Favole cinesi, o meglio, di piccole etnie della grande Cina, accompagnate da un apparato didattico e da esempi di scrittura cinese. I contenuti di queste favole, scritte da maestre che dopo aver vissuto in cina insegnano ora cinese in alcune scuole elementari di milano, presentano personaggi, animali, scene di ambienti naturali avvolti in un clima di dolcezza ed armonia. Le favole sono accompagnate da un ampio apparato didattico
Nel libro vengono confrontati e analizzati nella loro dinamica i valori, gli atteggiamenti, le motivazioni (soprattutto quella verso il "successo"), le aspettative e aspirazioni a breve e lungo termine di adulti e ragazzi, in un'indagine "multicriterio-multitecnica", che integra metodiche diverse, dall'analisi qualitativa alle statistiche multidimensionali esplorative. Ne emerge un quadro complesso, in cui aspirazioni ed aspettative di figli e genitori si sviluppano indipendentemente dalle effettive capacità dei ragazzi, senza sostanziali differenze per tipo di studi.
In quattordici "miniature" Stefan Zweig attinge alla storia per raccontare alcuni passaggi decisivi nella vicenda dell'uomo: dalla caduta di Bisanzio, fra urla di turchi e di cristiani, al vagone piombato in cui Lenin attraversa la Germania con destinazione Pietrogrado e la rivoluzione bolscevica; da quell'unico uomo che a Waterloo provoca la disfatta napoleonica (e non è l'Imperatore) alla scoperta del Pacifico sui vascelli spagnoli. Dopo una prima edizione nel 1927, contenente cinque delle quattordici "miniature" presenti in questo volume, "Momenti fatali" uscì postumo nel 1943.
Perché desideriamo così intensamente la felicità? Perché la felicità non è il contrario dell'infelicità. In che modo il nostro cervello può permetterci di avere una vita più felice? Stefan Klein espone i risultati della ricerca scientifica applicata ai sentimenti. Per la prima volta è diventato possibile misurare le sensazioni: nuovi esperimenti chiariscono in che modo abbia origine nel nostro cervello il fenomeno "felicità", e al tempo stesso dischiudono nuove possibilità di imparare a essere felici. Perché imparare la felicità è possibile: l'autore lo spiega con l'aiuto delle più recenti scoperte delle neuroscienze, conducendo il lettore a scoprire che il benessere ha origine dentro di noi ed è a portata di tutti.
Attraverso un rigoroso metodo interdisciplinare, Stefani delinea il percorso pittorico del Canova che si svolge all'insegna di Eros e Thanatos, con fasi intermedie dedicate alla ritrattistica, alla grazia sublime della danza e ad alcuni "dialoghi" tra Muse, poeti e filosofi. Le ormai famose dicotomie canoviane emergono da un lato nell'esaltazione della bellezza e della grazia femminile, con evidenti impulsi erotici, appena attenuati da assunzioni stilistiche di chiara matrice manieristica e winckelmanniana, dall'altro con richiami alle cupe ombre di un mondo notturno e visionario.
Con questa raccolta di saggi teorico-clinici gli autori propongono di comprendere i bisogni nati nel campo delle psicoterapie di gruppo settoriali e specializzate in ambito psichiatrico, ospedaliero e associazionistico. Una serie di saggi teorico-clinici mette in evidenza come il lavoro del gruppo, soprattutto omogeneo, fa emergere le rappresentazioni sociali del singolo e del suo gruppo primario, favorendo il processo di oscillazione dagli stati mentali indistinti ai processi di individuazione. I gruppi a composizione omogenea (monosintomatici, monotematici o centrati sui ruoli degli operatori) sono maggiormente impegnati ad elaborare la parte indifferenziata e arcaica della mente, del legame mente-corpo e delle relazioni di gruppo. Inoltre essi attivano la base affettiva del gruppo stimolando i sentimenti di solidarieta e i processi di rispecchiamento e identificazione.
Gli autori, provenienti da contesti culturali e sociali distanti, individuano con modelli diversi la relazione di reciprocita fra mondo primitivo e mondo evoluto. L'universo mitologico e onirico continua nel tempo a riattualizzare e a narrare agli individui e ai gruppi gli eventi remoti dell'origine. In virtu delle loro qualita specifiche sogni e miti fanno da ponte fra differenti epoche o situazioni della mente e creano nel gruppo uno spazio attivo di traghettamento di contenuti sociali arcaici verso il lavoro di soggettivazione del singolo. Gli autori di questo libro, provenienti da contesti sociali e culturali distanti, individuano con modelli diversi la relazione di reciprocita fra mondo primitivo e mondo evoluto e il lavoro di oscillazione creativa che essa realizza all'interno del gruppo, ed esplorano d'altra parte i processi di invasione distruttiva quando tale relazione e priva di uno spazio espressivo.
In questo libro, Stefani propone un'analisi dell'idea stessa di antigiudaismo, a partire dalla nascita della Chiesa cristiana e dal formarsi della sua identità per differenza. Abbandonando il termine antisemitismo, che è quello solitamente usato per indicare ogni forma di avversione o persecuzione nei confronti degli ebrei, l'autore studia il cammino dell'antigiudaismo, con tutte le varianti in cui è stato declinato nel corso di venti secoli.
Il volume esplora l'affascinante e raffinato mondo ereticale spagnolo seguendo otto itinerari individuali di personaggi, più o meno noti, caduti nelle reti dell'Inquisizione. Attraverso scritti e processi inquisitoriali spesso inediti si delineano affinità e percorsi comuni all'interno di quell'eclettica e dirompente eresia spagnola cresciuta tra i conversos del Quattrocento, maturata negli ambienti di alumbrados della Spagna degli anni Venti-Trenta e fatta conoscere in Europa attraverso le straordinarie esperienze di Juan de Valdés e Miguel Servet.
Che fare per rendere l'esperienza del bambino o dell'adolescente adottato in un paese straniero, opportunità di sviluppo e di integrazione? Come rendere l'adozione occasione per l'avvio di una reale continuità esistenziale in percorsi di vita segnati da ripetute esperienze di perdita e di discontinuità? Come affrontare i timori legati alla condizione di iniziale estraneità reciproca tra genitori e figli, sino a creare quella familiarità che possa farli sentire realmente e profondamente tali? Questi e altri sono gli interrogativi da cui parte il presente volume, nel tentativo di contribuire alla diffusione di una corretta e proficua cultura delle adozioni nei contesti sociali, istituzionali, formativi, familiari.
Il testo considera le teorie psicoanalitiche che più si sono occupate degli aspetti sociali e primitivi della mente, adatte ad ampliare nel gruppo l'ascolto e l'elaborazione e a dotare di senso le esperienze anche drammatiche che comportano le patologie cosiddette "alimentari". Sottolineando la necessità per l'analista di adattare il modello di cui dispone ai bisogni specifici della "posizione" anoressica, l'autrice presenta il gruppo come sistema capace di accogliere e dotare di coesione i pazienti affetti dalle moderne patologie legate alla fragilità psicosomatica e dell'identità.