I quattordici racconti proposti nel volume non si trovano nei Vangeli, ma hanno la loro fonte di «ispirazione» in essi, «per il soffio della fantasia, per il piacere della mente di vagare nell’ambiente umano, storico e religioso dei Vangeli». Sono racconti di natura diversa rispetto al testo sacro, ma ad esso in qualche modo sono accostabili perché consentono di immaginare storie e vicende che si potrebbero considerare «complementari», volendo in qualche modo mettere in evidenza l’influsso che una parola dei Vangeli, una scena colta con l’immaginazione può avere nella vita
di ogni giorno. I racconti rimangono fedeli al contesto del tempo di Gesù; i nomi dei protagonisti o sono quelli indicati dal testo evangelico o sono presi dall’Antico Testamento, in particolare dai libri di Esdra e Neemia, verosimilmente ancora in uso ai tempi di Gesù. Ogni racconto è arricchito da una bella illustrazione inedita del maestro Franco Murer, contribuendo così a rendere la lettura più godibile.
Le meditazioni di Enzo Bianchi sulla crocifissione – dove Gesù, oltre a promettere il paradiso al buon ladrone, pronuncia le famose “sette parole” che nella storia della pietà cristiana daranno origine al pio esercizio di meditazione – sulla Domenica delle Palme e sul Venerdì Santo.
Il secondo volume del percorso di preparazione alla Pasqua guidato dal fondatore della Comunità di Bose, uno degli autori di spiritualità più letti al mondo.
Enzo Bianchi medita sull’incontro del Risorto con i discepoli di Emmaus – narrato dall’evangelista Luca (24,13-35) – in cui il Signore, durante la cosiddetta “liturgia di Emmaus”, spiega ai due il senso vero delle Scritture e si fa riconoscere al momento dello spezzare il pane.
Il terzo e ultimo volume del percorso di preparazione alla Pasqua guidato dal fondatore della Comunità di Bose, uno degli autori di spiritualità più letti al mondo.
Nei Vangeli, Gesù viene spesso presentato mentre mangia: dalle nozze di Cana fino a dopo la Risurrezione, i pasti sembrano quasi un filo rosso che attraversa tutta la sua vita. Sono momenti conviviali in perfetto equilibrio tra ironia
e profondità, tra sorriso e improvvise pause di riflessione, sempre sorprendenti e inattesi.
Frate Alfonso, in un linguaggio divertente e scanzonato, commenta 24 brani evangelici con a tema i “pasti”. Le sue riflessioni culminano con l’ultima cena, quando Gesù da “mangione a scrocco” diventa “mangiato”, da distributore e moltiplicatore di pane e vino diventa egli stesso cibo e si offre gratuitamente agli uomini quale fonte di salvezza.
E’ qui presentata una tra le principali dispute del Novecento, la risposta di Karl Jaspers al manifesto di Rudolf Bultmann sul problema della demitizzazione. In gioco è il rapporto tra filosofia e teologia.
«La Bibbia pullula di autori umani, di primi autori, di redattori successivi, di scrittori di lettere e di revisori. Sono testimoni di idee di Dio che hanno ancora molti eredi nel mondo moderno. I loro eventi e i loro racconti sono spesso falsi perché contraddittori o perché non corrispondono ai fatti che conosciamo da fonti esterne.» La Bibbia è un libro pieno di storie emozionanti, affascinanti, fonte di ispirazione. Ma quale è la verità storica e quale la finzione? In questo saggio che ha suscitato clamore in tutto il mondo, Robin Lane Fox analizza la Bibbia alla luce delle conoscenze storiche, letterarie e archeologiche, e svela cosa si nasconde nell'Antico e nel Nuovo Testamento: spiega per esempio perché la Genesi presenti due versioni, incompatibili tra loro, della Creazione, o perché i Vangeli raccontino gli stessi episodi, dalla nascita alla passione di Gesù, in modi così diversi. Il risultato è un libro rivelatorio e fondamentale per una lettura storica del testo sacro.
