Descrizione dell'opera
La metapsicologia riguarda i principi fondamentali sottostanti a qualunque psicologia. Poiché tali principi riguardano assunti di natura filosofico-antropologica, relativi all'idea di uomo, non può non esistere una metapsicologia cattolica.
La storia della psicologia moderna e del suo rapporto con il mondo cattolico ha conosciuto momenti di conflittualità, specie per questioni d'incompatibilità fra aspetti della metapsicologia cattolica e aspetti di metapsicologie fondanti altre scuole di pensiero, permeate di riduzionismo materialistico. Tuttavia, psicologia e teologia non hanno mai cessato di dialogare tra loro e oggi si rispettano reciprocamente. L'obiettivo da perseguire è quindi quello di promuovere un dialogo sempre maggiore fra cultura cattolica e psicologia. «Se la prima offre alla psicologia e allo psicologo una metapsicologia ragionevole per la quale poter optare o con la quale comunque commisurarsi, la psicologia continua a offrire alla cultura cattolica dati empirici e nuovi stimoli», di cui il teologo e l'educatore sono invitati a tenere conto, per una pastorale più attenta alle esigenze dei fedeli.
Il testo costituisce un'introduzione al problema della compatibilità fra metapsicologie che fanno capo rispettivamente alla teologia e alla psicoterapia, sposate sia dal terapeuta che dal paziente.
Sommario
Presentazione (mons. Andrea Manto). Introduzione. 1. Corpo, psiche e spirito. 2. Motivazione primaria, o Eros. 3. Il cuore. 4. Il cuore e la volontà. 5. La coscienza morale. 6. Condizionamenti e libertà. 7. I livelli profondi di condizionamento. 8. La sofferenza. 9. Le implicazioni del discorso metapsicologico. Conclusioni.
Note sugli autori
Daniele Mugnaini, psicologo dello sviluppo e dell'educazione, fa formazione, diagnosi e ricerca nell'ambito dei disturbi dell'apprendimento per l'Azienda ospedaliera Meyer e l'ASL fiorentina. È coordinatore delle attività riabilitative per la comunità terapeutica PAMAPI e referente per la Toscana dell'Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici (AIPPC).
Stefano Lassi, psichiatra e psicoterapeuta, è responsabile specialista per l'Opera diocesana di assistenza a Firenze e docente di corsi post lauream presso l'Università di Firenze. È membro del consiglio direttivo della European Association for Mental Health in Intellectual Disability e della Società italiana per lo studio del ritardo mentale, nonché vice-presidente dell'Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici (AIPPC) Toscana.
Il testo vuole essere un manuale di introduzione alla psicologia umanista ed è frutto della mia esperienza d'insegnamento a persone che, per la prima volta, affrontavano questioni di psicologia.
La scelta degli argomenti e la struttura del corso è in funzione prettamente pedagogica. Ho, perciò, preferito ridurre al minimo le informazioni sulle diverse scuole psicologiche, inquadrando i diversi temi secondo una prospettiva umanistica.
Perché il lettore possa avere una visione di insieme della psicologia degli ultimi due secoli, nella prima parte del manuale vengono date alcune informazioni che ritengo necessarie per comprendere le principali questioni della psicologia ed i metodi utilizzati per risolverli. Oltre alle imprescindibili informazioni sulle principali scuole psicologiche, ho cercato di mettere in rilievo i presupposti teoretici, psicologici ed antropologici, sì da aiutare il lettore a cogliere la rilevanza ed i limiti degli apporti dei vari autori.
Per motivi di chiarezza ho diviso la materia in tre parti: nella prima propongo un'analisi critica delle principali teorie psicologiche; nella seconda esamino gli aspetti teoretici e pratici che fanno della psicologia una scienza, e del rapporto con le altre discipline, in particolare con l'antropologia; nella terza parte analizzo ciò che ho chiamato struttura della personalità: i livelli, la loro tensione ed integrazione. Concludo, evidenziando alcune caratteristiche della personalità matura.
Lo psicologo americano Marshall ha dedicato questo libro a una malattia ancora poco studiata, ma che colpisce sempre più persone nel mondo. Chi soffre di fobia sociale incontra infatti terribili difficoltà nell'instaurare relazioni sociali e sentimentali, non è in grado di parlare in pubblico, è paralizzato dalla paura alla sola idea di affrontare un superiore, si vergogna di tutto e non sopporta lo sguardo degli altri. Spesso si rifugia nell'alcolismo, nella droga o nell'abuso di cibo. Attraverso la descrizione dei più significativi casi di pazienti afflitti da fobia sociale (tra cui personaggi famosi come Laurence Olivier), il libro indica le cause, gli sviluppi e i possibili trattamenti di questa malattia.
Ogni scelta o decisione dipende da una forza che opera in profondità dentro di noi ma di cui siamo per lo più inconsapevoli: il nostro atteggiamento nei confronti del tempo. Nella vita tendiamo infatti a sviluppare e privilegiare una particolare prospettiva temporale - che può essere orientata al futuro, al presente o al passato (rivissuto in positivo o in negativo) - determinante per i nostri atti, ma anche per la cultura e l'economia dei popoli. Philip Zimbardo e John Boyd, esperti di neuroscienze e psicologia sociale, forniscono gli strumenti per analizzare la propria prospettiva temporale e mostrano come, avendone consapevolezza e grazie a una serie di esercizi, sia possibile modificarla al meglio per cercare di raggiungere una prospettiva equilibrata e così liberarsi dalla schiavitù psicologica che ci tiene troppo attaccati al passato, troppo concentrati sul presente o troppo ossessionati dal futuro.
