Molti fatti drammatici della storia recente - guerre, catastrofi naturali, rivoluzioni- sono stati documentati da inchieste, fotografie, libri. In passato il racconto sembrava avere una straordinaria efficacia ai fini del cambiamento: si scendeva in piazza, si raccoglieva denaro, si interpellavano con forza i decisori politici. Dal conflitto in Vietnam alla carestia in Etiopia, avevamo avuto la prova che rompere la scorza di silenzio intorno alla realtà era un'arma importante in mano ai media e ai cittadini. Poi qualcosa è cambiato. Alla testimonianza sembra oggi seguire solo afasia e silenzio. Domenico Quirico ripercorre, sul filo della sua memoria personale, alcuni dei capitoli più drammatici degli ultimi quarant'anni - dalla carestia in Somalia alla guerra in Siria, all'epidemia di Ebola, fino all'esodo incessante di migranti dall'Africa - alternando ricordi di esperienze vissute in prima persona alla riflessione sul senso e sull'utilità della sua professione. Un libro prezioso perché oggi, forse più che nel passato, l'odio cieco ha dimostrato di far operare delle scelte più di quanto possono fare i fatti che i nostri stessi occhi possono vedere.
Qualunque sia la stagione o la destinazione che sceglierete, questa guida vi offre tutte le informazione di cui avete bisogno.
Centinaia di luoghi in Europa con l’ indicazione del mese migliore per assaporarne le bellezze in tranquillità.
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Più che un esercizio di pietà questa Sacra rappresentazione vuole offrire al credente una meditazione atta a stimolare la consapevolezza della propria scelta di fede. Fin quando esiste un credente, bisogna che egli sperimenti il paradosso dell'Uomo-Dio, sia cioè contemporaneo della straordinaria presenza di Cristo sulla terra. Tale è la condizione della fede o più esattamente è la definizione della fede. Questa Sacra rappresentazione è pertanto un invito a seguire Cristo sulla via della croce così da vederlo nella sua vera figura e nell'ambiente dove realmente camminava sulla terra e non nella forma di un ricordo, vuoto e insignificante, nelle chiacchiere della storia; vederlo così come è, come fu e come sarà fino al suo ritorno nella gloria: segno dello scandalo e oggetto della fede, uomo umile e tuttavia Salvatore e Redentore dell'umanità venuto sulla terra per amore, per cercare quelli che erano perduti (Mt 18,11), per soffrire e morire e insieme preoccupato di dover ripetere sempre: "Beato colui che non si scandalizza in me!" (Mt 11,19).
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Gli esseri umani sono animali narrativi. Siamo circondati da storie: non solo nei libri e nei film ma anche nei giornali, nelle arene sportive, nei tribunali, nei videogiochi e nelle aule parlamentari, fino ad arrivare ai nostri pensieri e ai nostri sogni. Queste storie contribuiscono a plasmare il carattere e l'identità che ci definiscono come persone, ci aiutano a capire il mondo e ci consentono di scambiare informazioni sociali. Proprio quest'ultima motivazione potrebbe aver stimolato l'evoluzione del linguaggio. Quindi, se il nostro cervello è in un certo senso un "processore di storie", perché non esplorare questa capacità narrativa dal punto di vista delle neuroscienze e della psicologia? È quello che fa Will Storr in questo libro, al tempo stesso manuale scientifico per scrittori e saggio divulgativo su come il nostro cervello crea mondi, significati e sfide morali.
Se avete sempre pensato che matematica e arte non abbiano nulla a che fare l'una con l'altra, questa storia illustrata della geometria vi farà cambiare idea. Perché la matematica è sì una delle forme più pure del pensiero astratto, ma è stata inventata e sviluppata dagli esseri umani, quindi è piena di storia, di filosofia e di cultura visiva. In "L'arte della geometria", scritto a quattro mani da uno storico della matematica (Eli Maor) e da un artista (Eugen Jost), più di 50 tavole a colori illustrano altrettante strutture geometriche e teoremi, e sono accompagnate dalle spiegazioni formali e teoriche ma anche dalle storie delle persone che le hanno elaborate. Euclide, Pitagora, Gauss, la matematica dell'infinito, le spirali logaritmiche, e poi ancora simmetrie, epicicloidi, numeri primi, quadrature del cerchio, frattali, i misteri degli esagoni: Maor e Jost guidano le nostre menti, e i nostri occhi, attraverso 2.500 anni di storia di una delle più affascinanti e imaginifiche espressioni della matematica.
