Fratel Biagio Conte, missionario laico, fondatore di opere di carità, credente capace di smuovere le coscienze, ha pregato, digiunato e attraversato in pellegrinaggio l'Italia e l'Europa intera, per sensibilizzare i cuori dei cittadini e delle istituzioni all'impegno per la pace, all'attenzione verso i più fragili, alla convivenza fra i popoli. Ha lasciato la vita terrena il 12 gennaio 2023, dopo una malattia affrontata con la forza, la fede e la speranza con cui ha sempre vissuto. Le sue battaglie non violente hanno lasciato un segno, un'eredità per la Chiesa e per la società tutta che non va dispersa, ma custodita e valorizzata. Quando a Palermo si dice "Biagio Conte- non si indica solo quel "piccolo servo inutile- dagli occhi azzurri illuminati dalla fede, bensì un punto di riferimento per l'universo dei derelitti, un luogo di accoglienza per gli scartati della terra, un posto in cui la speranza non muore, perché per tutti c'è una seconda possibilità. «Sbracciati e datti da fare» è il motto di chi varca i cancelli della Missione di Speranza e Carità, tre comunità principali a Palermo con altri satelliti in tutta la Sicilia, fondate in luoghi condannati all'abbandono per decenni, edifici a cui è stata donata una nuova vita al servizio del territorio.
La preghiera “delle cinque dita”di papa Francesco è nata in Argentina, dove è divenuta subito molto popolare perché è semplice, universale, completa, perchè comprende tutto il mondo nelle dita di una mano ed è “a portata di mano”.
Pregare, secondo le intenzioni che ci suggerisce papa Francesco, ti aiuterà così ad uscire dal tuo piccolo ambiente quotidiano, a ricordare la vastità e i bisogni del mondo, a comprendere meglio l'importanza degli altri (anche di chi non conosci) nella tua vita, ad aiutare gli altri attraverso la preghiera.
Rivolgiti a Dio e a Gesù con tutto il tuo cuore e ricorda che Gesù ha detto ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà » (Gv 16,13)
La follia per Cristo è una scelta di vita che sovverte le logiche mondane, rinunciando a convenzioni sociali, status e sicurezze per seguire un ideale evangelico di totale donazione. È una forma di testimonianza spirituale in cui il credente accetta volontariamente di sembrare paradossale, pur di rimanere fedele al vangelo. In Catherine de Hueck Doherty la follia si traduce in un appello all'impegno sociale e spirituale che sfida le convenzioni, sposando i valori di giustizia, accoglienza dell'altro e condivisione. In occasione del quarantesimo anniversario dalla scomparsa dell'autrice, viene pubblicato questo testo dai chiari echi autobiografici in cui lei stessa veste i panni della folle per Cristo.
Nella sua forma di compagno di viaggio che accompagna il lettore ogni giorno (calendario) UPPO non è solo qualcosa che si distribuisce nella speranza che venga letto.
UPPO è anche un regalo, un pensiero che esprime il nostro interesse per la persona a cui lo “doniamo”. E come tutti i regali è un qualcosa che desideriamo sia curato e ben presentabile.
Da qui la necessità che la sua estetica sia pensata e curata … sia all’altezza del suo contenuto!
Anche per il 2026 sono stati pensati due cartoncini double face (Cartoncino A e cartoncino B) per un totale di quattro grafiche che racchiudano e includano una varietà di stili diversi tra loro che potranno soddisfare molti e diversificati gusti estetici.
Ogni cartoncino avrà una lato più “classico” accompagnato da uno più “moderno”. Il primo (cartoncino A) vedrà riportata una rappresentazione artistica (per il 2026 un acquerello di Susanna Stoehr: “Nell’autunno della vita”, 2023) e una grafica; il secondo (cartoncino B) la foto di una città italiana (per il 2026 lampione sulla terrazza di Montescudaio, provincia di Pisa) e una grafica.
Su ogni lato del cartoncino, nello spazio occupato dal blocchetto, ci sarà un quadrato bianco nel quale poter riportare informazioni utili a chi riceve in dono il calendario.
Mostrare i propri bisogni non è una debolezza, né segno di scarsa capacità di autonomia, ma espressione di coraggio. La vita di coppia attraversa normalmente diverse fasi e per affrontare ciascuna di esse è necessario approfondire differenti temi: il rapporto con le famiglie d'origine, le ferite dell'infanzia, la sessualità , il rapporto con i figli, l'arrivo di una crisi, il bisogno di comunicazione, le paure, le dinamiche disfunzionali che fanno soffrire i partner, la cura del legame. In questo volume, ognuno dei temi citati viene affrontato a partire dall'esperienza di una coppia, la quale si fa portatrice di un messaggio prezioso per chi attraversa momenti di crisi e difficoltà .
Pepe, origano, paprica e quante altre spezie usiamo comunemente nella nostra cucina e per il benessere del nostro corpo? Possono essere usate per cucinare o per una tisana da bere, tutte le spezie hanno innumerevoli proprietà ed effetti benefici per il nostro corpo e di riflesso per il nostro spirito. Santa Ildegarda - famosa mistica e grande studiosa della natura, dottore della Chiesa, grazie a papa Benedetto XVI - già ne conosceva usi, proprietà e rimedi come aiuto naturale per la salute dell’uomo. Questo nuovo libro della collana di rimedi di santa Ildegarda è interamente dedicato alle spezie e ai relativi rimedi. I due autori – Marcello Stanzione, sacerdote, massimo esperto italiano in Angelologia e studioso di Santa Ildegarda - ed Elisa Giorgio - laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, specializzata in Fitogemmoterapia sistemica, esperta in piante officinali, in Floriterapia secondo il metodo Bach e in ricette di Medicina Medievale per il benessere del corpo della mente – propongono un interessantissimo viaggio tra i rimedi naturali della mistica di Bingen.
