Pubblicazione agile, a twitter. Fatta proprio per i giovani. Chi si avventura nella lettura e se ne lascia avvincere riscontrerà in Agostino un sorprendente specchio delle situazioni vissute dai giovani di oggi, dei loro sentimenti, delle loro crisi e delle loro aspirazioni. Lo mette in risalto l'articolazione stessa del libro: ad un testo su Agostino risponde una esperienza o riflessione di un giovane che si firma; a seguire una pagina in bianco con qualche provocazione per chi si sentirà rispecchiato in Agostino.
L'omelia "Sul Natale del salvatore nostro Gesù Cristo", censita anche con il titolo "Sul Natale di Cristo", è un testo molto conosciuto nell'antichità, tanto che se ne conserva una versione in armeno e altre in arabo, siriaco, georgiano e paleoslavo. Fin dalle prime parole, il testo mette al centro il tema che l'attraversa per intero: il mistero che avvolge la nascita divino-umana di Gesù in relazione al cosa, al come e al perché. «Osservo un mistero strano e paradossale: le mie orecchie risuonano del canto dei pastori che con la zampogna non modulano una melodia solitaria ma intonano un inno celeste. Gli angeli cantano, gli arcangeli celebrano, i cherubini inneggiano, i serafini rendono gloria, tutti fanno festa vedendo Dio in terra e l'uomo nei cieli». Dio che si fa uomo e il parto della Vergine aprono conflitti nella mente umana, suscitano aporie, possono condurre allo scetticismo e al rifiuto. Un conflitto tra ragione e fede che richiede di «non indagare con discorsi» quella nascita, quanto piuttosto di venerarla in silenzio.
Il presente studio individua l'originalità della dottrina di Giovanni della Croce nel fondamentale rapporto tra le facoltà antropologiche, memoria, intelletto e volontà, e le virtù teologali, speranza, fede, carità nel percorso di santità di Giovanni della Croce Mistico e Dottore della Chiesa. Per lui, l'anima, creata da Dio e unita al corpo fin dal primo istante dell'esistenza, è Sposa di Cristo e chiamata a rispondere a questo amore lungo tutto il cammino della vita fino alla santità, quando l'unione diventa piena e perfetta, e la Luce vince la notte.
Si tratta di uno strumento di studio e di ricerca, comprensibile anche ai non addetti ai lavori, che mira a diventare un punto di riferimento per conoscere la storia della teologia mariana nelle origini del cristianesimo. Il taglio dell'itinerario è teologico, il che rende questo libro un interlocutore ideale della ricca letteratura teologica con la quale interagisce autorevolmente senza dimenticare, l'importanza di un solido quadro storico, come "orizzonte" di un pensiero in divenire. L'ampiezza del repertorio di fonti interrogate e l'inclusività della metodologia analitica che sorregge l'opera fanno di questo testo una pubblicazione importante sia per la sua capacità di organizzare ciò che è già noto sia per la ricchezza di informazioni sulla mariologia delle origini cristiane.
"Tre secoli sono trascorsi, eppure davanti a Jean-Joseph Surin anche oggi gli uomini s'arrestano discordi e perplessi e si chiedono: ossessione demoniaca o nevrosi? supreme prove del mistico o fenomeni isterici? grazia o follia? o tutte queste cause insieme? C'è un groviglio di elementi inquietanti in giro al Surin: bisogna ammetterlo. Tuttavia i segni della sua grandezza emergono da quel groviglio e s'impongono indiscutibilmente, simili a vette luminose che si elevano da campi di nebbie informi e fluttuanti. Pensatelo pure affetto da nevrosi, ma voi non potrete disconoscere che egli abbia esercitato una vasta e profonda efficacia sulle coscienze migliori del suo ambiente e del suo secolo. Innumerevoli anime (e non tutte suggestionabili o ingenue), prese dal suo fascino spirituale, si sono poste sotto la sua guida e realmente hanno raggiunto le cime della perfezione cristiana." (Giovanni Colombo)
Teresa di Lisieux ed Elisabetta di Digione hanno considerato l'atto della dedizione totale a Dio uno e trino come il modo più sublime ed efficace per impegnare la propria vita nella salvezza del mondo. Esse sanno bene che una simile vocazione porta al nascondimento, così come le radici affondano nel terreno oscuro. Ma, come von Balthasar mostra magistralmente, è proprio da questo nascondimento che la Chiesa trae nutrimento e forza per le proprie azioni. Sarebbe assurdo strappare le radici dal terreno «affinché anch'esse possano stare all'aria e al sole»; l'albero infatti seccherebbe subito. Teresa ed Elisabetta, unite in un'intuizione fondamentale, si trovano, pur in questa concordanza di vedute, animate da un'opposizione estremamente feconda per il cammino della Chiesa verso la salvezza. Il loro donare la vita alla realtà della fede, infatti, prende corpo nel 'fiat' incondizionato che i loro cuori pronunciano al richiamo della volontà divina, il loro abbandonarsi e lasciarsi condurre è ciò che von Balthasar indica quale esempio di totale adesione alla parola di Dio.
