Venezia, non a caso chiamata ‘la Regina dell’Adriatico’, prevale sul mare dalle origini fino agli ultimi anni del Settecento, quando ormai le potenze oceaniche avevano relegato la sua flotta a un ruolo marginale. Nei secoli, le imprese navali delle galee e dei vascelli con il vessillo di San Marco registrano parecchie vittorie, qualche sconfitta e persino l’invenzione di uno scontro mai avvenuto. Attraverso la ricostruzione di dieci tra le più importanti battaglie, questo libro offre un affresco ricchissimo non solo di storia politica e militare ma anche di storia sociale e materiale. I marinai del leone alato sono stati tra i primi a utilizzare le artiglierie navali, a organizzare la guerra anfibia, a compiere azioni di commando. Sono più volte riusciti a sbaragliare le navi di un avversario dotato di risorse incomparabilmente più vaste, come l’impero ottomano, grazie alle loro doti marinaresche e alla superiorità delle artiglierie. Pagina dopo pagina, seguiamo sei secoli di imprese navali, di marinai, di coraggio, di fortuna, di sacrifici, di galee e di galeotti, di cannoni e artiglieri.
David Forgacs, uno dei più originali e innovativi studiosi dell’Italia contemporanea, esamina dodici casi di violenza che si sono consumati nel nostro paese e nelle sue colonie tra il 1859 e il 2018. Il risultato è un libro che cambia il modo di pensare non solo alla violenza ma anche alla storia italiana dell’ultimo secolo e mezzo. Dalle battaglie del Risorgimento alle decimazioni della prima guerra mondiale, dallo squadrismo fascista allo stragismo di Stato o mafioso, dalla repressione armata delle proteste al terrorismo nero e rosso, la storia dell’Italia contemporanea è scandita da una serie di atti di violenza. Sono messaggi scritti con il sangue delle vittime con l’intento di comunicare il potere attraverso l’atto violento.
Perché, mentre si preparava a imbarcarsi per la guerra, Crasso avrebbe fatto meglio ad ascoltare il grido di un venditore di fichi? E perché le donne romane erano tenute a baciare sulla bocca tutti i loro parenti maschi la prima volta che li incontravano nell'arco della giornata? Perché intorno alla casa in cui era nato un bambino si aggiravano nella notte tre figure armate di scopa, pestello e scure? Sono alcune delle domande cui rispondono le storie bizzarre raccolte in questo libro: una galleria vertiginosa di situazioni e personaggi, di regole e consuetudini, di miti e credenze, nella quale ogni racconto è arricchito da illustrazioni originali che lo commentano con leggerezza e sapiente ironia. Per scoprire come anche un mondo che crediamo di conoscere da sempre possa presentarsi ai nostri occhi in una luce nuova, spesso sorprendente, diversa da quella in cui siamo abituati a vederlo, ma in ogni caso non meno affascinante.
Spesso si considera la scienza il regno della certezza e della verità. Invece, il dubbio e l’errore sono fondamentali per il progresso del sapere in ogni settore. In questo libro troveremo storie affascinanti di chimica, biologia, medicina e soprattutto di fisica, dal punto di vista di chi sbaglia. Scoprire che anche i grandi della scienza hanno sbagliato sarà una iniezione di ottimismo. Non si tollera, non si riconosce, non si perdona, ma non si può evitare. È l’errore, prezioso compagno di quel meraviglioso errare che è la vita. Un viaggio sorprendente tra memorabili incidenti di percorso della scienza: sbagliare non solo è umano ma spesso è anche molto utile!
È un fatto innegabile che i movimenti fascisti siano in ascesa a livello globale: se vogliamo contrastarli, dobbiamo comprenderne i meccanismi. Uno, centrale, è la cancellazione della storia, ridotta a una narrazione unica e uniforme, emanazione del gruppo dominante e strumentale al mantenimento delle gerarchie. Ma perché la storia è percepita come una minaccia dai vecchi e nuovi autoritarismi? Perché il suo studio conduce a una visione plurale e dialettica del passato e tiene conto dei momenti in cui, invece, la gerarchia è stata messa in discussione e sovvertita. Grazie alla storia, i cittadini imparano che può esserlo di nuovo: ecco perché fa paura. Uno dei campi di battaglia su cui i due orientamenti si scontrano è l’istruzione: le democrazie affidano a scuole e università la conservazione di una memoria comune di cambiamento positivo, generato da proteste, movimenti sociali e ribellioni, mentre la destra autoritaria le prende a bersaglio perché vuole eliminare questa versione dei fatti e, con essi, la pratica stessa dell’indagine critica che è stata così spesso il motore del progresso. Jason Stanley ci rende consapevoli dell’offensiva fascista all’istituzione più egualitaria di tutte, la scuola: non uno spettro da temere, ma una drammatica realtà, negli Stati Uniti e altrove. Documentatissimo e profondamente necessario, "Cancellare la storia" rappresenta una chiamata alle armi che non potrà lasciare indifferente chi ha a cuore il destino dei principi di libertà e uguaglianza. Prima che sia troppo tardi.