Questo diario non racconta solo della guerra, ma della vita di tutti i giorni di un intellettuale e della sua famiglia durante i due anni della Repubblica di Salò. Politici, intellettuali, aristocratici e gente comune intrecciano le loro vicende sulle sponde del Lago di Garda. In quei giorni travagliati il diario illustra un variegato affresco di un'umanità in cerca di una nuova identità.
Contribución a la jornada mundial del 15 de octubre de 2020 por la educación convocada por el Papa Francisco con el tema "Reconstruir el pacto educativo global" «Educa no quien hace propaganda, sino quien hace todo lo posible por suscitar algo que existe dentro del otro, por poner en movimiento su libertad» Julián Carrón
En Los arrianos del siglo IV, la primera investigación sistemática de envergadura publicada por Newman cuando aún era un joven clérigo anglicano, aborda la génesis, el desarrollo y consecuencias de la herejía arriana, la primera gran crisis de la Iglesia después de la época de las persecuciones. Aunque la obra se sitúa casi al inicio de la evolución del pensamiento de Newman, contiene algunas importantes intuiciones que el recientemente proclamado santo retomará en sus estudios posteriores. Planteada inicialmente como una historia de los concilios, el autor terminó abordando, con un enfoque más teológico que histórico, la evolución del grupo arriano en el periodo anterior al Concilio de Nicea y la actividad de san Atanasio. A lo largo del texto Newman combina la exposición sistemática y la narración histórica, al tiempo que va estableciendo una analogía entre el siglo IV y la situación contemporánea a partir de los temas y personajes que trata, comparando en varios capítulos la Iglesia anglicana de su época y aquella de los primeros siglos. En la reconstrucción histórica del arriansmo, destaca su aportación personal acerca del origen de la herejía en Antioquía, liberando así a la escuela de Alejandría de la acusación de ser en ella donde surgió. Sostiene también que el arrianismo estaba estrechamente relacionado con la escuela aristotélica de su época y, en especial, con los sofistas. John Henry Newman (Londres 1801 – Birmingham 1890) es sin duda uno de los pensadores cristianos con mayor influencia en la actualidad, especialmente en el mundo anglosajón. Ordenado sacerdote anglicano en 1825, durante los años siguientes fue uno de los principales impulsores del Movimiento de Oxford, cuya aspiración principal era que la Iglesia de Inglaterra volviera a sus raíces católicas. Tras un largo proceso, sus estudios sobre los Padres de la Iglesia le acaban llevando a convertirse al catolicismo en 1845, siendo ordenado sacerdote católico en 1847. En 1879 fue nombrado cardenal por el papa León XIII. Considerado por muchos como uno de los inspiradores del Concilio Vaticano II, en 1991 fue declarado Venerable por san Juan Pablo II. En 2010 beatificado por Benedicto XVI y el 13 de octubre de 2019 canonizado por el papa Francisco en Roma. Encuentro ha publicado en español buena parte de su extensa obra, de la que destacan Ensayo para contribuir a una Gramática del Asentimiento, Apologia pro vita sua, Suyo con afecto y los Sermones parroquiales (ocho volúmenes).
Es una publicación mensual. Contiene los textos de la misa diaria, meditaciones de grandes autores espirituales de todos los tiempos y la oración de la mañana y de la tarde inspirada en la liturgia de las horas.
Un preclaro teólogo, como el P. Jean Galot, nos ayuda en este libro a considerar los problemas más fundamentales del sacerdocio a la luz de Cristo, que es su modelo y su fuente. Por esta vía penetramos en el misterio del sacerdote para determinar en qué consiste ese misterio que excede a lo humano y que es la nota distintiva de la condición sacerdotal. Estamos ante una “teología del sacerdocio”. Desde ella se aclaran algunas cuestiones de actualidad, como el sacerdocio femenino o el tema del celibato, que han estado últimamente en el candelero mediático. El sacerdote es ante todo un “hombre de Dios”, no un representante del pueblo ni un cabecilla político. A la luz de Cristo, único sacerdote, se abre camino una explicación cabal de su misión en el mundo y para el mundo.
El oficio es regulado por las normas generales del derecho canónico (CIC, c. 145; CCEO, c. 936). Inspirado en el derecho romano y renovado por la tradición cristiana, es un elemento básico del sistema institucional de la Iglesia católica. En este libro se ofrece una síntesis de las principales cuestiones que afectan a los cargos públicos eclesiásticos. Algunas de ellas son tradicionales, pero otras, como la responsabilidad, la idoneidad y los sistemas de contratación, han cobrado actualidad desde que el acceso al oficio eclesiástico haya de-jado de estar reservado a los clérigos.