In questi racconti sulla guerra e il campo di concentramento, lo sguardo di Borowski si fissa sui sofferenti, sui vinti, e con oggettiva spietatezza mette a nudo la crudeltà e il cinico egoismo che prevalgono nell'animo dell'uomo in lotta per la sopravvivenza. Quel che ci si rivela è un inferno in cui la violenza è esercitata dall'aguzzino sul prigioniero, ma anche da quest'ultimo sul compagno di detenzione, per disperazione e per sottrarsi al diretto peso dell'oppressione. Ne emerge un quadro disilluso e terribile che illumina in una nuova prospettiva la tragedia dei lager. Che il peggior delitto dei massacratori sia stato quello di corrompere la coscienza delle loro vittime?
Traduzione dall'ungherese, introduzione e note di Roberto Ruspanti. La traduzione italiana della più bella fiaba popolare in versi della letteratura ungherese.
Giulio Pastore (Genova 1902-Roma 1969), primo segretario generale della Cisl, è una figura preziosa, da riscoprire. I testi qui pubblicati sono incentrati prevalentemente sull'opera di Pastore nella costruzione del «sindacato nuovo» attraverso la formazione sindacale e sul suo sostegno al Mezzogiorno e alle aree depresse. Essi ci restituiscono il ritratto di un protagonista centrale del sindacalismo italiano, attivo anche nell'associazionismo cattolico e nelle istituzioni. Pastore fu guida autorevole nella coraggiosa, quasi «incosciente», scommessa della nascita della Cisl: innovare profondamente cultura e pratica delle relazioni industriali per dare risposte concrete, attraverso il sindacato, alle lavoratrici e ai lavoratori. Il volume raccoglie interventi e testimonianze - rielaborate e ampliate - presentate alla giornata di storiografia e cultura sindacale organizzata, a cinquant'anni dalla scomparsa del fondatore della Cisl, presso il Centro studi nazionale Cisl di Firenze. Contributi di: Giuseppe Acocella, Marisa Baroni, Aldo Carera, Sergio D'Antoni, Annamaria Furlan, Giuseppe Gallo, Ettore Innocenti, Francesco Lauria, Mariarosaria Lo Re, Bruno Manghi, Franco Marini, Luigi Sbarra, Vincenzo Scotti, Francesco Scrima. Prefazione di Annamaria Furlan. Postfazione di Luigi Sbarra.
La prima cosa da imparare per lavorare nel mondo della produzione audiovisiva, indipendentemente dal ruolo cui si aspira, è come funziona l'insieme al quale ciascun lavoro è interrelato. In questa seconda edizione l'autore, tenendo conto dell'impatto della rivoluzione digitale sull'industria cinematografica e ridimensionando alcune forzature che ne sono state generate, analizza brevemente e con precisione ogni mestiere, spiegando in cosa consiste, quali sono le funzioni e le responsabilità di ogni ruolo e quali le relazioni con gli altri e con l'insieme dell'organizzazione produttiva. "Professioni del cinema" è un testo di facile consultazione - arricchito da diagrammi e schemi che rappresentano sinteticamente il giusto collocamento di ciascuna attività in quella che si usa definire la "macchina-cinema" - che aiuterà moltissimo quanti si affacciano al mondo della produzione audiovisiva non meno di quanti già vi operano.
Partendo dall'idea che il modello di città ideale, storicamente sedimentato e dunque osservabile nella sua lunga durata, possa essere ancora oggi valido, il volume presenta i risultati di alcune ricerche condotte nell'ambito dell'Osservatorio internazionale geopolitico sulle città di fondazione, istituito nel 2015 a Sabaudia allo scopo di creare una rete di studiosi interessati ad approfondire le cause della nascita e del fallimento delle comunità politiche in una prospettiva diacronica e policentrica di global history. La storiografia contemporanea ha riservato al tema della «fondazione di città» un'attenzione prevalentemente tesa a smascherare il richiamo alla dimensione identitaria come mero strumento ideologico. Diversamente, in questa sede, si avanza una proposta di lettura che rileva ed enfatizza l'efficacia simbolica e concreta delle fondazioni urbane nel processo di costruzione di identità collettive prima e di democrazie nazionali poi.