Dal 1876 al 2021 gli Stati Uniti sono passati attraverso le fasi del grande decollo economico, dell'ascesa a superpotenza mondiale e quindi della crisi del loro ruolo egemonico. Dopo aver eletto con Obama il primo presidente nero, e terminata la discussa presidenza Trump, oggi sono una nazione fortemente polarizzata, ferita dall'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. In questa nuova edizione, l'autore intreccia storia politica, economica e sociale, dedicando particolare attenzione alle trasformazioni della società e all'evoluzione dei costumi e giungendo ai giorni dell'attuale presidenza Biden chiamata a fronteggiare la difficile situazione interna e a ridisegnare il ruolo statunitense nel nuovo scenario internazionale.
Nel 1863, la pubblicazione a Parigi della "Vie de Jésus" di Ernest Renan e la sua immediata traduzione italiana aprirono un intenso dibattito sui fondamenti del cristianesimo, innescando la prima discussione pubblica su temi religiosi nell'Italia unita. Il Gesù di Renan era un uomo superiore, ma nient'altro che un uomo: per i laici rappresentava l'inizio di una grande rivoluzione culturale, per i cattolici un attacco blasfemo. Sullo sfondo l'eterno problema del potere temporale dei papi e del suo destino. La Chiesa, ormai priva dei tradizionali strumenti censorii e della protezione statale, reagì con una mobilitazione inedita: raduni, processioni, sottoscrizioni, campagne di stampa e testi apologetici. Roberto Pertici, a partire da quella che si può definire la prima "guerra culturale" e il primo caso letterario del neonato mercato editoriale italiano, riflette sull'evoluzione del secolarismo nell'Italia ottocentesca e sulla trasformazione della Chiesa in attore politico e sociale nella nuova società liberale.
Capire le coordinate storiche di quanto sta avvenendo nel conflitto israelo-palestinese è assolutamente indispensabile. Lo scenario odierno è il risultato dei cambiamenti maturati tra la seconda metà dell'Ottocento e il presente. Non solo in quelle terre contese ma nello stesso Mediterraneo, così come in Europa, Asia e Africa. È uno specchio collettivo in cui si riflettono molte situazioni di violenta contrapposizione che raccontano non solo di un astio nazionalista ed �
"etnico", ma dei fondamenti strutturali delle diseguaglianze, dei differenziali di potere, del rapporto tra libertà, giustizia, emancipazione e dipendenze, servitù, colonizzazione. Questo libro per la sua accuratezza, la sua originalità e la sua imparzialità negli anni è diventato un punto di riferimento per chiunque voglia approfondire un conflitto che sta determinando il nostro tempo e, in questa nuova edizione, si aggiorna fino a comprendere le vicende del 7 ottobre 2023 e la guerra a Gaza.
Lo scenario globale è attraversato da una dura guerra finanziaria in grado di mettere in crisi il sistema capitalistico. Da un lato del fronte troviamo i grandi fondi finanziari come Black Rock, Vanguard e State Street, i padroni del mondo, capaci finora di determinare il corso del mercato azionario. Dall'altro lato c'è invece il mondo delle criptovalute e degli hedge fund, i fondi più speculativi. Con questi ultimi si è schierato il presidente Trump con la sua amministrazione, sicuro che le criptovalute e i dazi siano l'unico modo per difendere il predominio del dollaro sull'economia mondiale. Immediatamente questa guerra ha coinvolto l'Europa, vera e propria preda ambita per la sua forte liquidità nell'ambito del risparmio, che si trova dilaniata nella scelta tra un forte riarmo che mette in discussione la spesa sociale e il welfare e il rischio di perdere l'ombrello protettivo della Nato. I paesi emergenti, raccolti nella rete dei Brics, hanno reagito cercando forme alternative alla dipendenza dal dollaro e dalla finanza occidentale. Ciò cui stiamo assistendo è un conflitto interno al capitalismo, scoppiato negli Stati Uniti e giunto in Europa, che può travolgerlo, lasciando spazio a nuovi modelli oggi sconosciuti.
