Testo di grande valore curato da E. Giannarelli, il Diario di viaggio, di Egeria, è il primo racconto di un pellegrinaggio in Terra Santa. Egeria, nobile vedova del IV secolo, è una pellegrina che non si accontenta di vedere, ma è tutta protesa alla ricerca dei particolari che hanno riscontro nelle sacre Scritture. Pagine cariche di suggestione, scritte con una sensibilità tipicamente femminile, capaci ancor oggi di stupire e affascinare.
Con il quinto volume, la grande raccolta del Cristo, a cura di Claudio Leonardi, Antonio Orbe e Manlio Simonetti, trova il suo culmine e la sua fine, in questi testi che dal XIII conducono al XIV e al XV secolo. Qui si ripete e si acuisce il contrasto tra linguaggio metafisico e mistico. Da un lato, l'intelligenza indaga la natura di Dio, concepito come Essere: il discorso su Dio diventa una scienza - la teologia. Ma già Tommaso d'Aquino è consapevole della crisi della teologia: se - come raccontano i suoi biografi - voleva bruciare i suoi scritti, considerandoli senza valore per conoscere realmente Dio. Giovanni Duns Scoto giunge alle più sottili conseguenze dialettiche, mentre un metafisico come Guglielmo Ockham demolisce la metafisica.
D'altra parte la mistica rinnova il tentativo di raggiungere l'unione con Dio, e di cogliere l'eterno nel presente. Ora essa tende ad esprimersi direttamente attraverso documenti autobiografici. Con Francesco, il volto dell'uomo rivela il volto stesso di Dio. Con Meister Eckhart l'esperienza mistica costruisce una teologia che le corrisponde: «la nascita di Dio, nudo e senza veli», avviene nell'anima di ogni uomo. Intorno a lui, il coro della grande mistica femminile: Geltrude di Helfta, che vede Dio faccia contro faccia, cuore contro cuore, corpo contro corpo; Angela da Foligno, la più rozza e intensa testimonianza del tempo, che grida nella chiesa perché Cristo l'ha abbandonata; mentre Giuliana di Norwich rivela che «tutto è bene, tutto sarà bene», annunciando la fine del regno del peccato.
Con la sua drammatica forza luminosa, inebriata di Dio e del mondo, Ildegarde di Bingen vede la Trinità: «una specie di fuoco luminosissimo, illimitato, inestinguibile, tutto vivo, tutto vita: in sé aveva una fiamma azzurra, che bruciava ardentemente». Ildegarde ci rivela che tutte le parole che, in questi cinque volumi, abbiamo letto sul Cristo, sono anche parole pronunciate sul cosmo: perché nel cosmo - «questo grandissimo strumento a forma di uovo» - «si manifestano le cose invisibili ed eterne».
Questa antologia consente finalmente di ritrovare, nei suoi aspetti più significativi, l'esperienza interiore e la fisionomia intellettuale di Angela da Foligno.
Le Lettere di S. Francesco di Sales a noi pervenute e raccolte con amore, in undici volumi delle Opere complete, sono 2103. Naturalmente non sono tutte. Nonostante le manipolazioni, le Lettere restano una miniera inesauribile di spiritualità per tutte le categorie di persone. La presente raccolta curata da A. Ravier, comprende le lettere indirizzate a figli e figlie spirituali, ad amici, a persone che a Francesco chiedevano luce e guida nel cammino spirituale. La parte preponderante è dedicata all'epistolario salesiano diretto a Giovanna di Chantal, la figlia prediletta: ne risulta un modello stupendo e sempre attuale di profonda amicizia spirituale.
la traduzione italiana curata da padre tito sante centi esalta tutti i pregi del commento, portato per la prima volta al livello del grande pubblico.
Per Girolamo Giona non fugge perche abbia in odio i pagani, ma perche conosce la misericordia divina e sa che la loro conversione segnera la rovina di Israele.
Cirillo si sforza di sostenere la lotta contro le eresie, restando pero sempre diffidente di fronte ai sistemi troppo complessi.
Informazioni sull'India e sui brahmani fornite da un missionario del V secolo. L'opera ebbe grande successo nel Medioevo
Un libro, i Giudici, di aspro e incisivo fascino, che la lettura di Origene aiuta a scoprire.
Introduzione, tra duzione, note e indici di L. Carrozzi.