Dal 1980 il periodico Parola Spirito e Vita si è affermato come prezioso strumento di lettura spirituale della Bibbia. Ogni sei mesi un numero monografico di Parola Spirito e Vita conduce all'incontro con le Scritture, non solo come libro di riferimento per i fedeli, ma come parola viva capace di portare l'uomo contemporaneo alla scoperta di Dio: un appuntamento di riflessione essenziale per gruppi biblici, comunità, operatori pastorali e per tutti coloro che aspirano a una conoscenza più intima e profonda della Parola.
Questo libro ha il solo scopo di riabilitare Eva, vergognosamente infangata fin dalla creazione del mondo. Prefazione di Brigitte Bardot.
Questo saggio raccoglie le lezioni tenute all'interno del Circolo Tomista di Torino negli anni 1945 e 1946 da padre Ceslao Pera. Riassume la critica all'idealismo gentiliano e insieme al marxismo, che caratterizza tutta l'opera dell'autore. Un rivendicazione della centralità del pensiero cattolico in contrapposizione al liberismo e al comunismo e a quella che Augusto Del Noce preconizza come "l'irreligione occidentale".
Il bacino del Mediterraneo è stato la culla delle tre maggiori religioni monoteiste - ebraismo, cristianesimo e islam - tutte emerse dal medesimo contesto vicino orientale. Il dossier tratta lo sviluppo e l'emergere di queste religioni, le dinamiche di interazione, la "concorrenza" tra il cristianesimo e gli dei pagani orientali, i quali avevano assunto nel mondo greco romano una nuova connotazione salvifica e misterica.
Nono di dieci volumi della collana dedicata al Discorso della montagna. Ogni volume è diviso in due sezioni: introduzione e catechesi.
Decimo e ultimo volume della collana dedicata al Discorso della montagna. Ogni volume è diviso in due sezioni: introduzione e catechesi.
Un itinerario biblico-spirituale che ruota intorno al verbo vedere. Il percorso prende avvio dall’espressione riportata nel brano delVangelo di Giovanni: “Vogliamo vedere Gesù” (12,20-24) e si sviluppa toccando figure evangeliche accomunate dall’incontro con Cristo: i Magi, Simeone, il cieco di Gerico, Zaccheo...
Il volume si sofferma sugli aspetti, umanissimi, che caratterizzano questo incontro: gioia, costanza, speranza ma anche dubbio e scoraggiamento. Accanto alla spiegazione dal sapore più propriamente biblico, l’Autore propone una riflessione di carattere personale e spirituale che aiuta il lettore a sentire attuale e concreto il messaggio.
Il testo si conclude con una riflessione sulla figura di Maria, donna del silenzio, donna dell’attesa, donna del Sabato santo.
punti forti
Autorevolezza e competenza dell’autore. Un linguaggio semplice e scorrevole. La sequela cristiana secondo una prospettiva biblica e psicologico-spirituale.
destinatari
Per catechisti, religiosi/e, aderenti a movimenti ecclesiali.
autore
Aurelio Fusi, sacerdote della congregazione di Don Orione, ha conseguito i gradi accademici in Teologia presso le Pontificie Università Lateranense e Gregoriana.Alla ricerca scientifica ha unito l’insegnamento presso l’Istituto Teologico della medesima famiglia. Mentre era parroco a Voghera ha insegnato al SIT, Scuola Interdiocesana di Teologia di Alessandria. È attualmente impegnato come segretario generale e procuratore della congregazione.
I vizi capitali hanno sempre costituito un importante tema di riflessione. Fin da Aristotele, che li definisce «gli abiti del male», si è intuito che i vizi, mettendo a nudo la fragilità e la miseria umana, sono una via privilegiata per conoscere il fondo oscuro e misterioso dell’anima. Questo è il motivo per il quale anche oggi i vizi capitali sono oggetto di un rinnovato interesse, non solo da parte della teologia, ma anche della psicologia del profondo, della filosofia e della letteratura.
Nello stile ormai consolidato della collana Scritture, in questo volume, a partire da sette brani biblici, si confrontano alcuni esponenti della cultura laica e cattolica, italiana ed europea, offrendoci un attuale e ricco approfondimento del tema.
Del primo vizio, la superbia, che ha come occasione di confronto il brano di Genesi 3,1-7, ne palrano André Wénin, Maria Johnson, Marisa Santarlasci, Basilio Petrà e Francesca Nenci. Sul tema della gola, introdotto dal brano di Amos 6,1.4-7, hanno scritto Marcello Marino, Massimo Donà, Roberto Burdese, Osvaldo Rossi e Donatella Turri. Il brano di Matteo 25,14-29 introduce il tema dell’accidia su cui sono intervenuti StefanoTarocchi,Anna Maria Cànopi,Antonio di Grado, Sergio Benvenuto e Tommaso Fanfani. Hanno approfondito il tema della lussuria, introdotta da 2Samuele 13,1-17, Arrigo Miglio, Carmine Di sante, Giovanni Ventimiglia, Aviad Kleinberg, Massimo Arcangeli e Marisa Cecchetti. L’avarizia, introdotta da Luca 13,21, è stata approfondita da Roberto Filippini, Salvatore Martinez, Stefano Zamagni, Piero Gheddo, Raffaello Schiamone e Marina Salomon. Del sesto vizio, l’invidia, a partire da Genesi 37,2-4.11-14.17b-28, hanno scritto Federico Giuntoli, Fabio Geda, Riseppe Somigliano, Francesco D’Agostino e Debora D’Agostino. Infine sul tema dell’ira, introdotto da ef 4,26-32, hanno scritto Francesco Bianchini,Arturo Paoli, Francesco Gaiffi.
