Quali sono i pregiudizi che emergono dalla rivista del razzismo italiano, "La difesa della razza", pubblicata sotto l'egida del Ministero della Cultura tra il 1938 e il 1943? Il razzismo italiano era solo un'appendice del razzismo tedesco o aveva una sua originalità? Si è mai pensato a una razza propriamente italiana? Quali erano gli argomenti del razzismo di allora? Argomenti biologici - la presunta superiorità genetica - argomenti spirituali - uno sviluppo più avanzato dell'anima italiana - o argomenti culturali - un maggior progresso dello stato di civiltà della nostra nazione? Attraverso l'esame dei discorsi dei pensatori razzisti italiani, da Evola ad Almirante, il testo illumina uno dei momenti più cupi della nostra storia.
Tre risposte nette, forti, senza compromessi ai tre libri della trilogia fallaciana contro l'islam. Questo pamphlet vuole parlare alle coscienze e ai cuori senza rabbia né orgoglio, ma con la sola forza della lucidità critica, e con il coraggio della provocazione. In questo libro c'è tutto quello che manca nei volumi della Fallaci. L'osservazione ravvicinata della realtà musulmana, che l'autore Stefano Allievi, sociologo esperto dell'islam italiano ed europeo, ha maturato in anni di lavoro "sul campo". Questo libro si rivolge a tutti quelli che da molto tempo volevano ascoltare una voce di risposta autorevole e chiara alle tesi fallaciane.
Il volume propone parte delle «note settimanali» e delle interviste redatte dall'autore inviato dell'agenzia di stampa Sir a Strasburgo e Bruxelles nel periodo giugno 2003-ottobre 2005.
Il fascicolo fornisce precise indicazioni per inventare costumi e maschere di un solo colore in occasione del Carnevale 2006, che ha come tema il mondo del colore. Nel CD allegato si trovano 3 video («Modelliamo i palloncini», «I gesti della canzone», «Ban»), suggerimenti per realizzare le sagome dei costumi e spunti per ideare le coreografie.
Confutazione documentata e divulgativa dei falsi del romanzo di Dan Brown e del film di uscita imminente. Analisi divulgativa dei falsi che stanno al base del romanzo Il codice da Vinci" e confronto con i dati storici. La storicita dei Vangeli canonici e la documentazione dei codici antichi. Infondatezza della tesi di Brown sul matrimonio di Gesu e Maddalena. I vangeli apocrifi e quelli canonici a confronto, la definizione del canone. Le fonti storiche del primo annuncio della risurrezione. Osservazioni su notizie artistiche e storiche disseminate nel testo. Critica alle calunnie contro il cattolicesimo e l'Opus Dei in particolare. "
"'La Voce' di Montanelli uscì ogni giorno per pochi mesi a cavallo del '94-'95 ma non rimase inascoltata e nemmeno priva di eredi e allievi. Dimostrò la difficoltà, se non l'impossibilità, di fare un giornale "senza un padrino o un patrono". Ma anticipò molti temi dell'attualità politica degli anni successivi. Il Montanelli de 'La Voce' fu trattato come un pericoloso oppositore, quasi come un neocomunista. In realtà non smise mai, nemmeno per un attimo, di essere un conservatore. Libero, però."(dalla Prefazione di Ferruccio de Bortoli)
L'"inciucio" compie dieci anni. Il primo a parlarne fu Massimo D'Alema, nel 1995. Poi, in sei anni di governo, il centrosinistra evitò di risolvere il conflitto d'interessi e di liberalizzare il mercato televisivo. Risultato: informazione modello Tg1 e niente satira politica. Dopo "Regime", questo libro racconta le acrobazie parlamentari dei nemici-amici del Cavaliere e le spartizioni "bipartisan" delle Authority e della Rai. Poi le nuove censure contro Biagi, Santoro, Luttazzi, Freccero, Sabina e Corrado Guzzanti, Grillo, Paolo Rossi, Massimo Fini, Beha e altri; gli attacchi a Report, Fo, Hendel, XII Round, fino a Celentano & C. Senza dimenticare i giornali: la guerra a Furio Colombo e gli assalti estivi dei "furbetti del quartierino".
Chi è Carl Schmitt? Il giurista conservatore divenuto teorico del nazismo, o il filosofo che ha pensato in modo nuovo le categorie del politico? Il pensatore geniale che ha incrociato le personalità più significative del suo tempo, da Benjamin a Heidegger, da Taubes a Ernst Jünger, o il consigliere di stato opportunista, che ha cercato di dare legittimità giuridica al nazismo? Il teorico convinto del decisionismo o piuttosto, come lo definì Karl Löwith, un occasionalista incerto e privo tanto di convinzioni che di scrupoli? I testi e le interviste qui raccolti cercano di dare una risposta a queste domande, proponendo una nuova immagine di una delle personalità più discusse e attuali del pensiero politico-giuridico del xx secolo.