L'algebra è nata come lo studio della risolubilità delle equazioni polinomiali e tale è essenzialmente rimasta fino a quando nel 1830 Evariste Galois, matematico geniale dalla vita breve e avventurosa, ha definitivamente risolto questo problema, ponendo allo stesso tempo le basi per la nascita dell'algebra moderna intesa come lo studio delle strutture algebriche. La teoria di Galois classica viene oggi insegnata a vari livelli nell'ambito dei corsi di laurea in matematica. Questo libro di testo è stato di conseguenza scritto per essere usato in modo flessibile. Alcune parti, come quella sulla teoria dei campi, possono essere utilizzate anche per i corsi più avanzati di algebra, geometria e teoria dei numeri. Altri argomenti, quali ad esempio la risolubilità per radicali delle equazioni di grado basso oppure la costruibilità con riga e compasso delle figure piane, possono essere svolti anche in corsi di matematiche complementari per l'indirizzo didattico. Il volume contiene note storiche, molti esempi dettagliati ed esercizi.
Il conflitto, inteso quale momento fondamentale di crisi e dunque di crescita, rappresenta una modalità di regolazione sociale che consente la riproduzione e l'innovazione delle istanze da cui viene prodotto. L'obiettivo del volume, che illustra i risultati di una ricerca condotta su un campione di quindicenni e diciottenni, è l'individua-zione degli elementi costitutivi il nucleo delle rappresentazioni che gli adolescenti hanno sia delle ragioni che hanno prodotto la situazione conflittuale, sia delle modalità di trattamento del conflitto stesso. Ne è emerso un quadro che ha permesso di evidenziare come i ragazzi, anche i più giovani, abbiano elaborato e sedimentato un bagaglio di pratiche e di riferimenti normativi e valoriali, relativi alle situazioni di conflitto tra pari, molto articolato e complesso, e siano capaci di utilizzarlo appieno. Tale bagaglio, pur ampiamente comune, si differenzia soprattutto in rapporto ai fattori costituiti dal sesso, dall'età e dalla condizione sociale. Gli adolescenti che hanno partecipato alla ricerca si rivelano in grado di gestire non soltanto conflitti di carattere strumentale, ma anche conflitti di natura valoriale, privilegiando modalità diadiche di gestione, e rifiutando, nella maggior parte dei casi, l'intervento del terzo adulto.
Este libro reconstruye con detalle ese período histórico trágico e intenso, y presenta por primera vez el epistolario entre el obispo de Münster y Pío XII.
Clemens August von Galen, recientemente proclamado Beato, es un símbolo de la resistencia alemana a Hitler. Desafió abiertamente la violación de los derechos humanos, los crímenes y la barbarie del nazismo. En sus famosas homilías, que le valieron el apelativo del León de Münster, desenmascaró y denunció con fuerza el proyecto de eliminación de las "vidas sin valor".
Este libro reconstruye con detalle ese período histórico trágico e intenso, y presenta por primera vez el epistolario entre el obispo de Münster y Pío XII. Se trata de una correspondencia inédita que revela el esfuerzo común por enfrentarse a la locura nazista, muy lejos de algunas críticas recurrentes contra Pío XII.
Por eso, como señala en el prólogo Giulio Andreotti, Un obispo contra Hitler es una obra "muy meritoria, porque va contra la injusta corriente mediática que intenta hacer aparecer a la Iglesia católica y, personalmente, a Pío XII como poco reactivos -e incluso condescendientes- con la herejía nazi".
Stefania Falasca (Roma 1963) es periodista y redactora de la revista 30Giorni desde 1988. Autora de reportajes y ensayos sobre la vida de la Iglesia, ha realizado investigaciones históricas y preparado numerosas monografías sobre figuras relevantes de la historia del cristianismo. Entre sus publicaciones cabe mencionar: O Roma felix : luoghi della memoria cristiana a Roma (1999), Le lettere di Nennolina (2002) y Mio fratello Albino. Riccordi e memorie della sorella di papa Luciani (2004).
La storia di un uomo che forse non ha letto tutti i libri, ma che tutti li conosce. Il sovrano di un mondo parallelo - un mondo di carta.
Un testo sulla psicoanalisi di gruppo.
