La storia della più nota astrofisica italiana raccontata ai giovani con la spontaneità, la passione e l'impegno che hanno caratterizzato tutte le sue scelte. L'educazione aperta e tollerante ricevuta dai genitori, i successi sportivi, gli affetti, le prime ricerche, l'affermazione internazionale, l'impegno civile e politico: ricordi belli, dolorosi e divertenti. 70 pagine di biografia, gli approfondimenti su l'astrofisica, il testo teatrale, e alla fine l'intervista di Sylvie Coyaud a Margherita, per un colloquio quasi diretto ed immediato coi giovani lettori. Età di lettura: da 10 anni.
Un'opera illustrata da più di 16.000 segni, tavole e documenti: un'enciclopedia dei numeri che racconta in termini accessibili a tutti la storia delle cifre: dall'epoca dei sassolini ai nostri computer, indagando le diverse albe dei numeri in civiltà lontane (gli egiziani, gli ebrei, i maya, gli arabi). Il testo è preceduto da una introduzione di Piergiorgio Odifreddi, che sottolinea come "le storie del numero e dell'uomo siano in realtà intrecciate in maniera inestricabile, e come i progressi e regressi dell'uno siano andati di pari passo coi progressi e regressi dell'altro".
Cosa c’entra la scienza con il senso della vita? Può uno scienziato rispondere a questa domanda sapendo che,mentre l’uomo vuole certezze e promesse,la scienza non offre né queste né quelle? Esiste, al contrario, una struttura razionale dell'universo che attende di essere scoperta dalla curiosità umana? E può l’esperienza religiosa fornire ispirazione per l’indagine scientifica? Due punti di vista opposti vengono presentati in questo libro, da due autorevoli personaggi del mondo della scienza. L’ampiezza dei temi trattati dai due autori – la fisica e le sue leggi,la natura,il tempo e lo spazio,i minimondi delle molecole e maxi mondi dei pianeti,l’osservazione scientifica,la ricerca del senso – e l’abile scrittura di entrambi che li porta a dire cose difficili con parole facili, producono una vera e propria introduzione alla fisica e alla ricerca scientifica,per tutti.
AUTORI
Edoardo Boncinelli è laureato in fisica presso l'Università di Firenze con una tesi sperimentale di Elettronica Quantistica (Relatore:Giuliano Toraldo di Francia).Nel 1968 una borsa di studio presso l'Istituto Internazionale di Genetica e Biofisica,CNR di Napoli,lo ha introdotto nel mondo della genetica.È stato direttore del Laboratorio di Biologia Molecolare dello Sviluppo presso l’Istituto Scientifico dell’Ospedale San Raffaele e Direttore di Ricerca presso il Centro per lo Studio della Farmacologia Cellulare e Molecolare del CNR di Milano. Ha dedicato molti anni allo studio dei geni che regolano la disposizione e la formazione delle varie parti del corpo umano,ottenendo risultati apprezzati in tutto il mondo.È stato direttore della SISSA,Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste.
George Coyneè un astronomo e sacerdote gesuita statunitense.È stato direttore della Specola Vaticana,l’osservatorio astronomico della Chiesa cattolica situata a Castel Gandolfo e sul monte Graham in Arizona,dal 1978 al 2006.È tutt'ora è a capo di un team di ricercatori presso l'università dell'Arizona.
L'affresco generale del rapporto tra l'uomo e la sua millenaria storia evolutiva si arricchisce di un nuovo importante tassello. Questa volta il protagonista è uno dei più affascinanti e misteriosi tratti distintivi di Homo sapiens: perché crediamo, e siamo convinti che possa esistere un'"intelligenza superiore" che governa e indirizza le nostre vite? Perché tendiamo con facilità a credere nel sovrannaturale, nelle religioni, nella telecinesi, negli angeli, nella fortuna (o nella sfortuna) e nel destino? La risposta, per il biologo ed ex credente Lewis Wolpert, risiede nella nostra particolarissima evoluzione di specie animale, precisamente nello sviluppo dei concetti di causa ed effetto, e nel modo in cui la nostra mente è stata "geneticamente programmata". Quando hanno sviluppato la capacità di costruire strumenti e oggetti appositamente creati per ottenere uno scopo (accendere un fuoco, macinare i semi per mangiarli o cacciare gli animali), i nostri antenati hanno scoperto nel tempo di poter estendere tale tratto, unico nel regno animale, a sfide intellettuali sempre più complesse e insidiose, fino alla nascita delle religioni. La tesi di Wolpert è che una conseguenza dell'evoluzione del cervello umano è stata quella di diventare un vero e proprio "generatore di credenze", un meccanismo utile ed essenziale per la sopravvivenza della specie.
