Questo libro raccoglie la versione integrale di tre dei vangeli di Nag Hammadi e di un quarto vangelo, tratto dal Codice di Berlino, ciascuno completo di note e saggi critici. I codici contengono le "parole segrete" che Gesù avrebbe rivelato al discepolo Giuda Tommaso, talvolta definito come suo "fratello gemello", a Maria, una figura tra le più controverse dei vangeli canonici, e a Filippo, in un vangelo non molto difforme da quelli accettati dalla Chiesa, ma comprendono anche il Vangelo della Verità, il più anomalo rispetto alla norma evangelica, eppure presentato dal suo estensore come il "vero" vangelo. A complemento dei contenuti, il libro si avvale di un ricco apparato iconografico, con fotografie e illustrazioni che permettono al lettore di collocare i vangeli gnostici di Nag Hammadi nel giusto contesto storico e geografico, ambientale e artistico, dando così nuova vita a vicende dimenticate da tempo.
Che cosa si intende veramente per lectio divina? È una espressione che ricorre di frequente tra coloro che “trattano” di Bibbia, ma in realtà non molti sono in grado di definire o di mettere in atto con esattezza questo tipo di pratica. Un “esperto della materia” quale Gargano illustra in poche pagine il significato profondo e la metodologia di un approccio alla Scrittura che attraverso l’ascolto e la meditazione deve condurre alla preghiera e quindi alla contemplazione.
Note sull’autore
INNOCENZO GARGANO, monaco camaldolese, insegna presso il Pontificio Istituto Orientale di Roma. Coordina il settore delle pubblicazioni e delle attività culturali del Monastero di Camaldoli, nell'ambito delle quali cura le Settimane di «Lectio divina». È redattore del semestrale di lettura biblica «Parola Spirito e Vita»; ha pubblicato presso le EDB sia le registrazioni sia le versioni a stampa dei corsi di «lectio divina» tenuti a Camaldoli (su tutti i vangeli, e separatamente sui vangeli della Passione e della Risurrezione).
Descrizione dell'opera
La questione del rapporto tra i due Testamenti è il vero grande problema della teologia biblica. Antica come il cristianesimo, e già interna allo stesso Nuovo Testamento, essa è stata affrontata da insigni biblisti. Ma, paradossalmente, sono proprio i neotestamentaristi ad avere maggiore difficoltà nel cimentarsi, probabilmente per l’enorme autorevolezza di cui il Nuovo Testamento viene rivestito, dato che gli si riconosce il ruolo di offrire un senso cristiano all’Antico.
Il tema ha implicazioni teologiche: come la nuova alleanza si relaziona con l’antica? Implicazioni cristologiche: l’obbedienza alla Torah è via di salvezza indipendente da Cristo? Implicazioni ecclesiologiche: la Chiesa sostituisce Israele? Implicazioni ermeneutiche: Gesù di Nazaret è il punto di riferimento definitivo nell’interpretazione delle Scritture? Implicazioni sul dialogo interreligioso: in che senso Israele è depositario di rivelazione? Implicazioni sulla teologia biblica, perché «essa parte dal presupposto che la Bibbia cristiana consti di una unità teologica formata dall’unione canonica dei due Testamenti» (B.S. Childs).
Lo studio è organizzato in tre parti. La prima si propone di indagare come e attraverso quali modelli la teologia cristiana abbia compreso nei secoli la relazione esistente tra Antico e Nuovo Testamento. La seconda individua le fonti bibliche su cui si radicano tali schemi. La terza tenta di valutare se le categorie cristiane che hanno espresso il rapporto tra i due Testamenti siano effettivamente fondate sulla Sacra Scrittura e in che misura esse possano ritenersi ancora valide o ci sia spazio per nuove prospettive d’interpretazione.
Nella conclusione l’autore propone il modello «dialogico» come risposta al problema del rapporto, facendo ricorso a una categoria di Lévinas, quella del Volto, che supera «l’idea dell’Altro in me» e richiede «un insieme di faccia a faccia».
