Una riflessione sulla confessione di fede della "Dominus Iesus", elaborata dalla prospettiva dell'unità dell'economia cristiana e nel quadro della teologia delle religioni. La Dichiarazione "Dominus Iesus" della Congregazione per la Dottrina della Fede alzò la voce affinché risuonasse l'affermazione centrale del Simbolo cristiano: Gesù è il Signore, il Salvatore unico e universale. Questo libro tenta di dialogare con alcune delle proposte maturate nell'ambito della Teologia delle religioni, rilevando le difficoltà cui vanno incontro e motivandone le deficienze. Allo stesso tempo tenta di ricollocare la questione delle religioni nell'argine della genuinia tradizione cristiana.
L’edizione dell’epistolario del servo di Dio don Carlo Braga (‘uomo dalle tre patrie’, ‘il piccolo don Bosco della Cina’) ha presentato difficoltà di diversa natura. Anzitutto quella dovuta al loro numero. L’intero corpus delle lettere superstiti, alle quali si devono aggiungere le circolari e le relazioni ai superiori dei vari dicasteri di Torino e ai responsabili preposti alle visitatorie apostoliche o alle diocesi, sono al momento attuale 499 (tre si sono aggiunte quando la catalogazione era già ultimata). Per questa pubblicazione se ne sono scelte 367, lasciando da parte quelle meno significative dal punto di vista del messaggio comunicato. Alcune di esse sono dei brevi trattati pedagogici, fondati sul ‘sistema preventivo’ di don Bosco.
A questa prima si affianca quella dipendente dalla variegata gamma dei destinatari. Si tratta di familiari, di amici, di antichi compagni, di benefattori, di confratelli, di autorità religiose e civili (don Braga incontrò anche Mao Tse-tung e Chiang Kai-shek, e veniva invitato alle più importanti celebrazioni con la sua travolgente ‘Banda Valtellina’). Il ruolo da essi ricoperto ha imposto al mittente il ricorso a una diversità di stili, dal familiare pieno di tenerezza, all’ufficiale formalizzato, per adattarsi con squisita empatia all’attesa di coloro che avrebbero ricevuto il messaggio.
Si aggiunga la necessità di possedere una certa padronanza di una vasta panoramica di lingue e di dialetti. Troviamo, sporadicamente, voci e locuzioni nostrane (valtellinesi, piemontesi, venete…), termini ripresi dalla varietà tagalog delle Filippine, citazioni in latino, reminiscenze degli studi classici, più spesso frasi scritturistiche provenienti dalla liturgia o riecheggiamenti memorizzati da un regolare ricorso ai documenti della chiesa, testi redatti in italiano, latino, portoghese, inglese, francese, cinese.
Si è voluto dare ampio spazio alle note. Anzitutto a quelle riguardanti la ricostruzione dei nessi familiari e dei circoli dei compagni di convitto, per cogliere più dal vivo la compartecipazione con la quale don Braga seguiva da lontano, giorno per giorno, la loro vita, nel ricordo delle varie ricorrenze e nella preghiera. Diffuse sono pure quelle che ricostruiscono i profili biografici dei destinatari, amici, autorità, confratelli e giovani accolti nelle numerose fondazioni, rivelatrici dell’ambiente di gioioso ed eroico fervore missionario che si era creato nelle comunità e nei vicariati. Molti di loro sono santi o in avanzato cammino verso la canonizzazione (san Luigi Versiglia, san Callisto Caravario, beato Vincenzo Cimatti, servo di Dio Andrej Majcen, giovani imprigionati e torturati per la loro fede). Non si sono trascurati neppure i riferimenti alle citazioni scritturistiche o anche letterarie, che danno la misura di un livello culturale alto del mittente.
Edición preparada por Francisco Javier Sotil y Ezechiele Pasotti.
Prólogo por Ricardo Blázquez Pérez, Cardenal-Arzobispo de Valladolid, Presidente de la CEE.
«Cincuenta años sin parar un instante, de viajes, de escrutinios, de visitas a tantas comunidades en Madrid, Zamora, Barcelona, París, Roma, Florencia, Ivrea... Escuchando y escuchando a cada hermano sobre su vida, sus sufrimientos y su historia, iluminándola a la luz de la fe, de la cruz gloriosa de Nuestro Señor Jesús. Pienso que tenéis derecho a conocer el corazón de Carmen, su inmenso amor a Jesucristo. Decía constantemente: "Jesús mío, te amo, te amo. Ven, ven, ayúdarne"» (Kiko Argüello).
