Agli uomini e alle donne del terzo millennio, Chiara ha qualcosa da dire e qualcosa da proporre anche se davvero contro-corrente; con la sua vita ci testimonia: che Dio ha il primato su tutti e su tutto; che vale la pena di essere poveri per testimoniare la libertà in un mondo segnato dal consumismo e attanagliato dai lacci della schiavitù del denaro; che vale la pena davvero di essere casti per testimoniare che il corpo è un dono di Dio creato per l’amore in un mondo ferito dalla sregolatezza del piacere e violentato dal possesso a tutti i costi che non concepisce il rispetto della persona; che vale la pena sul serio di mettere la propria volontà a servizio dell’altro, senza perdere la libertà della coscienza e del pensiero, in una società che non lascia spazio alla capacità critica dell’uomo essendo una comunità umana soffocata dall’ambizione, dal potere e dalla competizione sfrenata.
Chiara nasce aristocratica in una famiglia tra le più in vista di Assisi, città ferita dal Barbarossa, divisa tra potenti ed emergenti. Ragazza ricca e colta, è tuttavia sedotta dalla scelta radicale di Francesco; lo imita presto, avviando la forma di vita delle Povere Dame a San Damiano, dove vivrà fino alla morte, l'11 agosto 1253. La seguiranno in molte, in tutta l'Europa: fra loro anche Agnese di Boemia, già promessa sposa dell'imperatore Federico II. Sul fondale della vita quotidiana della gente più povera, della nascita dei comuni, delle lotte fra Papato e Impero e delle controversie religiose, lucida e detrminata, Chiara detta le regole della sua comunità, resistendo alle pressioni di cardinali protettori e papi.
Insieme a Margherita da Cortona, Chiara da Montefalco e Angela da Foligno, Chiara da Rimini appartiene al novero di quelle sante che, nell'Italia del XIII e XIV secolo, hanno tentato di vivere un'esperienza spirituale originale, fortemente impregnata dai valori del movimento francescano. A partire da un manoscritto medievale, Dalarun racconta la leggenda di questa santa minore. Da Rimini ad Assisi, il lettore accompagna Chiara lungo tutte le tappe del suo cammino, dal momento in cui si emancipa dall'oppressione degli uomini, fino a quello dei suoi accessi mistici, quando si infligge crudeli penitenze pubbliche che appaiono come una rivisitazione teatrale della Passione.
"Nobile di nascita, ma più nobile di spirito; verine nel corpo, castissima nella mente, giovane di età, provetta nel giudizio; costante nel bene, sposata per sempre all'Amore divino; sapiente e nello stesso tempo umile; Chiara nel nome, più chiara per la vita, chiarissima per i costumi". (Tommaso da Celano, 1190-1260)
La questione dell'autenticita del Privilegium Paupertatis e del Testamento. Attraverso un'approfondita indagine dei rispettivi generi letterari e del contenuto dei testi, l'Autore giunge a dimostrare che si tratta di due falsi.