La domanda che sta alla base di tutte le ricerche, di tutti gli studi e di tutti i dibattiti (talvolta molto accesi) che nell'Ottocento hanno dato origine alla paleoantropologia, è in definitiva quella che l'uomo si pone da sempre: da dove veniamo? Qual è il nostro posto nel pianeta che abitiamo e nella sua storia? Questa disciplina, così affascinante e per sua natura eclettica, che da più di due secoli ricostruisce faticosamente, reperto dopo reperto, le tappe della nascita e dell'evoluzione dell'uomo, sta in questi ultimi anni godendo del fondamentale apporto di altri rami della scienza. Accanto al rinvenimento e all'analisi dei resti fossili, i paleoantropologi attingono sempre più dagli studi sul clima del passato e sulle credenze magiche e religiose di popoli ormai scomparsi, dai progressi della genetica e da quelli della biologia, fino alle recenti misurazioni della geocronologia.
Dopo la pubblicazione della sua opera più celebre, "La struttura delle rivoluzioni scientifiche" (1962), Thonias Ruhn ribadì i principi fondamentali della sua teoria in una serie di interventi. È ciò che fa anche in questo piccolo libro, destinato all'ampio pubblico dei non specialisti e tuttora inedito in italiano. L'autore vi sostiene che il cammino della scienza verso la verità non procede per gradi, ma è soggetto periodicamente a rivoluzioni che comportano un mutamento del paradigma di riferimento, cioè dell'insieme di teorie, leggi e strumenti universalmente accettati. Il cuore del volume è dedicato alla presentazione di tre esempi di cambiamento scientifico rivoluzionario: il passaggio dalla concezione aristotelica del moto a quella newtoniana; il passaggio dalla teoria delle forze di contatto a quella chimica per spiegare la pila di Volta; infine il passaggio dalla derivazione di Planck della legge sulla radiazione di corpo nero a quella comunemente adottata oggi. Tre momenti cruciali nella storia della scienza, che Ruhn illustra con grande chiarezza e semplicità, per poi definire su questa base i tratti comuni che individuano la categoria di "rivoluzione scientifica".
La fisica non è forse una scienza noiosa, in grado di confondere le idee al più innocente degli studenti e di far vacillare il più convinto dei professori? Questo breve saggio è la risposta - negativa - a tale domanda. L'intento dell'autore è infatti dimostrare che la fisica può essere interessante e avvincente e che la generale diffidenza nei suoi confronti dipende in realtà dal fatto che il suo aspetto ludico non è ancora stato approfondito e divulgato adeguatamente.
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La teoria della relatività ristretta, pubblicata nel 1905, ha trasformato in maniera radicale la nostra visione del mondo, stravolgendo i concetti familiari di spazio, tempo ed energia e obbligandoci ad affrontarne le definizioni controintuitive formulate da Einstein. La loro comprensione non fu facile un secolo fa e non lo è ancora oggi, ma con questo libro Sander Bais ha trovato un modo originale e incredibilmente efficace per comunicare l'essenza della teoria. Attraverso una serie di diagrammi di facile comprensione, e servendosi solo di nozioni di geometria elementare, Bais guida il lettore attraverso gli aspetti più strani e meno comprensibili di concetti fondamentali come la simultaneità, la casualità e la dilatazione dei tempi, mettendo a fuoco la differenza tra la visione newtoniana, con il suo tempo universale, e quella einsteiniana, dove la grandezza universale diventa la velocità della luce. Aiutato da un'esposizione chiara e brillante, il lettore può giocare con la teoria e con i suoi grandi paradossi, cogliendo infine l'intima essenza della visione einsteiniana dello spazio, del tempo e della realtà fisica in generale.
