto settentrionale tradirebbe la fede». Prefazione del card. Robert Sarah.
La celebre grammatica di Friedrich Blass e Albert Debrunner continua a essere la più completa e sperimentata tra le grandi trattazioni del greco neotestamentario oggi in uso. Nella nuova edizione curata da Friedrich Rehkopf questo compendio si distingue per la perspicuità sia della disposizione del materiale sia dell'acribia analitica. La rielaborazione di F. Rehkopf dà in forma chiara il debito rilievo a quanto la grammatica già offriva e insieme l'arricchisce di nuovo materiale, sì che l'uso dell'opera ne risulta facilitato soprattutto per gli studenti. Un indice analitico oltremodo circostanziato, l'indice dei termini greci e un abbondantissimo indice dei passi citati (neo- e veterotestamentari, oltre che dei Padri della chiesa) facilitano grandemente la consultazione dell'opera.