Nel libro, terzo della collana, vi è l'essenziale di quanto riguarda l'Eucaristia, con molte indicazioni e spiegazioni di segni e simboli dell'Eucaristia. Seguendo lo svolgimento del rito dell'Eucaristia, i curatori presentano i contenuti teologici, liturgici e spirituali del terzo sacramento dell'Iniziazione cristiana. Disseminate nel libro vi sono alcune citazioni dei Padri della Chiesa, i quali ci hanno tramandato delle bellissime riflessioni; vi si trovano immagini di opere d'arte relative al sacramento, le quali fanno "vedere" con gli occhi ciò che si crede con l'intelligenza; inoltre vi sono delle indicazioni pratiche per la celebrazione. Alla fine vi è una pagina da personalizzare con foto e informazioni, per questo potrebbe diventare un bel ricordo della Prima comunione.
Quadretto Creazione Argento bilaminato colorato.
misure cm 7 X 17
Quadretto Creazione Argento bilaminato colorato.
misure cm 24 x 10.
Quadretto Creazione Argento bilaminato colorato.
misure cm 30 x 12.
Il libro, frutto di un lavoro di ricerca trentennale, offre una descrizione, organizzata in quattro parti, di quel modello particolare di animazione educativa che è l'animazione culturale e di cui l'autore del libro è un fondatore. La prima parte tenta una definizione dell'animazione. La seconda parte è dedicata ai fondamenti antropologici dell'animazione culturale. La terza parte affronta la descrizione dell'obiettivo generale e degli obiettivi particolari dell'animazione culturale. La quarta e ultima parte presenta una sintesi del metodo dell'animazione che si sviluppa attraverso quattro passi.
«Chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo?»: malgrado titolo e sottotitolo suggeriscano molte altre cose, sono queste le domande essenziali a cui vuole rispondere il libro. Si tratta, dunque, di antropologia o, meglio ancora, di suggerire un’antropologia esperienziale ed ermeneutica in grado di armonizzare i dati riconosciuti dalla comunità scientifica – a livello sia biologico che culturale –, che accolga alcune delle sfide più sconcertanti dell’attuale cambio epocale. In primis, l’«inedito stato di coscienza» delle donne e degli uomini contemporanei, segnato precisamente da un profondo mutamento antropologico che include un concetto di uomo e di mondo interamente nuovo: mondo adesso definito più come evoluzione e storia che come natura; uomo inteso come essere in perpetua creazione di sé stesso. Tale trasformazione ha portato con sé anche la mutazione sia delle strutture di credibilità – spostate verso il valore assoluto della persona, l’autonomia della coscienza, la creatività e l’autenticità, la libertà e il pluralismo di progetti – che il modo di comprendere e avvicinare la realtà, oramai collegato alla secolarizzazione e alla laicizzazione, in quanto espressioni di una razionalità «non dipendente» o semplicemente non deduttiva.
L’antropologia è il supporto determinante di ogni cultura. Dando per scontato che le profonde mutazioni antropologiche in corso si riflettono in tutti gli ambiti della vita personale e sociale, in questo testo se ne prendono in considerazione due: l’ambito dell’educazione e quello catechetico. Sicuramente l’identità e la prassi cristiana in genere, così come la riflessione catechetica e l’azione catechistica in particolare, dipendono dalla sottostante immagine di uomo; altrettanto possiamo dire dell’educazione. Infine, la relazione dell’antropologia con la catechetica e con l’educazione porta a concludere che forse è arrivato il momento di trasformare il classico desiderio di formare «buoni cristiani e onesti cittadini» in quello altrettanto impegnativo ma certamente più adeguato ai nostri tempi di «cittadini nella Chiesa e cristiani nel mondo».
José Luis Moral, attualmente professore nella Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma, è stato Direttore dell’Istituto Superiore di Teologia «Don Bosco» di Madrid e della rivista di pastorale giovanile «Misión Joven». Alcune delle sue ultime pubblicazioni: Giovani senza fede? (Leumann, 2007); Giovani, fede e comunicazione (Leumann, 2008); Giovani e Chiesa (Leumann, 2010); Ricostruire l’umanità della religione. L’orizzonte educativo dell’esperienza religiosa (Las, Roma 2014); L’incontro con Gesù di Nazaret. Orizzonte educativo dell’esperienza cristiana (Las, Roma 2016).