All'inizio degli anni Quaranta, quando il mondo sprofondava nella follia della guerra, la città di Basilea fu teatro di un evento straordinario. Adrienne von Speyr e Hans Urs von Balthasar ricevettero da Dio, con assoluta discrezione, di essere introdotti soprannaturalmente da Lui in nuove profondità della sua Rivelazione nel corso di ventisette anni. Fra gli altri risultati, ciò doveva condurre, con la loro collaborazione, a un frutto teologico sorprendente, destinato alla Chiesa, e che si presenta oggi sotto la forma di un'opera "una e doppia" di assoluto primo piano. Tenendo conto del suo contesto nativo soprannaturale della strutturazione specifica legata a una missione doppia, il cuore dell'opera risiede in ciò che apporta di totalmente nuovo nella comprensione ed enunciazione teologica del suo Mistero trinitario. A partire dall'alto e in una maniera rimarchevolmente oggettiva biblica, splende allora l'inaudito del dono eterno fatto all'uomo: l'Amore che offre se stesso in condivisione, che arriva fino a fare della creatura un partner. Dio che fa sorgere, a partire da se stesso e conformemente alle sue leggi trinitarie più intime, la mistica dell'Amore.
I primi due volumi l'hanno mostrato: la mistica si radica nell'Amore trinitario. Vi è una mistica nel mondo creato perché alla base l'Amore, il vero Amore, è mistico. L'Amore non è un'invenzione dell'uomo. All'origine di tutto, "Dio è Amore2. Così, l'Amore è "da Dio", e "chiunque ama è generato da Dio" (1 Gv 4, 8.16.7). Così, Dio viene nel mondo e viene dando al suo Amore la forma di questa missione divina trinitaria, descritta nei volumi precedenti. Ciò che mostra quest'ultimo libro è la profondità della partecipazione che l'uomo riceve da Dio: la profondità inaudita della partecipazione alla Vita trinitaria di Dio. Questa partecipazione si presenta in forma di missione: una missione soprannaturale, creata per l'uomo, sempre unica, uscita dalla Missione trinitaria del Figlio, inserita nel mistero della Chiesa, Corpo e Sposa. Là dove Dio, a volte, dispone che tale missione sia formalmente, cioè carismaticamente, mistica, ne escono realtà sorprendenti. La luce che ne sgorga fu accordata in abbondanza ad Adrienne von Speyr e Hans Urs von Balthasar, per il nostro tempo; attraverso di loro, è offerta a ogni cristiano, come ogni uomo, alla ricerca di un Dio vivente.
Alle persone che amiamo veramente non diamo il minimo necessario. Qui si nasconde il segreto di ogni discernimento vocazionale e di ogni risposta alla chiamata di Dio: ciò che è è invisibile agli occhi del mondo, non lo è a quelli di Dio.
Un percorso narrativo e spirituale (con illustrazioni al tratto) che ripercorre il cammino ideale di ogni visitatore, viaggiatore e pellegrino in Terra Santa. Prendendo spunto dalla vita pubblica di Gesù, l'itinerario prende le mosse dal deserto attraverso la Galilea (Nazaret, Cafarnao e la regione del lago di Tiberiade) fino a Gerusalemme. L'approccio semplice e divulgativo aiuta il lettore a riscoprire passo dopo passo il messaggio dei quattro Vangeli.
"Gesù vuole donarci il suo perdono e la sua pace; non vuole lasciare indietro nessuno, a tutti ha dato la grazia di amare: Farò sgorgare dai cuori la grazia di amare, che in molti è soffocata. Il mio Nome è Amore, il mio insegnamento è Amore, vengo ad insegnare e reinsegnare al mio popolo ad amare incondizionatamente."
Nella primavera del 1664, sulle Alpi francesi, una povera pastorella di nome Benoite (Benedetta) Rencurel, stava portando il gregge al pascolo, quando improvvisamente vide comparire la figura di un vescovo, che le preannunciò l’imminente apparizione della santa Vergine Maria in una piccola grotta chiamata Les Fours. Dopo alcuni giorni Benedetta si recò a pregare in quella grotta e così fece ogni giorno per alcune settimane, finché una mattina, come annunciato, le apparve la Madonna. Nel 1671 Benedetta provò la Passione del Signore e ricevette le sante stigmate. Fino alla sua morte, avvenuta nel 1718, visse come eremita sul luogo delle apparizioni.