Sommario
Prefazione. Introduzione. I. Il rapporto tra i due Testamenti nella tradizione cristiana. 1. Modello conflittuale. 2. Modello tipologico/allegorico. 3. Modello “promessa-compimento”. 4. Modello storico-salvifico. II. Il rapporto tra i due Testamenti nei testi biblici. 1. La nuova alleanza: conflitto con l’antica? 2. La lettura tipologica alla luce di Gal 4,21-31. 3. Il modello “promessa-compimento” alla luce di Mt 5,17-48. 4. Il modello storico-salvifico negli scritti di Paolo e Luca. III. Osservazioni critiche e conclusioni. 1. Osservazioni critiche sui quattro modelli. 2. Considerazioni conclusive. Il modello dialogico. Bibliografia.
Note sull'autore
Massimo Grilli si è laureato in scienze bibliche al Pontificio Istituto Biblico ed è docente di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Gregoriana. Tra le sue ultime pubblicazioni: Gottes Wort in menschlicher Sprache. Die Lektüre von Mt 18 und Apg 1-3 als Kommunikationsprozess, SBS 201, Stuttgart 2004 (in collaborazione con D. Dormeyer) e Riqueza y solidaridad en la obra de Lucas, Estella (Navarra) 2005 (in collaborazione con D. Landgrave Gándara e C. Langner).
Testo ampio che si compone di 41 riflessioni su personaggi ed episodi biblici, suddivisi in 2 parti: 24 tratti dall'Antico e 17 dal Nuovo Testamento. In ogni riflessione, si riporta di volta in volta un passo biblico, da leggere in forma individuale o collettiva. Il commento-riflessione, che fa seguito, invita alla meditazione, individuando gli elementi che meglio rinviano ai temi dell'attività pastorale, orientata specificamente al campo della mobilità umana. Una o più citazioni dei Padri della Chiesa chiudono la meditazione, quale invito alla preghiera, alla contemplazione e alla conseguente traduzione pratica nel campo vasto e complesso della mobilità umana. Il libro propone alcuni tra i tantissimi passi biblici che in qualche misura si soffermano sui temi dell'itineranza, dell'accoglienza, dell'ospitalità, della via e del cammino, della casa e del pellegrinaggio, dell'essere forestieri e viandanti lungo le strade della vita. 883722255 È divertente giocare agli anagrammi, soprattutto se si tratta di esprimere il carattere di una persona. Che fortuna allora se è l'eroe stesso del gioco a incaricarsi della trasposizione del suo nome: c'è da scommettere che l'anagramma servirà a rivelarlo nell'intimo! È ciò che è successo a Francesco di Sales. Si divertì, un giorno, a creare il suo anagramma ed eccone il risultato: "foi sans descaler", cioè fede integrale. Si sarebbe potuto scrivere questa frase come sottotitolo a questa opera.
Per quanto ardua si presenti l'impresa di una storia della lingua ebraica, l'opera di Saenz-Badillos fornisce un'immagine chiara della lingua nei suoi rapporti con la storia sociale e culturale delle popolazioni ebraiche, riuscendo al tempo stesso a essere una storia degli studi sulla storia dell'ebraico. Estendendosi dagli inizi dell'ebraico fino all'idioma odierno, questa "Storia della lingua ebraica" si rivolge a studiosi e studenti come pure a chi, pur non essendo ebraista, sia interessato alle vicende di una lingua che si è espressa nel grande monumento costituito dagli scritti poi raccolti sotto il nome di Bibbia, e che, dopo la fioritura medievale, ancor oggi continua a dar prova di grande vitalità. Rispetto alle edizioni che l'hanno preceduta, grazie a un'attenta revisione e a un aggiornamento puntuale l'edizione italiana si presenta come la versione aggiornata di uno dei contributi più riusciti alla storia dell'ebraico.
Gli autori analizzano il messaggio dei testi biblici della creazione.
