Un libro che cade come una pietra nello stagno della storiografia, rompe il complice silenzio del passato e del presente, scruta nella notte della dittatura e segnala nuovi orizzonti d'indagine, ringraziando gli italiani che accolsero i profughi albanesi.
Prefazione di Sergio Zavoli
È la rilettura, in stile diaristico, dei mesi di guerra vissuti da don Carlo Gnocchi durante la Campagna di Albania e di Grecia nel 1941.
L'autore, immedesimandosi nel personaggio che tanto influenzò il dopoguerra italiano, ne esalta la personalità attenendosi a fatti e luoghi che sono rigorosamente documentati dagli archivi militari, dalle lettere del Cappellano degli alpini, dalle testimonianze dirette raccolte con scrupolo documentario da De Marchi dopo la guerra.
Il "diario" di padre Libero Raganella prende le mosse, d'impeto, dai giorni "caldi e tersi" del luglio '43, quando il quartiere di San Lorenzo a Roma viene totalmente sconvolto dal primo pesante bombardamento della città. Giovane sacerdote, Raganella descrive con intensità e trasporto emotivo questo dramma, affrontando i diversi temi della Roma occupata dai tedeschi (le persecuzioni razziali, l'attività della Resistenza, la fame, la paura...), sino alla tanto attesa Liberazione, nel giugno '44.