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lan Stewart è uno dei matematici più popolari al mondo, autore di numerosi e acclamati bestsellers. Con questo saggio esplora un concetto allo stesso tempo semplice e complesso e che interessa molti campi del sapere: la simmetria. Nessun concetto è più importante nella storia della fisica e della matematica di quello della simmetria. È fondamentale per la teoria della relatività, la meccanica quantistica, la teoria delle stringhe e buona parte della moderna cosmologia. lan Stewart ne narra lo sviluppo dall'antica Babilonia al mondo contemporaneo, passando per Pitagora, l'aritmetica araba, il Rinascimento italiano, Évariste Galois, Niels Henrik Abel e vari altri personaggi e momenti cruciali della storia della scienza. Un percorso che si conclude con le simmetrie della numerologia nelle "matematiche reali", in cui alcuni numeri hanno singolari e imprevedibili proprietà, e con quelle dell'universo così come è concepito dalla teoria delle superstringhe.
La zebra è bianca a strisce nere o nera a strisce bianche? Come mai non ci sono animali con le ruote? Perché le imperfezioni presenti negli organismi sono prova dell'evoluzione? Domande a volte bizzarre, aneddoti, mostri e meraviglie della natura sono altrettante occasioni di approfondite e brillanti indagini nel campo della paleontologia, della biologia, della storia naturale. Scienziato dalla curiosità insaziabile e scrittore di grande comunicativa, Stephen Jay Gould ha tenuto per anni una fortunata rubrica mensile sul "Natural History Magazine": "Quando i cavalli avevano le dita" raccoglie una parte dei saggi lì pubblicati. Gli spunti e i percorsi sono molteplici e possono apparire eterogenei - stranezze biologiche che si spiegano soltanto in rapporto al passato filogenetico delle specie, concezioni continuiste e discontinuiste dell'evoluzione, la frode di Piltdown, scienza e politica, l'estinzione delle specie ecc. - ma in realtà gli argomenti trattati si organizzano attorno al tema portante del libro, la costruzione di un'immagine storica della natura, contribuendo con la loro varietà a suggerire la complessità e il fascino delle problematiche connesse all'evoluzionismo.
Lo spettro degli argomenti trattati da Gould è assai vario, ma ruota attorno al tema centrale della teoria dell'evoluzione e della storia naturale. L'evoluzionismo permette di individuare l'operare dell'evoluzione anche in argomenti molto poco tradizionali, come l'evoluzione della tastiera della macchina per scrivere, e nelle stranezze e negli "errori" della natura, come l'esistenza di capezzoli nel maschio dell'essere umano o il gigantesco uovo di kiwi, considerati fenomeni istruttivi proprio perché spiegano meglio della "perfezione" naturale il funzionamento e il carattere storico dei meccanismi evolutivi.
Il tema Ogm sta tornando prepotentemente di attualità, ora che è decaduta la moratoria imposta dall'Unione europea sulla coltivazione di piante geneticamente modificate e che ci si appresta a riesaminare la relativa normativa. Riassunta nelle sue linee essenziali la questione si pone nei seguenti termini: a distanza di circa undici anni dalla introduzione delle colture commerciali geneticamente modificate, attualmente solo quattro piante Ogm hanno conquistato posizioni di mercato significative (mais, cotone, colza, soia). La maggior parte degli altri nuovi costrutti hanno presentato gravi inconvenienti o sono rimasti allo stadio di progetti, a riprova della complessità intrinseca all'impresa affrontata. Dubbi crescenti sono venuti emergendo circa i vantaggi che gli Ogm offrirebbero in termini economici o agronomici. La posta in gioco è alta ed è necessario riportare il confronto a un livello di verifica scientifica che non lasci spazio ad ambiguità o ad alibi di sorta. Giaculatorie indignate o speculazioni interessate non sono ricevibili. E le accuse di scarsa scientificità che spesso i supporters del transgenico amano rivolgere con disprezzo ai loro interlocutori vanno rispedite al mittente. Facendo ripartire il confronto su un piano di parità, di reciproca attenzione e rispetto. Rinunciando a pregiudizi o preconcetti ideologici.