Un saggio e un manuale su autori, testi, visioni del mondo e teologie
L'evento fondante della morte e risurrezione di Gesù
Le affermazioni del NT su salvezza, condizione umana, politica, vita dopo la morte
L'intento di questo volume è quello di rendere conto delle affermazioni essenziali del Nuovo Testamento.
Vouga si sforza cosí di interpretare i grandi temi biblici, di mostrarne il significato per la comprensione dell'esistenza umana e di sottolinearne l'attualità.
Tralasciando qualsiasi tentativo di armonizzare la diversità teologica degli scritti neotestamentari, la sua presentazione parte viceversa dalla constatazione della pluralità delle interpretazioni sulla vita, la morte e la risurrezione di Gesù, cosí come risultano dall'essenza stessa dell'evangelo.
Gli scritti del Nuovo Testamento, infatti, trasmettono una visione dell'essere umano che, affermandone il riconoscimento incondizionato a prescindere dalle qualità, fonda un universalismo pluralista che vede nella diversità un elemento costitutivo dell'unità.
Dio crea nella dolcezza,
perché l'uomo a sua immagine
possa governare il mondo nella dolcezza.
Una raccolta di scritti che costituisce un vero e proprio “lascito” biblico e spirituale: l’autore percorre la Bibbia dalla Genesi all’Apocalisse facendone emergere una sorprendente unità di intenti. Nello scrutare le origini e il fine della storia, come nell’interpretare il legame tra chiesa e popolo di Israele o nel penetrare nel mistero di lode dei salmi, il lettore vede dischiudersi un cammino verso un’etica radicalmente biblica e una nuova comprensione degli enigmi della vita umana.
“Sono lieto di rendere omaggio a un esploratore della Bibbia che si è dedicato in qualità di esegeta di professione – così come io mi ci sono avventurato in qualità di lettore dilettante – a ‘pensare la Bibbia’. È in questa passione che ci siamo incontrati”.
(dalla prefazione di Paul Ricoeur)
Paul Beauchamp (1924-2001), gesuita, è stato uno dei più apprezzati biblisti del secolo scorso, professore di esegesi biblica alla Facoltà teologica Centre Sèvres di Parigi. Negli anni la sua riflessione si è focalizzata sempre più sull’articolazione tra Antico e Nuovo Testamento e sulla dimensione spirituale ed esistenziale della Scrittura.
Ogni uomo,
secondo quanto egli è,
può ritrovare se stesso
nel libro dei Salmi
Chi è il soggetto orante dei Salmi? Quali sono le divisioni del libro, gli stili più caratteristici, le tematiche principali? Dalle risposte a questi interrogativi emerge l’unità del Salterio, la sua coerenza propria, la sua dinamica interna, il suo essere un libro di preghiere e per la preghiera, un “corpo vivente” che conosce tempi e stagioni diverse e scandisce le tappe della vita spirituale.
Alberto Mello (Biella 1951), monaco della Fraternità di Bose a Gerusalemme e biblista, unisce alla conoscenza delle Scritture la passione per la sapienza di Israele. Oltre ad aver curato Un mondo di grazia. Letture dal Midrash sui Salmi, si è recentemente soffermato sui tesori del Salterio in L’amore di Dio nei Salmi. Sempre per Qiqajon ha curato un commentario all’Evangelo secondo Matteo e ha approfondito il messaggio profetico in La passione dei profeti, attingendo alle ricchezze della tradizione ebraica.
Scrive l'autore: "Fa bene leggere il Vangelo di Luca. Sempre, ma soprattutto nei giorni tristi, Luca ci viene incontro con il suo volto sereno e chiaro. Con tre doni: medico, amico, storico. Un medico, cioè uno che conosce bene il nostro cuore. Uno che coltiva fino in fondo l'amicizia, come ha fatto con san Paolo, che non era affatto un amico facile. Uno storico accurato, che sa fare ricerche e indagini, prima di scrivere il suo bel testo...". Il libro è completato da numerosi racconti di Bruno Ferrero, che attualizzano le tematiche e aiutano nella riflessione.