Poter beneficiare finalmente della versione in lingua italiana dell'"Expositio Psalmorum" costituisce un contributo di grandissimo valore non solo per gli studi medievali e di letteratura cristiana antica, ma anche per una conoscenza più diretta della spiritualità monastica delle origini. Il testo dell'Expositio, infatti, era ben noto ai monaci del medioevo e accompagnava, insieme agli altri grandi commentari (primo fra tutti le "Enarrationes" di Agostino), quella meditatio-ruminatio con cui essi prolungavano, per così dire, nella solitudine e nel silenzio della cella, l'eco della celebrazione comune delle Ore Liturgiche e il canto della salmodia. I Salmi erano per loro come la nota costante, lo sfondo di tutta la loro relazione col Signore; aprendo il Salterio vi riconoscevano tutti quei tratti profondamente umani dell'anima orante e, nello stesso tempo, tutta la ricchezza di un testo che, in quanto ispirato, è stato messo da Dio nelle mani, nella bocca e nel cuore di chi prega. Prefazione della Comunità certosina di Serra San Bruno.
Di Agostino d'Ippona si ricorda sempre che in gioventù era stato un professore di grammatica e retorica, eppure nell'abbondantissima letteratura su di lui scarseggiano gli studi che indagano la sua figura di filosofo del linguaggio. I sei interventi raccolti in questo libro mettono in luce alcune sfaccettature del suo pensiero semiotico-linguistico, che ha esercitato un influsso profondo sulla cultura occidentale, e ragionano su temi quali il ruolo dei segni, l'apprendimento linguistico, la natura della frase, il rapporto fra tempo e linguaggio, la persuasione. La prospettiva storico-teorica che li unifica, senza alcun intento di completezza, fa del libro un interessante invito alla lettura.
La consacrazione al Cuore Immacolato di Maria nell'esperienza di San Luigi Maria Grignion di Montfort.
Contenuto: Prefazione del Card. Dionigi Tettamanzi. La collana Padri Apostolici è dedicata alla vita e alle opere dei Padri della Chiesa delle origini. Questo volume presenta una selezione commentata degli scritti e delle lettere di Sant'Ignazio di Antiochia e di San Policarpo Tutti i brani sono accompagnati da brevi spunti di riflessione. Ignazio di Antiochia: lettere alla chiesa di Efeso, di Magnesia, di Tralle, di Roma, di Filadelfia, di Smirne, Policarpo di Smirne: Lettera ai Filippesi, martirio di san Policarpo.
Elisabeth Catez (1880-1906) è conosciuta come Elisabetta della Trinità, entra al Carmelo di Digione nel 1901. La sua breve vita è caratterizzata da una ricca spiritualità trinitaria che Elisabetta sperimenta e sviluppa nella contemplazione del mistero di Dio che fece di lei una grande mistica. La malattia se la porta via all'età di 26 anni, ma il suo cammino spirituale appassionato alla sequela di Gesù la fa conoscere presto. Queste 15 meditazioni ci faranno riflettere sulla sua vita, il mistero della fede e della Trinità, della preghiera, della gioia, della vita eterna. La sua preghiera "O io Dio, Trinità che adoro" sia anche l'espressione della nostra vita cristiana. Beatificata da Giovanni Paolo II nel 1984, viene canonizzata il 16 ottobre 2016.
Un trattato fondamentale per conoscere la Storia della Chiesa e delle prime comunità cristiane. Panarion adversus omnes haereses è il capolavoro di Epifanio di Salamina (310/20-403) scritto contro tutte le eresie dell'epoca. L'Autore si propone di confutare le eresie che attecchivano allora all'interno delle comunità cristiane e ne considera e combatte nel testo circa 80 eresie diverse. Ad ogni eresia associa l'immagine di un serpente velenoso per il quale suggerisce un siero, da cui il titolo dell'opera "Panarion" ovvero "cassetta dei medicinali" da utilizzare nella lotta "contro il veleno dell'errore". Anche se è stato molto discusso dai posteri per la faziosità che talora l'attraversa, è un trattato prezioso per la quantità di notizie e documenti che riporta.