L'autore
GIACINTO PADOIN è docente di Teologia dei Sacramenti e di Cristologia nello Studio Teologico Treviso - Vittorio Veneto.
Il libro
Il presente scritto, tra i molti che vengono prodotti sull'eucaristia - orientati alla ricerca o alla riflessione teologica, biblica, liturgica, pastorale, spirituale, ecumenica - propone la teologia eucaristica nella sua inquadratura fondamentale, nel suo riferirsi alla Chiesa, a Cristo e all'uomo; attinge alla pregnanza della tradizione biblica ed ecclesiale, con particolare attenzione alle indicazioni del Concilio Vaticano II. In questo quadro di fondo prende giusta collocazione e ispirazione ogni approfondimento particolare che guardi al mistero della fede, nella sua incidenza vitale, nel suo essere fonte di libertà per la sua valenza sacrificale, genesi dell'uomo nuovo, pane della speranza, richiamo e promessa dell'unità.
Se già i Maestri della Riforma hanno definito il Mistero Eucaristico somma e compendio del vangelo e il Concilio Vaticano II l'ha inteso quale vero centro di tutta la vita cristiana, è evidente che una visione che lo colga nel suo significato complessivo è sempre piena di attualità e di valore.
Il quadro teologico-sistematico intende essere una proposta feconda proprio per il suo assetto unitario, per il suo ricondurre il discorso alle radici, da cui diramano le implicanze vitali del mistero, che è «la fonte e il culmine dell'azione con cui Dio santifica il mondo in Cristo e del culto che gli uomini rendono a Cristo».
La finalita della regola di vita dei Trinitari e di riscattare i prigionieri di guerre sante sia cristiani che musulmani. Essi inoltre dovevano dividere tutti i loro beni in tre parti: per i poveri, per riscattare i prigionieri, per il proprio sostentamento. LA REGOLA DI VITA DEI TRINITARI E`UN TESTO MEDIEVALE SUI GENERIS COSI`DA RISULTARE PER VARI ASPETTI ORIGINALE. LA SUA FINALITA E`DI RISCATTARE E LIBERARE I PRIGIONIERI DI GUERRE SANTE, SIA CRISTIANI CHE MUSULMANI. I TRINITARI DOVRANNO DIVIDERE PER REGOLA TUTTI I LORO BENI IN TRE PARTI: UNA PER I POVERI, UNA PER RISCATTARE E LIBERARE I PRIGIONIERI, UNA PER IL PROPRIO SOSTENTAMENTO. GIOVANNI DE MATHA, IDEATORE DEL GRUPPO DEI TRINITARI, A MOTIVO DEL TESTO DELLA REGOLA TRASMETTE LA SUA VOLONTA DI RITORNO AL VANGELO: COME OBIETTORE DI COSCIENZA, CRISTIANO DISARMATO IN PENO TEMPO DI GUERRE SANTE; UOMO CHE PAGA DI PERSONA E CHE CERCA DI MOSTRARE" PIU`CHE DI "DIMOSTRARE" ATTRAVERSO LE OPERE DI MISERICORDIA NEL CONTESTO DEL RISCATTO E DELLA LIBERAZIONE DEI PRIGIONIERI. "
Quest'opera intende esplicitare la dimensione etica della figura di Gesu, di solito non considerata dalle cristologie dogmatiche. Si tratta di una cristologia storica meditata eticamente. L'autore compie un'analisi r igorosa e dettagliata di alcune delle principali tradizioni evangeliche, con particolare attenzione ai vangeli sinottici. Il percorso che viene presentato riguarda l'analisi delle principali fonti non bibliche su gesu, il genere letterario dei vangeli, i principali tratti della personalita di gesu, la morte di gesu`in chiave st
Si può ancora parlare di Risurrezione dei corpi?". Per rispondere a questo interrogativo l'autore interroga i testi biblici in questo illuminante testo teologico. " nei testi biblici si individuano edue correnti di pensiero riguardo la resurrezione dei corpi. La prima, condizionata dalla mentalita semitica che non dispingueva l'anima dal corp o, parla in termini di risurrezione": alla morte e`l'uomo intero che scompare in attesa del giorno in cui si risollevera dai morti. La second a corrente e`influenzata dal pensiero platonico che concepisce nell'uomo la presenza di u n'anima immortale distinta da l suo corpo. Un platonismo perr diversamente reinterpretato: secondo la sapienza l'anima immortale scende nello sheol in attesa del giorno in cui dio la ricondurra presso di si se"
che cos e`la fede? Come si entra nella fede? Che cosa significa credere? Oggi che la ragione sperimenta la crisi della sua presunta assolutezza, questo interrogativo vive una rinnovata attualita ed urgenza. Partendo da una analisi delle istanze culturali entro cuis i svolge oggi il discorso teologico, il volume traccia un percorso sistematico che esplora la dimensione antropologica della fede, ritorna alle radici bibliche del tema, si apre ad una prospettiva ecclesiologico (il dove" della fede e`la ch"
Dialogo di Eberhard Jungel
Gli Scritti sulla grazia, mai pubblicati mentre Pascal era in vita, furono composti probabilmente tra il 1655 e il 1656. Sia che l'occasione fosse dovuta alla richiesta di spiegazioni e consigli di un amico, sia che si trattasse di organizzare il materiale teologico per l'imminente scontro con i gesuiti, essi rimangono uno dei testi esemplari di quella vocazione, al tempo stesso didattica e speculativa, che ne fa un modello di limpidezza e profondità. La grazia, intesa in senso strettamente agostiniano, diventa in queste pagine il cuore di una battaglia che, sulla soglia della modernità, ha come posta il senso stesso del messaggio cristiano.
Come vivere nella città degli uomini sapendo che la vera casa è altrove, nei cieli? Che rapporto intrattenere con il mondo: fuggirlo o contribuire alla sua trasformazione? A tali interrogativi si trovarono a rispondere i membri delle prime comunità cristiane, "convertiti" chiamati a prendere le distanze dal passato e dai suoi costumi, definendo così i tratti di una nuova società, 'altra' rispetto a quella dei pagani e dei giudei, eppure profondamente intrecciata alla cultura urbana che era stata terreno fertile per la diffusione del cristianesimo nel mondo greco-romano. Questo non facile compito sta alle origini della nascita di una specifica morale, in cui l'osservanza dei precetti biblici e neotestamentari si fa codice per l'intera comunità, straniera nel mondo ma saldamente unita a Cristo e, mediante Lui, a Dio. È precisamente nella vita concreta delle prime comunità che Meeks rintraccia gli aspetti più significativi della morale cristiana nel periodo decisivo della sua formazione, dalla morte di Gesù al secondo secolo dopo Cristo. Con un approccio attento a porre in relazione la dimensione teologica e il costume, l'esegesi testuale e l'indagine sociologica, Meeks illumina una realtà complessa, fatta di credenze, sensibilità, percezioni, pratiche. Ne descrive il linguaggio, i valori, i fattori di aggregazione, i concetti portanti - la carità, il celibato, le relazioni tra i due sessi, la concezione dell'autorità, il senso delle cose ultime...