Lo studio delle materie romanistiche si presenta sempre più difficoltoso per i neo-iscritti alle facoltà universitarie, anche a causa della graduale "dismissione" della lingua latina dalle scuole secondarie. Proprio per rispondere alle esigenze degli studenti costretti a confrontarsi con lemmi a volte sconosciuti, è stato dato alle stampe il presente manuale che si presenta per alcuni aspetti "innovativo" e "facilitativo" rispetto ai tradizionali testi universitari. In questo volume i termini latini, quando si è ritenuto necessario, sono accompagnati dalla traduzione per renderne più comprensibile il significato e talvolta viene posto un accento, che non esiste nella lingua originaria, al fine di facilitarne la pronuncia. Anche la metodica espositiva è diversa rispetto alla manualistica classica: infatti si è seguita l'esposizione sistematica tradizionale della manualistica giusprivatistica in luogo del corretto "ordo iuris" romanistico, sia per venire meglio incontro agli aspiranti uditori giudiziari che devono preparare il diritto romano per affrontare la prova orale sia, più in generale, per facilitare lo studio comparatistico degli istituti del diritto romano rispetto a quelli del diritto vigente. Questa edizione si arricchisce, inoltre, di una Appendice che raccoglie le singole Leges in ordine alfabetico e ne esplica brevemente il contenuto: ciò al fine di consentire un'immediata reperibilità di tali fonti durante la lettura del manuale istituzionale.
Questo manuale nasce dall'esigenza di fornire un volume di riferimento completo ed esauriente per coloro che si preparano ad affrontare la materia del diritto canonico. Il volume si compone di quindici lezioni, ciascuna seguita da letture di approfondimento dei maggiori giuristi di diritto canonico e completa di indicazioni bibliografiche.
A venti anni esatti dall'introduzione nel nostro ordinamento di una organica legislazione antitrust, con l'istituzione dell'Autorità Garante della concorrenza e del mercato, resta intatta l'esigenza scientifica di comprendere a fondo il ruolo dell'intervento pubblico antitrust al fine del dimensionamento delle regole del mercato concorrenziale. Il diritto antitrust ha manifestato nel tempo la sua particolare vocazione ad evolversi anche in correlazione al progressivo aggiornamento degli scopi attribuiti a questa disciplina. La ricerca si snoda, infatti, in particolare sulla interazione tra struttura concorrenziale del mercato ed attività amministrativa antitrust, anche rispetto ad una più aggiornata visione dei rapporti tra l'autonomia pubblica e le sue conseguenze "normative" sulle attività private.
Questo volume costituisce un valido strumento di apprendimento degli elementi fondamentali del diritto tributario. La tecnica espositiva agile e priva di eccessivi tecnicismi rende il lavoro estremamente utile sia per gli studenti universitari sia per coloro che devono sostenere i concorsi pubblici. La prima parte del testo (capp. 1-7) fornisce un quadro d'insieme del sistema tributario italiano esaminando in particolare il contenzioso, le sanzioni, l'accertamento e la riscossione dei tributi. I capitoli successivi (8-14) delineano negli elementi essenziali l'imposizione diretta (IRPEF e IRES), l'imposizione indiretta (IVA, imposta di registro, imposta di bollo, imposte ipotecaria e catastale, imposta sulle successioni e donazioni etc.) e la fiscalità locale (IRAP, ICI, addizionali IRPEF etc.).Il volume contiene riferimenti normativi essenziali ed è aggiornato alle ultime novità in materia fiscale: D.L. 78/2009, conv. in L. 102/2009 (nuove misure anticrisi); L. 191/2009 (legge finanziaria 2010); D.L. 194/2009, conv. in L. 25/2010 (decreto milleproroghe); D.Lgs. 18/2010 (IVA intracomunitaria); D.L. 40/2010 (decreto incentivi); D.Lgs. 48/2010 (modifiche al testo unico sulle accise). Il testo è arricchito da alcuni approfondimenti sulle tematiche più attuali e da piccoli glossari sul lessico fiscale più comune, posti alla fine di ciascun capitolo.
Lo scopo del presente volume è quello di proporre uno strumento didattico per approfondire i risvolti e le implicazioni giuridiche su alcuni temi che interessano la famiglia e i minori, privilegiando la prospettiva della comparazione tra l'ordinamento civile e quello canonico.
