Preti di strada, catechisti, missionari, poveri delle villas miseria raccontano il "loro" Bergoglio, il già cardinale di Buenos Aires oggi papa Francesco. L'autore incontra sul campo e interpella collaboratori, amici, le persone più umili che hanno condiviso un tratto di strada con l'allora arcivescovo argentino. Si scopre che i gesti, la povertà, le parole di accoglienza che rendono popolare Francesco erano già abituali nell'azione del vescovo argentino.
Li chiamano "curas villeros". Sono i preti che vivono nelle "villas miserias", le baraccopoli di Buenos Aires. Parroci di periferie sterminate, impegnati a portare la gioia del Vangelo tra gli immigrati senza casa né diritti, tra i ragazzi dipendenti dalla droga, in mezzo a quei poveri che papa Francesco considera il "tesoro" della chiesa. "Sono preti che pregano e lavorano", ha detto di loro il futuro pontefice, che da vescovo frequentava spesso le "villas miserias" per incontrare le famiglie, partecipare a una processione o celebrare battesimi. Ma cosa fanno questi "curas villeros"? Come vivono? Perché scelgono di essere là dove nemmeno lo stato riesce ad arrivare, in quartieri segnati da violenza e degrado, ma anche benedetti da numerose, inaspettate risurrezioni? Silvina Premat racconta i giorni e le opere di questi pastori di strada, dediti a far crescere la fede di un popolo che crede e, nonostante tutto, spera. I curas sono autentici interpreti del Movimento dei sacerdoti per il Terzo mondo, in particolare di padre Carlos Mugica, assassinato in Argentina nel 1974. Premat racconta una storia di fede e civiltà che rappresenta un esempio preciso di come Francesco vorrebbe la chiesa. I curas testimoniano che il Vangelo compie l'umanità, il cristianesimo è lievito di una società più giusta, Cristo libera realmente ogni persona. Prefazione di don Luigi Ciotti.
La Libreria Editrice Vaticana prosegue la raccolta delle omelie pronunciate da Papa Francesco nelle messe mattutine celebrate nella Domus Sanctae Marthae in Vaticano. In particolare questo secondo volume contiene le omelie pronunciate dal 3 febbraio al 30 giugno 2014. Si tratta di conversazioni familiari, con un linguaggio semplice, vivace e ricco di metafore, rivolte a tutti i fedeli, che non hanno avuto il privilegio di essere presenti a queste messe private, affinché possano gustare tutta la sostanza e la spiritualità della parole di Papa Francesco.
Agendina che  raccoglie alcuni dei pensieri più significativi di Papa Francesco.
In poco tempo, Jorge Mario Bergoglio è diventato l'uomo più amato e popolare al mondo. La primavera della Chiesa cattolica, preannunciata da papa Roncalli e dai suoi successori, diventa più radiosa con papa Francesco: il suo carisma immediato l'ha messo al centro dell'interesse delle genti di ogni razza e latitudine. Cerchiamo di capire e immaginare quali potrebbero essere i cambiamenti del nostro futuro grazie a Francesco, l'uomo che con forza, umiltà e chiarezza indica le strade, anche ai non credenti, per costruire un mondo migliore
Questo quarto volume della collana "I passi della Fede", curata dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, raccoglie i discorsi, i messaggi, le preghiere, le omelie di pronunciati da Papa Francesco, tra il 4 e il 7 luglio 2013, in occasione dell'incontro con i seminaristi e i religiosi in formazione, oltre a numerose testimonianze dirette dei partecipanti all'incontro.Il volume è inoltre corredato da suggestive immagini a colori che ritraggono i momenti più significativi dell'evento.
Tutti gli interventi di Francesco dall'udienza generale del Mercoledì delle Ceneri 2014 all'Angelus nella solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. In totale 32 interventi, che comprendono i testi pronunciati in occasione degli Angelus domenicali, il Messaggio Urbi et Orbi nella Domenica di Pasqua, i discorsi prima del Regina Caeli, la preghiera che sostituisce l'Angelus nel tempo pasquale, e le catechesi del mercoledì, dedicate alla Quaresima, a San Giuseppe, ai sacramenti dell'ordine e del matrimonio, ai doni dello Spirito Santo e alla Chiesa.
Aprirsi agli altri, mettersi al servizio del prossimo, puntare sull'"essere" e non sull'"avere", senza dimenticare le esigenze di chi non ha nulla: è il messaggio che fin dal giorno dell'elezione ha caratterizzato Papa Francesco. Siamo tutti, chi più chi meno, vittime della "pazzia" che "ci porta a considerare la nostra vita e il nostro valore sulla base degli oggetti che possediamo o non possediamo". Invece dovremmo sforzarci di promuovere "nuovi e più sani modi di alimentarci, di festeggiare, di scegliere gli oggetti che accompagneranno la nostra esistenza. Dobbiamo imparare a rivalutare ciò che è gratuito invece di ciò che percepiamo come 'importante' solo perché gli si può attribuire un prezzo, ciò che è il risultato di tempo e lavoro condiviso invece del 'già pronto', che di solito ha vita breve. E apprezzare la varietà degli esseri umani anziché sottometterci alla tirannia dell'omologazione o della diversità vissuta come motivo di discriminazione". Abbiamo bisogno di una nuova antropologia, la cui origine, "per quanto possa apparire debole o romantica", non può essere che l'amore: "Amare il prossimo facendoci noi stessi prossimo è ciò che ci costituisce come persone. Riconoscere l'altro come nostro simile non ci 'dà' nulla, ma ci rende esseri umani. Soltanto così potremo essere una vera comunità di uomini e non un'orda di bestie". In questo volume, che contiene il nucleo centrale del suo apostolato, Papa Francesco riflette sul grande tema dell'educazione.
