E' la seconda edizione. La prima edizione era nota con il titolo Manuale di Filosofia sistematica vol. 4". E' un trattato completo pensato per essere una guida sicura a chi si addentra per la prima volta nei percorsi affascinanti ma impegnativi della filosofia. "
Sguardo è termine metaforico, che evoca allo stesso tempo il senso della profondità della visione e quello dell'attenzione. La profondità di sguardo indica la prospettiva fondamentale che inquadra un'indagine: è il punto di vista anagogico, cioè dall'alto o divino, "sub specie aeternitatis". È la prospettiva radicalmente contemplativa, ma giustificata teoreticamente, così che i contenuti ispezionati sono colti nello loro più propria fisionomia. In questo senso, l'attenzione dello sguardo è metodologicamente critica, secondo le esigenze della teologia come scienza. I saggi raccolti in questo volume sono dunque studi di teologia anagogica. Con una procedura di carattere dialettico, si affrontano i temi del problematico rapporto tra religione e cristianesimo, quello dello statuto scientifico del fare teologia, quello della specificazione cristica e redentiva della creazione e del fondamento metafisico della divinizzazione dell'uomo. Prefazione del cardinale Giacomo Biffi.
Che cosa è la teologia? Chi sono i teologi? Come fare bene teologia? Spesso il Signore loda il Padre perché ha nascosto il grande mistero del Figlio, il mistero trinitario, il mistero cristologico, davanti ai sapienti, ma lo ha rivelato ai piccoli, a coloro che non sono dotti, che non hanno una grande cultura. La teologia deve scaturire da un’intesa viva di fede e di liturgia che implica delle persuasioni rasserenanti, ma insieme deve tenersi agganciata agli altri momenti della pastorale concreta, perché l’esperienza viva della Chiesa si rivela sempre più come vero e proprio luogo teologico. La riflessione deve servire per leggere più a fondo, non per complicare la fede. Anche la teologia può proporsi come ministero, complementare ad altri per stimolare insieme il ruolo profetico del popolo di Dio.
Florenskij è il più importante pensatore russo del XX secolo. Sacerdote sposato della Chiesa ortodossa, matematico e ingegnere, filosofo e teologo, fu fucilato nel durissimo gulag delle isole Solovki nel 1937. Il saggio, interamente rivisto dall'autore, affronta alcuni dei nodi cruciali - per impegno filosofico e intensità teologica - della sua vastissima produzione: il fulcro riguarda il rapporto tra linguaggio della verità e quello della bellezza. Radicato nella tradizione filosofica patristica e nella propensione estetica dell'ortodossia, Florenskij mette a fuoco una "metafisica concreta" dove "tutto è significato incarnato e visibilità intelligibile". Da una parte egli svolge la critica della ricerca razionale del vero svolta secondo le strade dell'Occidente, dall'altra indica nelle vie del simbolo, dell'icona, della parola e del culto il sentiero attraverso cui la verità si rivela all'uomo. Gli opposti, la distanza e la differenza - scogli su cui si arenerebbe la ragione - convivono nella bellezza come splendore incarnato del vero, che è amore vivo e pieno di grazia. Nelle pagine di Valentini il lettore troverà concentrati vari libri: una aggiornata biobibliografia di Florenskij; un trattato di teologia della bellezza (la teologia dell'icona, la bellezza come via per andare a Dio, il simbolismo ontologico dell'opera d'arte); un trattato di filosofia della religione in una prospettiva ermeneutica in cui l'amore, più che il raziocinio, giunge alla sapienza ed esprime sapienza.
Molti vorrebbero imparare (o reimparare) a pregare. Altri non vedono motivi per pregare o si chiedono se pregare serve a qualcosa. Da esperto biblista, Lohfink fornisce risposte chiare e profonde, citando sempre la Scrittura, rimandando alla tradizione liturgica e spirituale cristiana, ma anche collegandosi di continuo all'esperienza reale. Ne risulta una brillante introduzione alla teologia e alla pratica della preghiera cristiana.
Il gesto del dono è antico quanto l'umanità. Sul piano culturale la sua valorizzazione semiologia è stata lenta e difficile. Il celebre Saggio sul dono (Essai sur le don. Forme et rasino de l'echange dans le societes arcaiques) di Marcel Mauss, apparso nel 1923 - 1924, segnava l'avvento di una svolta antropologica del 'donare' quale paradigma di interazione tra individui e comunità. Grazie poi ai contributi di Emanuel Levinas, Jacques Derrida e Jean Luc Marion, anche in filosofia si realizzava una sorta di Svolta che si è riflessa nelle variazioni delle scienze etiche ed economiche.
Solo timidamente la teologia cristiana si è lasciata coinvolgere dalla riscoperta delle tematiche connesse con il gesto della liberalità. Aperture si sono registrare anche nell'ambito cristiano, un tentativo di lettura continua e globale rimaneva ancora da fare. Questo libro intende colmare questa lacuna.
Maria, Donna, Vergine Sposa Madre, è la chiave per entrare nel mistero di Dio e dell'Umanità.
Un approccio nuovo di teologia fondamentale che prende sul serio la biografia e i semi del Logos disseminati nella vita dell'essere che palpita nel cuore dell'uomo.