"Mi piace l'idea di provare a raccontare alcune esperienze che mi sono capitate in più di vent'anni di lavoro, di incontri, di emozioni. Di spiegare le ragioni per cui, secondo me, il mondo del sostegno è una specie di "caos calmo", un ossimoro disordinato e lento, generativo e immobile, difficile da vivere e magnifico, spaventoso e intrigante, per il quale niente è semplice o scontato, niente è uguale due volte di seguito. Nemmeno aprire la porta ed entrare in classe al mattino: tutto è sempre una nuova scoperta. Mi piace l'idea di raccontare in questo libro la scuola, così come l'ho vissuta e la vivo io, e il lavoro dell'insegnante di sostegno e di arrivare alla conclusione che, almeno per ciò che mi riguarda, non ho assolutamente intenzione di cambiare mestiere. Credo proprio che non lo farò mai."
Nell'ultimo decennio il fatturato del gioco d'azzardo, legale o meno, è cresciuto in maniera esponenziale; contestualmente è aumentato anche il numero di persone - donne e uomini - che si sono ritrovati a fare i conti con la dipendenza dal gioco. Questo libro è rivolto a loro, a chi ha bisogno di compiere i primi passi per uscire dal problema del gioco d'azzardo, ma anche alle famiglie che vogliono aiutare i propri cari a venirne fuori. Tramite la pianificazione di traguardi realistici, gesti pratici per modificare il comportamento e semplici consigli, le autrici offrono il sostegno necessario ad un giocatore d'azzardo compulsivo.
Nella nostra società si stanno sgretolando convinzioni, ideali, che hanno sorretto per due millenni l’Occidente. Sta oscurandosi il concetto del Dio cristiano. Crollano i miti del benessere, dei posti fissi, degli stipendi, delle pensioni intoccabili.
Tutto sta diventando insignificante, difficile, assurdo, come impegnarsi in un amo- re durevole, amare, accettare la vita e le varie fasi, come la vecchiaia, la malattia...
Viviamo in una notte valoriale che non lascia tranquilli né individui né società, né gruppi né istituzioni.
Famiglia e scuola sono disorientati dalla frammentazione culturale, dal soggettivismo. Serpeggia un nichilismo diffuso.
E cita Nietzsche quando alla domanda cosa significhi nichilismo, il filosofo risponde: “Significa che i valori supremi si svalutano”. Noi viviamo questa realtà, dice l’Autore.
Intanto stanno rimodellandosi gli stili di vita.
Potrebbe ridursi, forse scomparire, l’abitudine allo sperpero, al divertimento senza limite, gli sballi suicidi di fine settimana dei nostri giovani.
Se il costume è costretto a dire addio all’opulenza, potremmo ritrovare una nuova saggezza di vita, basata sull’essenziale e sulla riscoperta delle relazioni.
Se l’orgoglio occidentale viene umiliato dall’ascesa dei popoli asiatici, è l’occasione per abbandonare il “mito del territorio” e aprirci alla mondialità.
E potrebbe ricomparire una rinnovata sete di certezze, di verità indiscutibili e fondamentali, trascendenti.
Destinatari
Operatori culturali, insegnanti, associazioni di cultura.
Persone interessate alla evoluzione del pensiero e dei costumi sociali.
Autore
Luciano Verdone, è professore di Psicologia e Filosofia. Insegna in un liceo di Teramo. Pubblicista, è guida del sito internet «Grafologia e test» nel portale Supereva. È autore di vari testi a carattere psicologico e sociologico.Tra gli ultimi, per Paoline: Come superare l’angoscia (2006); Una vita senza fine (2007); Terapia dei valori. Come raggiungere un benessere psicofisico (2007); Cucchiella-Verdone, La vita a due. Una conquista quotidiana (2008); Emergenza educativa in un mondo che cambia (2009); L’ottimismo (2009); L’autostima (2009); Se dico amore (2010); Valori che contano (2010); La preghiera come terapia (2010).
Questo libro tratta dell’amore, tema che l’autore ha già approfondito nei testi già pubblicati, ma è stato redatto con freschezza e attualità
Egli propone ai suoi lettori di non cadere nei due estremi che spesso caratterizzano le relazioni: il rifiuto dell’altro o l’apoteosi dell’altro. Inoltre spiega come il rapporto con l’altro è determinato dal rapporto che abbiamo con noi stessi.
La sfida da affrontare è la capacità di gestire le dinamiche tra il bisogno dell’altro senza cadere nel suo sfruttamento e il desiderio dell’altro senza cadere nel suo possesso.
