Esta obra tiene como base una hipótesis, que, por otra parte, se encuentra en el juego de palabras que compone el título, «Dios es (entrega) y se entrega», y a lo largo de estas páginas se trata de mostrar que esta se da como realidad en Hilario de Poitiers. Al estudiar las obras de Hilario se halla en él una clave fundamental: el misterio divino es en sí mismo donación o entrega, y se entrega a lo largo del tiempo. A esta benignidad divina, esencial en el mismo ser de Dios y entregada en la historia de la salvación, se refiere Hilario normalmente cuando habla de dispensatio. Lo que se pretende, por tanto, es conocer en profundidad esta noción de Hilario, y de qué formas diversas está presente a lo largo de su pensamiento e influye en su teología.
José Manuel Llamas Fortes nació en El Tarajal, un barrio de las afueras de Málaga, en 1976. Fue ordenado sacerdote en 2002. Después de servir en las parroquias de Sierra de Yeguas, Campillos, María Madre de Dios y San Fernando, estas dos últimas en la ciudad de Málaga, marchó a Roma, donde, a lo largo de seis años, estudió Patrística en el Institutum Patristicum Augustinianum. Desde 2018 es párroco en la parroquia San Pablo, en el barrio de la Trinidad de Málaga, y profesor de Patrología y Mariología en el Instituto Superior de Ciencias Teológicas y en el Centro Superior de Estudios Teológicos de la diócesis de Málaga.
Oro, che per la prima volta viene presentato e tradotto in italiano e in una lingua europea, è l'ultimo testo scritto dal matematico, filosofo e teologo russo Pavel Florenskij e per questa posizione terminale nella sua produzione letteraria si può considerare un vero e proprio «poema testamentario». L'opera è dedicata al figlio minore Mik (Michail 1921-1961) e si configura come un'istruzione ricavata appositamente per lui, che nella finzione poetica è incarnato da un ragazzo di nome Oro, l'unico discendente di una famiglia di oroceni, un popolo di etnia mongola dell'estremo oriente siberiano che derivava il proprio nome da «oro», che nella lingua locale sta per «renna», un animale sacro per quelle genti. Oro è il canto di un padre, chiuso in un lager sovietico dal quale non uscirà mai più, per il giovane figlio che si affaccia alla vita, quasi nel presentimento che questi sarebbe rimasto orfano, e insieme un invito ad affrontare l'esistenza con gli strumenti umani della curiosità, della concretezza, dell'attenzione per trovare soluzioni e vie d'uscita alle difficoltà di fronte alle quali inevitabilmente l'esistenza lo avrebbe posto.
“Ogni giorno”, l’agenda di Romena, non offre solo uno spazio dove annotare i propri impegni e i propri pensieri, ma prova a far scorrere il tempo nutrendolo.
Attraverso le poesie, le citazioni, i commenti e le omelie cerca di illuminare con la bellezza giorni che a volte rischiano di sfuggire troppo distrattamente.
Ildegarda di Bingen (1098-1179) è diventata ormai una delle figure più studiate negli ultimi anni a livello internazionale. Solo nel 2012 Papa Benedetto XVI la proclama Dottore della Chiesa diventando, con questa nomina, il quarto dottore della Chiesa donna, dopo santa Teresa d'Avila, santa Caterina da Siena e santa Teresina di Lisieux. La presente opera nasce dalla trascrizione, traduzione e commento di una lettera che nel 1170 Ildegarda ricevette dal suo amico, segretario e confidente Volmar. L'uomo esprime a nome dell'intera comunità di monache l'ansia di perdere Ildegarda, avendo quest'ultima compiuto settant'anni. Ildegarda risponde attraverso il commento al "Simbolo di Atanasio", probabilmente un testo che allora, offriva una spiegazione esemplare della fede cattolica, della relazione tra umano e divino e dell'importanza della Trinità.
«Il titolo di questa sezione dell'Opera Omnia indica chiaramente l'oggetto delle opere presentate e subito si può intuire come siamo condotti al cuore dell'esistenza della Chiesa, che vive della Parola e del Pane, nutrendosi alla Tavola dei due alimenti necessari all'esistenza. I volumi di questa sezione hanno una data lontana nel tempo (1949, 1950, 1959-1993, date delle prime edizioni francesi), e tuttavia corrispondono a questioni che oggi sono più che mai importanti e difficili per la teologia e per l'esistenza cristiana; soprattutto, come si vedrà, la questione della lettura e interpretazione della Scrittura. [...] Le opere di de Lubac contenute in Scrittura ed Eucarestia trattano due grandi temi, che coincidono con i fondamenti della fede e della teologia cristiana. La Chiesa, infatti, vive della Parola testimoniata e portata dal Libro, e della Eucarestia, nella memoria di Gesù, celebrazione ma anche sintesi di tutta la storia e del mistero della salvezza. Sono opere che hanno fecondato la riflessione teologica del periodo immediatamente precedente il Vaticano II, e, anche se non citate, hanno nutrito alcuni documenti conciliari tra i più importanti (sulla rivelazione, sulla Chiesa, sulla liturgia). [...] È questo il significato delle opere di de Lubac, che rimangono dei classici della teologia del XX secolo, e proprio perché classici si presentano sempre attuali. Non si può capire la Chiesa senza pensare all'Eucarestia, e viceversa. L'esegesi, ricerca attenta, rigorosa, di tutta la dimensione storica e filologica della Scrittura, ha assoluto bisogno della lettura sempre attenta al "senso spirituale": solo così la Parola vivifica. Altrimenti rimane lettera morta, addirittura portatrice di morte». (Dall'Introduzione di Azzolino Chiappini alla Sezione quinta dell'Opera Omnia)
La storia, le devozioni e le pratiche più importanti e conosciute per pregare Gesù Bambino di Praga. Partendo dalle origini, il testo ripercorre le vicende avventurose della statua del divino Bambino, modellata da un frate centinaia di anni fa, che continua anche oggi a favorire con incredibili grazie i devoti che a lui si rivolgono. Propone tre novene, due tridui, due coroncine e molte preghiere per onorare Gesù Bambino di Praga.
