Di fronte alle trasformazioni e alle domande di nuove formule di aggiornamento professionale, AIE ed Editrice Bibliografica - che da oltre vent'anni si occupano di aggiornamento e formazione del personale delle case editrici e della filiera editoriale - hanno deciso di riprendere e sviluppare insieme la collana "I mestieri del libro", dandole una nuova veste grafica, ma soprattutto concependola come una "piattaforma" didattica e di aggiornamento, con diramazioni e declinazioni sul Web e una proposta di titoli in formato ebook. Avvalendosi di autori con una consolidata esperienza, "I mestieri del libro" si propone di accogliere titoli che possano essere guide operative, di facile e immediata consultazione, nelle quali poter trovare risposte alle necessità di aggiornamento professionale in un'epoca di grandi innovazioni tecnologiche, di rapida evoluzione del quadro normativo e di trasformazioni delle caratteristiche del mercato. Strumenti preziosi quindi non solo per tutti gli operatori della filiera del libro, ma anche per l'organizzazione di corsi di formazione sia del personale già attivo che di quello in ingresso, compresi gli studenti universitari.
La pubblicazione del "Dottor Zivago", nel 1957, è uno degli eventi chiave della storia culturale del ventesimo secolo. Sullo sfondo, l'Europa lacerata dalla Guerra fredda, lo scontro senza esclusione di colpi tra Usa e Urss, il silenzio minaccioso che la Cortina di ferro aveva calato sull'intero blocco sovietico. Sfidando la censura e le ritorsioni del Cremlino, Pasternak riesce ad affidare il suo manoscritto al giovane Giangiacomo Feltrinelli, che aveva appena fondato la casa editrice e che di lì a poco avrebbe dato alle stampe la prima edizione mondiale del romanzo. A sessant'anni di distanza Paolo Mancosu rivela i retroscena di quell'avventura editoriale e culturale, politica e diplomatica, individuale e collettiva, portando alla luce un intrigo internazionale che ha visto coinvolti spie e intellettuali, nonché politici e governi di molti paesi. L'Unione Sovietica non voleva che il libro fosse pubblicato. Il Partito comunista italiano esercitava le sue pressioni allineandosi con Mosca. Giangiacomo Feltrinelli organizzava la sua personale controffensiva mobilitando un gruppo di editori internazionali di primissimo piano a sostegno della propria impresa, una sfida visionaria alla censura sovietica destinata a incontrare un successo di pubblico ineguagliato nella storia dell'editoria di quegli anni. Premessa di Carlo Feltrinelli.
Il volume racconta il confronto tra la politica costantiniana, la tradizione imperiale romana e le grandi tradizioni religiose mediterranee. Nel tessuto della città antica a lungo le appartenenze religiose si erano sovrapposte e intrecciate, con scambi fecondi e convergenze inattese. Vi prendevano parte piena anche i fedeli cristiani, sempre più numerosi. Quando sancì la pace religiosa, Costantino scelse il Dio cristiano come protettore dell'impero e garante della coesione sociale. Non volle sottomettergli a forza gli altri culti e fedi poiché pensava che nella concordia e nel tempo tutti si sarebbero convinti della sua verità. Governò i culti tramite la legge e cercò netti confini nella dottrina e nella pratica tra le diverse comunità religiose. Il suo progetto fu in parte assecondato e in parte contrastato da cristiani, pagani ed ebrei. Del precario equilibrio di antico e di nuovo realizzato in quei decenni restano testimonianze evidenti nelle immagini auliche e di uso comune negli interventi urbanistici e architettonici dell'imperatore a Roma, Costantinopoli e Gerusalemme. Il mondo costantiniano durò poche generazioni. L'esigenza delle autorità cristiane di definire in modo certo l'appartenenza dei fedeli, la loro volontà di affermare la propria libertà dal rapporto imperiale e la mancanza di imperatori della levatura politica e culturale di Costantino, in grado di governare la complessità religiosa, ne causarono la fine.