La visione che caratterizza tutto il testo riguarda la psicospiritualità che integra appunto la parte umana e relazionale della persona con la parte spirituale, che la trascende.
Occorrono quindi consapevolezza, maturità e responsabilità nel gestire la propria vita in rapporto agli altri: è una sfida da cui si può uscire vincitori nella complessa e confusa vita di oggi.
la libertà è la consapevolezza di poter vivere «altro» da un percorso superficiale costituito da scelte che ci lasciano indifferenti. per questo, si basa sulla testimonianza che non nasconde nulla dei propri limiti, contraddizioni e fatiche. libertà è amare l’altro come dio ci ama.
Destinatari
Tutti coloro che amano i libri di Albisetti.
Chi è interessato a un cammino educativo di formazione per gli altri e per se stessi.
Autore
Valerio Albisetti, psicologo e psicoterapeuta, è una delle presenze più significative della psicoanalisi contemporanea. Prestigioso consulente di direzione aziendale, conferenziere internazionale, è autore di numerosi libri di psico-spiritualità, autentici best-sellers, tradotti in molte lingue. Fra i più recenti: Felici di essere nati (2007), Una vita a tutto tondo (2007), Il bello dell’età di mezzo (2007), Essere un po’ depressi fa bene (2008), I sogni dell’anima (2009), Di fronte alla vita (2009), Felici nonostante tutto (2010), La vita, fragilità del cuore (2011), Genitori per sempre (2011), editi da Paoline.
Aggressività, conflitti psichici, difficoltà nel rapporto con i genitori: tutti i problemi dell'età più critica dello sviluppo analizzate sotto la lente di una rivoluzionaria maestra della psicoanalisi.
Mindfulness, che alla lettera significa attenzione piena, è uno stato di coscienza in cui siamo testimoni vigili e presenti dei nostri pensieri, delle nostre emozioni o percezioni, momento per momento. In questo libro, alla luce della sua lunga esperienza sul campo, Attilio Piazza ci insegna come raggiungere tale stato di consapevolezza: concentrandoci sul presente, liberi da pregiudizi e sovrastrutture, e sgomberando la mente da conflitti ed emozioni nocive. Con una serie di esercizi e tecniche di meditazione, l'autore ci accompagna in un percorso per sbarazzarci dei pensieri negativi, con i loro strascichi distruttivi e dolorosi, e spalancare le porte a quelli positivi. Gli effetti sul nostro benessere fisico e mentale saranno sorprendenti, e sentiremo di poter finalmente realizzare il potenziale creativo che è in ciascuno di noi, prendere saldamente in mano la nostra vita e diventare artefici della nostra felicità. "Tutto ciò che accade nella nostra vita accade in modo perfetto, manifestandosi in diretta relazione con il nostro stato di coscienza, di cui la vita stessa è parte. In altre più semplici parole, essere felici dipende soltanto da noi".
Questo terzo libro di Massimo Fagioli è la dimostrazione della validità e della solidità del discorso iniziato con "Istinto di morte e conoscenza" e continuato con "La marionetta e il burattino". Sono tre volumi che si pongono come momento fondamentale nella storia del pensiero. Rendono cioè passato quanto, fino ad ora, era attuale. Il centro intorno al quale ruota questo libro è, infatti, la separazione. Non solo perché parla di essa, ma in quanto è la testimonianza, l'occasione e la proposizione di una separazione dal passato. Dalla castrazione alla nascita. Affinché il castrato possa trasformarsi e nascere come uomo è necessaria la denuncia e il superamento del fallimento teorico di Freud e la dimostrazione della verità di una analisi trasformativa della dimensione psichica umana. È quanto l'autore fa articolando una analisi accurata, ma sempre contenuta all'essenziale, dei nodi centrali del freudismo: la permanenza del dubbio per la mancata scoperta della pulsione umana di rapporto con la realtà, le contraddizioni della teoria del narcisismo primario, il fondamento della teoria del destino della castrazione e dell'identificazione sulla negazione dell'Io del neonato, la negazione del desiderio e la sua confusione con l'invidia, l'identificazione di Freud con Schreber, l'impossibilità di cogliere il reale contenuto patologico dell'omosessualità e di pensare il superamento del complesso edipico... ecco alcuni passaggi specifici del discorso che dimostra il fallimento freudiano.