Quaderno
4070
MIGUEL ÁNGEL FIORITO, MAESTRO DI DIALOGO
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E GIUSTIZIA SOCIALE
GESUITI E POESIA
IL VOLTO NASCOSTO DEL PAESE ITALIA
PROTEZIONE DEI MINORI
LEZIONI DI DIALOGO ISLAMO-CRISTIANO
AUGUSTO DEL NOCE E IL CATTOLICESIMO CLERICALE
«I DUE PAPI», UN FILM DI FERNANDO MEIRELLES
UN’ICONA PER UN SECOLO
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA 4070
Tempo di Quaresima. Periodico religioso mensile (anno 13 - n. 3 marzo 2020) in edizione tascabile che propone due pagine quotidiane - una pillola di liturgia delle Ore - per chi vuole dedicarsi alla preghiera in un momento della giornata, oltre al rito della Messa, alla liturgia della Parola e alle parti proprie delle celebrazioni eucaristiche feriali e festive, affiancate dal commento. Le riflessioni sono curate da fr. MichaelDavide, fr. Adalberto Piovano, fr. Luca Fallica e fr. Roberto Pasolini. Arricchiscono la rivista il calendario interreligioso, la segnalazione, le giornate particolari - ecclesiali e civili - e alcune pagine di riflessione.
Internet e i social network rappresentano, oggi più che mai, una sfida per la Chiesa e le comunità, poste davanti a una nuova sfida educativa che invita a ripensare il modo di «comunicare» dentro e fuori le reti sociali, per dare maggiore valore alle relazioni interpersonali, al dialogo, all’incontro.
L’importanza dell’integrazione, della partecipazione collaborativa e della cooperazione convergente sono i nodi che l’autore affronta per sottolineare l’importanza di ripartire dalla realtà delle persone e dalla verità di relazioni autentiche. Solo con la comunicazione interpersonale è possibile creare comunità che nei social network possono diventare community credibili, ridando alla Rete il senso e significato più intenso e affascinante: quello della condivisione e dell’interazione.
Questa miscellanea di studi e di contributi esprime un lavoro sinfonico, nel quale studiosi di vari ambiti teologici, di storia e delle scienze umane pongono a disposizione del lettore il frutto della propria ricerca, offrendo le loro considerazioni su un tema – quello del dialogo – di grandissima attualità.
Il contesto più ampio è quello del percorso in vista di una unica Università francescana a Roma, un cammino nel quale il tema del dialogo, della collaborazione, della comunione risulta centrale. L’idea è nata dai docenti dell’Istituto Francescano di Spiritualità, che hanno coinvolto altri professori della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Antonianum e della Facoltà teologica San Bonaventura-Seraphicum.
Il tema del dialogo è stato affrontato dalle varie prospettive che esistono all’interno della teologia spirituale: biblica, sistematica, storica, antropologica, ecumenica e i contributi sono stati raggruppati in due grandi aree tematiche, una teologica e una di matrice francescana.
NUOVA EDIZIONE 2020
Sussidio Catechistico per la preparazione al Sacramento della Prima Confessione, in base al Catechismo della Chiesa Cattolica. Da usare come approfondimento ai catechismi della CEI.
E' ormai prossima la celebrazione del 52°Congresso eucaristico internazionale che si terrà a Budapest dal 13 al 20 Settembre 2020 intorno al tema: Sono in te tutte le mie sorgenti. Con questa nuova tappa i Congressi si calano nello scenario dell'occidente secolarizzato, dove l'eredità cristiana con la sua vita di fede sembra dissolversi. Cosa significa celebrare un Congresso eucaristico nel contesto dell'Europa moderna e multiculturale dove il Vangelo e le forme di appartenenza religiosa sono diventati marginali? Significa, ha detto Papa Francesco, collaborare con la Grazia di Dio per diffondere una cultura eucaristica, cioè un modo di pensare e di operare fondato sul Sacramento ma percepibile anche al di là dell'appartenenza ecclesiale. Per aiutare questi percorsi eucaristici di novità, il volume propone il testo base del prossimo Congresso insieme con alcune riflessioni bibliche teologiche e pastorali che offrono spunti fecondi per una vita cristiana modellata dal mistero eucaristico.
Un saggio che si occupa di una questione piccola, vicina, ordinaria – quel “mettere like” che facciamo decine di volte al giorno – per mostrarne la grandezza, la serietà e gli effetti che ha sul nostro vivere in società. Non si tratta di un testo apocalittico che sfrutta lo spaesamento dato dalla rivoluzione digitale per trasformarlo in facile invettiva contro l’invasione della tecnologia delle nostre vite, ma di una riflessione che, nel ripercorrere la storia del like e i suoi meccanismi, ha come esito quello di chiamare a una maggiore responsabilità e partecipazione tutti gli utenti dei social network, e non solo.