Nel testo la normativa è corredata, ove opportuno, da commenti chiari e funzionali, posti in calce agli articoli, che permettono di cogliere subito e facilmente il significato essenziale delle disposizioni legislative e di effettuare le necessarie correlazioni tra esse. Sono esposte, in particolare, le disposizioni e i provvedimenti legislativi che costituiscono i "fondamenti del Diritto del Lavoro". Oltre alle principali disposizioni della Costituzione e dell'ordinamento europeo, sono riportate, tra l'altro, le norme in materia di apprendistato e altri rapporti speciali di lavoro, collocamento dei disabili, tutela della genitorialità nel lavoro, diritti e obblighi del lavoratore, discriminazioni, lavoro a progetto e autonomo, pubblico impiego, tutela della libertà e dignità del lavoratore, dimissioni e licenziamento, poteri e obblighi del datore, sicurezza sul lavoro, attività sindacale e sciopero. L'opera è arricchita da un indice analitico-alfabetico e cronologico, che facilita la ricerca del dato normativo, e da oltre 100 schemi a lettura guidata, per l'esplicazione dei vari istituti e il raccordo tra le disposizioni legislative che li regolano. Il volume, pertanto, costituisce uno strumento di studio e consultazione, di concreta utilità per la preparazione di esami universitari, concorsi e abilitazioni e, più in generale, per tutti coloro che necessitano, a vario titolo, di avere una raccolta aggiornata, organica e commentata delle norme in materia di lavoro e legislazione sociale.
Nella Gazzetta Ufficiale del 26 ottobre 2012, n. 84 e stato pubblicato il bando del concorso pubblico, per titoli ed esami, a 30 posti per l’accesso alla qualifica iniziale della carriera prefettizia.
Le prove scritte ed orali sono precedute da una prova preselettiva, consistente nella risoluzione di quesiti a risposta multipla relativi ad argomenti che potranno essere scelti tra le seguenti discipline:
— diritto costituzionale;
— diritto amministrativo;
— diritto civile;
— diritto comunitario;
— economia politica;
— storia contemporanea.
Per venire incontro alle esigenze di quanti affronteranno questo concorso, il volume e stato suddiviso in due parti: la Parte Prima comprende, per ciascun libro, la trattazione manualistica delle materie sopra citate, aggiornata alle più recenti novità legislative, oltre ad una approfondita disamina della Storia della Pubblica Amministrazione, disciplina prevista per la sola prova scritta; la Parte Seconda, anch’essa suddivisa in libri, e costituita da batterie di quiz con quattro ipotesi di soluzione per ogni singola domanda, ripartite per argomenti in relazione alle materie esaminate. I quesiti sono altresì suddivisi per grado di difficoltà, in relazione alla natura della domanda che, come previsto nel bando di concorso, potrà essere facile, di media difficoltà o difficile.
Per come concepita, dunque, l’opera consente una completa ed esauriente preparazione finalizzata ad un agevole superamento delle prove.
Il volume che proponiamo è uno strumento innovativo di preparazione. Ciascuna tipologia di quesiti è preceduta da brevi schede teoriche per l'acquisizione delle tecniche di risoluzione dei quiz di logica, nonché per il ripasso delle nozioni fondamentali di informatica e lingua. Di tutti i quesiti sono stati fornite le soluzioni (verificate sull'esercitatore) e nelle schede teoriche sono state spiegate le tecniche di risoluzione più veloci. Completa il lavoro un software che raccoglie tutti i 3.500 quiz con le risposte esatte scaricabile con il QR Code, posto all'interno del volume. Il software, arricchito di molte funzioni, consente al candidato di esercitarsi in batterie di quesiti del tutto simili, quanto a composizione e difficoltà, ai questionari che effettivamente verranno somministrati al concorso. Il candidato può anche scegliere di esercitarsi solo sulle domande cui è stata data precedentemente una risposta errata, al fine di mirare la preparazione proprio su quegli argomenti per i quali è risultato meno preparato.
