Ha senso il modo in cui vivo? Come raggiungo la sintonia con me stesso? La mia vita sta riuscendo? A domande del genere Anselm Grün risponde non con dogmi o consigli astratti, ma con le storie tratte dalle grandi religioni del mondo. «Anche quando, in un primo momento, ci spiazzano, i racconti sono una via al nostro cuore e vogliono aprirlo a una realtà più grande. Il cuore, per gli antichi, è il centro dell'essere umano, in cui pensieri e sentimenti coincidono. Le vie lungo le quali le storie ci portano appunto ad avere la percezione di noi stessi sono spesso paradossali. Mettono in discussione anche noi, abituati a sistemarci comodamente in determinati schemi spirituali e psicologici. Ma proprio questa messa in discussione fa sbocciare il frutto della vita riuscita, perché maturi in noi il frutto divino». Sono tutte storie che portano dritte al nostro cuore. Che ci mettono in contatto con i nostri desideri e le nostre aspirazioni più profonde, offrendo una prospettiva sorprendentemente nuova sul nostro cammino.
Una breve ma intensa intervista di Giovanni Capurso a Padre Anselm Grun presso l'abbazia di Munsterschwarzach, in Baviera. domande sul bene e sul male, sul senso della vita, sui cambiamenti del mondo. In ogni parola un messaggio di speranza.
Andrea J. Larson scrive alcune lettere allo zio Willi, uno degli autori spirituali più famosi del mondo: dietro questo diminutivo affettuoso si cela, infatti, padre Anselm Grün. Nasce un dialogo tra la giovane, madre di tre bambini, che della sua vita pur libera e laica riconosce anche i molti limiti, e l'anziano benedettino, che sin da giovane aveva deciso di farsi monaco e nei confini dell'abbazia ha poi trovato grande libertà. In questo scambio epistolare molto personale, Andrea rivolge allo zio Willi numerosissime domande sui temi più diversi: amore, relazioni, comunità e solitudine; responsabilità per sé e per il mondo, ricerca della felicità e bontà, scoperte e dubbi; spiritualità e fede (non solo cristiana). In breve: la vita in tutte le sue sfaccettature. Grün viene interrogato dalla nipote anche sulla sua storia personale, sulle scelte compiute e sulla vita in monastero, al servizio di Dio. Così, ai lettori è offerta una doppia prospettiva su percorsi diversi di vita, con le loro differenze e alcuni insospettabili punti di incontro, in entrambi i casi comunque affascinanti e riusciti.
«Preghiere che toccano i temi intimi della mia anima» (A. Grün). Preghiere del cuore, preghiere di benedizione, preghiere per il corso dell’anno liturgico, preghiere del silenzio, preghiere senza parole. Perché sulla faccia della terra non c’è nulla di più prezioso della preghiera.
Dalla quarta di copertina:
Preghiere del cuore, per sentire il pulsare della propria vita.
Preghiere di benedizione, per sentirsi vicini ad altri con pensieri buoni.
Preghiere secondo il corso dell’anno liturgico, per sentirsi in sintonia con il ritmo del tempo.
Preghiere del silenzio, per creare uno spazio salutare per l’incontro con Dio.
Preghiere senza parole, per entrare nello spazio interiore del silenzio.
Spesso il dubbio viene visto come qualcosa di negativo. Chi dubita o tentenna spreca la propria vita e diventa confuso. Spesso si dice che il successo appartiene a chi non si fa troppe domande. Anselm Grün approfondisce la questione: come il dubbio e il desiderio di certezza si completano a vicenda; che ruolo gioca il dubbio nella nostra vita; come affrontare la disperazione che sempre ci assale. Come sostiene Anselm Grün, il dubbio può far progredire l'uomo, perché riesce a spezzare le strutture irrigidite e a farcene sperimentare di nuove.