Biografia e bibliografia degli uomini di Dio. Questo potrebbe essere il sottotitolo del fascicolo. Non interessa lo studio e l’esame di «profeti» odierni o del fenomeno della profezia oggi. Anche se alla fine ci si interroga se ci sono ancora profeti «in mezzo a noi». Il fascicolo arresta la riflessione al Nuovo testamento. Perché? Perché si ritiene importante anzitutto fondare il discorso sulla specificità biblica dell’istituzione profetica antico-testamentaria. La sua corretta comprensione e il suo compimento in Cristo è la condizione imprescindibile per riflettere poi sulla profezia e i profeti nella Chiesa e nel mondo odierno. La presunzione è quella di offrire una riflessione che ponga le basi per lo sviluppo di una vera e propria teologia della profezia cristiana oggi.
Per eliminare moltissimi dei malintesi che circolano nella letteratura odierna sul tema è utile stabilire con precisione chi sia veramente il profeta (prima parte del fascicolo) a partire dalle esperienze dei profeti biblici (seconda parte del fascicolo). I profeti sono coloro che anzitutto ascoltano la Parola e se ne lasciano plasmare. La loro produzione bibliografica non si può assolutamente scindere dalla loro biografia. Se non spuntano profeti, significa che Dio fa silenzio. E se sta in silenzio vuol dire che sceglie di non intervenire nella storia?
Ma il Padre non sta in silenzio e non comunica a intermittenza. Comunica perché è Dio. Sempre. È Parola incessante. Il problema è la recettività, la capacità di «ascoltare», di «cogliere», di «riconoscere» la sua Parola come si presenta nella storia.
Ecco l’obiettivo: aiutare noi e il nostro lettore a riappropriarci degli strumenti utili a scovare oggi, tra le pieghe di questa storia, tutti quegli indizi che ci possono condurre a rintracciare la presenza di Dio, a riconoscerne la Parola viva e attuale.
La vita e la storia in dialogo con la Parola di Dio: una lettura spirituale della Prima lettera di Pietro secondo il metodo della Lectio divina, che getta luce su tre grandi temi di attualità, la questione dei migranti, il futuro della Chiesa e quello della famiglia. Con un intervento del teologo milanese Marco Vergottini e tre testimonianze.
Il Concilio Vaticano II, riprendendo alcuni testi della tradizione patristica, ha sottolineato la sacramentalità della Parola di Dio, ribadendo come il credente, quando accoglie la Parola in un contesto liturgico, incontri sempre un volto, una presenza, un’esperienza: quella di Dio che, in Cristo, si è fatto Verbo.
Parola ed Eucarestia sono come i due occhi con i quali Dio incontra l’uomo e l’uomo incontra Dio.
Testo unico nel suo genere, il presente volume approfondisce il tema della venerazione della Parola di Dio da un
duplice punto di vista: quello dell’ebraismo e quello del cristianesimo, partendo dagli usi liturgici della tradizione ebraica e di quella cristiana.
La tradizione antica, ebraica e cristiana, non ha esitazioni in merito: la Parola è uno dei luoghi principali della Presenza di Dio e, per tale ragione, va trattata con rispetto, amore e dedizione.
Un'intensa e commovente rivisitazione di alcune tra le più belle storie d'amicizia ne d'amore nella Bibbia. Dentro le naturali tensioni e contraddizioni dei legami, si scopre un Dio che non resta fuori a guardare ciò che gli uomini riescono a fare da soli, ma si coinvolge di persona, si mette in mezzo a creare l'abbraccio là dove le forze sono centrifughe.
La figura di san Francesco evoca la povertà e la penitenza, ma già durante la vita del santo di Assisi emergono, all'interno del movimento francescano, esigenze intellettuali che non sono affatto incompatibili con una profonda spiritualità. La rilassatezza di una parte del clero e la proliferazione delle correnti eretiche impongono, infatti, una predicazione adeguata ai tempi e in grado di tener conto dell’insegnamento e della cultura. Nell'ordine fanno il loro ingresso maestri istruiti, a cominciare da Antonio da Padova, Bonaventura, Pietro di Giovanni Olivi e Nicola di Lyra, figure rappresentative dell’esegesi francescana del XIII secolo, caratterizzata da una spiritualità che va di pari passo con un approccio rigoroso e scientifico al dato biblico.