Il volume raccoglie gli Atti della Giiornata di Studi La sfida della transanazionalizzazione tra teoria delel fonti e dottrina delle costituzioni", organizzata dall'Università Kore di Enna. "
La settima edizione del Piccolo codice cadeva nel 15º anniversariodella scomparsa di T. Martines e nel 150º dell'unità d'Italia. L'ottava si limita a registrare la riforma costituzionale sul pareggio di bilancio. Questo codice ospita una raccolta di testi normativi, di materiali giurisprudenziali e di altri documenti d'interesse costituzionale, destinata alle esigenze della didattica universitaria nel settore del diritto pubblico, ma che può soddisfare anche chi desideri informarsi sulle linee fondamentali dell'ordinamento vigente. Il criterio di scelta delle leggi e degli altri materiali che ne formano il tessuto consiste nella loro "contiguità" ai principi costituzionali, ossia nell'attitudine a precisarne o a svilupparne il senso. Ma questo volume si segnala soprattutto per la sua facilità di lettura, ottenuta per un verso attraverso l'attenta selezione di quanto inciascun documento risponda a un interesse sostanziale; per altro verso attraverso la distribuzione delle singole in calce alle disposizioni costituzionali di riferimento, così offrendone con immediatezza la portata normativa. Completano il codice un indice cronologico e un ampio indice analitico.
Di fronte ai grandi soggetti economici che sempre più governano il mondo, l'appello ai diritti individuali e collettivi è la via da seguire per impedire che tutto sia soggetto alla legge "naturale" del mercato. Nel 2000 l'Unione Europea si è data una Carta dei diritti fondamentali, la prima del nuovo millennio. Ma non bisogna fermarsi soltanto alle dichiarazioni formali. I fatti ci dicono altro: le donne e gli uomini dei paesi dell'Africa mediterranea e del Vicino Oriente si mobilitano attraverso le reti sociali, occupano le piazze, si rivoltano in nome di libertà e diritti, scardinano regimi politici oppressivi; lo studente iraniano e il monaco birmano, con il loro telefono cellulare, lanciano nell'universo di internet le immagini della repressione di libere manifestazioni, anche rischiando feroci punizioni; i dissidenti cinesi chiedono l'anonimato in rete come garanzia della libertà politica; le donne africane sfidano le frustate in nome del diritto di decidere liberamente come vestirsi; i lavoratori asiatici rifiutano la logica patriarcale e gerarchica dell'organizzazione dell'impresa e scioperano; gli abitanti del pianeta Facebook si rivoltano quando si pretende di espropriarli del diritto di gestire i loro dati personali. L'elenco potrebbe continuare a lungo perché la "rivoluzione dell'eguaglianza", mai davvero compiuta, è oggi accompagnata dalla "rivoluzione della dignità" e sta dando vita a una nuova antropologia, che mette al centro l'autodeterminazione delle persone...
I saperi sulla malattia e sul corpo variano, di luogo in luogo e tra le culture del mondo. “Come” star male e “perché” sono oggetto di interpretazione, sono costrutti dell’immaginazione sociale e personale. L’esistenza è un fenomeno culturale e il corpo del malato ne parla il dialetto. Muovendo da questa constatazione, il volume prospetta l’urgente necessità e gli strumenti operativi di una medicina interculturale in grado di tradurre tra loro culture e malattie, luoghi e persone. Chi sta male, chi soffre, non è mai fuori luogo e non dovrebbe sentircisi, almeno fino a quando la parola “umanità” riuscirà a conservare significato.
L'autore
Ivo Quaranta insegna Antropologia culturale e Antropologia del corpo e della malattia all’Università di Bologna. Per le nostre edizioni ha curato Antropologia medica. I testi fondamentali (2006).
Mario Ricca insegna Diritto interculturale e Diritto ecclesiastico all’Università di Parma. Tra le sue pubblicazioni più recenti, Oltre Babele. Codici per una democrazia interculturale (Dedalo 2008).