Ritoccare, cesellare, correggere il DNAlettera per lettera. È possibile farlo contemporaneamente in decine di siti prescelti, o in un unico punto, senza lasciare traccia. La nuova tecnica che sta cambiando il volto della biologia è gentile e potente. Maneggevole e a buon mercato, precisa come un laser. Consente di modificare a piacimento gli organismi viventi prendendo attentamente la mira. Trasformerà la medicina, l'agricoltura, il mondo come lo conosciamo? Entusiasmo e timori si rincorrono, e questo è il primo libro capace di spiegare la rivoluzione che stiamo vivendo. Benvenuti nell'era di "CRISPR". In origine era un sistema inventato dai batteri per difendersi dai virus, ed è studiando i microbi che l'abbiamo scoperto, quasi per caso. Dietro al nome oscuro si nasconde un processo biologico sorprendentemente semplice. La creatività dei ricercatori lo ha trasformato in uno strumento al nostro servizio. È l'equivalente del comando «trova e sostituisci» di un programma di videoscrittura, per eliminare i refusi dal libro della vita. Per questo si chiama «editing del genoma». La tecnologia non è ancora così efficiente da poter realizzare tutti i desideri, e qualche sfida potrebbe non essere mai alla nostra portata, come spiega Anna Meldolesi in questo libro. Ma se terrà fede anche solo a una piccola parte delle promesse, l'editing genomico renderà possibile un'infinità di esperimenti, regalandoci conoscenze, farmaci, prodotti capaci di migliorare la qualità della vita. I problemi sollevati da "CRISPR", tuttavia, non sono una questione da poco. Quando sapremo cambiare i geni a piacimento, come faremo a impedire che questa tecnica cada nelle mani sbagliate? I primi esperimenti su embrioni umani sono già stati effettuati e il dibattito è appena iniziato. Esiste il pericolo che vengano progettati «bambini su misura»? Sarebbe un sogno o un incubo se l'uomo creasse l'uomo?
Molte persone sognano di fondare una casa editrice o di lavorarci, oppure di pubblicare un libro, d'entrare nel mondo della distribuzione editoriale, magari on line, o di aprire una libreria. "Fare editoria" spiega quali sono i passi da compiere, i meccanismi, le problematicità, i vantaggi, gli svantaggi del settore e le prospettive del lavorare in un mondo così amato e così sconosciuto, quale quello dell'editoria, sia cartacea che elettronica.
I libri sono oggetti che generano storie. Quelle che narrano e quelle delle persone che li hanno scritti, editati, pubblicati, stampati, distribuiti, venduti e letti. Il cambiamento che oggi investe le professioni e i ruoli-chiave connessi ai libri e alla loro economia è inedito e rapidissimo, a causa di una serie di innovazioni interne alla filiera produttiva, ma anche all'ingresso di attori operanti in ambiti competitivi tradizionalmente assai distanti. I confini del settore editoriale si sono allargati e sfrangiati a comprendere prodotti e servizi che poco hanno a che fare con il libro, ma che soddisfano analoghi bisogni di intrattenimento e formazione, in contesti di mobilità e a elevata frequenza d'aggiornamento. "Voltare pagina?" indaga le trasformazioni in atto nell'editoria libraria fissando come orizzonte d'analisi il nuovo ambito competitivo allargato, e ragionando sul libro come oggetto costituito dalla connessione tra testo e supporto materiale. La presenza di supporti alternativi alla carta consente un ampliamento delle configurazioni possibili del testo e implica attività di progettazione e produzione totalmente differenti rispetto al passato. La pagina cartacea, unità di misura dell'economia del libro, decade. "Voltare pagina?" è un libro che parla di libri, del futuro degli editori ma anche dei lettori. È un libro sull'economia dei libri e sul loro valore, che va ben oltre la loro economia.
