In molti scritti sulla Resistenza sono indicati come autori di attacchi ai tedeschi o vittime dei loro rastrellamenti 'i partigiani', senza altra specificazione. Ma in gran parte dei casi si trattò di partigiani comunisti, la cui connotazione politica in seguito è rimasta spesso sotto traccia. Nel dopoguerra fu il loro stesso partito a inglobarli nella sua visione della guerra di Liberazione come 'guerra di popolo' combattuta da un ampio fronte antifascista quasi indifferenziato. E questo è accaduto ancora di più dopo il crollo dell'URSS, quando la forte impronta comunista sulla lotta armata antitedesca apparve una macchia capace di cancellarne i meriti. Questo non è un libro di semplice rivendicazione di quei meriti. Ne illustra alcuni, tra cui soprattutto la creazione dal nulla del nucleo essenziale dell'?esercito partigiano', le Brigate Garibaldi, opera di pochi militanti, capaci però di attrarre tanti volontari disposti a battersi contro i nazifascisti. Accanto alle loro imprese ne vanno però considerati anche i limiti, riconducibili agli obiettivi politici del loro gruppo dirigente, deciso ad attribuirgli, nonostante il loro carattere guerrigliero, compiti di un vero esercito regolare capace di presidiare vaste 'zone libere'. Ma dopo le dure prove dell'ultimo inverno di guerra, le formazioni comuniste diedero il principale contributo alla liberazione delle città del Nord prima dell'arrivo degli Alleati, importante obiettivo simbolico condiviso da tutte le forze della Resistenza. Un libro né encomiastico, né denigratorio, dove predominano i chiaroscuri, quanto mai presenti nella storia della transizione italiana verso la democrazia.
Il libro è un omaggio a Simona Colarizi, una grande storica del Novecento. Sono qui raccolti contributi di autori che si ispirano ai suoi studi. I saggi indagano movimenti, gruppi dirigenti e leader di partito, mostrando come è cambiato il rapporto fra gli italiani e la politica nel corso del XIX e del XX secolo. Contributi di Carmine Pinto, Lorenzo Benadusi, Paolo Mattera, Giovanni Cerchia, Marilisa Merolla, Marco Gervasoni.
Nonostante il fallimento dei tentativi di revisione costituzionale del 2006 e del 2016, l'ossessione per la modifica della Costituzione torna a occupare la scena politica italiana. Contro la democrazia partecipata si pone il premierato proposto da Fratelli d'Italia: una visione nella quale la democrazia si riduce alla scelta, tramite plebiscito, del capo cui sottomettersi una volta ogni cinque anni, senza che, tra una votazione e l'altra, possano operare contropoteri o i cittadini far sentire la propria voce. Sarebbe la negazione del costituzionalismo e della democrazia. Contro l'indipendenza e l'autonomia della magistratura si pone una riforma della giustizia che prevede la separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri e la creazione di due Csm separati e di una Alta Corte per i procedimenti disciplinari, composti tramite sorteggio di tutti i membri. Misure che manifestano soltanto la volontà di controllo della magistratura da parte della politica, ottenuta per svuotamento e indebolimento del suo ruolo. Contro il principio di uguaglianza opera l'autonomia regionale differenziata voluta dalla Lega: un progetto volto ad aumentare poteri e risorse economiche a favore delle regioni più forti e più ricche, con il conseguente abbandono a sé stesso del resto del Paese. L'esatto contrario di ciò di cui l'Italia avrebbe bisogno perché segnerebbe la fine della solidarietà sociale e dell'unità della Repubblica. Se l'Italia soffre una crisi trentennale, la soluzione non è acuirne le cause, annichilendo il Parlamento, il potere giudiziario e l'idea della cittadinanza nazionale, ma difendere sopra ogni cosa l'equilibrio dei poteri e il valore di un'appartenenza comune nel pieno rispetto delle differenze alimentate dal pluralismo delle idee.