Il presente lavoro si prefigge l'obiettivo di ricostruire la riflessione giuridica di Salvatore Pugliatti, con particolare riguardo alla metodologia e alla teoria della interpretazione. A tale scopo, si è tentato di mettere in luce il rapporto tra l'attività del giurista e la imponente cultura del Pugliatti umanista, musicologo, letterato e critico d'arte. Ne emerge il profilo di un personaggio avvincente, "vero uomo del Rinascimento", capace di segnare, con la sua multiforme personalità, il panorama culturale italiano del Novecento.
La giustizia costituzionale è ormai una branca tradizionale della giurisdizione, accanto a quelle civile, penale e amministrativa. Essa, però, presenta una peculiarità, che la connota e la differenzia dalle altre: l'aspirazione a stabilizzare le regole fondamentali della convivenza politica e a difenderle dalla minaccia del potere arbitrario. Si potrebbe dire che trae la sua origine dall'intreccio di un fine politico con un dato giuridico: mantenere la continuità nella vita collettiva, cioè rigettare le fratture e i conflitti che esse generano, e realizzare tale continuità attraverso la risoluzione giudiziaria, secondo norme giuridiche costituzionali positive, delle più alte controversie politiche.
L'avvento dell'era biotecnologica e la possibilità di intervenire direttamente sul genoma umano per modificarne i caratteri ereditari, studiarne, trattare o copiarne l'informazione genetica pongono inediti e peculiari problemi di tutela di vecchi e nuovi diritti fondamentali emergenti in relazione agli interventi di ingegneria genetica, alla decodificazione del D.N.A. e all'imposizione di brevetti sui geni umani. La tutela del patrimonio genetico umano, bene comune e individuale al tempo stesso, delle generazioni presenti e delle generazioni future, diventa, così, terreno paradigmatico per rimodulare obiettivi e strumenti del diritto - e del diritto pubblico e costituzionale in particolare - in relazione alle sfide normative del "secolo biotech" e di una società sempre più globale e sempre meno garantita nei diritti dei singoli e dell'umanità. Con il moltiplicarsi di norme di rango costituzionale, carte dei diritti e documenti internazionali in materia inizia a delinearsi un "corpus iuris" sul genoma umano a livello sia nazionale che sovranazionale. È un processo che richiede, però, maggiore implementazione e razionalizzazione giuridica fra fonti, princìpi fondamentali e diritti di ultima generazione, per centrare l'obiettivo di una tutela altrettanto "globale" ed efficace del bene più personale e, nel contempo, condiviso e intertemporale del genere umano: il suo patrimonio genetico.
Da sindacalista della Cgil, poi da ricercatore, professore di diritto del lavoro, avvocato, editorialista del "Corriere della Sera", e per qualche tratto anche come politico in Parlamento, Pietro Ichino ha spesso sostenuto tesi scomode per l'establishment, di sinistra e di destra, contribuendo in modo incisivo all'evoluzione del sistema italiano delle relazioni industriali e raccogliendo tanto consensi ed entusiasmo quanto critiche e contestazioni. Per via delle sue proposte è stato accusato di eresia e addirittura di "intelligenza con il nemico", di essere cioè un portatore di idee liberiste infiltrato nel centrosinistra. Attraverso un'avvincente inchiesta, un vero e proprio interrogatorio senza esclusione di colpi, Ichino risponde a tutte le obiezioni e le accuse ricevute in questi ultimi anni, messe in bocca a un immaginario interlocutore-inquisitore, affrontando i temi fondamentali del lavoro in Italia. E grazie ad analisi precise ed esempi concreti mette a nudo i meccanismi segreti di un sistema drammaticamente ingessato, prigioniero dei propri tabù e delle proprie caste. Un paese in cui vige un regime di vero apartheid tra lavoratori protetti e non protetti, dove agli stabili regolari è riconosciuta una sorta di job property, mentre agli outsiders e ai new entrants, ben che vada, si offrono soltanto i posti di serie B, C e D, con un futuro pensionistico misero, destinato a maturare soltanto dopo i settant'anni. Un sistema chiuso da un tacito accordo protezionistico...