Il presente volume, oltre ad essere debitore dei numerosi e diversificati saggi del mariologo Stefano De Fiores, ha l'umile intenzione di continuare, seppur in modo diversificato, la sua opera e di segnalare con una ponderata e documentata anamnesi storico-culturale e teologica, quanto di buono e di utile è stato prodotto e proposto dalla teologia e dalla mariologia odierna in questi cinquant'anni di creativa recezione della dottrina del Concilio Vaticano II sulla Madre del Signore.
Queste pagine sono nate dalla duplice esigenza di prestare ascolto alla sofferenza di alcuni fratelli e di dare voce al loro bisogno di riconciliazione. Fratelli che, con un'espressione sintetica, vengono definiti "divorziati risposati o che vivono in nuova unione". Questa definizione rischia di mettere dentro un'unica categoria situazioni esistenziali, storie di dolore e di rinascita, percorsi di fede, che in realtà sono molto diversi tra loro, o meglio, sono unici e irripetibili, come uniche e irripetibili sono le persone. L'autrice focalizza la sua attenzione su alcuni di questi fratelli, dolorosamente consapevoli di non potersi accostare ai sacramenti e di non essere pienamente partecipi della vita ecclesiale a causa della loro condizione esistenziale, i quali tuttavia continuano il loro percorso di fede, trasmettono ai propri figli il messaggio liberante del vangelo e partecipano con loro alla messa domenicale. Ma senza potersi nutrire alla mensa eucaristica e senza poter ricevere il perdono che desiderano.
Per Padre Barnhard Häring la retta coscienza morale, ricapitolata in Cristo, apporta il valore fondamentale strutturante la formazione dell'identità della persona. Nel considerare la realtà antropologica nel rapporto tra l'ethos personale e il Trascendente, Häring ravvisa l'attuazione della Sequela Christi in quella morale di vocazione che, scaturendo dal dialogo Dio-uomo, chiama alla libertà responsabile e creativa, nella gioia della risposta fedele. Pertanto si può considerare che in questo contesto dialogico di chiamata e risposta si fonda il dinamismo della crescita integrale della persona.
Chi è satana? Una figura appartenente a un mondo culturale ormai tramontato o un essere reale, misterioso ma ben presente nella vita degli uomini? Il libro risponde a questa domanda, che oggi in molti - anche cristiani - suscita o un sorriso di distaccata superiorità o, al massimo, qualche brivido di superstizioso timore. Sulla scorta della Bibbia e del Magistero della Chiesa, l'autore illustra la dottrina cristiana sul demonio, richiamando con vigore alla necessità della vigilanza e del combattimento. Satana, l'avversario di Dio e il nemico dell'uomo, è tanto più pericoloso quanto più nascostamente svolge la sua opera, insinuandosi nelle pieghe della vita quotidiana per spingerci al peccato, ridurci in schiavitù e consegnarci alla perdizione eterna. La sua incessante seduzione, presentando il male sotto forma di bene e approfittando della nostra fragilità, costituisce un pericolo gravissimo che occorre smascherare e vincere con una lotta dura e perseverante. L'amor e misericordioso di Cristo, che ha trionfato sul demonio, è nello stesso tempo il sostegno e il premio di questa fatica.
La trilogia - teologia biblica, ermeneutica, esegesi profetica - è la sostanza delle pagine che troverete in questa raccolta ove si presentano itinerari di ricerca nell'orizzonte della letteratura profetica, con particolare attenzione ai risvolti teologici ed ermeneutici. Oltre alla teologia e all'ermeneutica biblica, il capitolo più significativo della sua vita accademica e della sua indagine, resta quello dell'esegesi profetica. Non per nulla i saggi a lui dedicati che compongono questa miscellanea sono all'insegna di un titolo illuminante: "La profezia tra l'uno e l'altro Testamento". Le diverse voci dei suoi alunni, a loro volta divenuti docenti apprezzati, danno sostanza in modo incisivo a questo genere storico-critico e teologico che intreccia Antico e Nuovo Testamento. Rimane viva nelle pagine di Bovati la stessa tensione che reggeva il suo maestro Alonso Schökel: quella di considerare la Parola di Dio non come fredda pietra preziosa ma come seme fecondo, pronto a incarnarsi e quindi a confrontarsi con terreni più diversi. P. Bovati è uno degli hyperétai tou lógou, un intelligente e vigoroso rematore nel mare della Parola di Dio.