Allora partiamo da dove tutto è cominciato. Dal Tevere. E iniziamo a camminare. Ecco che quegli stessi luoghi che percorriamo distrattamente ci mostreranno un volto diverso e nuovo. Ci accorgeremo delle infinite stratificazioni di questa città; dei millenni di cultura, potere e bellezza che si sono succeduti sovrapponendosi e mai elidendosi. Per non perderci, la nostra guida ha organizzato 18 itinerari a tema che ci permetteranno ogni volta di scoprire un aspetto diverso magari proprio là dove non saremmo mai andati. Così percorreremo la via Tuscolana per conoscere gli acquedotti che la attraversano e le scenografie romane negli Studi di Cinecittà, oppure risaliremo gli ultimi chilometri della via Francigena per ritrovare i panorami che per secoli i pellegrini ammiravano al termine del loro viaggio o, ancora, visiteremo i Fori per scoprire i luoghi della politica della Roma antica. Riusciremo perfino ad arrivare al mare sulle nostre gambe! Attraversare Roma sarà una magnifica esperienza, perché nessuna come lei accoglie chi vuole conoscerla davvero.
Forse perché lo leggiamo troppo presto o forse perché siamo costretti a farlo a scuola, sta di fatto che, in generale, abbiamo una opinione abbastanza grigia e sfocata dei "Promessi sposi". Spesso ci rimanda un'immagine di compunzione religiosa e di moderatismo accomodante simile a certe vecchie fotografie che troviamo nelle case dei nostri nonni e che faticano a parlarci ancora. Ecco, vi invitiamo a (ri)leggere i "Promessi sposi" in modo un po' diverso dal solito, cioè in compagnia non di un letterato, ma di uno studioso di storia d'Italia. Scopriremo così che i "Promessi sposi" hanno un carattere fortemente politico e ci dicono moltissimo sulla nostra storia, non solo quella del Seicento, sul nostro carattere nazionale, sull'impronta che il cattolicesimo ha lasciato, nel bene e nel male, nella nostra coscienza morale. Torneranno alla luce l'importanza e il valore del messaggio ideologico al cuore di questo romanzo: una morale privata basata su libertà di scelta e responsabilità individuale, per uomini e donne; un illuminato senso della misura nella valutazione delle cose del mondo, ma con una consapevolezza acuta della giustizia e dell'ingiustizia dei contesti sociali e delle azioni dei singoli.
In ogni regione e provincia autonoma d'Italia è intitolato al giovane e santo alpinista torinese Pier Giorgio Frassati (1901-1925) un sentiero di particolare interesse naturalistico, storico e religioso, grazie principalmente alle associazioni che lo ebbero come socio - il Club Alpino Italiano, la Giovane Montagna, l'Azione Cattolica Italiana, la Federazione Universitaria Cattolica Italiana - e a quelle scoutistiche, tra cui l'AGESCI. Il libro contiene il racconto di questa iniziativa e le schede tecniche di ciascun sentiero, ognuna dotata di un QR Code che rinvia alle pagine dell'opera, edita dal CAI, L'Italia dei Sentieri Frassati e pronta per accogliere la timbratura a ricordo delle varie esperienze lì fatte. Questo volume racconta le origini e lo svolgersi della rete dei Sentieri Frassati: uno straordinario progetto non solo escursionistico, ma anche educativo verso un approccio globale alla montagna come palestra che allena, scuola che educa, tempio che eleva. La narrazione parte dalla vita stessa di Pier Giorgio e da ampie riflessioni sul suo intenso vivere, anche la montagna, al servizio del raggiungimento delle vette della carità gioiosa. Il racconto, ricco di umanità, che ha accompagnato la realizzazione in Italia dei Sentieri Frassati è poi affidato alle tante storie qui depositate - come sassolini bianchi affinché nessuno si smarrisca - non solo dall'autore, ma anche da altri protagonisti di questo singolare cammino sinodale, tra i quali alcuni dei «vescovi custodi» e i presidenti nazionali di tutte le associazioni che continuano a sostenere il progetto. «Dalle radici piantate in una terra, germogli sono nati in tante altre, fino a coprire l'intera penisola. Un omaggio bellissimo all'esistenza verticale di Pier Giorgio Frassati, e un dono da scoprire per tutti e tutte noi» (Dalla prefazione di don Luigi Ciotti).
