Il manuale offre un panorama esaustivo dei principali istituti dell'ordinamento italiano, utile anche oltre i corsi di laurea giuridici. Di essi si illustrano la storia e l'evoluzione, il funzionamento e i rapporti reciproci, senza tralasciare di collocare ogni istituto nel quadro dell'Unione europea e dell'ordinamento internazionale. I fatti più recenti come l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il rilancio del dibattito sulle riforme costituzionali, la legge sull'autonomia differenziata, le elezioni europee del 2024, i contesti di guerra in Ucraina e in Medio Oriente, vengono inclusi nella trattazione per essere analizzati nelle loro implicazioni sul sistema politico e istituzionale. Il testo si avvale di un ricco apparato di esempi e figure cui si affiancano gli esercizi e altri materiali per la preparazione dell'esame disponibili in formato digitale su Pandoracampus.
«Il più autentico e grande filosofo italiano del dopoguerra» Giacomo Marramao Con «Il problema dell'ateismo» Augusto Del Noce si confronta con la modernità, portando avanti una serrata critica della filosofia come processo di secolarizzazione, che conduce all'idea dell'uomo creatore e trova il suo compimento nell'antropologia materialistica del marxismo. Un classico del pensiero cattolico, che può essere riletto con rinnovato interesse nel tempo attuale, sempre più indifferente alla presenza del divino. Il libro è arricchito da un saggio di Massimo Cacciari «Sulla critica della ragione ateistica».
Di Tocqueville, Matteucci si è occupato tutta la vita, studiando la sua biografia e il suo pensiero, e curando l'edizione italiana della «Democrazia in America» (nuova ed. Utet, 2013). In questo libro ne ripercorre criticamente la vita e ne segue il lungo tour negli Stati Uniti, per poi soffermarsi sulla seconda parte dell'opera e arrivare a riconoscere nel grande pensatore francese il primo autentico studioso della società di massa. Una società in cui, con la scomparsa delle aristocrazie del sangue, si realizza un conformismo delle coscienze tanto più pericoloso, quanto più è in grado di utilizzare tecniche sconosciute nel passato. Fra queste, il potere dei giornali, il cui valore rivoluzionario è da Tocqueville lucidamente asserito.
La Generazione Z è la prima ad aver attraversato la pubertà con in tasca un portale verso una realtà alternativa eccitante, ma pericolosa. È la prima ad aver sperimentato la transizione da un'infanzia basata sul gioco a un'infanzia basata sul telefonino, ma anche da un'infanzia libera a una ipercontrollata: mentre gli adulti hanno infatti iniziato a proteggere eccessivamente i bambini nel mondo reale, li hanno lasciati privi di sorveglianza in quello online. Attingendo alle ricerche più recenti, Haidt mostra come questa "riconfigurazione" ha interferito con lo sviluppo di bambini e adolescenti causando ansia, privazione del sonno, frammentazione dell'attenzione, dipendenza, paura del confronto sociale. E mentre ne espone le disastrose conseguenze chiama alle armi genitori, insegnanti, aziende tecnologiche e governi affinché salvino la salute mentale dei più giovani.
Il volume - in questa nuova edizione aggiornata al riconoscimento della giustizia riparativa nel sistema penale italiano (D.Lgs. 150/2022) - delinea le nuove frontiere della restorative justice in accordo con il più recente dibattito nazionale e internazionale. Si caratterizza per il dialogo interdisciplinare, per l'ottica orientata al benessere di persone e comunità e per uno sguardo applicativo plurale non circoscritto all'ambito penale. La restorative justice, infatti, è un paradigma, una diversa visione con cui prevenire e affrontare i danni conseguenti a torti, illeciti, conflitti che possono generarsi nelle nostre vite e nei diversi contesti della convivenza. Non si rivolge al passato, ma al futuro, a come ripristinare giustizia quando avviene un'ingiustizia, grazie al confronto e all'accordo fra tutte le parti coinvolte: chi ha subito un danno, chi di quel danno è responsabile, le persone vicine a entrambi i protagonisti e le comunità interessate. È in questa prospettiva che, anche nel nostro paese, si è sviluppato il movimento delle comunità e delle città riparative.
Come affrontare il surriscaldamento terrestre e geopolitico senza cedere a indifferenza, negazionismo o ansia climatica? Per rispondere, il volume invita a ripartire dal chiederci chi siamo oltre la dicotomia natura-cultura, per individuare un contesto che ci renda consapevoli che ogni gesto umano - personale, politico, tecnologico - ha un effetto sul pianeta. Potremo così prendere le parti del sistema Terra, praticare la cultura del limite e, rifiutando quella del dominio, ridimensionare i consumi e i toni del dibattito. Perché l'unica soluzione possibile è adattarci a quell'Antropocene che abbiamo scatenato, rallentandolo attraverso una transizione a fonti rinnovabili e a relazioni umane davvero inclusive. Ricorrendo a saperi interdisciplinari, indifferenti ai gerghi, ai principi di autorità e ai conformismi di gruppo, questo libro offre spunti di riflessione a chi, come le autrici, non trova risposte adeguate nei mondi separati delle scienze naturali, sociali, tecnologiche, umanistiche. La proposta è di individuare autonomamente zone d'interscambio dove applicare i risultati di tante, straordinarie conoscenze per instaurare alleanze paritarie con altri punti di vista, generi e generazioni.
