Una guida per meditare 24 monumenti di Roma con chi ci ha preceduto nella fede.
Queste pagine nascono dal lavoro dei volontari della comunità giovanile “Pietre Vive” che da anni fanno pregare tanti turisti davanti alle opere d’arte (cf. http://pietrevive.altervista.org/).
L’autore ringrazia: p. Leonardo Vezzani S. I. (Cappella universitaria di Roma-Sapienza), Mons. Daniele Libanori e Don Andrea Lonardo (Ufficio catechistico diocesano di Roma) di cui ha usato numerose intuizioni e osservazioni.
Il volume contiene una raccolta delle meditazioni tenute ai presbiteri della curia romana durante i periodi forti dell’anno liturgico: Avvento, Quaresima e il tempo di Pasqua. Esse hanno messo a fuoco il tema del discepolato come imitazione di Cristo e conformazione a lui, riletto attraverso la vita, il ministero e la predicazione dell’Apostolo Paolo. Il testo che il lettore avrà tra le mani, dunque, potrà essere d’aiuto a cogliere in modo unitario l’esperienza dell’essere credente: accogliere l’invito del Cristo, e decidere di seguirlo, comporta un vero e proprio cambiamento di identità e un’opera di profonda trasformazione, che, anche nelle ferite, nelle fragilità della carne e nelle imperfezioni umane, è lo Spirito Santo a realizzare.
Don Antonio Pitta, è presbitero della Diocesi di Lucera (FG) e professore ordinario di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Gregoriana. Inoltre è membro dell’International New Testament Society e direttore di Supplementi di Rivista Biblica.
Notevole risonanza hanno riscosso i suoi commentari alle lettere paoline e la Sinossi paolina bilingue. Collabora inoltre con le maggiori riviste bibliche italiane e internazionali.
Queste pagine sono per chi ha rinunciato definitivamente al passeggino, per chi non ha la vaselina nelle vene, per chi vuole essere se stesso non un clonato, per chi ha il ritmo nel sangue, per chi ama le marce alte, per chi vuole vivere ghiottamente!
Il capolavoro di Czepko, i "Sexcenta monodisticha sapientum", è la raccolta poetica che ha ispirato all'amico Angelus Silesius il "Pellegrino cherubico" e, al pari di questo, si può considerare una vera e propria summa della tradizione spirituale classica e cristiana. I distici di Czepko trattano, con concettosa brevità, il tema cruciale del destino dell'uomo e dell'unione dell'anima con Dio. Il materiale speculativo dei versi è fornito all'autore dalla filosofia greca, dal mondo cristiano antico, ma soprattutto dalla mistica tedesca, medievale (Eckhart, Taulero, la Theologia deutsch) e rinascimentale (Franck, Weigel, Böhme). Con sublime arditezza il poeta ci parla così di distacco da se stessi, di "morte dell'anima", di ritorno all'origine e ricongiungimento a quell'Uno da cui, in realtà, non siamo mai usciti.
Medico e filosofo tedesco, di famiglia protestante ma passato al cattolicesimo e diventato prete, Johannes Scheffler (1624-1677), che assunse lo pseudonimo di Angelus Silesius (angelo della Slesia), è stato giustamente definito "versificatore di Eckhart", ma il suo "Pellegrino cherubico" è in realtà una sintesi completa della tradizione mistica occidentale. Esso fonde mirabilmente la riflessione di origine classica, soprattutto neoplatonica, filtrata attraverso i mistici medievali tedeschi, con i motivi più profondi della pietà cristiana. Il versante speculativo del libro è stato altamente stimato da pensatori quali Hegel e Schopenhauer, e la sua profondità psicologica ha causato l'ammirazione di psicoanalisti come Lacan. Il "Pellegrino cherubico" non è però un'opera facile: i suoi distici racchiudono spesso, nel breve spazio di due versi, concetti tra i più elevati del misticismo. La versione qui presentata, con l'accuratezza della traduzione e la ricchezza della introduzione e delle note, permette al lettore la comprensione e il godimento di questo capolavoro della poesia tedesca e di quella spirituale di tutti i tempi.
Lateranum, di periodicità quadrimestrale, è la rivista della Facoltà di S. Teologia della Pontificia Università Lateranense. In essa i docenti della Facoltà propongono i frutti della loro attività di ricerca e di insegnamento nell’ottica del sapere interdisciplinare. Negli ultimi decenni la rivista ha contribuito in modo determinante al profilarsi delle linee di pensiero di quella che può a buon diritto definirsi “scuola lateranense”. I destinatari sono gli specialisti in teologia e in discipline affini, ma anche i formatori, gli studenti e tutti coloro che desiderano entrare in dialogo sui temi appartenenti all’ampio universo del credere cristiano e della sua attuazione storica.
