Il commento al vangelo di Giovanni di questo volume vuole aiutare ad attuare ciò che ha insegnato Guido II il Certosino, monaco del XII secolo, invocando lo Spirito Santo: «La lettura senza la meditazione è arida. La meditazione senza la lettura si smarrisce. La preghiera senza la meditazione è priva di calore. La preghiera può essere simile a una contemplazione, ma giungere alla vera contemplazione senza avere molto pregato sarebbe una rara eccezione e quasi un miracolo». Nel libro troviamo pagine esegeticamente corrette per la riflessione personale, per la preparazione delle omelie e per l'esperienza dei ritiri e degli esercizi spirituali, in un 'deserto' abitato dallo Spirito.
Nel nostro tempo ci sono parole dimenticate, superate, fuori moda: tra queste certamente fanno capolino pazienza e perseveranza. Attraversando le pagine della Scrittura e la vita quotidiana, gli incontri e gli scontri, l'autore dà voce a queste parole per abitare il quotidiano con la giusta calma, attenzione, profondità, e per dare al futuro il volto della speranza. È l'immagine del cammino ad accompagnare il lettore e a educare il suo sguardo, perché diventi uno sguardo capace di "fare nuove tutte le cose", di non dare nulla per scontato, di perdersi nei dettagli delle cose che contano. Sulle strade di questo libro santi e gente comune, soprattutto gli «ultimi della fila», ci presteranno i loro occhi e ci insegneranno il passo di Dio che non lascia indietro nessuno.
Provare a raccontare la bellezza è come comporre un'opera musical-teatrale: chi scrive mette in campo la propria conoscenza e le dà forma a partire da una personale osservazione del mondo, mantenendo la libertà dello sguardo. Per questo il libro è composto da ouverture, quattro atti suddivisi in scene e un finale. Ogni momento ha i suoni di diverse lingue, lo spirito vivace delle contaminazioni musicali, le suggestioni visive di geografie reali e sognate, i colori dell'arte e del cinema e le parole di filosofi, letterati e persone di fede, che lungo i secoli sono passate da una generazione all'altra, dando vita a nuove forme e nuovi significati. Riconoscere la bellezza nella realtà è aprirsi alla meraviglia della vita.
Passi di fede è una originale immersione dinamica nel Vangelo, che va oltre la semplice analisi testuale per concentrarsi sui movimenti e sulle azioni dei suoi personaggi. L'autore, giornalista e credente, invita il lettore a seguire le tracce di Gesù e dei suoi discepoli, scoprendo come le loro azioni e le loro scelte siano piene di significato e di attualità. Attraverso un'analisi attenta dei racconti evangelici, l'autore evidenzia come i personaggi biblici siano in continuo movimento, guidati da emozioni, speranze e desideri che li spingono a prendere decisioni cruciali. Questo approccio dinamico permette di cogliere la profondità e la ricchezza del messaggio evangelico, andando oltre l'interpretazione simbolica spesso predominante. Influenzato da figure come don Mazzolari, don Milani e papa Francesco, l'autore offre una lettura del Vangelo fresca e coinvolgente, che invita alla riflessione e alla partecipazione attiva. Passi nella fede è un libro per tutti coloro che desiderano riscoprire la bellezza e la potenza della Parola di Dio, e trovare in essa una guida per il proprio cammino spirituale."
Nelle nostre giornate possiamo sentirci intrappolati in schemi di azione e reazione negativi, illusori e dannosi. Diagnosticarli è fondamentale per accedere a un più profondo livello di consapevolezza. La mappa di queste distorsioni dell'umano consegnataci dagli antichi autori monastici ci offre una nuova chiarezza di visione. I loro testi costituiscono un tesoro di insegnamento pratico che l'autore ci riconsegna in pagine che sono un distillato di sapienza, affinato in anni di riflessione personale ed esperienza pastorale. Le otto tradizionali "passioni dell'anima" vengono collegate alle otto beatitudini evangeliche, presentando un itinerario da cui possiamo imparare cosa sia la vera libertà alla scuola della tradizione cristiana.
Cosa vuol dire amare? E come cambia questo amore quando Dio si manifesta? Poiché, scrive Simone Weil, non è la stessa cosa quando si ama prima che Dio giunga, e quando si ama in sua presenza. Non è lo stesso amare «per amor di Dio» e amare «nell'amore di Dio». «La forma velata dell'amore precede necessariamente la presenza di Dio e, spesso, regna essa sola nell'anima per lungo tempo; per molti, forse fino alla morte. Questo amore velato può attingere a gradi elevatissimi di purezza e di forza. Ogni forma di cui questo amore è suscettibile, nel momento in cui tocca l'anima, ha la virtù di un sacramento». Le pagine che seguono sono una sorta di atrio alla vita mistica che, occorre non dimenticarlo, non è l'arte dei credenti più "avanzati", ma l'unica forma della manifestazione, nelle donne e negli uomini, dell'amore divino.
"Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili". Così si apre la preghiera del Credo con la quale i cristiani affermano la propria fede. Una fede che contempla il mistero trinitario e che si apre, per l'appunto, con il Padre. Egli viene presentato come il "solo Dio" e il "Creatore" di ogni cosa, nei cieli e sulla terra. A 1700 anni da questa formulazione è essenziale rielaborare la definizione di "solo Dio" per riconoscere la dignità di ogni religione e quella di Creatore dev'essere ricompresa alla luce delle scoperte che le scienze hanno elaborato in merito al mondo e al cosmo. La via più sicura per ri-comprendere il Dio in cui credono i cattolici appare quindi legata alla parola "padre", a nuove visioni della paternità di Dio a partire dalla rilettura dei testi biblici alla luce delle conoscenze e delle esperienze attuali.