«Il titolo del presente contributo può suscitare immediatamente una domanda: non è improprio utilizzare una categoria di origine religiosa come l'idolatria nel parlare dell'ansia? Non si stanno confondendo i piani? Non si perde il rigore del ragionamento?». Gli autori in questo libro propongono di utilizzare il termine idolatria, che è categoria di origine biblica e di alta potenza simbolica, come chiave interpretativa dell'ansia contemporanea e come valore narrativo e non solo simbolico. Nel loro percorso attraverso la crisi dell'attuale società post-moderna, illustrano come vi sia un uso dell'ansia legato alla paura del non riconoscimento ed al terrore dell'incontro con l'altro. Il cuore dell'opera è dato dalla possibilità di riscoprire, anche attraverso il racconto di casi clinici, la bellezza della realtà intesa come dono verso il quale porsi "semplicemente" per come si è. Il concetto di limite acquista così nel corso dell'opera un significato sempre più positivo, sino ad arrivare alla conclusione che è da qui che si debba passare per avvicinarsi sempre più alla costituzione della propria identità attraverso un incontro di fragilità. Con una prefazione di Luca Doninelli.
La «spiritualità del corpo» invita a vedere e vivere il corpo non solo come un insieme di organi e tessuti, ma come un tempio sacro che ospita l'essenza spirituale. Coltivare questa prospettiva può portare a una vita più equilibrata, consapevole e spiritualmente arricchente. Le tecniche di stimolo al benessere psicofisico possono coinvolgere pratiche spirituali che cercano di armonizzare mente, corpo e spirito. La novità di questo libro è la Psicobioenergetica Quantistica Mindfulness, una metodica che cerca di rispondere con le sue tecniche al naturale e primitivo bisogno dell'uomo di liberare i disagi della mente e del corpo, riducendo lo stress psicofisico per favorire il naturale e salutare fluire dell'energia vitale.
L'infanzia è un periodo breve e fondamentale della vita di ognuno di noi, a un tempo universale e molteplice come lo sono le nostre storie di uomini e donne nati in un contesto o in un altro. In dialogo con studiosi dell'età evolutiva e attraverso chiavi interpretative inedite, l'autore ci fa viaggiare dentro le infinite infanzie d'oggi illuminate da uno sguardo transculturale. E lo fa a partire dall'osservatorio privilegiato del suo ambulatorio di pediatra di periferia, le cui porte sono aperte a bambini italiani e stranieri. Ricco di narrazioni raccolte sul campo, il libro interpella e muove all'azione, consentendo al lettore - che sia operatore o genitore, studente o insegnante, professionista o semplicemente curioso - di immergersi nelle storie di bambini e bambine nati ai margini della società o dall'altra parte del Mediterraneo o del mondo e al contempo di ritrovare le ragioni per rimettere tutti i bambini - anche quelli venuti d'altrove - al centro delle nostre comunità.
Figlie di David e Sydney Freeman-Mitford, baroni Redesdale, le sorelle Mitford hanno scandalizzato l'Inghilterra della prima metà del Novecento con la loro vivacità, esuberanza e, in alcuni casi, con il loro fanatismo politico. Nancy, la maggiore, fu arguta autrice di una serie di romanzi di successo. Pam, la «sorella discreta», dotata di una sorta di bucolica serenità, si dedicò al giardinaggio, all'allevamento degli animali e alla cucina. Diana, la «divina», che a ventidue anni sembrava avere tutto - la bellezza, il denaro, un marito fascinoso e adorante e due bambini sani -, rimase folgorata da Sir Oswald Mosley, fondatore dell'Unione Britannica dei Fascisti, e iniziò una nuova vita con lui. Unity fu preda di una mortale ossessione per Adolf Hitler, che la portò alla rovina. Decca, la ribelle, fuggì in Spagna con il cugino Esmond Romilly, con cui aveva una relazione segreta, per partecipare alla Guerra civile. Debo, nonostante la cattiva reputazione di Diana, Unity e Decca avesse ridotto le sue probabilità di un buon matrimonio, convolò a nozze con Lord Andrew Cavendish, erede del decimo duca di Devonshire. In questa spumeggiante biografia Mary S. Lovell dà vita a un avvincente racconto su sei leggendarie sorelle le cui tragedie e passioni, conquiste e disfatte si sono divise equamente le luci della ribalta, incantando e ammaliando intere generazioni.
Di storie e vite di Gesù Cristo ne sono state scritte tante, ognuna con la propria impostazione: il vescovo Fulton Sheen propone qui un'opera che non ha nulla a che vedere con la critica biblica ma che appare invece come una biografia "interiore" di Cristo, il racconto di una vita vissuta nella contraddizione il cui simbolo è la Croce, allo stesso tempo mortale (conclusione nel tempo) e immortale (origine e scopo della sua venuta). La Croce è dunque il perno, la prospettiva e il messaggio che si presenta anche alla nostra epoca, la quale ha invece snaturato il fine della venuta di Cristo e ne ha cancellato il Sacrificio: in questo modo l'uomo moderno ha trasformato Gesù in un semplice filantropo e ha smarrito l'intero senso dell'esistenza.
A dieci anni dalla scomparsa di Eugenio Corti un viaggio appassionante, e spesso inedito, nella vita dell'autore de "Il Cavallo rosso" e nel suo laboratorio di scrittore. Tutta la sua esistenza fu segnata dall'amore per la verità e la bellezza. «Due colonne», da lui così definite, alla base della sua vocazione letteraria.