Due testi poco noti del primo cristianesimo,diversi tra loro per collocazione geografica,datazione,identità degli avversari,cultura degli autori e tuttavia accomunati dal tema principale,la salvezza della carne.Essi ci descrivono una polemica; ci parlano di posizioni dottrinali che convergono pienamente nella negazione della “risurrezione della carne”, che i due autori dimostrano invece essere verità di fede. La Terza lettera ai Corinzi, è composta da due brevi testi in forma di scambio epistolare. La prima lettera si presenta come inviata dai cristiani di Corinto a Paolo,per chiedergli di confutare alcune dottrine da loro giudicate molto perniciose.La seconda costituisce la risposta che Paolo avrebbe inviato ai Corinzi, per esaudire la loro richiesta.La corrispondenza fu sul punto di entrare stabilmente nel corpus degli scritti paolini. La risurrezione, dello Pseudo-Giustino è un discorso apologetico, finalizzato a difendere la fede nella risurrezione della carne; ci offre una preziosa testimonianza sull’inizio della riflessione del cristianesimo colto occidentale circa le aspettative escatologiche individuali, e sul contesto storico e ideologico nel quale essa si sviluppò. Terza lettera ai Corinzi: «Dio,l’Onnipotente,è giusto e non vuole vanificare la propria opera plasmata». La risurrezione: Ma se la carne non risorge, perché viene custodita e non le consentiamo piuttosto di abbandonarsi ai desideri? Se invece il nostro medico,Gesù il Cristo,che ci ha strappato dai nostri desideri,mette a regime la nostra carne con la sua regola di temperanza e continenza, è chiaro che la custodisce dai peccati, poiché essa ha una speranza di salvezza.
AUTORISi tratta di opere pseudepigrafe, cioè attribuite la prima a Paolo,la seconda a un famoso apologista,Giustino,appunto.
Alberto D’Anna insegna Letteratura delle origini cristiane all’Università “Roma Tre”,. Studia la storia e la letteratura del cristianesimo dei primi secoli, l’eresiologia, le tradizioni letterarie su Pietro e Paolo. Ha pubblicato l’edizione critica del discorso su La risurrezione dello Pseudo-Giustino (Brescia, 2001). Recentemente ha curato la sezione monografica Tradizioni apocrife e tradizioni agiografiche. Fonti e ricerche a confronto in Sanctorum 4(2007) e,insieme con C.Zamagni, il volume collettivo Cristianesimi nell'antichità: fonti,istituzioni,ideologie a confronto,Hildesheim 2007.
Attribuito per lungo tempo a Gregorio Magno, questo Commento al Primo Libro dei Re è in realtà opera di un monaco del XII secolo, Pietro Divinacellus, che nell'esegesi del testo biblico si sarebbe ispirato agli scritti di Gregorio Magno. Si tratta di un'acquisizione recente, degli anni Novanta. Del testo, la prima traduzione in lingua moderna è quella curata da A. De Vogué per le Sources Chrétiennes e terminata nel 2004. La presente, prima traduzione italiana, è dunque la seconda in assoluto e si riferisce ai sei libri che coprono un commento ai primi sedici capitoli circa del Primo Libro dei Re che vengono identificati con il Primo Libro di Samuele. Consapevole della polisemia del testo biblico, Pietro Divinacellus, partendo dalla comprensione del senso letterale, accede al senso tipico - con il quale fatti e personaggi dell'Antico Testamento vengono letti come profezie e prefigurazioni del Nuovo - che diventa a sua volta fondamento del senso morale. Con il terzo tomo si completa la pubblicazione.
L'OPERA OMNIA DI SAN GREGORIO MAGNO, edizione integrale latino-italiana, presenta i testi di morale e di esegesi del grande papa, riformatore della liturgia e del canto sacro (canto gregoriano) che avevano avuto finora solo traduzioni parziali e in collane disperse. Il pregio dei volumi è aumentato dalla ricca Bibliografia di complemento a cura di Robert Godding. Il magistero di papa Gregorio si rivela tanto attuale da indurre a dire che le posizioni più moderne del C. Vaticano II hanno come principale supporto il suo pensiero e la sua opera. I volumi curati da un'équipe di specialisti con il coordinamento di Paolo Siniscalco, sono corredati di indici scritturistico, dei nomi, delle fonti e analitico.