Nei pochi mesi che vanno dal novembre 1932 fino all'aprile del 1933 accaddero fatti che avrebbero segnato il destino del mondo: Hitler arrivò al potere in Germania, il Giappone inviL le sue truppe al di là della Grande muraglia cinese, Mussolini puntò a sud, verso il Corno d'Africa, Roosevelt accentuò l'isolazionismo degli Stati Uniti nei confronti dell'Europa, la Gran Bretagna si ritirò nelle zone sicure del suo impero, la Francia cambiò tre governi. Su tutto questo il peso di una gravissima crisi economica. Alla fine di quel lungo inverno, il mondo postbellico si trasformò in un mondo prebellico. Nell'inverno del 1933, in soli sei mesi, il mondo cambiò improvvisamente rotta e si avviò sui sentieri che avrebbero portato alla Seconda guerra mondiale. L'appassionante racconto di Paul Jankowski è anche un ammonimento per i nostri tempi.
Nel 2026 saranno 800 anni dalla morte di san Francesco, uno dei più popolari fra i santi della Chiesa cattolica. Tutti crediamo di conoscerlo, ma niente è mai come ci immaginiamo. Le più antiche biografie di Francesco furono scritte da frati che l'avevano conosciuto da vicino. Perciò potremmo credere, ingenuamente, che le informazioni di cui disponiamo su di lui siano non solo molto numerose ma sicure. Non è così. I testimoni si contraddicono continuamente: chi li ascoltava non amava ricordare che Francesco era stato un uomo pieno di durezze e di contraddizioni, che aveva sperimentato la delusione e la sconfitta. Volevano ricordare un santo perfetto in tutto, privo di dubbi e di amarezze e, in definitiva, simile a Cristo. Era tale il contrasto tra le versioni di san Francesco proposte dai suoi biografi che, quarant'anni dopo la sua morte, l'Ordine prese una decisione senza precedenti: far distruggere tutte le biografie esistenti e sostituirle con una nuova e definitiva, la Legenda maior scritta dal generale dell'Ordine, Bonaventura. I codici contenenti le vite del santo scritte da chi lo aveva conosciuto vennero cercati nelle biblioteche e fatti sparire. Solo dopo secoli hanno cominciato a riemergere dall'oblio grazie a fortunati ritrovamenti, rivelandoci un Francesco molto diverso. Non il santo sempre lieto che parlava agli uccellini, raffigurato negli affreschi di Giotto ad Assisi, il santo che ammansiva i lupi, precursore dell'ecologismo moderno, che discuteva amichevolmente con i musulmani, precursore del pacifismo e dell'ecumenismo. Non è questo il Francesco che i suoi discepoli ci hanno raccontato. Il Francesco che emerge dai loro ricordi è un uomo tormentato, duro, capace di gesti dolcissimi e di asprezze inaspettate. Ma soprattutto non raccontano un solo Francesco perché ognuno lo ricordava a suo modo. E dunque? Chi è stato davvero quest'uomo straordinario?
L'Italia ha attraversato, nel corso dei secoli, fasi alterne di splendore e decadenza come pochi altri paesi al mondo. Dopo i successi economici e sociali del secondo dopoguerra, oggi sembra intrappolata in una stagnazione che dura da decenni. Com'è stato possibile un simile declino? Le risposte vanno cercate nel sistema politico e istituzionale, nel ruolo delle élite e nelle decisioni - o nelle omissioni - che hanno influenzato in profondità le traiettorie dello sviluppo. In questo libro, in una nuova edizione aggiornata e ampliata, Emanuele Felice offre una lettura critica delle dinamiche che hanno segnato la storia italiana, con un intero capitolo dedicato agli anni berlusconiani, snodo centrale per capire l'evoluzione recente. Una lettura per chiunque voglia comprendere le radici dei successi e dei fallimenti italiani e voglia interrogarsi sulle prospettive future.