Le XXIV tesi tomistiche ci permettono di percorrere l'intera sostanza del tomismo in maniera diretta e semplice passando attraverso i "principia et pronuntiata majora / principi fondamentali" della filosofia dell'Aquinate, dalla metafisica alla teodicea. Queste Tesi ci conducono dolcemente ed immancabilmente alla conoscenza naturale e razionale dell'esistenza di un Atto puro da ogni potenza e imperfezione che chiamiamo Dio. A partire da princìpi che possono sembrare astratti si giunge ad una conclusione pratica, la quale riguarda la salvezza eterna dell'uomo, poiché la sua anima è immortale, Dio esiste e l'uomo dovrà rendere conto del suo agire morale o immorale a quel Dio che lo ha creato affinché raggiungesse il suo Fine ultimo.
Il libro approfondisce il cap. V della Lumen Gentium: L'universale vocazione alla santità nella Chiesa", nel cinquantesimo della sua promulgazione (1964-2014). Gli otto contributi del volume affrontano il tema sul versante biblico, teologico-morale, spirituale, pastorale e liturgico. " Autorevoli esperti quali i proff. A. Wodka, W. Henn, A.V. Amarante, F.M. Jones, A. Kelly, S. Majorano, T. Rossi, G. O'Collins, hanno reso omaggio al prof. T.G. Kennedy, ordinario di teologia morale presso l'Accademia Alfonsiana, in occasione del suo 70° compleanno. Dalla lettura dei singoli studi emergono la centralità del tema conciliare e la sua ricca attualità. Si comprende allora meglio il senso dell'affermazione di J. Ratzinger: Chi vuole capire la logica dell'ecclesiologia conciliare non può trascurare i capitoli IV-VII della ccostituzione Lumen Gentium". L'approfondimento di questo tema conciliare costituisce un invito a riproporre "il valore progettuale della 'vocazione' in vista della missione. In questo senso la 'vocazione' deve diventare uno dei temi generatori della proposta pastorale della Chiesa nei prossimi anni". "
"Don Francesco Iannone prende lo spunto da un'ottima descrizione della teologia preconciliare e della ben nota tesi extra ecclesia nulla salus; esamina poi in un modo molto dettagliato ed illuminante le enunciazioni del Concilio, usando non solo i suoi atti, ma anche la documentazione ed i fondi disponibili relativi ai suoi protagonisti. Così, in una situazione in cui la generazione dei Padri conciliari si sta esaurendo e svaniscono le memorie immediate, lo studio ci offre un contributo molto prezioso per una informativa sui dibattiti conciliari, il loro fondo teologico e i loro risultati." (dalla Prefazione del card. W. Kasper).
Se "dire grazie" è un'esperienza quotidiana, traspare in essa quel "grazie originario" che accomuna tutti gli uomini: davanti al mistero della vita, oppure - religiosamente - di fronte alla grandezza di Dio. Massimo Giuliani ne ricava i tratti universali e il significato etico-filosofico a partire da una fenomenologia che spazia dall'obbligo di gratitudine verso i genitori al rapporto fra il provare tale sentimento e l'esprimerlo, dal riconoscimento che il popolo ebraico conferisce ai giusti delle nazioni alla benedizione giudaica dopo il pasto. Nella Bibbia l'esclamazione di gioia e di riconoscenza per eccellenza è hallelujah, "date lode a Dio": Paolo De Benedetti mostra come tale espressione, attraverso i testi ebraici e quelli cristiani, giunga a noi come un grido dal cuore, che nasce dall'esperienza e risuona in tutto il creato, educandoci a un dialogo costante con Dio.
Tommaso Moro è stato, nel XVI secolo, uno degli uomini più potenti dell’Inghilterra. Apparentemente lontano dalla 'perfezione evangelica' che veniva identificata comunemente con la condizione del monaco celibe, povero e obbediente ai superiori: era infatti sposato, padre di figli, proprietario di terre e secondo in autorità soltanto al re. Eppure... Eppure, quando Enrico VIII gli chiede di rinunziare ai dettami della coscienza per la ragion di Stato, Tommaso non ci sta: accetta di perdere il potere, le proprietà, la famiglia e persino la vita pur di non tradire ciò che riteneva essere il progetto divino sull’umanità. Con ciò diventa non solo un santo canonizzato dalla Chiesa cattolica, ma un esempio universale di 'libertà nel mondo'. La vicenda – e le sue implicazioni teologiche – sono magistralmente evocate in questo aureo libretto di Hans Küng, certamente uno dei massimi teologi 'ecumenici' contemporanei: le condanne da parte del Vaticano non hanno impedito che i suoi numerosi libri (tra cui la trilogia Ebraismo, Cristianesimo, Islamismo) siano stati tradotti in decine di lingue.