Quale parrocchia ha in mente papa Francesco e come desidera che si ristrutturi? In che modo si può rimettere in discussione la "quiete parrocchiale" per privilegiare le periferie sull'organizzazione? Un'autentica "conversione pastorale" richiede di uscire dalla ripetizione meccanica, di superare improvvisazione e routine, di rinunciare alle risposte stereotipate per permettere alla Chiesa di manifestarsi come una casa accogliente e un luogo permanente di comunione missionaria. In altri termini, si tratta di passare da una pastorale "conservativa", finalizzata solo a "salvare il salvabile", a una pastorale "profetica" e aperta al dialogo, al confronto, alla modernità, a chi professa altre fedi, ai "lontani" che non necessariamente vivono "lontano". Prefazione di Domenico Sigalini.
Un azzardo forse anche una presunzione, mi hanno spinto a scrivere questo piccolo testo su papa Francesco. Il fatto è che il 13 marzo 2013, nella mite sera dell'elezione del nuovo papa, io sono rimasto incantato, stupito, muto. Mi è sembrato di tornare indietro di decenni, alla sera, altrettanto mite, dell'inizio del Concilio Vaticano II, l'11 ottobre 1962.Papa Francesco mi ha fatto recuperare di colpo una memoria", che era stata per me ragione di vita, come se avessi potuto "rianimare" il tempo perduto all'interno di una Chiesa spesso ostile, permalosa, capace di mettere ai margini, di coltivare l'incomprensione e il distacco".
La Libreria Editrice Vaticana prosegue la pubblicazione dei discorsi e le omelie del nuovo pontefice raccogliendoli nella collana "Le parole di Papa Francesco". In particolare questo volume della collana contiene i discorsi pronunciati da Papa Francesco nel corso del suo pellegrinaggio in Terra Santa, Giordania, Palestina e Israele dal 24 al 26 maggio 2014, nel 50° anniversario dell'incontro a Gerusalemme tra Paolo VI e il Patriarca Atenagora. Si tratta di diciassette interventi, che vanno dal discorso pronunciato in occasione dell'incontro con le autorità del regno di Giordania ad Amman, alla conferenza stampa durante il volo di ritorno in Italia la sera del 26 maggio oltre agli interventi del Papa e dei presidenti di Israele e dell'Autorità nazionale palestinese, Shimon Peres e Mahmoud Abbas, tenuti durante l'invocazione per la pace in Terra Santa, che si è svolta domenica 8 giugno nei Giardini Vaticani. I presidenti Peres e Abbas hanno risposto così all'invito presentato loro da Papa Francesco nel Regina Caeli del 25 maggio a Betlemme.
Il pensiero incompleto è un pensiero che non si chiude, che non alza muri alla riflessione: è un pensiero che pone sfide al dialogo. Non è definitivo, statico o coercitivo. È invece curioso, aperto, creativo, alla ricerca inquieta. L'espressione è stata usata da papa Francesco per definire il tratto intellettuale del gesuita. Ma chi sono i gesuiti? E, soprattutto, cosa c'è del gesuita in papa Francesco? Questo libro si propone di rispondere – in modo «incompleto» – alla domanda, rivolgendosi al credente e al non credente in Dio, nella consapevolezza che affrontare tali questioni porta inevitabilmente a ragionare su cosa sia la Chiesa e a misurarsi con l'idea di Dio, sia essa accolta o negata. «Il papa gesuita», pertanto, parla di libertà e laicità, in un itinerario in parte biografico dell'autore – laico e studioso di filosofia –, che oggi è officiale della Santa Sede di papa Francesco e che ha sempre frequentato i gesuiti.
Vittorio V. Alberti (Roma, 1978), filosofo e scrittore, direttore della rivista «Sintesi Dialettica» (www.sintesidialettica.it), già docente di Filosofia (P. Università Lateranense), è officiale del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Ha collaborato o collabora con il Cortile dei Gentili, l'Istituto L. Sturzo, l'Enciclopedia G. Treccani, Rai-Educational, la Fondazione A. Fanfani, il Consorzio Baicr, il Centro sperimentale di cinema, «l'Espresso», «Aggiornamenti Sociali», «La Civiltà Cattolica», «Nuova Storia Contemporanea», «Reset», «Liberal», «l'Unità», «Le Conquiste del Lavoro». È autore o curatore dei volumi Il mondo di Leone XIII (2006), La DC e il terrorismo nell'Italia degli anni di piombo (2008), Nuovo Umanesimo, Nuova Laicità (2012), Il concetto di pace (2013). 
Indice
1. Premessa orizzontale; 2. Libertà nella giustizia e laicità; 3. Conosci te stesso e Sapere aude. Pensiero incompleto, pensiero in movimento; 4. In vesta di pastor, lupi rapaci. La rinuncia (gesuitica?) di Benedetto XVI al papato; 5. Ignazio di Loyola. Inquieta pace, battagliera liberazione, tormentosa ricerca; 6. Cercare e trovare: gli Esercizi spirituali; 7. I gesuiti; 8. «Mi sento gesuita e la penso come gesuita»; 9. Io a Santa Marta. L'anticlericalismo non antiecclesiastico; 10. Libertà va cercando, ch'è sì cara; Bibliografia essenziale; Indice dei nomi.