Le armi biologiche e chimiche, ma anche quelle radiologiche e nucleari, sono armi potenzialmente in grado di colpire molte vittime e contemporaneamente di generare un enorme allarme sociale. Si configurano pertanto come l'arma terroristica perfetta. Che cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? Quanto è probabile un attacco terroristico di questo tipo? E' possibile difendersi? E se sì, come? Sono alcune delle domande che oggi ci facciamo e a cui questo libro cerca di rispondere senza inutili allarmismi.
Kurt Godel è stato intellettualmente un gigante. Ma è stato anche un uomo tormentato e bizzarro che, per la sua paura dei germi, arrivò a digiunare fino alla morte. Il libro di Casti e Depauli ci dà un ritratto di questa figura leggendaria, ripercorrendone la vita a partire dalla giovinezza nella Vienna degli anni Venti fino all'ultima fase trascorsa a Princeton, in cui l'amicizia con Einstein costituì l'unico sollievo dagli incubi ai quali la sua instabilità psichica lo condannava.
Chi non ha mai visto le rane diventare grosse come buoi, i pavoni far vibrare la loro ruota o i politici posare per un manifesto elettorale ignora i poteri dell'apparenza. Insetti e orchidee, uomini e pesci rossi, tutte le specie si mettono in mostra, si imbellettano si travestono. L'immagine non cessa mai di imporre le sue leggi, si tratti di sedurre per garantirsi un buon successo riproduttivo, di camuffarsi per sfuggire al predatore o di intimorire per difendere il territorio. Questa inquietante passeggiata biologica - in compagnia di lucciole e scimpanzé, di giovinette imporporite e furtivi aeroplani - mostra a tutto tondo i meccanismi della simulazione, rivelando che la menzogna non è prerogativa unica dell'essere umano.
Perché alcuni processi che avvengono in certe zone del nostro cervello danno origine al "mondo della coscienza" dove è racchiuso tutto ciò che noi sentiamo, sappiamo e siamo? Illustrando i meccanismi fisici e chimici del corpo umano e analizzando le ipotesi scientifiche e filosofiche formulate al riguardo, il Premio Nobel per la medicina Gerald Edelman e lo psichiatra Giulio Tononi costituiscono una vera e propria teoria della coscienza.
Il 2000 è stato proclamato dall'Unesco Anno mondiale della matematica. I "numeri celebri" vogliono andare contro corrente e invogliare alla conoscenza della matematica attraverso descrizioni rapide e divertenti di categorie di numeri sconosciute: saltano fuori così, da una specie di cappello magico, numeri fortunati, intoccabili, amichevoli, interessanti, mirabili e così via per arrivare anche a numeri iperreali, surreali, titanici, inaccessibili e persino soprannaturali.
"Sento quindi sono". Potrebbe essere il motto di questo libro, dove Damasio prosegue sulla via intrapresa con "L'errore di Cartesio". Qui si tratta di avvicinarsi alla "coscienza", nel senso di consapevolezza, attraverso l'emozione. Ma come farlo con rigore scientifico? Come sottoporre l'esperienza più volatile e multiforme, tutta in prima persona, ai più sottili criteri della scienza, che sono tutti in terza persona? Tale interrogativo si pone oggi agli scienziati che hanno posto la coscienza al centro delle loro ricerche. In questo libro l'autore mescola e sovrappone l'analisi al livello neurofisiologico e quella al livello psicologico, trattando alcuni casi clinici e delineando i tratti di una teoria generale della coscienza.
Dennett parte dalla domanda metafisica più importante: cos'è la mente, e chi la possiede? La risposta è affidata a una esposizione dell'evoluzione della vita sulla Terra, ricostruita come una successione di tappe che hanno portato l'uomo a interagire prima con l'ambiente, poi con gli altri, infine con se stesso, creando un "linguaggio della mente" che è il pensiero. Questa teoria apre la porta a nuove domande: la via del pensiero è aperta anche ad altre specie animali? Il pensiero sintetico dei computer è simile a quello dell'uomo?
In questo libro, un grande matematico e fisico, affronta il tema affascinante della Mente: la nostra mente, e cioè il funzionamento del cervello umano, e l'intelligenza artificiale.
In "Come pensa il cervello", Walter J. Freeman delinea una mappa della mente, procedendo dalle singole cellule nervose e dai loro aggregati cooperativi, fino all'emergere di configurazioni cerebrali complesse. Basandosi sui recenti sviluppi tecnici e sulle teorie del caos e della dinamica nonlineare, Freeman mostra come il cervello crei intenzioni e significati. L'autore scopre in questo modo nuove risposte agli antichi interrogativi filosofici sul libero arbitrio e sulla responsabilità individuale. La nuova sintesi di neuroscienze e filosofia proposta da Freeman indica come la capacità di scegliere sia una proprietà essenziale e inalienabile del cervello e come tutto ciò sia il fondamento per lo sviluppo degli individui e delle società.