Il Padre nostro è la via della preghiera: non è una formula, ha un contenuto sapienziale, è l'incarnazione di ogni catechesi sulla preghiera. Contiene tutto: il modo, la forma, l'atteggiamento verso Dio, verso noi stessi e gli altri. Per questo motivo non è da recitare, ma da meditare prima e contemplare dopo e, quindi, da vivere. Il Padre nostro ci fa diventare chi veramente siamo, figli, che portano in sé le sembianze e la nobiltà del Padre da cui derivano. Decidiamoci, e mettiamo il Padre nostro più al centro della nostra vita. Ne vedremo i frutti, molto belli, molto profumati, perché dello Spirito Santo.
Una breve, intensa riflessione sulla morte scritta senza retorica. Una lettura spirituale che suscita domande senza imporre soluzioni, adatta perciò a chi crede e a chi non crede, a chi sta vivendo un lutto e a chi si interroga sul senso della vita. Già, la vita. Perché la morte ne è solo l'epilogo. Perché è possibile prepararsi alla morte solo vivendo in pienezza ogni istante, dando il giusto peso alle cose e agli avvenimenti. La morte delle persone care può diventare occasione per un colloquio che non avrà più termine. Scopriamo che la morte non chiude la nostra comunicazione. Ci apre ad un nuovo mondo. I nostri giorni diventano abitati dalla presenza di molti - e noi c'intratteniamo con loro. Poiché ora sappiamo che cosa dire - e che cosa ascoltare. Prefazione di Luigi Bettazzi.
Un itinerario cristiano esistenziale adeguato a far sviluppare una fede adulta: una fede che sia cioè in grado di illuminare e sostenere tutta quanta la vita del credente, soprattutto nei momenti difficili e problematici. Il Cristianesimo, infatti, non è una stampella o un'evasione consolatoria, bensì è la grande opportunità offerta all'uomo per metterlo in grado di portare a pienezza tutte le potenzialità positive inscritte nella sua natura. Il Vangelo, per essere davvero salvifico, deve essere liberamente accolto e compreso come il fatto, l'incontro più importante per la nostra vita e della nostra vita. In questa prospettiva, il percorso proposto in questo libro ha anche l'obiettivo di aiutare i credenti a individuare e "smantellare" impostazioni di fede sbagliate o limitate, che impediscono di costruire una relazione corretta e concreta con Dio, con se stessi e con gli altri, facendo loro scoprire e sperimentare anche la dimensione comunitaria della fede. Questo itinerario può essere un valido aiuto e un'occasione di confronto anche per tutti coloro che sono in ricerca, dubbiosi o agnostici.
In questo testo Stefano Proietti racconta in prima persona e con la confidenza tipica della comunicazione social, come ha valorizzato un’applicazione come Whatsapp. La sua è una testimonianza appassionata di quanto per l’annuncio cristiano possa essere feconda la tecnologia digitale.
Con la Quaresima 2017 l’autore ha cominciato a condividere nel suo “stato” di Whatsapp versetti tratti dal Vangelo del giorno con il desiderio di condividere con i suoi amici qualcosa di profondamente suo. Questi messaggi per l’anima sono diventati cibo spirituale per le persone che li seguono. Molti hanno mandato messaggini di apprezzamento o di incoraggiamento; qualcuno rispondeva quotidianamente, magari anche solo con un emoticon, qualche altro, incontrando Stefano per caso, gli ha detto di leggere con regolarità i suoi “stati”.
Così, l’autore ha deciso di trasformare questo progetto digitale in un libro per poter arrivare ad un numero di persone ancora più grande e condividere con tanti i suoi “messaggini per l’anima”. Il libretto contiene gli “screenshot” di solo alcuni “stati” condivisi. Se qualcuno volesse dare un’occhiata a tutti gli “stati evangelici” condivisi dall’autore cominciando dal 2017 fino ad oggi, può visitare questa pagina: http://www.mimep.it/il-vangelo-su-whatsapp/
Autore: Stefano Proietti ha 45 anni, da 15 è sposato con Chiara ed ha tre figli. Vive e lavora a Roma, dove si è laureato in filosofia morale ed ha conseguito il baccalaureato in filosofia e in teologia. Con un passato da seminarista e religioso (salesiano) di voti temporanei, dal 2003 è giornalista professionista e dopo aver trascorso otto anni nella redazione di Tv 2000, dal 2009 lavora presso l’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della CEI.
Lo scopo della via Afflictionis è precisamente quello di camminare insieme a Gesù con la sua sofferenza psicologica, mettendo così nel suo cuore tutti i nostri disagi interiori. Egli, attraverso la sua morte, ha redento la nostra morte.