Il volume, primo di una collana dedicata alla Storia della Chiesa trapanese, è frutto dei lavori di una Giornata di Studio che si è svolta a Trapani nell'ottobre del 2014 in occasione del 170° anniversario della fondazione della Diocesi. Un primo passo che delinea il contesto in cui è stata eretta la Diocesi e le sue origini ma anche il metodo del Progetto che qui prende le mosse: un percorso di ricerca scientifico e sistematico che con la guida sicura di specialisti sostenga la passione per la coscienza della storia e sappia trasmetterla ai giovani, protagonisti veri di questo progetto, essenzialmente pedagogico e non accademico. "In un mondo sempre più globalizzato - spiega il vescovo Pietro Maria Fragnelli - Trapani avverte la necessità di risalire le proprie origini ecclesiali e sociali. È un lavoro non scontato, perché si può essere tentati di accontentarsi di cose spendibili più facilmente sul piano spettacolare o su operazioni di facciata. Siamo chiamati ad entrare e trascendere, desiderosi di arrivare ad un registro comune e condiviso per offrire alla gente del nostro territorio quelle "ragioni più alte" che dicono il cammino del popolo cristiano nel trapanese". Contributi di: Filippo Burgarella, Pietro Maria Fragnelli, Stefania La Via, Cettina Militello, Liborio Palmeri, Pietro Pisciotta, Santina Sambito, Gaetano Zito.
Il testo costituisce uno studio sull'insegnamento cristologia di Pietro Lombardo condotto alla luce della teologia del suo contesto. In modo specifico, è analizzato il pensiero di tre importanti autori del XII secolo come: Abelardo, Ugo di San Vittore e Gilberto di Poiters, che assieme al Maestro delle Sentenze daranno l'avvio a quella rivoluzione teologica che porterà alla nascita della scolastica del XIII secolo. La ricerca, in particolare, si sofferma sulla cosiddetta dottrina del "nichilismo cristologia", un'eresia condannata da Alessandro III che ancora oggi viene troppo facilmente attribuita all'insegnamento del Maestro. Divenuto il manuale di base della teologia e commentate per quattro secoli le Sentenze di Pietro Lombardo formeranno la mens teologica dei più grandi pensatori dei secoli successivi tra cui Alberto Magno, Tommaseo, Bonaventura e tanti altri.
Le scoperte dei manoscritti del Mar Morto e dei testi degli gnostici egiziani a Nag-Hammadi hanno permesso una svolta decisiva nella conoscenza degli sviluppi della dottrina nelle prime comunità cristiane. Alla ricostruzione del periodo arcaico della storia della Chiesa è dedicato questo volume, apparso per la prima volta in Francia nel 1958 e aggiornato dall'autore per l'edizione italiana. Danielou descrive e organizza la complessa realtà etnica, sociologica e culturale - di origine giudaico-pagana - del cristianesimo primitivo, che pima di esprimersi nelle forme dell'ellenismo ha conosciuto un'originaria espressione di struttura semantica.
L'oggetto della teologia morale è costituito da quelli che, in lingua latina, sono chiamati mores, i costumi o, meglio ancora, i comportamenti umani. In modo ancor più specifico, la teologia morale riflette sulla condotta cristiana a partire dalla rivelazione e dalla ragione. Nel disegno unitario della teologia sistematica, la morale non è primariamente una dottrina da studiare o un'etica da applicare, è ma lo studio del processo nel quale l'uomo, creato a immagine di Dio e redento dalla grazia, tende alla pienezza della sua realizzazione nel contesto dell'economia della salvezza storicamente attuata nella Chiesa. La teologia morale, così definita a partire dal tardo Medioevo, è dunque «teologia della vita cristiana», riferita all'esperienza, alla concretezza dell'agire o della prassi, ai mores, al bene da compiersi. Essa ha trovato una specificazione anche come «teologia spirituale» poiché una vera intelligenza della spiritualità cristiana ingloba in essa la vita morale evangelica, con tutte les ue concrete fondamentali esigenze.Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
Il libro che presentiamo segna una tappa importante dell'itinerario avviato nella Pontificia Università Lateranense: verso una nuova sintesi tra Filosofia e Teologia. Si tratta, appunto, di un itinerario iniziato nel 2013, che ha visto coinvolti i Decani delle Facoltà di Filosofia e di Teologia, insieme al Direttore dell'Istituto Pastorale e ad alcuni docenti delle rispettive Facoltà. In questo sentiero gli autori hanno analizzato la quaestio de Deo a partire dalle loro competenze di filosofi e di teologi, e hanno restituito ai giovani un percorso in cui la Filosofia e la Teologia rendono credibile e visibile che oggi è possibile cercare Dio, e lasciarsi cercare da Lui.