Nell'opera "Invidia e Gratitudine", pubblicata nel 1957, la celebre psicoanalista Melanie Klein condensa quarant'anni di lavoro psicodinamico con bambini e adulti. Il testo analizza in profondità lo sviluppo del rapporto primordiale del bambino con il suo primo oggetto, la madre, e individua nell'inevitabile situazione di dipendenza del neonato verso di lei la scintilla che accende l'invidia, costituzionalmente presente in ogni essere umano. L'amore e la gratitudine verso la madre sono dunque, in misura variabile, soffocati dalle fantasie distruttive e queste a loro volta impediscono al bambino di sperimentare pienamente sia la bontà della madre che la propria, ostacolando la costituzione di un oggetto interno buono che è il fondamento della sicurezza e della serenità interiori. La Klein non tralascia di considerare nei dettagli ogni possibile elaborazione dell' invidia, dei suoi derivati e dei relativi meccanismi difensivi, corredando le sue tesi con chiare esemplificazioni tratte da una ricca casistica di bambini e di adulti.
Negli ultimi quarant'anni circa si è assistito a un periodo di grande fermento all'interno della psicoanalisi. Sono comparse nuove teorie che sembrano distaccarsi radicalmente dalla teoria classica. Qual è la natura degli sviluppi che si sono verificati in questo periodo e come vanno interpretati? Quali concettualizzazioni e posizioni alternative vengono proposte dalle teorie contemporanee? Vi è spazio per un'integrazione, almeno parziale, tra la teoria classica e le teorie contemporanee, e tra gli orientamenti attuali? Queste sono alcune delle domande che vengono affrontate e discusse dall'autore.
Il volume offre un'analisi obiettiva e approfondita dei punti di convergenza e divergenza, rispetto alla teoria classica, delle teoria psicoanalitiche contemporanee, in riferimento alla concezione della mente, alle relazioni oggettuali, alla psicopatologia e al trattamento.
Ne risulta una panoramica sull'opera freudiana straordinariamente lucida ed equilibrata, una lettura fondamentale per chiunque voglia comprendere a fondo il fermento che percorre la psicoanalisi e le posizioni teoriche che si affrontano entro i suoi confini.
Il volume si presenta come uno studio sistematico del concetto di "sabotare dall'interno", o "organizzazione patologica di personalità". Con questo concetto si intende una parte dissociata e infantile del Sè, carica di dolore e rabbia, che cerca di distruggere o sabotare le relazioni, le aspirazioni e le realizzazioni sane proprie e altrui.
Nel volume vengono dapprima passati in rassegna i modelli teorici degli autori kleiniani che hanno identificato e descritto le organizzazioni patologiche di personalità, e i modelli elaborati da alcuni tra gli Indipendenti britannici per spiegare fenomeni analoghi a quelli affrontati dai teorici kleiniani, a partire da Roland Fairbairn, che ha coniato l'espressione "sabotare interno"; viene inoltre presentato sinteticamente il modello di Janine Chasseguet-Smirgel sui nuclei perversi della personalità.
Vengono poi descritti alcuni modelli nati nel contesto della svolta relazionale americana e della teoria dell'attaccamento che permettono di comprendere meglio la loro genesi e il loro sviluppo.
Alla fine del testo viene presentata una possibile visione di insieme delle organizzazioni patologiche/sabotatori interni, con brevi esemplificazioni cliniche della loro fenomenologia.
Il taglio storico-critico e la proposta di un modello integrato delle strutture psichiche descritte rendono il volume interessante per studenti di psicologia, specializzandi e psicoterapeuti di diverso orientamento teorico.
Le descrizioni delle fantasie della primissima infanzia che hanno squarciato un velo e contribuito a fondare una vera e propria scuola. Prefazione di Franco De Masi.
Straordinariamente attuali, questi saggi propongono la critica alle ipocrisie della società occidentale e il giudizio sulla barbarie che minaccia di travolgerla; le meditazioni sull'anima collettiva e sulla religione, implacabilmente definita la grande illusione dell'umanità, sui fondamenti della civiltà, sugli aspetti coercitivi che la distruttività innata in tutti gli individui e la mancanza di spontaneo amore al lavoro rendono indisgiungibili dagli ordinamenti civili. La radicale coerenza di pensiero, il realismo e la sistematicità dell'analisi fanno di queste pagine, frutto di venticinque anni di riflessione, il primo studio di psicoanalisi sociale, in cui il progetto freudiano di giungere a spiegare tutta la realtà sulla base di principi scientifici innalza uno dei grandi monumenti moderni alla ragione.