Di Giorgio Bocca sono note la vena polemica e la mordace ironia che puntellano con forza i suoi settimanali commenti sulla situazione politica. Per l'Antiitaliano per eccellenza del giornalismo nostrano è persino facile mettere alla berlina i tanti protagonisti delle vicende nazionali, quando si ha alle spalle una conoscenza storica degli eventi di prima mano, come per certi versi testimoniano i tanti libri scritti sulla Resistenza o sui protagonisti del primo dopoguerra, come la sua biografia su Togliatti. In questo libro-antologia è raccolto in modo organico e sistematico il meglio della sua produzione "storica", articoli che a suo tempo hanno rivoluzionato lo stesso modo di fare inchiesta e quindi il giornalismo italiano, quando Bocca si mischiava ai pendolari che al mattino presto si recavano al lavoro nel Triangolo industriale o descriveva gli abbacinanti fasti del Miracolo italiano. Dalla caduta del fascismo alla Resistenza, dall'eredità della dittatura al boom economico degli anni Sessanta, dal Sessantotto al fattore K., dagli anni di piombo alla fine del fordismo, dalle mafie al leghismo e all'ascesa del berlusconismo: tutti i grandi temi storici e civili che hanno contrassegnato la storia nazionale dal secondo dopoguerra sono qui al centro di un libro straordinario, specchio di antichi mali e al contempo di caduche virtù.
La deriva dell'Occidente o più drasticamente dell'Italia, la crisi economica mondiale, gli affanni della società civile e politica… L'ultima raccolta di poesie di Edoardo Sanguineti. Che solo formalmente è un libro postumo. Varie ed eventuali è stato consegnato in forma dattiloscritta pronto per la stampa. Diventa, con la morte dell'autore, un lascito eccezionale di ironia, acutezza, prensilità sulle cose del mondo.
Il libro
Epistolina per N.B.
(7 maggio 2010)
caro Nanni, ritorno da Bologna:
ti scrivo qui, dall'autostrada, in fretta,
non ho notizie fresche, ma che rogna
che è questa cosiddetta crisi: aspetta
un po': guarda la Grecia, il Portogallo,
la Spagna: è una questione, qui, di giorni,
forse di ore, attenzione: guarda il gallo
con i sobborghi che esplodono, forni
ardenti, con Obama abbronzatissimo,
da nobelizzatissimo: si crede
imperatore del mondo: incertissimo
su tutto, poveretto, lui, l'erede
degli Stati sfasciati, indebitati,
nel pantano delle assicurazioni –
tra iraniani, e iracheni, e iperarmati
di Taiwan, nordcoreani, e legioni,
di indiani – e pechinesi che si acquistano
(e si vendono) tutto, tra filmati
di bollynigeriani, e si conquistano
i mercati: e un mondo è morto – e soldati
per le strade del mondo: e non si arriva
per me, al 2012: e vicina,
più vicina, è la fine: e la deriva
è completa: ma ciao – viva la Cina:
L'ultima raccolta di poesie di Edoardo Sanguineti. Che solo formalmente è un libro postumo. Varie ed eventuali è stato consegnato in forma dattiloscritta pronto per la stampa. Diventa, con la morte dell'autore, un lascito eccezionale di ironia, acutezza, prensilità sulle cose del mondo. Un lascito paradossale che non indulge ad alcuna flessione testamentaria. Il gioco, l'invenzione e l'avventura dentro il linguaggio – e dentro il mondo – staccano ritmi con erotica esuberanza, e con quasi comica accensione di smorfie e sberleffi.
La deriva dell'Occidente o più drasticamente dell'Italia, la crisi economica mondiale, gli affanni della società civile e politica, Barack Obama incerto imperatore del mondo, le sorti degli amici, le nequizie dei nemici – tutto rifluisce in un "girotondo" di "storie crude e cotte", che rimescola beffardamente le carte. Le "varie ed eventuali" di Sanguineti appartengono al tenace teatro di una scrittura poetica che si protende diabolica sul filo come un saltimbanco che non teme le altezze e lo svanire: "è un punto, appena, un puntolino, un niente: / sparisce, e via, velocissimamente:".
Rivista mensile di informazione e formazione apologetica.