Spesso chi è in difficoltà sta passando un momento di crisi che per ognuno è diverso e molto personale. Come uscirne? Il grande monaco benedettino Anselm Grün, spiega appunto che "le situazioni possono anche assomigliarsi, ma ognuno le vive a modo suo. A volte la crisi richiede un tempo molto lungo per trasformarsi in una nuova opportunità. Non ci sono trucchi che possano aiutare a risolvere rapidamente tutti i problemi". Le strade descritto in queste pagine sono riflessioni che l'autore affida ai suoi amati lettori affinché ognuno possa farne buon uso. "Ma - sottolinea Padre Anselm - è compito e responsabilità della singola persona decidere cosa farne".
«È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante» (Antoine de Saint-Exupéry). Concedersi tempo è la cosa che maggiormente l'uomo deve riprendere a fare. Il tempo per porsi in ascolto con la vita e riprendere a respirare profondamente: passeggiare avendo il tempo di guardare le cose che ci circondano, trovare il tempo di entrare in una chiesa la cui porta è aperta... e forse non per caso.
Il silenzio è forza, il silenzio è pienezza. È una qualità che ci fa bene. Ma come trovare la strada del silenzio? Il benedettino Anselm Grün ci conduce al silenzio contemplativo: lì potremo ritrovare noi stessi, lì potremo aprirci – nella meditazione – al mistero che sostiene e alimenta la nostra vita profon-da.
Dalla quarta di copertina:
Anselm Grün, che vive della ricca tradizione del silenzio monastico, ci indica come trovare la strada del silenzio: come ritrovare noi stessi e aprirci alle forze portanti della nostra vita. Diversi tipi di contemplazione e meditazione, facili da comprendere, permettono di individuare un percorso personale nel silenzio. E già la lettura ci fa intuire qualcosa di ciò che il silenzio è: forza e pienezza e unione con ogni cosa.
Pandemia! Rischio contagi, quarantena, limitazioni nella circola- zione... e improvvisamente tutto cambia! Ci ritroviamo a vive- re in uno stesso luogo, spesso ristretto, con le stesse persone e senza poter “cambiare aria”.
Nessuno aveva mai provato un’esperienza simile... o forse qualcuno l’ha già provata e potrebbe dare suggerimenti utili.
I monaci da oltre 1500 anni sanno come vivere con positività in spazi delimitati.
Parte da qui, Anselm Grün per far emergere quelle indicazio- ni concrete che possono aiutare davvero tutti: famiglie, single, coinquilini, conviventi... Ma aiutare a fare cosa? A superare con- flitti, evitare discussioni, usare bene il tempo, creare spazi di libertà e scoprire comuni obiettivi e riti. Quello che Anselm Grün propone è un libro importante non solo per questo tem- po di “isolamento forzato” e quarantena, ma per ogni situazione di crisi.
Spesso nell’aiutare le persone anziane si compiono gesti concreti e pratici, ma facilmente si trascurano gli aspetti più spirituali ed esistenziali. Invece è molto importante elaborare in maniera positiva, anche da un punto di vista spirituale, le malattie, i disturbi, la solitudine, l’esperienza che nessuno ha più bisogno di te… L’autore mostra come si possa offrire un sostegno a una persona anziana per aiutarla, partendo dalla fede, ad avanzare serenamente nella via della vecchiaia. All’inizio del libro vengono enunciati alcuni principi sull’accompagnamento spirituale. In ogni capitolo ci sono domande concrete per la riflessione personale dell’accompagnatore e vengono suggeriti esercizi pratici e riti per l‘anziano.
Il tempo di avvento è un tempo favorevole per fermarsi e riscoprire la nostra umanità. In questa breve lettura degli avvenimenti del Natale, con grande semplicità e vicinanza all’umano, Anselm Grün ci augura che l’angelo del Natale: - ci conduca nel silenzio - ci infonda il coraggio di fare i passi che portano alla vitalità - ci metta a contatto con la fonte della gioia - ci incoraggi a prendere la vita più alla leggera - ci conduca su una strada nuova - mandi all’aria i vecchi piani e ci porti per strade diverse e nuove.
Un aiuto per molti a vincere la paura della morte.