Ritraducendo il greco del testo neotestamentario nella lingua d'origine, Pinchas Lapide ricostruisce l'ambiente in cui venne pronunciato il più dirompente dei discorsi di Gesù, facendone emergere la pregnanza e l'attualità. Il Gesù del discorso della montagna è il Gesù che chiama a fare: fare la volontà del Padre, fare le parole di Gesù. È un Gesù che prende posizioni politiche, che chiama alla trasformazione radicale di qualsiasi struttura di dominio allo scopo di sostituire i vincoli antichi con una forma assolutamente nuova di comunità umana. Amare il nemico non è solo un tema da predica domenicale: è un principio imposto con urgenza da una strategia dell'equilibrio e della distensione, poiché l'alternativa è semplice: eliminare la guerra o esserne eliminati.
È l'estate del 1991, Daniele ha diciassette anni e questa è la sua prima vacanza da solo con gli amici. Due settimane lontano da casa, da vivere al massimo tra spiagge, discoteche, alcol e ragazze. Ma c'è qualcosa con cui non ha fatto i conti: se stesso. È sufficiente un piccolo inconveniente nella notte di Ferragosto perché Daniele decida di abbandonare il gruppo e continuare il viaggio a piedi, da solo, dalla Riviera Romagnola in direzione Roma. Libero dalle distrazioni e dalle recite sociali, offrendosi senza difese alla bellezza della natura, che lo riempie di gioia e tormento al tempo stesso, forse riuscirà a comprendere la ragione dell'inquietudine che da sempre lo punge e lo sollecita. In compagnia di una valigia pesante come un blocco di marmo, Daniele si mette in cammino, costretto a vincere la propria timidezza per chiedere aiuto alle persone che incontra lungo il tragitto: qualcosa da mangiare, un posto in cui trascorrere la notte. Troverà chi è logorato dalla solitudine ma ancora capace di slanci, chi si affaccia su un abisso di follia, sconfitti dalla vita, prepotenti inguaribili. E incontrerà l'amore, negli occhi azzurri di Emma. Ma soprattutto Daniele incontrerà se stesso, in un fitto dialogo silenzioso in cui interpreta e interroga senza sosta ciò che gli accade, con l'urgenza di divorare il mondo che si ha a diciassette anni, di comprendere ogni cosa e, su tutto, noi stessi: misurare le nostre forze, sapere di cosa siamo fatti, cosa può entusiasmarci e cosa spegnerci per sempre. Questo viaggio lo battezzerà infine all'arte più grande di tutte. L'arte dell'incontro. Daniele Mencarelli ha scritto un romanzo vitale, picaresco e intimo, che ha dentro il sole di un'estate in cammino lungo l'Italia e l'energia impaziente dell'adolescenza.
L'Esodo è un racconto che mette sottosopra il mondo: spezza le catene e apre a un futuro differente. Non sono i disperati ad affogare nelle acque del male, ma i potenti, insieme ai loro strumenti di guerra. Il suo canto ispira pensieri e progetti di libertà e, bandendo le semplificazioni, esso si presenta come uno specchio credibile nel quale ognuno possa riconoscersi.
"La crisi mondiale che stiamo attraversando è "crisi di umanità". Il Vangelo può tornare a essere "scuola di umanità" per ricostituire quel tessuto relazionale e solidale che in questi anni si è drammaticamente sfilacciato. Da vero divulgatore del messaggio evangelico, Vincenzo Paglia sa che le parole di Gesù sono sovversive, indomabili: soffocano nelle sagrestie e respirano sulle strade, nelle case e sui marciapiedi. Da questa convinzione nasce l'idea di riproporre, in una rilettura semplice e originale, alcune delle pagine più forti e radicali del Vangelo di Luca. Un Vangelo scomodo, che invita alla conversione mettendo in scacco l'egolatria dilagante, ma anche una "buona novella" che sorprende e rincuora. Dopo il successo della rubrica Il Vangelo sulla strada, su Rai Isoradio, monsignor Paglia rilegge tutto il testo dell'evangelista Luca attraverso il filtro e la sfida della contemporaneità, invitando a non ascoltare i profeti di sventura."
Ambrogio (ca. 340-397) nasce a Treviri da una ricca famiglia senatoria cristiana. Si dedicò al diritto romano, fino a diventare consularis di una vasta regione con capitale Milano. Grazie alla sua fama di amministratore retto e giusto, nel 374 venne chiamato a ricoprire la carica di vescovo, nonostante non fosse ancora battezzato. Nel momento di massima crisi politica e religiosa dell'Impero romano, Ambrogio intuì che la Chiesa doveva svolgere alcuni compiti in funzione vicaria dello Stato, fornendo un modello di amministrazione che è giunto fino ai nostri giorni.
Il prossimo Giubileo indica tre tematiche che richiedono tre livelli di riflessione: il pellegrinaggio, la speranza, i segni del giubileo. Il volume raccoglie materiali di lavoro e di riflessione per ciascuno di questi temi, per approfondire in gruppo o da soli questo tempo propizio per il proprio cammino spirituale.