Le parole sono poche, ma la luce é molta. 165 pensieri per chi é di bocca buona. Qui si legge poco, ma si cresce molto! Qui ogni riga é un pungolo, una spinta verticale. Pagine decise, lucide, corpose, scritte per dire basta al deragliamento dei cervelli, la radice di ogni sbandamento!
Opuscolo che merita fortuna perché per raddrizzare l'Oggi il dolcificane non serve: ci vuole il sale!
Ci vogliono scritti anti demenza.
Da leggere come si beve il buon vino: una calma sorsata alla volta, ruminata alla lunga nella mente.
«È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante» (Antoine de Saint-Exupéry). Concedersi tempo è la cosa che maggiormente l'uomo deve riprendere a fare. Il tempo per porsi in ascolto con la vita e riprendere a respirare profondamente: passeggiare avendo il tempo di guardare le cose che ci circondano, trovare il tempo di entrare in una chiesa la cui porta è aperta... e forse non per caso.
Tutti noi abbiamo sperimentato nella vita il desiderio di consolare o di essere consolati in momenti particolarmente difficili. Un'arte che richiede inventiva, creatività, capacità di oltrepassare schemi consolidati, antiche competenze, regole stantie, che sanno di muffa. Si rende necessaria, dunque, una sorta di "scuola di consolazione", in cui auto-educarsi a consolare in modo sapiente, senza scivolare in atteggiamenti che, piuttosto che consolare, mascherano una volontà di potere. Alla paziente esplorazione delle proprie esperienze di consolazione ricevuta e da offrire in modo corretto e sano è dedicato il contributo di Mariateresa Zattoni Gillini, mentre un'indagine sul messaggio biblico circa il dono della consolazione è offerta dalla riflessione di Patrizio Rota Scalabrini.
Chi non vuole essere felice oggi? Il giovane e l'anziano, l'uomo e la donna, il celibe e lo sposato, chi crede in Dio e chi non vi crede. Chimera insensata o desiderio legittimo? È possibile una felicità liberata dalla tirannia del sentirsi bene a tutti i costi? Questo libro è una mappa: ci aiuta a scoprire sentieri possibili per raggiungere una felicità reale... Oltre e al di là quella apparente che media e pubblicità vendono a basso costo, la felicità è possibile anche nelle difficoltà, «di notte», come dice l'autore, se si tengono fermi certi valori e sono chiari gli obiettivi verso cui si punta. Una felicità intelligente comporta anche fallimento, debolezze, rischio. Aprirsi poi alla proposta paradossale del Vangelo permette di scoprire come chi impegni la propria vita per gli altri riceva il cento per uno, sì, anche di felicità... anche in questo mondo.
Sfogli le prime pagine e a colpire quasi fossero veloci pennellate sono personaggi e paesaggi che popolano le pagine del Vangelo di Marco. Veloci, dirette, sintetiche. Perché così è Marco. Capace di andare al cuore di tutto senza troppi giri di parole. Il deserto, Giovanni, il Regno, il nuovo del Vangelo... Tutto viene decisamente incontro al lettore che da quelle pagine si voglia, onestamente e silenziosamente, lasciare raggiungere. A parlare è l'inedito. A voler essere ascoltato è l'inaudito. Don Paolo Scquizzato allora attraversa tutto il Vangelo secondo Marco, commentandone oltre 50 brani, pagine scelte appunto, in modo breve ed efficace, facendo emergere quell'in-audito capace di parlare e chiamare.
«La mia tesi è semplice. La Scrittura dice: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. La tentazione più grande di tutte non è servire falsi dèi. È credere e agire come se gli esseri umani vivessero di solo pane».
Descrizione
La fede è portatrice di visioni avvincenti del “fiorire” umano. Una vita che fiorisce è una vita che raggiunge la sua pienezza umana e personale. Idea nostalgica? Sogno impossibile, da paese delle meraviglie?
In questo libro, un teologo all’avanguardia come Miroslav Volf mette in evidenza alcuni elementi-chiave delle visioni religiose del fiorire umano, delinea i motivi per cui esse sono necessarie in un mondo globalizzato ed esplora come le religioni possono propugnarle e incarnarle in modo pacifico, per il bene di tutta l’umanità presente e futura.
Ne nasce una riflessione stimolante, profondamente personale, che indaga con competenza e con una ricca documentazione il modo in cui le fedi e la globalizzazione hanno interagito lungo la storia, ragionando a favore di una relazione adeguata fra le une e l’altra. Se Volf muove un’aspra critica ai tentativi di fondere religione e politica, d’altro canto afferma il bisogno di un impegno pubblico per perseguire la fioritura dell’intera creazione, svelando una via verso la pace.
Le nove impronte dell'anima propone un lavoro spirituale sulla personalità, un vero e proprio viaggio interiore attraverso nove personaggi biblici, i cui profili, intrecciandosi con le dinamiche dell'enneagramma, aiuteranno ciascuno a riconoscere i tratti essenziali del proprio carattere, per guardare se stessi e gli altri attraverso nuove prospettive. Se i libri davvero necessari sono quelli che nascono da esperienze profonde e da domande essenziali; se i libri più belli sono quelli che offrono percorsi originali, risposte non scontate, scorci di vita da penetrare, allora questo volume sarà per molti una vera sorpresa. Abbinando la lunga militanza nell'aiuto psicologico a coppie e singoli a una forte capacità comunicativa che si esprime in maniera debordante nella predicazione e nell'annuncio evangelico, don Cristiano Marcucci offre al lettore ben più di un semplice accompagnamento, ma una vera possibilità di esperienza personale. Alle pagine, ricche di narrazione, di commento al testo biblico e di attualizzazione, si accompagnano infatti immagini, esercizi per l'approfondimento personale e un'ulteriore esperienza visuale e di ascolto, possibile grazie alle nuove tecnologie: il lettore avrà così la possibilità di accedere a link che permetteranno di "incontrare" l'autore e di sperimentare un modo originale di relazionarsi a lui e alla sua "forza comunicativa".