Curatori
Piero Ciardella è direttore dell’Istituto superiore di Scienze Religiose «B.N. Stenone» di Pisa, docente di filosofia teoretica e segretario del Coordinamento delle Associazioni Teologiche Italiane.
Maurizio Gronchi insegna cristologia nella facoltà di teologia della Pontificia Università Urbaniana ed è membro dell’Associazione Teologica Italiana.
Nella mentalità corrente si tende a pensare che la libertà sia essenzialmente un dato di fatto. Così la si associa immediatamente con l’idea di un diritto da salvaguardare, più che con la persuasione di un’avventura da vivere. Per la Bibbia, invece, la libertà è non è mai posseduta una volta per sempre; è sempre minacciata, può essere persa, ritrovata, obnubilata, conquistata, approfondita... È un «dramma», un rischio: sia per Dio che la promuove, sia per l’uomo che ad essa è chiamato.
In queste pagine vengono offerte otto «meditazioni», che ci introducono alla figura biblica della «libertà», quattro sono riferite all’Antico Testamento (il dramma del peccato nella Genesi, l’avventura dell’esodo, le figure di Giobbe e Geremia) e quattro al Nuovo (il messaggio delle beatitudini, il significato della libertà nel cap. 8 del Vangelo giovanneo, il rapporto tra libertà e persecuzione negli Atti e la legge della libertà in Paolo nella Lettera ai Romani).
punti forti
Il tema della libertà è sempre di forte richiamo, in un contesto culturale come l’attuale che ne fa uno dei valori più affermati, rivendicati, ma a volte poco approfonditi.
Sono i testi della Scrittura a parlare, con il fascino della provocazione e della loro perenne attualità. Il testo è scritto con particolare profondità e chiarezza.
destinatari
Le meditazioni nascono da un’esperienza di catechesi e sono perciò destinate in modo particolare a gruppi di approfondimento biblico. Sono comunque adatte a un pubblico dotato di una conoscenza di base delle Scritture.
autore
Stefano Zamboni (Trento 1974) è sacerdote dehoniano. Attualmente è docente invitato di teologia morale presso la Facoltà Teologica “Marianum” (Roma), la Pontificia Facoltà dell’Italia Meridionale (Napoli – sezione San Luigi) e l’Istituto Teologico Leoniano (Anagni). Ha pubblicato il saggio «Chiamati a seguire l’Agnello...». Il martirio, compimento della vita morale (EDB, Bologna 2007) e, insieme a R. Tremblay, ha curato l’edizione di Figli nel Figlio. Una teologia morale fondamentale (EDB, Bologna 2008).
13° volume: atlante biblico
La Scrittura porge pagine tessute di storia, imbevute di umanità, illuminate dallo Spirito di Dio e ripercorse dalla sapienza dell’uomo. Ecco perché esegesi, storia, geografia, teologia e archeologia devono tendersi la mano, dialogando tra loro e interagendo nel mostrare i tratti incarnati di una Parola che non cessa di interpellare. Ieri come oggi.
DESCRIZIONE:
Aiutare gli uomini e le donne a fare esperienza di Dio, del suo Amore, della gioia di stare con Lui è lo scopo di questo testo. Con una consapevolezza, Dio stesso ci ha mostrato la sua pedagogia: camminare dietro al figlio Gesù. Mettersi alla sua sequela diventa quindi fondamentale per entrare in quella pedagogia che Dio stesso ha predisposto per la salvezza di ogni uomo. Per questo il testo ha un semplice progetto metodologico, che è nello stesso tempo la risposta e l’invito a chi è esitante nel leggere, insieme ad un adulto che chiede di incontrare Dio, il Vangelo.
Il testo nasce dall’esperienza personale nell’aver accompagnato uomini e donne a riconoscere e vivere l’amore di Dio. Esso è strutturato in schede alla cui base c’è un passo evangelico che tiene conto, quanto possibile, dei tempi di apprendimento e di incontro personale con Dio.
Non solo. È anche una risposta pastorale ai bisogni concreti di chi accompagna un catecumeno, del catecumeno e anche di chi vuole intraprendere un cammino personale di riscoperta della fede.
Un continuo dialogo con il Vangelo, in particolare il vangelo secondo Marco, definito dal card. Carlo Maria Martini «il vangelo del Catecumeno»: la Buona Novella per ogni uomo!
Massimo Oldrini (1960) sposato con tre figli, si è licenziato in Teologia Biblica (2002) presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale ed insegna religione nella scuola superiore. Si occupa di catecumenato dal 1995 ed è componente della Commissione Catecumenale e Biblica della diocesi di Milano. Ordinato diacono permanente (2003), ricopre incarichi pastorali nel catecumenato e nel Direttivo della Comunità Pastorale S. Agostino di Sesto Calende (VA) e nelle SDOP diocesane.
La storia di Tobia e Sara, personaggi biblici attualissimi perche raccontano delle tante indecisioni dei giovani d'oggi di fronte alle grandi scelte della vita. Il protagonista di questa storia e Tobia, un giovane moderno": anche lui come molti giovani d'oggi ha paura di sposare la sua fidanzata, Sara. Questa e la storia di una famiglia, del suo nascere e del suo maturarsi. Una famiglia inserita in una storia di generazioni e che parla del senso della vita"