Agile volumetto nato con l'intento di proporre con semplicità un percorso liturgico quaresimale e pasquale attraverso i pensieri e le riflessioni dei Padri della Chiesa. Questo libretto si propone di far conoscere con semplicità i pensieri e le riflessioni di alcuni Padri della Chiesa in relazione ai tempi forti dell'anno liturgico. Ogni brano è corredato da un'introduzione in corsivo scritta dall'Autore per avere una chiave di lettura del testo attuale.
Apparso nel 1690, nel clima storico appena successivo alla liberazione di Vienna dall'assedio dei Turchi, il poema "Iesus Puer" del gesuita Tommaso Ceva fu accolto con entusiasmo in Italia come in Europa, dove fu tradotto in tedesco e in francese. Muratori, nel trattato "Della perfetta poesia italiana", lo considerò esemplare per la capacità dell'autore di far vedere le cose per mezzo di vivissime immagini. Ceva costruisce la trama partendo dalla tesi, illustrata dal gesuita portoghese Sebastiào Barradas, secondo cui Gesù, ancora bambino, manifestò agli abitanti di Nazareth la sua divinità; i meccanismi che ne determinano lo sviluppo sono ricavati dai Vangeli apocrifi, dalla letteratura agiografica, nonché dall'opera di Ireneo di Lione contro le eresie. Ma ben più significativa risulta la presenza di modelli rintracciabili negli autori latini (soprattutto, Virgilio, Ovidio, Stazio, Claudiano), neolatini (Battista Mantovano, Sannazaro, Vida, Mascardi) e italiani (come Tasso e Marino). Questa edizione indaga e ricostruisce, nel documentato commento di Felice Milani, la tradizione letteraria che sta alla base del poema. L'autore afferma che il poema, dai personaggi in parte illustri in parte umili che conducono l'azione, assume la natura di comico-eroico. I personaggi umili sono i contadini, le donne, le ragazze e i bambini di Nazareth e di Engaddi: ma dietro di loro noi intravediamo in realtà la gente della campagna milanese.
Sulle vie dell’Angelico, ossia un insieme di saggi nati percorrendo in compagnia di san Tommaso e dietro la sua guida alcuni suoi temi fondamentali, come la «contemplazione» e la «vita contemplativa», la conoscenza che sorge dalla «connaturalità» e dalla «inclinazione» affettiva, la «legge nuova», il significato dei lemmi «theologia» e «metaphysica», la relazione tra «scienza» ed «economia » nel progetto della Summa Theologiae.
Il metodo di questi percorsi: una rigorosa indagine testuale, con lo sforzo di trovare, di là dall’espressione, l’«intenzione profonda» del testo stesso e la sua «attualità» e «permanenza ».
Ma il denso volume contiene altro: il profilo di Marie-Dominique Chenu, l’avvincente maestro di storia della teologia medievale e il geniale iniziatore alla conoscenza di san Tommaso, il Tommaso concreto della storia, situato e compreso nelle vicissitudini e nella cultura del suo tempo. Ed ancora una serie di analitiche presentazioni e discussioni di opere di specialisti sempre attinenti al Dottore Angelico.
Chiude il volume un’ampia raccolta di recensioni di testi e di ricerche d’argomento tomistico o di scolastica medievale: recensioni che non raramente oltrepassano la forma di semplici descrizioni o informazioni, per diventare, a loro volta, delle piccole ma vere e proprie monografie.
<È facile avvertire la preziosa funzione rappresentata da questi lavori di accurata e assidua attenzione bibliografica e dall’elevata competenza scientifica dell’autore in ambito di teologia scolastica medievale e di teologia tomistica in particolare.
Né va trascurato il sottotitolo del volume: «Teologia, storia, contemplazione». Dalla sua paziente lettura, infatti, ci si ritroverà iniziati alla figura della teologia secondo san Tommaso, alla sua sensibilità storica e alla dimensione contemplativa della «sacra dottrina».