Dio ha affidato ognuno di noi ad un amico molto speciale: il nostro Angelo Custode! Non possiamo vederlo, ma è reale, vicino a noi giorno e notte, sempre pronto ad aiutarci, a proteggerci, a guidarci e ad ispirarci. La Sacra Scrittura, il Catechismo della Chiesa Cattolica, i Santi ci parlano del meraviglioso ruolo che gli angeli hanno nella nostra vita. Ad essi è ben chiaro il piano di Dio per noi. Gli angeli ci amano teneramente, con l'amore stesso di Dio per noi, per questo sono potentissimi quando lavorano in favore dei loro protetti. Nelle situazioni difficili, nei tempi di prova, chiamiamoli in nostro aiuto, non lasciamoli disoccupati! In questo libro troverete bellissime testimonianze, non riuscirete a chiuderlo! Vi scoprirete aspetti sconosciuti del vostro più fedele amico. Fare amicizia con lui renderà la vostra vita quotidiana molto più ricca e un fiume di gioia scenderà nel vostro cuore. Non vi sentirete mai più soli!
Fermiamoci un attimo. Ora, proviamo a pensare a quanto spesso ci ritroviamo così travolti da doveri e scadenze, dalla necessità di essere sempre reperibili e sul pezzo, da scordarci di prendere fiato, di dedicare tempo a noi stessi. Quante volte, poi, non ci curiamo di trovare un giusto equilibrio tra velocità e lentezza, di concederci attimi di silenzio e di noia, due dimensioni tanto temute eppure così necessarie e inevitabili? Per non parlare di quando è stata l'ultima volta che ci siamo fermati a riflettere sulla nostra felicità, a contemplare le meraviglie intorno e dentro di noi, la bellezza dell'arte, il potere antico del cantare, la pienezza di una castità che è libertà dal possesso in ogni rapporto, d'amore o d'amicizia. In un mondo sofferente in cui l'uomo si è posto al di sopra di ogni creatura, dovremmo invece, con umiltà, imparare dalla piccola lumaca: come lei, anche noi funzioniamo secondo un ritmo naturale che è ora di riscoprire, ascoltare e rispettare per poter vivere con gioia. È questo il messaggio che padre Maurizio Botta affida alle pagine del suo libro: prendendo le mosse dal successo del ciclo di catechesi dei "Cinque Passi al mistero" da lui ideato, con lo sguardo al Vangelo ma citando anche da Pavese, a Sartre, fino a Franco Califano e al rapper Anastasio, il giovane sacerdote procede a uno studio della contemporaneità che ci restituisce una nitida fotografia del presente; con delicatezza e onestà ci invita a meditare su aspetti del quotidiano spesso dati per scontati, ma fondamentali per riappropriarci di uno spazio di serenità nella frenesia del nostro tempo. Prefazione di Costanza Miriano.
La sofferenza è una condizione che tutti - presto o tardi - siamo chiamati a sperimentare. Come il nostro essere si esprime in una dimensione al contempo fisica, psichica e spirituale, così la sofferenza può irradiarsi in altrettante ed eguali direzioni. Pur esistendo diverse forme di afflizione, dunque, esse fanno tutte capo a questa unica matrice. L'interesse per il tema della sofferenza e per l'analisi della relazione tra psicologia e religione è scaturito dalla storia di Anneliese Michel (1952-1976), di cui si tratta diffusamente nel libro, che ha visto dibattere in sede processuale sia l'una che l'altra «disciplina». Obiettivo di questo lavoro è esplorare il labile confine tra i due ambiti, in relazione appunto alla sofferenza umana. Se la psicologia indaga la mente, la religione si occupa dell'anima, e tuttavia, dal momento che si prefiggono entrambe il raggiungimento del nostro benessere, ci si chiede se non sia allora possibile un sodalizio volto a conseguire il medesimo scopo. La metodologia utilizzata per dare una risposta affermativa è consistita nell'individuare le circostanze o scelte umane che portano la persona a sviluppare specifiche problematiche come la schizofrenia, il disturbo dissociativo d'identità e le possessioni diaboliche, nonché a capire in che modo la psicologia e la religione possano collaborare proficuamente al benessere umano.
Come si può dare pieno vigore alla parola "grazie"? Secondo Catherine Chalier, accettando una asimmetria di fondo, che non è fatta né di potere né di preferenza. C'è un tempo per i rapporti simmetrici di dare-e-avere (per esempio nella giustizia sociale) e c'è un tempo per i legami in cui non conta ciò che è dovuto, calcolato, negoziato, obbligato o reciproco. In questo secondo caso prevale il dono gratuito, con tutta la sua fragilità e la sua ricchezza. Chalier rinvia all'asimmetria ineffabile che sta all'origine di ogni vita: lì si cela una gratitudine che non cerca né di restituire né di alienare nulla. Lì la gratitudine fa intravedere il "sì" inaugurale della creazione al centro della nostra vita, la bontà originaria che ci sostiene, anche in un mondo pieno di sofferenza e di disperazione. Questa gratitudine non comporta affatto rassegnazione, ma apre le porte al significato profetico del "ringraziare". Non come parola sul futuro, ma come parola che rivela a ciascuno di noi la nostra verità più intima, quella in cui rendiamo grazie. Un testo filosofico e biblico allo stesso tempo, su un tema delicato e qualificante: la riconoscenza
A partire dal silenzio, sostrato indispensabile per ogni parola autentica ed efficace, l'autore traccia un ispirante percorso in cui la parola di Dio si intreccia con la saggezza espressa da uomini e donne di diverse generazioni e differenti contesti. Da esso potremo trarre spunti utili per avere il coraggio di prendere parola, pronti a darla a chi la chiede e a trasmetterla alle nuove generazioni, sempre attenti e alla ricerca costante della "parola di giustizia".