Le fonti e la documentazione (letteraria, agiografica, omiletica, didascalica, artistica) dei primi secoli (XIII-XV) dell'Ordine dei Predicatori si riferiscono continuamente al monachesimo primitivo e in modo particolare ai padri del deserto e a Cassiano. Questo riferimento, costante nella storia dei Domenicani dalle origini fino al Quattrocento, è servito anche per veicolare un modello di austera vita religiosa per il frate predicatore e per richiamare alla compostezza della vita cristiana quei fedeli che gremivano le chiese dei Mendicanti. L'Ordine Domenicano, caratterizzato da evidenti novità istituzionali, culturali e pastorali, ha subito il fascino e avvertito il bisogno di ancorare l'immagine del nuovo religioso (= il frate predicatore) a quella antica, mai venuta meno, del monaco del deserto. Il nucleo del volume consiste nell'edizione di un volgarizzamento trecentesco - finora inedito - del De Institutis coenobiorum di Giovanni Cassiano, conservato nella Biblioteca Comunale di Siena (Ms. I. VI. 31).
Mensile di preghiera con le lodi del mattino e della sera. Celebrazione eucaristica giornaliera.
La nostra è una società libera? Le dittature che hanno caratterizzato così duramente il secolo scorso sono davvero e per sempre scomparse?Per rispondere a queste domande Onfray si basa sull'analisi di due straordinarie opere di George Orwell: "1984" e "La fattoria degli animali", testi capitali per comprendere i maggiori totalitarismi del Novecento, lo stalinismo e il nazionalsocialismo. Ma l'intento di Onfray è di utilizzarli come strumenti per l'interpretazione dell'oggi: a partire da essi, l'autore descrive sette «fasi» o «comandamenti» necessari e sufficienti a far sì che il pericolo di una dittatura si realizzi concretamente: distruggere la libertà; impoverire la lingua; abolire la verità; sopprimere la storia; negare la natura; propagare l'odio; aspirare all'Impero. Ciascun comandamento viene poi analizzato in dettaglio nelle sue implicazioni, che l'autore definisce «principi», trentatré in tutto; a titolo di esempio, Praticare una lingua nuova, Usare un linguaggio a doppia valenza, Distruggere parole, Piegare la lingua all'oralità, Parlare una lingua unica, Eliminare i classici sono i principi del «comandamento» Impoverire la lingua. Attraverso un'argomentazione lucida, mai pessimista ma brillante, Onfray dipinge il ritratto di un'epoca, la nostra, che sembra aver smarrito ogni saldo riferimento e procede senza apparenti ostacoli verso la dittatura prossima ventura.
Come la ricerca teologica partecipa alla missione evangelizzatrice della Chiesa? Parlare dell'anima e delle sue virtù non è impresa facile, però l'interesse rimane vivo in un dibattito che non si lasci schiacciare sui presupposti tecno scientifici. La figura di Paolo VI offer una testimonianza limpida del travagliato e fecondo incontro tra la comunità Cristiana ed il pensiero moderno. Tanto più il suo pensiero offre un contributo prezioso ad una Chiesa che viene spronata a porsi "in uscita". Massimo Epis, La teologia serve alla Chiesa? Giacomo Canobbio, L'anima in discussione. Rileggere il pensiero classico per riscoprirne il senso. Antonio Montanari, Esperienza cristiana e virtù. Giuseppe Angelini, Paolo VI e il primato moderno della coscienza. Angelo Maffeis, In dialogo con il Concilio. La visione della chiesa nell'insegnamento di Paolo VI.
Messa Meditazione è un messalino quotidiano pubblicato mensilmente, all’interno del quale, oltre ai testi liturgici puoi trovare una meditazione sul Vangelo di ogni giorno.
Perché ci muoviamo
Perché si muovono loro
Perché arrivano in questo modo
Perché proprio qui? E per fare cosa?
Perché la diversità ci fa paura. E ci attrae
Una cosa da fare (da cui discendono tutte le altre)
Isobel ha nove anni e il suo compleanno si avvicina. Ma, come ogni volta, non ci saranno regali per lei. C'è solo una cosa che fa volare Isobel lontano dalle rigide regole che la famiglia le impone: leggere. Ma deve farlo di nascosto perché sua madre crede che non sia un'attività adatta a una bambina, che dovrebbe limitarsi a riordinare la casa e a preparare la cena. Isobel cresce alimentando la sua passione segreta di notte, alla luce di una flebile candela. Finché, a sedici anni, la sua vita non cambia radicalmente, quando è costretta a lasciare tutto, cercarsi un lavoro e una nuova sistemazione. È la prima volta che Isobel si scontra con il mondo. Con un mondo che non è solo la sua famiglia e il suo quartiere. È convinta di non avere gli strumenti per relazionarsi con gli altri. Le sembra di dire la cosa sbagliata, si sente fuori luogo. In fondo sua madre l'ha fatta sempre sentire così. Tanto che, quando incontra un gruppo di ragazzi che amano i libri come lei e passano le serate a discuterne, Isobel all'inizio rimane in silenzio. Ora che finalmente è in un contesto in cui può essere sé stessa, in cui può parlare liberamente di letteratura, ha paura. Ma piano piano le parole di Byron, Auden e Dostoevskij fanno breccia nelle sue insicurezze e le insegnano il coraggio di dire quello che pensa. Di far valere la propria opinione senza nascondere la cultura che si è costruita negli anni con le sue letture. Di aprire il cassetto in cui riposa il suo sogno. Il sogno di prendere una penna in mano e liberare quel flusso di parole che ha trattenuto per troppo tempo. Perché anche per una donna tutto è possibile. Amy Witting ha fatto della lotta per i diritti delle donne il suo manifesto. "La lettrice testarda" è un elogio della letteratura e della sua capacità di illuminare la realtà. Un romanzo di formazione sulla scoperta del proprio posto nel mondo. Una protagonista pronta a sfidare le convenzioni per decidere della propria vita in piena autonomia.
La questione del rapporto tra Chiesa ed economia in Italia interessa da tempo la ricerca storica a livello sia nazionale che internazionale, tuttavia non era stata sinora svolta un'indagine sugli aspetti finanziari delle diocesi. Si tratta di una lacuna di non poco conto considerate le ricchezze possedute dalla Chiesa cattolica italiana, la sua rilevante influenza culturale e politica, nonché il suo radicamento storico e territoriale. Grazie a nuove scoperte documentarie emerse presso alcuni archivi vaticani, il libro recupera dall'oblio della storia un interessante soggetto attivo in ambito finanziario a livello diocesano: la Cassa diocesana - anche detta Promotoria o Cassa ecclesiastica -, mediante la quale venivano raccolti e amministrati capitali destinati a opere di carità e religione. Riccardo Semeraro ricostruisce la storia tra gli anni postunitari e la Seconda guerra mondiale di questi «endowment funds» diocesani, analizzandone la struttura, il funzionamento e la gestione finanziaria volta al perseguimento dei fini stabiliti dai legati pii. Fra i temi affrontati, emergono le strategie anticonfisca degli enti ecclesiastici, il dialogo tra Vaticano e diocesi e il rapporto tra Chiesa e capitalismo.