Nella prospettiva di una, ormai ineludibile, "sistemazione" europea degli status nazionali delle confessioni religiose e delle organizzazioni filosofiche e non confessionali - che il recente Trattato di Lisbona ha preso per la prima volta in diretta considerazione - questo volume fornisce una bussola sicura per orientarsi nei molti e complessi problemi del diritto ecclesiastico in Europa. Problemi che vengono affrontati, però, non nella tradizionale dimensione dei rapporti Stato-confessioni religiose, ma ricostruiti intorno al nucleo centrale delle libertà di religione e credenza garantite sia dai documenti costituzionali degli Stati membri, sia dalla normativa di derivazione internazionale e, ora, comunitaria. Problemi che hanno anche trovato una prestigiosa sede scientifica per la loro disamina (il Consorzio europeo di ricerca sui rapporti Stato-Chiese, fondato all'Università di Milano e attivo dal 1989) ed una ormai ventennale esperienza dottorale europea (il programma Gratianus, con sede nella Facoltà Jean Monnet di Parigi). Il volume prende in considerazione specifica alcuni paesi (la Spagna e gli altri Stati a maggioranza cattolica), valuta la pertinenza del concetto di "culto riconosciuto", approfondisce la condizione delle minoranze religiose, i sistemi concordatari, la disciplina interna ed europea della libertà di religione, la tolleranza e i sentimenti religiosi. I diversi aspetti esaminati costituiscono, nel loro insieme, una base omogenea e organica per comprendere le profonde trasformazioni istituzionali in corso nella geopolitica europea delle religioni e convinzioni.
Indice: Avvertenza, di F. Margiotta Broglio. - Premessa. - Tolleranza e libertà religiosa nell'Europa continentale. - Spagna: transizione politica, integrazione europea e libertà religiosa. - Stato e Chiesa nei Paesi cattolici. - Unione europea, religione e individuo. - Leggi sulla libertà religiosa nell'Europa occidentale: l'esperienza iberica. - La pertinenza del concetto di culto riconosciuto nei sistemi di rapporti Stato-religione nell'Unione europea. - I concordati dell'Europa meridionale. - La condizione giuridica delle minoranze religiose in Europa. - E' possibile una disciplina comune della libertà religiosa nei Paesi comunitari? - Confessioni religiose e Comunità europea: un primo approccio. - Concordati nell'Unione europea: reliquia del passato o strumento valido per il XXI secolo? - Concordati e accordi con la Chiesa cattolica nell'Unione europea. - La protezione della libertà religiosa nell'Unione europea. - Sentimenti religiosi in Europa.
Iván C. Ibán è titolare della cattedra di Diritto ecclesiastico alla Facoltà di Diritto dell'Università Complutense di Madrid. E' membro del Consorzio europeo di ricerca sui rapporti Stato-Chiese e insegna al Corso di dottorato Gratianus di Parigi. Autore di numerosi studi su molti aspetti delle discipline ecclesiasticistiche (alcuni su autori classici italiani come F. Scaduto), è una delle figure di punta della scienza spagnola di diritto delle religioni. Con il Mulino ha pubblicato "Diritto e religione in Europa occidentale" (con S. Ferrari, 1997).
Il volume mette in luce, nell'ambito della storia del diritto internazionale, le origini del progetto coloniale dell'Occidente e i suoi tentativi di civilizzare il mondo extra-europeo. In una ricostruzione che va dalla prima metà del Cinquecento all'epoca contemporanea, vengono illustrate le ideologie che hanno giustificato le conquiste coloniali, legittimando l'idea della "superiorità" dei paesi occidentali: dapprima la superiorità dei popoli cristiani (sec. XVI), poi dei popoli "civili" (see. XIX), poi dei popoli "sviluppati" (sec. XX) e ora dei popoli democratici e della loro dottrina dei diritti. L'autore mette in discussione il presunto universalismo della concezione occidentale dei diritti umani e del diritto internazionale, sottolineando le analoghe pretese universalistiche del mondo musulmano e sostenendo conseguentemente la necessità di una visione relativistica e l'importanza di assumere una prospettiva "inter-civiltà" contro ogni ipotesi di scontro di civiltà.
La scienza delle finanze studia i principi fondamentali della finanza pubblica, cioè dell'attività attraverso la quale lo Stato e gli altri enti pubblici si procurano le risorse necessarie a soddisfare i bisogni della collettività. L'intervento pubblico nell'economia non si esaurisce nella sola produzione di beni e servizi pubblici, ma si manifesta anche attraverso decisioni volte a regolamentare il funzionamento del settore privato e ad influire sul libero mercato. In tale ottica, la XX edizione di questa opera si presenta rinnovata nei contenuti, descrivendo i principi fondamentali e gli aspetti più innovativi della materia e fornendo al lettore un quadro completo e aggiornato. Si tiene conto, tra l'altro, dei più recenti interventi normativi in materia fiscale, tra i quali: il D.L. 31-5-2010, n. 78, conv. in L. 30-7-2010, n. 122 (cd. manovra corretiva) che ha introdotto numerose novità in materia di accertamento rafforzando i controlli soprattutto verso le imprese; il D.L. 25-3-2010, n. 40, conv. in L. 73/2010 (cd. decreto incentivi) che, tra le altre misure, ha introdotto nuove agevolazioni a favore della ricerca scientifica; il D.Lgs. 11-2-2010, n. 18 (IVA intracomunitaria) che ha modificato il regime di territorialità in materia di IVA; la L. 31-12-2009, n. 196 di riforma della contabilità e della finanza pubblica. Per le sue caratteristiche, il volume è indirizzato, in particolare, agli studenti universitari e ai partecipanti a concorsi delle amministrazioni pubbliche.