Quest'opera, di carattere spiccatamente divulgativo, è divisa in due ampie sezioni. La prima è dedicata alla letteratura cristiana antica dei primi tre secoli, l'epoca delle persecuzioni e delle prime controversie con gli eretici. Nella seconda parte vengono presentate le grandi figure dei Padri che hanno illuminato la vita della comunità cristiana nei secoli quarto e quinto, epoca della libertà della Chiesa, dei grandi concili ecumenici e dell'espansione del monachesimo. Ogni capitolo è corredato da una scelta di letture tratte dalle opere dei Padri. Inoltre, un ricco apparato di cartine e fotografie rende più piacevole e agevole la lettura.
In occasione del primo millennio dalla nascita di Pier Damiani (1007-1072), il Centro studi e ricerche antica provincia ecclesiastica ravennate ha interamente dedicato il proprio 29° convegno alla figura del santo, vescovo e dottore della Chiesa.
La riforma monastica ed ecclesiastica del secolo XI, l'azione politica e spirituale, le relazioni di ampio respiro sono solo alcuni dei motivi che segnalano Pier Damiani fra gli intellettuali più raffinati e dinamici del tempo. Eremita, teologo, riformatore: questi i nuclei attorno a cui si sono mossi i vari contribuiti degli studiosi, che ben sintetizzano la complessità di una vita spesa "tra cielo e terra".
In un'epoca di grande instabilità sociale l'autore si preoccupa dell'ingiusta distribuzione dei beni fra ricchi e poveri e si fa promotore di un ambizioso progetto di trasformazione della città, alla luce della testimonianza evangelica.
Un'itinerario spirituale fra i più seguiti e consigliati dai direttori spirituali moderni e contemporanei.
Il volume presenta e traduce la Pratica della Regola di san Benedetto di Claude Martin. Oltre a illustrare il modo di compiere gli esercizi che scandiscono la vita in comune, per l'istruzione dei novizi, il testo doveva rappresentare "come la teoria", per la "perfezione della vita religiosa" secondo la tradizione benedettina. Il libro, apparso nel 1674, ebbe grande successo e fu tradotto anche in Italia ove divenne il manuale della Congregazione di Santa Giustina. Lo si ripropone alla lettura fidando che se ne vorrà penetrare il nesso di esperienza e teoria: vi soggiace e la chiede per la corretta comprensione. La forma del libro è quella di un manuale dell'età cartesiana, ma l'esperienza spirituale dell'autore, quella di chi sapeva di avere mente e cuore, li aveva in sé unificati. Invitando a coltivare il desiderio di virtù cristiana, nel di-sincanto sui vizi possibili, fondava sulla devozione - di cui la presenza di Dio coltivata è l'anima - la riuscita felice dell'esistenza.
Dalla conversione alle più alte vette della mistica, il singolare itinerario di una laica-sposa, madre, vedova, senza figli, terziaria francescana.
Nel VII centenario della morte di Angela da Foligno, si propone una nuova edizione della traduzione de Il Libro di Angela da Foligno. È l'occasione per permettere ai lettori di ripercorrere il singolare itinerario di una laica - sposa e madre, poi vedova e senza figli e, infine, terziaria francescana -, dalla conversione alle più alte vette della mistica e invogliarli a conoscere i luoghi che la videro operare. Il Libro si compone di tre parti. La prima è costituita dal "memoriale" ad un frate rimasto anonimo. Contiene, racchiusa in trenta "passi", l'esperienza di Angela che va dalla conversione alla sua visione di Dio. È la parte più importante del Libro. La seconda parte comprende lettere, note ed esortazioni spirituali che Angela rivolge ai suoi figli spirituali che si son venuti raccogliendo intorno a lei. È una chiara testimonianza del magistero di Angela. La terza parte del Libro raccoglie gli scritti che riguardano gli ultimi anni di vita di Angela, il suo "testamento" e la narrazione della sua morte avvenuta il 4 gennaio 1309.
Tutti gli scritti di Sant'Agostino sull'anima, attingendo principalmente a La grandezza dell'anima e testi successivi.