Cammino, il capolavoro di san Josemaría Escrivá, è una raccolta di pensieri per la meditazione che incoraggia a cercare il soprannaturale nella vita di tutti i giorni. Il lettore, attraverso la semplicità dei suggerimenti, è invitato a un esame di coscienza che dà all'anima pace, gioia e forza. Il libro, che rispecchia lo spirito dell'Opus Dei, è rivolto a tutti gli uomini che vogliono incontrare il Signore nella vita ordinaria. Milioni di persone - in tutto il mondo e delle più diverse condizioni - hanno trovato in quest'opera un sostegno per la loro vita spirituale.
Se dici Santuario di Pompei il pensiero va automaticamente a Bartolo Longo, l'avvocato pugliese trapiantato a Napoli che sul finire del 1800 ideò e condusse a termine la costruzione della grande Basilica oggi meta di milioni di visitatori e di fedeli provenienti da tutto il mondo. Ma non tutti sanno che dietro Bartolo Longo c'era la presenza instancabile e laboriosa di una giovane contessa, rimasta vedova giovanissima e con cinque figli e avviata alla pratica di benefattrice dalla lunga comunanza con Caterina Volpicelli. La vita di Marianna Farnararo De Fusco è scandita da tutta una serie di iniziative caritatevoli, sempre al fianco della Volpicelli e di Bartolo Longo (i due si sposarono per mettere fine alle dicerie che circolano sulla loro unione spirituale) che fanno di lei, a buon diritto, non solo la cofondatrice del Santuario.
Sono passati settant'anni dalla morte di Gabrielle Bossis, il suo diario vive ancora di luce intensa. La Luce della presenza intima e discreta di Gesù. Una storia che nasce tardi nella vita di Gabrielle a 60 anni su un piroscafo verso Il Canada. Per Lui i sessant'anni di Gabrielle non sono poca cosa, infatti non esita a chiamarla "mia Figliolina". Le Sue parole, sempre intime e confidenziali, come sussurrati all'orecchio di Gabrielle, sono rispettosi delle vicende quotidiane ma spesso così forti nella richiesta d'amore che è difficile sostenerne il peso. Un diario da maneggiare con cura. Da leggere quando vogliamo sentire la Sua voce. Accanto alle date c'è uno spazio per scrivere le nostre di date... Perché Lui ha parlato a Gabrielle ma parla anche a noi. Aprite a caso il diario quando avete bisogno o desiderio di sentire la sua voce. Non resterete mai delusi. Accompagna il diario una breve biografia di Gabrielle scritta da Lucia Barocchi. Le foto che corredano il libro sono del suo album originale trovato nella sua casa di Le Fresne in Francia. Questo diario è una porta di accesso al cuore di Cristo.
Ci sono parole sottili, parole d'ombra, parole che sono trappole per il vento. Ci sono parole potenti, non per la quantità, ma per la loro forza, parole che accompagnano il seme, parole che si siedono senza far rumore. Le parole che troverete qui, non sono diverse dalle quattro o cinque parole imparate da bambino, parole necessarie per dire i pochissimi cardini su cui la vita si muove. Ho provato a masticarle per esprimere il grido di tutti coloro che parlare non possono.
Marco il Monaco, noto anche come Marco l'Asceta o Marco l'Eremita, è vissuto probabilmente in Asia Minore tra IV e V secolo. Rimasto in ombra rispetto ad altri grandi autori del suo tempo, ha rivestito tuttavia un ruolo cruciale nel quadro della tradizione spirituale e monastica antica, di cui è stato un importante anello di trasmissione. In tutta la sua variegata opera, qui raccolta e tradotta integralmente in italiano, traspare quello che per il suo autore è l'unico fine della vita cristiana: riscoprire, custodire e vivere in pienezza la grazia del battesimo, rispondendo al dono di Dio attraverso una fede attiva che manifesti i frutti dello Spirito. Le parole di Marco sono un prezioso invito a ritrovare il cammino dell'interiorità, per abitare le "stanze più interne" del proprio cuore. Allo stesso tempo egli ci invita a riconoscere che siamo parte di una grandiosa realtà, il mondo creato da Dio, in cui, a ogni livello, tutto è connesso con tutto, ben al di là della coscienza che possiamo averne su un piano razionale e visibile. Questa traduzione integrale delle sue opere mira a far apprezzare a un pubblico più vasto un autore fino a poco tempo fa quasi ignoto in occidente, e che pur a distanza di secoli ha ancora molto da dire ai cristiani di oggi.