L'attuale complessità del vissuto (umano ed ecclesiale) impone con urgenza di ripensare l'alterità. L'analisi sociologica caratterizza la nostra epoca, da un lato con i tratti di un esasperato individualismo e di una generalizzata frammentazione sociale, dall'altra lo sguardo ad alcuni fenomeni contemporanei (moda, istinto di imitazione, pulsioni gregarie, affollamenti sportivi, musicali e religiosi) sembra convincere del contrario. La profondità di questi mutamenti sollecita in tal senso a ripensare l'alterità, non solo come l'altro da me, che mi sta di fronte, ma anche come l'altro di me, che è parte costitutiva della mia identità e mi pone inesorabilmente di fronte alla mia radicale incompiutezza. Perché la relazione interpersonale è non solo la dimensione più profonda del mistero di Dio, ma anche dell'uomo creato a sua immagine. A questo tema il Centro studi di spiritualità di Milano ha dedicato la sua annuale Giornata di studio nel gennaio 2015 e ne pubblica ora gli Atti.
Il secondo tomo del volume III, "Una cristofania", riporta, sempre in ordine cronologico, altri scritti che vanno fino alla piena maturità dell'autore, esprimendone l'evolversi del cammino spirituale e la testimonianza di fede che trova la completa espressione in "La pienezza dell'uomo", un libro più volte pubblicato in diverse lingue. Il titolo, "Una cristofania", si riferisce per lo più a una forma di religiosità, la Cristiania, che è concentrata sull'esperienza diretta del mistero cristico. Come appendice al volume vengono riportati estratti di alcune lettere scritte al vescovo di Varanasi (India), rev. Patrick D'Souza, con cui l'autore fu in costante corrispondenza fin dal 1968. Essi testimoniano il suo impegno sacerdotale, nell'ambito del rapporto personale, sacramentale e istituzionale con il capo della diocesi in cui rimase incardinato fino alla fine della sua vita.
"Questo libro nutre alcune ambizioni: vuole aiutare a riflettere, in chiave di storia della salvezza oggi, sulla vita e dei ragazzi e degli adolescenti, offrendo elementi che possono aiutare i loro educatori (pastori, catechisti, genitori, animatori di pastorale giovanile, responsabili delle associazioni ecclesiali...) a far sviluppare la loro crescita "integrale", anche dopo la recezione dei sacramenti dell'iniziazione.
Un simposio in ottica educativa, con una problematica che si pone di fronte ad una enorme sfida: La formazione morale della persona attraverso il sacramento della Riconciliazione. Da prospettive diverse gli interventi offrono un percorso di riflessione e di azione.
Saggio approfondito, arduo e audace su Solov’ëv e la sua cristologia in cui si delinea, dapprima, il profilo della personalità del pensatore russo nel contesto del suo tempo, l'attualità della sua opera, le sue fonti principali per passare poi a enucleare la struttura portante del suo sistema intellettuale. Dall’analisi del pensiero di Solov’ëv emerge la convinzione che il modello cristologico fondamentale sia quello della Divinoumanità, avente come principio archetipo il rapporto tra natura divina e natura umana, unite nella Persona del Verbo «non confuse, non divise» secondo la definizione dogmatica del Concilio ecumenico di Calcedonia (451). La Divinoumanità costituisce l’apporto più profondo e originale di Solov’ëv alla cristologia.
Con questo secondo volume l'autore riprende le sue Lezioni di teologia trinitaria. Dapprima completa il percorso storico-dottrinale fondativo per il quale presenta sia i grandi protagonisti della Chiesa bizantina (Gregorio di Nissa, Pseudo Dionigi Areopagita, Leonzio di Bisanzio e Massimo il Confessore), sia i maestri del medioevo occidentale (Severino Boezio, Rabano Mauro, Tommaso d'Aquino). Nel contesto dello storico confronto tra Oriente e Occidente, ritaglia un opportuno spazio al lungo dibattito sul "Filioque". Seguono poi le lezioni su modelli di teologia trinitaria contemporanea (Piero Coda, Nicola Ciola, Bruno Forte e Paolo Prosperi). Chiude il volume una suggestiva lezione dedicata alle "provocazioni per un ripensamento della teologia trinitaria in Occidente". A corredo l'autore inserisce vari excursus (tra questi, uno sulla teologia di Gregorio Palamas).