Il volume si apre con la ricostruzione del dibattito politico italiano sulla Resistenza a partire dalle prime celebrazioni della Liberazione, condotte sotto il segno dell'unità antifascista, fino alle attuali polemiche del cosiddetto 'revisionismo'. A ricostruzione del 'discorso pubblico' sulla Resistenza viene fornita una significativa scelta di documenti. Vi sono rappresentate le voci di personalità politiche di primo piano della storia repubblicana come De Gasperi, Moro, Fanfani, Taviani, Nenni, Lombardi, Longo, Togliatti, Parri, Almirante; così come gli interventi commemorativi pronunciati dai Presidenti della Repubblica, da Gronchi a Ciampi.
Pubblicato nel 1978, più volte ristampato e tradotto in sei lingue, questo libro diventò e resta un riferimento obbligato nei dibattito sui metodi della storia dell'arte. Attraverso un esperimento di lettura dei due quadri più famosi e più controversi di Giorgione, la Tempesta e i Tre Filosofi, esso propone una riflessione sul carattere dell'argomentazione, le oscillazioni interpretative e lo statuto della prova nell'analisi iconografica, ma anche nello studio delle letture precedenti di quei dipinti e dei rispettivi approcci critici.
Il presente volume analizza a fondo le radici della civiltà cinese: sono illustrati i miti e le leggende dei primordi, le credenze con il culto al Cielo e agli Spiriti, la formazione dell’Impero con i suoi re leggendari. Infine vengono presentati un capitolo sulla lingua ideogrammatica, utile a chiunque voglia accostarsi a questa cultura, e un originale studio sui primi testi, i Classici, che hanno fatto da fondamento alla civiltà cinese. L’impegno di questo popolo è stato quello di creare, talvolta con successo, un universo fondato sull’armonia delle istituzioni politiche, della società civile, della famiglia e dell’individuo. Il suo genio ha prodotto, in letteratura e nell’arte, opere incomparabili e meravigliose e ha cercato soprattutto di formare nella gente comune un tipo di uomo ideale, colto e intelligente, rispettabile per l’onestà dei costumi e la saggezza delle abitudini, modello a cui i Cinesi non hanno mai cessato di fare riferimento.
È un mondo straordinario quello che Claude Larre ci restituisce nella sua prodigiosa vitalità, nei suoi colori, nella sua magia, interpretati magistralmente a partire dai testi raffinati e fondamentali della cultura cinese antica.
Testimonianza della adesione a un ideale, espressione di una fede politica, modalità che conferma ed esalta il senso di appartenenza e comunione a un gruppo: il canto è una delle manifestazioni più significative di condivisione di un credo sociale. Cadenza lo svolgersi della politica, ne sottolinea gli eventi principali, ne accompagna l'evoluzione. Se è uno dei segnali più significativi della partecipazione della gente comune, il canto risulta un documento utile per capire la storia. Il libro, con un'ampia antologia di brani, racconta una storia d'Italia inedita, dal Risorgimento a oggi, attraverso la colonna sonora dei canti di protesta.
"La ricerca per Jacques Le Goff non è mai finita. Poiché il Medioevo che ha studiato è molto più di un "periodo". Jacques Le Goff ha presto avuto l'intuizione di incontrare un mondo, una civiltà, molto vicini e molto lontani. Nonostante l'intensa opera di rimozione - talvolta di negazione - che permette alla nostra cultura di affermarsi contro le sue origini, il grande millennio che appassiona Jacques Le Goff ci tocca da vicino. Ecco il nostro problema: siamo spesso "medievali" quando ci vantiamo di essere moderni; e spesso siamo soltanto "medievaleggianti" quando crediamo di radicarci nel tempo delle cattedrali, dei cavalieri, dei contadini e dei mercanti." (dalla Prefazione di Jean-Maurice de Montremy)
Vengono raccolti in questo volume i verbali degli incontri che ebbero luogo tra i ministri fascisti della Cultura Popolare (Alfieri, Pavolini e Polverelli) e i direttori dei quotidiani italiani dal 1939 al 1943, gli anni cruciali della disfatta fascista e della caduta di Mussolini. Un insieme di documenti preziosi, finora trascurati dagli storici, attraverso i quali è possibile ricostruire il funzionamento di una macchina organizzativa impegnata fino allo stremo nell'incessante pianificazione del "consenso" perseguita attraverso un'opera d'intimidazione dei giornalisti costretti a seguire le mutevoli e spesso grottesche parole d'ordine del regime di fronte alla tragedia che stava sconvolgendo l'Europa.
Il rapimento e l'assassinio di Aldo Moro, nella primavera del 1978, costituiscono uno degli eventi più traumatici nella storia dell'Italia repubblicana. Le diverse ricostruzioni che hanno cercato di far luce sulla vicenda si sono in larga parte concentrate sui "misteri", veri o presunti, sui retroscena, sulla meccanica dei fatti. Il libro di Giovagnoli apre ora una prospettiva diversa e nuova: non più il caso Moro come fatto criminale da indagare alla ricerca di chissà quali rivelazioni, ma il caso Moro come tragedia morale e politica.
In quest'opera l'autore sottrae definitivamente l'arte mediterranea dei secoli dal III al VII secolo al pregiudizio classicistico della "decadenza" per mostrarne le ragioni di fondo, nella trasformazione da una visione del mondo essenzialmente umanistica a una concezione più spirituale ed astratta. Il testo riporta i riferimenti alla storia delle idee dell'epoca, allo sviluppo dei centri di produzione artistica, da Costantinopoli a Ravenna, alla persistenza di tradizioni antiche fino ad arrivare all'accostamento con l'esperienza artistica del XX secolo dell'astrattismo. Il corredo di oltre 200 illustrazioni costituisce per la sua completezza quasi un libro dentro il libro.
Nel 1798, per effetto dei grandi rivolgimenti prodotti a scala europea dalla Rivoluzione francese, si verificò a Roma un evento del tutto straordinario: l'espulsione del papa dalla città e la nascita di un regime repubblicano. Improvvisamente, la fine della peculiare mescolanza del potere temporale e di quello spirituale restituivano a Roma il ruolo di città "normale", non più segnata dalla sacralità di un potere teocratico. Il libro di Marina Caffiero indaga in modo originale e inedito questo episodio della nostra storia, e con esso i temi della costruzione di una nuova mentalità e di una nuova identità politica, alle soglie dell'età contemporanea, a partire dagli aspetti più quotidiani delle pratiche e dei discorsi della democratizzazione.