"Sono un figlio di Sant'Agostino, agostiniano. Con voi sono cristiano e per voi vescovo", ha affermato Papa Leone XIV nel discorso pronunciato la sera dell'8 maggio 2025, dalla loggia della basilica vaticana in occasione della sua prima benedizione Urbi et Orbi a coronamento dell'elezione a 267° successore di Pietro citando una frase del grande filosofo e Dottore della Chiesa. Anche nell'omelia di intronizzazione di domenica 18 maggio il nuovo pontefice ha esposto più volte alcuni pensieri di sant'Agostino. Don Marcello Stanzione - sacerdote, autore, con oltre 200 libri pubblicati a carattere religioso e tradotti anche all'estero - presenta la vita di Santa Monica e quella del figlio Sant'Agostino. Conoscendo a fondo la vita di entrambi e il pensiero filosofico e teologico di Agostino si potrà comprendere meglio l'impostazione dottrinale e morale che regge il pontificato di Papa Leone XIV. Completano il libro le preghiere e le Novene ai due Santi.
Con Ignazio, verso la Maggior Gloria di Dio - Maestro Ignazio, sono pronto ad allenarmi duramente al vostro fianco! E per mostrargli la sua buona volontà, il giovane Rodrigo esegue una figura complicata con la spada. - Impressionante! Ma guarda un po', anche se abito in una grotta, non sono un drago! Le armi qui non ti serviranno. - Mio zio mi ha detto che mi farai fare degli esercizi, ribatte lo scudiero. - Sì, giusto, ma esercizi... spirituali! - Ehm... Che cosa intendi con «esercizi spirituali»? - Gli esercizi spirituali ti aiuteranno a trovare la volontà di Dio nella tua vita. - Molto bene, sono pronto, dice Rodrigo riponendo la sua spada. Un libro di spiritualità adatto ai bambini per far scoprire loro, con sant'Ignazio di Loyola, la bontà di Dio, il profondo desiderio del proprio cuore e l'importanza del discernimento.
Il carisma della consolazione: nell'espressione sta la teologia dei doni dello Spirito Santo, del Discorso della Montagna, dei "luoghi" della consolazione stessa, cioè dei Sacramenti della Chiesa cattolica, della psicologia e della sociologia, della spiritualità e della mistica. Dio consola, Gesù consola, la Chiesa consola, il cristiano consola e chiede di essere consolato.
Scrive molto bene in queste pagine il nostro confratello padre Richard presentando Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo alla luce del fondamento biblico della sua "piccola via", un aspetto cruciale per definire questa sua intuizione che la rende "apripista" per molti che anelano a imboccare la strada della pace e della gioia per giungere al Sole della vita. Amica e compagna, esperta di deserti e di pozzi, che nella Parola di Dio ha trovato e compreso sé stessa, la sua vocazione, il suo presente, la storia, la Chiesa, il destino del mondo. Si lasciò trovare, incontrare, lavorare dalla Parola, e divenne "parola" per altri, per tutti, mano tesa e amorevole per tanti che cercano di decifrare il proprio vissuto interiore. Dalla prefazione di padre Miguel di Maria Márquez Calle & madre Maria Costanza dell'Eucaristia.
Frate Francesco è ancora attuale e conserva una reale "forza di contemporaneità". Un frate Francesco fratello, un frate aperto all'ascolto, che sa predicare con parole povere, con un dire credibile, con un linguaggio semplice di parole asciutte, di cuore. Un frate se vogliamo dalla "personalità complessa", ma che non castiga, che non si sente superiore, che sa farsi piccolo, "prossimo". Uno straordinario e inedito dipinto del ritratto di Francesco d'Assisi. Per farlo, l'autore ha usato tutte le fonti più antiche e le ha confrontate con le più accreditate interpretaioni contemporanee. Ne viene fuori un profilo che attrae e insieme interroga ogni lettore. Lo stesso Francesco si definisce fratello, servo, piccolo, spregevole. Non vi è nessun dubbio: si tratta di un uomo umile. Eppure quest'uomo umile, che ha una bassa considerazione di sé, ha un'ambizione straordinaria: vuole parlare ai reggitori dei popoli, a tutti coloro che hanno il potere. E parla loro con autorità.
Il settantesimo Convegno del Centro Studi Bonaventuriani (2024) celebra due importanti ricorrenze: il settecentocinquantesimo anniversario della morte di Bonaventura da Bagnoregio (avvenuta nel 1274 a Lione, durante il Concilio ecumenico convocato dal papa Gregorio X) e i cento anni della prima edizione (Parigi, 1924) de La philosophie de saint Bonaventure di Étienne Gilson, un testo che, com’è noto, ha profondamente segnato gli studi bonaventuriani del Novecento. La prima ricorrenza è messa a fuoco attraverso alcuni suoi importanti segmenti: il contesto del Concilio di Lione, gli ultimi due anni di vita di Bonaventura, il tema della morte nel pensiero di quest’ultimo.