Un gorgo di forze trascinerà Edgar, inquieto dodicenne in convalescenza nella stazione climatica del Semmering, dall'iniziale sete di amicizia al dubbio, al disinganno e all'odio: odio per una madre frivola e bugiarda e per il suo subdolo corteggiatore che, fingendo di essergli amico, vuole soltanto servirsi di lui. Un intrico di sentimenti, quello di "Bruciante segreto", che somiglia al sottobosco di rovi in cui Edgar - fuggito dalla stanza dove era stato rinchiuso - si acquatta inseguendo col fiato grosso la coppia stretta in un abbraccio tanto intimo da gettare sul sentiero un'unica ombra sotto i raggi della luna. Una sorta di sadico crescendo innerva questo dramma, di cui sono protagonisti un attraente e annoiato barone, la non più giovane eppur piacente consorte di un avvocato di successo della Vienna ebraica e un ragazzino cagionevole che, nel giro di pochi giorni, attraversa le dolorose stazioni di un rito di passaggio: quello che suggellerà il suo ingresso nel mondo degli adulti, a prezzo di cicatrici indelebili.
Questo libro racconta la storia dimenticata di due donne rivoluzionarie, Katherine Evans e Sarah Cheevers, quacchere inglesi che intorno alla metà del Seicento furono imprigionate dall'Inquisizione a Malta e che dopo più di tre anni fecero ritorno in Inghilterra toccando l'Italia, la Spagna e il Marocco. Predicatrici, profetesse, visionarie, indomite viaggiatrici eretiche, mentecatte e streghe per i cattolici le due donne affidano alla scrittura il racconto delle loro avventure per mare e sofferenze in carcere, in un testo a quattro mani che è insieme resoconto di viaggio e di prigionia, autobiografia spirituale, epistolario, profezia, visione. Il testo, tradotto per la prima volta in italiano, oltre ad essere un esempio di letteratura radicale femminile dell'Inghilterra rivoluzionaria, è un documento illuminante sui rapporti tra protestanti e cattolici e sulle pratiche dell'Inquisizione romana che, al tempo stesso, offre un movimentato quadro del Mediterraneo cosmopolita del XVII secolo, popolato da ebrei, portoghesi, "mori", turchi, inglesi e olandesi. Un quadro delineato attraverso la prospettiva eccentrica e marginale di due eccezionali scrittrici.
L'ombra del principe di Danimarca si distende per tutto il Novecento italiano, dando vita a numerose e feconde riscritture (emerge quella di Carmelo Bene). Uno dei più assidui frequentatori degli spalti di Elsinore resta Giovanni Testori, che ci ha lasciato tre Amleti, concepiti rispettivamente in forma di sceneggiatura, tragedia e oratorio. Alla pluralità dei codici letterari e drammaturgici si accompagna una progressione tematica che culmina nell'investimento sacrificale dell'eroe, capace con la propria morte di realizzare una compiuta imitatio Christi. Stefania Rimini segue l'itinerario metamorfico dell'opera-emblema di Shakespeare all'interno dell'immaginario testoriano, studiandone e sintetizzandone le peculiarità simboliche e stilistiche.
"Molta gente vive come se le religioni non fossero realtà importanti o lo fossero solo per gli altri; insomma, in pratica dicono: 'fatti loro'. Alcune di queste persone pero, quando si trovano in situazioni difficili o in occasioni particolari, riscoprono qualche pratica di fede. Non ho acquistato certezze assolute, ma sono sempre più convinto che vale la pena impegnarsi a conoscere le religioni. si può mettere in forse l'esistenza di Dio, ma e impossibile dubitare che la maggior parte dell'umanità vi creda." Questo e il viaggio avvincente di un giovane ostinato nel mare delle religioni e nelle loro risposte ai dilemmi sull'origine del mondo, sul bene e sul male, sulla morte e sull'aldilà.
Il corpus drammaturgico di Pier Paolo Pasolini vela e disvela una vertigine d'assoluto come fecondo intrecciarsi di gridato erotismo e sfacciata vocazione al martirio. La risentita definizione corporale dei personaggi diviene così pulsione rituale mirata a restaurare un precoce modello cristologico dentro il turbato paradigma di una salvezza ancora possibile. Stefania Rimini, nel ragionato intento di motivare l'arduo sistema sacrificale posto in essere dal suo autore, percorre tutte le stazioni di una via crucis ossessivamente attestata sin dagli esordi e scandalosamente prolungata, oltre l'estremo cimento didattico di Salò, nel progetto incompiuto, e monitorio, di Porno-Teo-Kolossal.