Madre Maria degli Angeli (1841-1906), priora del Carmelo di Bergerac, può dirsi una santa dimenticata, della quale si sa molto poco. La fonte da cui si è attinto per ricostruire questa straordinaria figura mistica della spiritualità francese è una raccola di testimonianze e stralci di lettere della priora carmelianta, curata da autore anonimo e risalente a una decina d’anni circa dopo la sua morte. Il messaggio di suor Maria è legato al dolore di Gesù. Il Signore le manifesta tutto il disappunto per la corruzione della Chiesa e del clero, in particolare. Suor Maria diviene la discepola del dolore di Gesù. In questa partecipazione profonda al dolore di Cristo, suor Maria prova l’abisso insondabile della notte oscura di san Giovanni della Croce, che in un certo senso è peggiore dell’inferno, ma anche la sublimità dalla pace dell’Eterno Trinitario. Renendo omaggio a questa fiaccola ardente d’amore di Cristo, questo libro vuole affidare alla comunità cristiana le sue preziose riflessioni mistiche, affinché possano servire ad edificazione di tutto il popolo di Dio.
Alberto Maggi è una delle voci della Chiesa più ascoltate da credenti e non credenti: le sue posizioni, spesso spiazzanti, fanno discutere e suonano come un pungolo a mettersi sempre in discussione. Perché, come ripete papa Francesco, non bisogna avere fiducia di chi non dubita mai. In questa conversazione con il vaticanista Paolo Rodari, Alberto Maggi si racconta con grande sincerità: non mancano ricordi autobiografici, la scoperta della vocazione, gli scontri con le gerarchie ecclesiastiche che gli sono valsi il titolo di "teologo eretico"; e al contempo, da fine biblista, ci offre le sue riflessioni su un Vangelo che troppe volte è stato presentato solamente come un insieme di norme e precetti da rispettare, pena i più tremendi castighi. Ma davvero seguire Gesù non è altro che un insieme di regole da non disattendere? In pagine profonde e ricche di gioia, Alberto Maggi ci insegna che è soprattutto nei periodi di maggiore difficoltà, quando siamo alle prese con le più dure prove dell'esistenza, che bisogna avere maggiore fiducia nell'uomo e nelle vita.
«Le RIFLESSIONI contenute in questo libro sono state registrate in occasione di incontri tenutosi a Roma nella Casa Generalizia dei Padri Verbiti da Don Carlo Molari con un gruppo di amici. La trascrizione mantiene deliberatamente la caratteristica di conversazione tra amici in cui la riflessione si era svolta, quindi non vuole avere l’impostazione rigorosa di un libro elaborato a tavolino. Le RIFLESSIONI di Don Carlo Molari sono una opportunità di apprezzare la sua visione teologica e la sua attività pastorale; nell’Indice vengono espresse le seguenti tematiche: L’appartenenza alla Chiesa. 2010; Il significato del Natale. 2010; Educare alla fede. 2011; Il pluralismo culturale e religioso. Perché e come viverlo. 2011; Il Concilio Vaticano II: tradizione e novità. 2011; La svolta linguistica e la teologia. 2012; Rivelazione, redenzione, salvezza possibilità del fallimento dell’individuo e della società. 2012; Questioni di Cristologia. 2013; Regno di Dio sulla terra. Responsabilità sociale e politica. 2013; Dubbi e difficoltà nel cammino di fede. 2013; Esortazione apostolica EVANGELII GAUDIUM. 2014; La morte come criterio della vita. 2014; Il difficile pluralismo nelle comunità delle origini 2014; Il cammino delle prime comunità. La presenza delle donne nella comunità di Gesù; Modelli Cristologici, nel Nuovo Testamento. 2015».
Messaggio della Madonna a Suor Natalia. Offerta dell'amore al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria.
Natale 1924, Genzano di Roma, cittadina all'epoca di circa 9.000 abitanti, sulla strada che da Castel Gandolfo va a Velletri. Un ragazzo da poco maggiorenne vede in chiesa una ragazza, di qualche anno più giovane di lui e se ne innamora. Come usava allora, Pietro scrive una lettera a Teresa, dichiarandosi ed esprimendole quanto sia rimasto colpito dalla di lei "cristiana condotta". Il cammino non sarà semplice, ma poco meno di nove anni dopo, per la precisione il 21 settembre 1933, i due giovani convoleranno a nozze, generando in seguito cinque figli. Quello che è successo nel mezzo è contenuto in un carteggio formato da più di 400 lettere che i due si sono scambiati durante gli anni di fidanzamento, trascorsi quasi tutti a distanza per ragioni di lavoro del promesso sposo. Rileggere oggi questa fitta corrispondenza fa entrare in contatto con una vita semplice, fatta di cose concrete e permeata continuamente dalla presenza del Signore Gesù, che accompagnerà i due giovani nel loro cammino verso il matrimonio. Riemerse dopo anni, perché usate da uno dei figli della coppia, frate francescano, per animare dei corsi per fidanzati, queste lettere sono una incredibile ricchezza, da far riaffiorare e da tenere presente nella nostra vita caotica di tutti i giorni, non per rimpiangere i bei tempi andati ma per verificare un metodo. Può l'uomo di oggi - nelle condizioni sociali, politiche, di comunicazione completamente mutate - imparare come fondare la sua vita sulla roccia, cioè sulla presenza del Signore? In queste lettere si respira proprio questo, impastato nelle semplici vite dei due protagonisti. E il viaggio è davvero affascinante.