È stato Dio a creare l’uomo o è stato l’uomo a creare Dio? Dio è soltanto il prodotto di un desiderio universale, o l’uomo ne ha intuito la reale presenza? Perché alcune religioni si somigliano? Perché molte rivelazioni avvennero nello stesso periodo? Perché uno stesso Dio avrebbe parlato in modo differente a popoli diversi? Qual è, in tutto ciò, il posto del cristianesimo?
È con questi grandi interrogativi che Rodney Stark – il più illustre sociologo delle religioni – si confronta in questo libro.
La storia delle religioni dimostra che c’è stata una evoluzione nella concezione di Dio: gli uomini sembrano adottare quelle immagini di Dio (o degli Dei) che forniscono loro di volta in volta maggiore appagamento, sia spirituale che materiale. Innanzitutto, preferiscono Dei personali a essenze divine prive di consapevolezza. Poi, tendono ad ampliare i poteri di questi Dei, dapprima circoscritti, verso il Dio assoluto, onnipotente e soprattutto etico del monoteismo – rendendo via via più complesse anche le teologie relative. Inoltre gli uomini preferiscono un Dio razionale e amorevole, perché esseri supremi irrazionali e indifferenti non favoriscono lo sviluppo della civiltà.
Attraverso un’analisi di ampio respiro – dalla fede degli uomini primitivi alle religioni delle prime civiltà (sumeri, egizi, greci, popoli mesoamericani), dal «mercato» religioso relativamente aperto di Roma ai primi monoteismi (zoroastrismo, ebraismo e cristianesimo), fino alla spiritualità «atea» dell’Estremo Oriente e all’Islam – Stark ha raccolto una ricchissima messe di dati e propone una serie di riflessioni come sempre stimolanti e intelligentemente provocatorie, che sfatano ancora una volta il pregiudizio antireligioso della nostra epoca.
L'AUTORE
RODNEY STARK è sociologo della religione e docente di Scienze sociali alla Baylor University di Waco, in Texas. Tra le sue numerose pubblicazioni, ricordiamo La vittoria della Ragione (2006) e Ascesa e affermazione del cristianesimo (2007), edite da Lindau.
DESCRIZIONE: Il libro di Stoyanov è la presentazione più completa di un fenomeno religioso fondamentale: il dualismo e cioè quella concezione che vede l’uomo e il cosmo come il terreno di battaglia delle forze contrapposte del bene e del male. Attestato anche presso diverse popolazioni indigene, il mondo delle concezioni dualiste ha recitato una parte importante in molte tradizioni religiose sia politeiste sia monoteiste. Grazie a una non comune conoscenza delle fonti primarie e della letteratura secondaria, l’Autore ricostruisce in modo brillante la storia complessa di queste concezioni, dall’Egitto antico, con i miti di Seth e Osiride, alla centralità che il dualismo ha nella rivelazione del profeta Zarathustra in Iran, nell’Orfismo in Grecia o presso i settari di Qumran. Il cuore del libro è consacrato alla fioritura di miti dualistici presenti nei grandi sistemi dello gnosticismo e del manicheismo e alle reviviscenze medievali, testimoniate dai Bogomili in Oriente e dai Catari in Occidente. Si tratta di una storia tragica quanto appassionante. La lotta sistematica che le varie chiese cristiane hanno condotto contro gli "amici di Dio" bogomili e i "perfetti" catari, che pretendevano di porsi come i "veri cristiani", minacciandone l’esistenza, se si è risolta sul piano storico in una sconfitta tragica di queste eresie, non ne ha segnato comunque la scomparsa definitiva. Uno dei meriti maggiori del libro di Stoyanov, conoscitore profondo del mondo bulgaro e dell’est europeo, sta proprio nel ripensare la storia delle concezioni dualistiche anche alla luce delle emergenze contemporanee. Il suo libro costituisce un contributo prezioso per andare alle radici di un fenomeno che continua a gettare la sua ombra inquietante anche sul nostro mondo. (Giovanni Filoramo)
COMMENTO: La storia dei dualismi religiosi (Dio malvagio/Dio buono; mondo redento/mondo perduto...) scritta dal massimo specialista a livello internazionale, dall'antichità all'età medievale, tra ortodossia ed eresia cristiane.
27 ottobre 1986. Papa Wojtyla convoca ad Assisi le religioni del mondo per un'inedita "Giornata mondiale di preghiera per la pace". Lo "Spirito di Assisi" è ancora vivo nei cuori di moltitudini di uomini perché sono stati i 30 anni trascorsi fin qui a mostrare quanto potente e lungimirante fu l'ispirazione che animò quella e le successive "Giornate" (1993, 2002, 2011, 2016): la pace è un dono di Dio, non è "religione" quella che fa guerra in Suo nome.
"Spiegatemi perché credere in Dio sarebbe ridicolo, mentre non lo sarebbe credere nell'umanità; credere nel regno dei cieli sarebbe stupido, mentre sarebbe intelligente credere nelle utopie terrene" (Aleksandr Herzen). Il comunismo fu una fede tesa a costruire un mondo più giusto, per assicurare la felicità a tutta l'umanità. Il secolo dei Lumi aveva affermato che l'uomo è buono per natura ed è la società che lo corrompe. Di qui la necessità di rimuovere tutto ciò che opprime l'uomo per realizzare il comunismo, "il momento reale dell'emancipazione e della riconquista dell'Uomo" (Marx). Messi alla prova, gli uomini continuarono ad essere imperfetti e inadeguati rispetto alle esigenze di perfezione della ragione e della dottrina. La fede nella capacità dell'uomo di realizzare "il paradiso in terra" si risolse storicamente in un vero e proprio inferno: invece del "sole dell'avvenire" "buio a mezzogiorno". La storia del comunismo invita a riflettere sull'uomo, sui meccanismi della violenza che spesso lo dominano e sul suo inestinguibile desiderio di compimento, che chiede una ragione liberata dalle secche del razionalismo, disposta ad aprirsi alla vastità del reale.
Sono due testi sacri differenti: uno e' la Bibbia di ebrei e cristiani, l'altro e' il Corano dei musulmani. Fronte a fronte, Bibbia e Corano parlano, spiegano, fanno capire che i ''popoli del Libro'' non hanno affatto lo stesso Libro.