La raccolta di saggi editi e inediti del prof. Gianni Colzani rappresenta il percorso intellettuale di un missionario. L’amore per la missione e per la Chiesa sono i due assi portanti che hanno guidato la scrittura di questi testi. In essi, l’attenzione al presente della vita e della missione dei credenti in Cristo si coniuga con la ricerca scientifica, spaziando dai fondamenti biblici dell’evangelizzazione alle questioni missiologiche ancora aperte e discusse. Il risultato è un’indagine composita e rigorosamente documentata su personaggi, documenti, contesti e problemi teoretici, presentati con lucidità e con chiarezza espositiva.
Gianni Colzani, docente della Pontificia Università Urbaniana di Roma e della Facoltà Teologica dell’Italia centrale (Firenze). Numerose le sue pubblicazioni, tra le quali si segnalano: Convertirsi a Dio (UUP 2005); Missiologia contemporanea (San Paolo 2010); La speranza scelta pastorale della Chiesa italiana (EDB 2008). Recentemente ha curato la pubblicazione degli Atti del II Sinodo speciale per l’Africa: La Chiesa in Africa (UUP 2012). Dal 2008 al 2010 ha diretto la rivista Euntes Docete della Pontificia Università Urbaniana.
Sandra Mazzolini, docente della Pontificia Università Urbaniana. Ha pubblicato Chiesa esalvezza. L’extra Ecclesiam nulla salus in epoca patristica (UUP 2008), Vaticano II in rete. IV: Una lunga preparazione andata in fumo? (Claudiana – il Mulino 2012).
Questo saggio si rivela particolarmente utile per tutti coloro i quali a vario titolo - per studio, esigenze professionali, approfondimento culturale ecc. sono interessati alla materia. La struttura del volume è scandita secondo un criterio di successione cronologica, che segue le vicende di quelle case editrici che hanno rappresentato un punto di riferimento significativo nei diversi periodi presi in esame, sempre calandole nel contesto storico del momento. La divisione in tre parti - corrispondenti all'Ottocento, alla prima e alla seconda metà del secolo XX, fino ai nostri giorni - propone anche tre possibili sguardi: quello che cerca nelle prime tappe dell'editoria moderna alcune delle linee determinanti per i suoi sviluppi a venire; quello che si sofferma più puntualmente sulla nascita e sulla crescita di realtà editoriali ormai entrate a far parte della storia; quello che invece tenta di individuare, per i tempi più vicini a noi, i fenomeni caratteristici dei vari decenni fino alla soglia del digitale e dell'e-book.
L'età d'oro dell'editoria, e non solo di quella americana, ricostruita da uno dei suoi più grandi protagonisti. Richard Seaver si racconta con dovizia di dettagli, ma soprattutto racconta la fisionomia del suo lavoro come uomo di cultura, mediatore culturale e coraggioso imprenditore. Racconta della formazione in Francia (si laurea alla Sorbona con una tesi su James Joyce), del fervido rapporto con la cultura francese e degli incontri che lo condussero a fondare la rivista "Merlin" dove, fra gli altri, pubblicò opere dell'amatissimo Samuel Beckett e di Eugène Ionesco. Tornato negli Stati Uniti, fu editor in chief di Grove Press e in seguito di Viking Press. Con costanza e rigore impose opere di autori letterariamente immensi ma ardui, anticipatori, sempre al limite della provocazione, che spesso scatenarono gli attacchi della censura. Fa conoscere Jean Genet, Henry Miller, William Burroughs. E in seguito Hubert Selby Jr, Robert Coover, Harold Pinter. Dal 1988 alla morte (5 gennaio 2009) ha retto con devoto accanimento le sorti della sua Arcade Publishing. Seaver è stato protagonista di molte battaglie culturali e politiche che in questo libro sono evocate con passione, con una tensione febbrile, tutta volta a sfidare (una volta di più) le strette del presente, quasi il racconto di tanto lavoro e di tanta vita dovesse leggersi, senza nostalgia, nel tempo a venire. Prefazione di Inge Feltrinelli.
Questo volume é la storia, dal '500 fino alla metà dell'800, di un sistema che ha consentito a scrittori e uomini di scienza di ricavare vantaggi economici spesso irrisori, dalla pubblicazione delle proprie opere dedicandole ad un potente.