Perché compriamo una cosa invece di un'altra? Che cosa influenza veramente le nostre decisioni, in mezzo alla valanga di messaggi che ci raggiungono ogni giorno? Una pubblicità che cattura l'occhio, uno slogan curioso, un jingle che non possiamo fare a meno di canticchiare? Oppure le decisioni di acquisto avvengono sotto la superficie, così in profondità nel nostro subconscio che non ne siamo coscienti se non in qualche raro caso? Martin Lindstrom presenta in questo libro i risultati di una ricerca originale, durata tre anni e costata sette milioni di dollari, un esperimento d'avanguardia che ha frugato nei cervelli di duemila volontari in tutto il mondo, di cui sono state analizzate le reazioni davanti a pubblicità, marchi, spot commerciali, prodotti. I risultati sconvolgono molto di quel che si credeva su ciò che ci seduce e ci spinge a un acquisto.
Il mobbing è una forma di persecuzione e violenza psicologica, fisica o sessuale messa in atto in ambito lavorativo da una persona (mobber) verso un'altra (mobbizzato) con il solo scopo di estrometterlo dal contesto lavorativo. Le modalità attraverso cui tale azione si manifesta sono svariate e a volte diviene davvero difficile discernere il mobbing dai normali conflitti sul lavoro. Lo scopo del libro è quello di fornire una conoscenza ampia e dettagliata sul fenomeno e su come si manifesta, oltre che di far conoscere le più autorevoli teorie psicologiche in merito e i disturbi psichiatrici classificati nel DSM-IV-tr derivanti dal mobbing. Inoltre l'autrice presenta una ricerca volta all'individuazione di tratti di personalità del mobbizzato, quali l'autostima di base intesa come "capacità di stabilire relazioni aperte, calorose e gratificanti con gli altri e di provare ed esprimere emozioni di base con un senso di sicurezza, integrità e assertività" e la fragilità emotiva intesa come l'insieme dei sentimenti di inadeguatezza e i vissuti persecutori sperimentati che permettono di comprendere "la gamma di affetti ed emozioni e il ruolo che questi svolgono nella regolazione e nell'equilibrio complessivo della personalità." Lo studio di questi tratti è volto "all'individuazione di caratteristiche di personalità che possano rendere un soggetto più vulnerabile di un altro a percepire in maniera devastante la violenza psicologica sul lavoro".
"Il gruppo in Analisi Bioenergetica" nasce dall'esperienza più che trentennale dell'autrice come psicoterapeuta reichiana, prima, e bioenergetica poi. Durante questo periodo il rapporto che inizialmente si articolava tra terapeuta e paziente si è modificato, concentrandosi sul binomio terapeuta-gruppo. Il gruppo, considerato alla stregua di un "corpo comunitario", possiede una sua specificità nel sistema percettivo, intellettivo e linguistico. Il presupposto essenziale per l'esistenza di un'entità "gruppo" e che si apprenda a "vedere attraverso gli occhi degli altri".
"Nelle esperienze di play therapy, grazie alla relazione con lo psicoterapeuta, si dà al bambino l'opportunità di conoscere se stesso. Lo psicoterapeuta si comporta in modo tale da comunicare al bambino che questa esperienza gli offre la sicurezza e la possibilità di esplorare liberamente, non solo la playroom con i suoi giocattoli, ma anche l'esplorazione di se stesso nell'ambito della relazione terapeutica. Qui il bambino avrà l'opportunità di misurarsi con se stesso. Il bambino come risultato di questa esperienza di autoesplorazione di sé in relazione con gli altri, di autoespansione e autoespressione imparerà non solo ad accettare e rispettare se stesso ma anche gli altri e a utilizzare la libertà con senso di responsabilità." (dall'introduzione dell'autrice) Un classico della letteratura internazionale che ha aperto la terapia al gioco come strumento di autoesplorazione dei bambini.
“Elisa crede di poter tenere tutto per sé un babbo dall’irresistibile fascino. Giorgia si distrugge e strugge per salvare l’immagine che ha di lui. Sandra rimane invischiata in un corpo a corpo. Niccolò ha paura dell’altro sesso. Giacomo cerca inutilmente di differenziarsi dal genitore.”
I naufraghi del Terzo millennio sono gli uomini e le donne che navigano su zattere separate, persi in un mare magnum di contraddizioni e con scarsi segni di riconoscimento. Alessandro Meluzzi si cimenta nell'arduo compito di scandagliare le incomprensioni, le follie e le balzane dinamiche che scandiscono il rapporto fra i sessi, ponendo l'accento su aspetti inediti dell'incontro-scontro fra universi paralleli. La coppia, istituzione di recente invenzione secondo l'esperto, e di tutt'altra consistenza rispetto alla famiglia, rappresenta il luogo in cui uomini e donne, soli come non mai, diventano liberi nella necessità di essere creativi e garantire la propria sopravvivenza caratterizzata da codici linguistici, risorse e consuetudini deboli che si evolvono fino a decretare inesorabilmente la crisi. L'analisi del fenomeno si struttura in due parti: oltre a esplorare i meccanismi della vita in comune, enumerandone teorie e comportamenti, attraverso le lettere di "lui" e "lei" che si appellano al professor Meluzzi per chiedere consigli su come muoversi in questo terreno minato, l'esperto analizza una dozzina di single case emblematici, vite vissute di coppie in evoluzione all'interno delle quali la donna - "la specie più evoluta esistente nel nostro millennio" - gioca un ruolo fondamentale. Uomini e donne alla ricerca della Speranza sul sentiero dell'eterno mistero dell'Amore.