Quando parliamo di intelligenza cognitiva ed emotiva, tutti sappiamo intuitivamente a cosa ci stiamo riferendo: la prima è sicuramente quella che utilizziamo di più nella vita di tutti i giorni, per conoscere il mondo e agire in esso; la seconda, diventata celebre grazie al lavoro dello psicologo statunitense Daniel Goleman, ci permette di leggere le nostre emozioni, così da poter distinguere, affrontare e abitare anche le emozioni degli altri. Ma non possiamo allenare l'intelligenza umana al suo massimo potenziale se non prendiamo in considerazione anche l'intelligenza spirituale, un vero e proprio collante relazionale che permette di tenere insieme quella cognitiva e quella emotiva. In questo libro la teologa e spiritual counselor Barbara Marchica ci insegna così a capire come possiamo concretamente costruire e intrecciare relazioni di autentico valore con gli altri, e con noi stessi, proprio a partire dalla nostra spiritualità, che ci rende sempre consapevoli della differenza tra il bene e il male, lasciandoci liberi di scegliere. Partendo dai principi del Vangelo, che vede nell'esperienza universale della fragilità una strada privilegiata per conoscere davvero noi stessi, Marchica ci accompagna in un percorso di miglioramento spirituale integrando i precetti della fede cristiana con la teologia, la psicologia e le pratiche del counseling. Un vero e proprio viaggio, in grado di attivare un processo interiore capace di metterci in pace con noi stessi e darci la forza di migliorare noi, i nostri rapporti e il mondo che ci circonda. Prefazione di monsignor Luca Bressan.
Le parole hanno il potere di emozionare, aiutarci a crescere, farci soffrire o placare i dolori dell'anima. In ognuna di esse si nasconde un mondo affascinante e complesso, che cambia e si trasforma a seconda del momento e del sentimento che viviamo. Red Canzian ha scelto cento parole, quelle che sente più sue, dando a ognuna un'interpretazione del tutto personale e raccontando quali ricordi rievocano, quanto hanno influito sulla sua crescita, sul suo modo di essere e di intendere la vita stessa. Un'occasione per fare un bilancio personale e professionale, in cui lo storico bassista dei Pooh allarga lo sguardo agli eventi che ha vissuto sul palco e fuori, ai valori che lo ispirano, agli affetti nei quali trova rifugio e riparo e ai progetti che coltiva incessantemente con instancabile entusiasmo. Ma il suo desiderio, con questo libro, è soprattutto quello di arrivare al cuore oltre che alla testa del lettore, per coinvolgerlo in riflessioni ed emozioni profonde, attraverso suggestioni che inducono a sognare, credere e osare, sempre con passione, per provare a trovare un nuovo significato alla parola domani.
In parte memoir, in parte cronaca, "Burn Book" racconta dall'interno la Silicon Valley e la più incredibile costruzione di ricchezza mai vista nella storia. Kara Swisher, famosissima e temutissima giornalista statunitense in tema di tecnologia e digitale, svela i protagonisti del boom che ha plasmato il mondo negli ultimi trent'anni, ripercorrendone l'evoluzione da sognatori idealisti a potenti magnati. Steve Jobs, Jeff Bezos, Elon Musk, Bill Gates, Sheryl Sandberg, Larry Page e Sergey Brin, Peter Thiel, Sam Altman e Mark Zuckerberg sono solo alcuni dei personaggi che Swisher ha fatto sudare, in senso figurato e, nel caso di Zuckerberg, anche letterale. Con un tono spesso irriverente, il libro sottolinea la necessità che i leader tecnologici si assumano la responsabilità dell'impatto sociale delle loro innovazioni e auspica un intervento legislativo per affrontare il potere incontrollato delle Big Tech. Nonostante i pericoli che denuncia, l'autrice rimane ottimista e invita l'industria a compiere scelte più lungimiranti, sebbene una nuova serie di potenti strumenti di intelligenza artificiale sia pronta a cambiare il mondo ancora una volta. Burn Book è una storia d'amore con, per e sulla tecnologia, scritta da chi la conosce meglio di chiunque altro.
Unità e speranza, il 45° viaggio apostolico di papa Francesco
India, la democrazia più grande e complessa del mondo
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La direzione d'orchestra. Intervista a Speranza Scappucci
Rafforzare una Chiesa sinodale: tra sensus fidei, discernimento e sussidiarietà
Al'inizio del Novecento Pier Giorgio Frassati (1901-1925) è stato uno straordinario testimone, con parole e opere, della fede in Cristo, realizzando quella coerenza tra fede e vita che è un nodo cruciale per la vita di ogni credente. Questo libretto illustrato ci fa conoscere questa fulgida figura non con una biografia in senso stretto, ma con un percorso lungo le sue vicende di uomo e di cristiano, mettendo in evidenza le grandi tappe e le grandi scelte della sua vita.