Questo volume è incentrato sui temi della celebrazione eucaristica nel rito della Santa Messa, il concetto di sacerdozio e sacrificio nei Padri postniceni greci e latini e la visione del sacerdozio secondo l'ottica spiritualistica di San Gregorio Magno.
Una raccolta di testi rivelatori della mentalità dell'epoca tardo antica nel Patriarcato di Aquileia.
Questo libro riunisce in un unico volume tre brevi e intensi testi delle origini cristiane. Si tratta di tre piccole perle, che racchiudono la dottrina cristiana in una sintesi mirabile ed affascinante. La Didaché, composta tra il primo ed il secondo secolo dopo Cristo, può essere considerata la Summa della fede cristiana. Scritta, secondo la tradizione, dagli apostoli, raccoglie, in un continuo rimando alla Bibbia, tutto ciò che serve ad un cristiano per vivere nella "via della vita". La Lettera a Diogneto è stata scritta invece per istruire un neo-convertito sulla religione dei Cristiani. È perciò un percorso di spiegazione e di approfondimento del "mistero cristiano", interpretato come la "vera gnosi", sino a scoprire nei seguaci di Cristo "l'anima del mondo". La Tradizione Apostolica è infine una breve presentazione della prima comunità cristiana attraverso i formulari per le celebrazioni ed i riti. Uno spaccato della vita della Chiesa, della sua preghiera, della sua liturgia, colta nel suo nascere.
Attraverso la posizione di preghiera esprimiamo visibilmente la nostra fede.
Il volume è arricchito da illustrazioni
Proprio perché è dialogo con Dio, la preghiera è un linguaggio del corpo universalmente valido: diventa oggi importante allora riscoprirne i gesti più antichi. Attraverso una disamina attenta delle fonti patristiche e dell’arte paleocristiana, l’autore cerca di chiarire la concreta posizione orante dei primi cristiani, le sue fondamentali radici, il suo significato teologico e il suo rapporto con la struttura della chiesa. Un gesto liturgico poco conosciuto, poi, è quello del bacio fraterno, non semplice segno di saluto, ma espressione di pace, comunione e benevolenza tra i cristiani.
Stefan Heid (1961), presbitero dell’arcidiocesi di Colonia, è professore ordinario di storia della liturgia e agiografia presso il Pontificio istituto di archeologia cristiana di Roma e professore associato della Facoltà di teologia della Pontificia università San Tommaso d’Aquino a Roma. È direttore del Römische Institut der Görres-Gesellschaft e della rivista Römische Quartalschrift.
La fede in Dio Padre, in Gesù Cristo e nella Chiesa. Un percorso di riflessione per i singoli e le comunità.
Breve indagine sull'"eresia" nei primi cinque secoli, periodo in cui la chiesa delle origini andava definendosi attraverso dibattiti teologici tanto cruciali quanto animati.In tale contesto, i primi "eretici" non erano attentatori della fede mandati al rogo da una pre-esistente chiesa ufficiale, bensì credenti le cui interpretazioni del messaggio di Gesù vennero poi escluse dalla dottrina che si andava affermando.
Anche l'uomo contemporaneo, accostandosi ad Agostino, lo trova ricco di vitalità, con nella voce accenti moderni e parole armoniose che affascinano. I passi agostiniani selezionati e raccolti in questo ponderoso volume sono stati collocati secondo un ordine di successione logico-didattico, per cui ne risulta come l'ossatura di un trattato. Agostino con la sua parola impegna fortemente l'intelletto del fedele, ma lo soddisfa nelle sue esigenze profonde infondendogli una pace appagante.
Un anno in compagnia di un Maestro della Fede straordinariamente moderno: Sant'Agostino.
Un testo sul sacerdozio - Sacrificio nei Padri dei primi secoli. Piano generale dell'opera: - Offrite i vostri corpi come sacrificio gradito a Dio (S.A. Panimolle); - Sacerdozio e sacrificio nei Padri dei primi secoli (V. Lombino).
Centro urbano dall'assetto internazionale e microcosmo di una pluralità di gruppi etnico-religiosi al crocevia tra paganesimo, giudaismo e cristianesimo, Caesarea Maritima fu una metropoli di nome e di fatto, e tale si è rivelata archeologicamente. I contributi qui raccolti del Gruppo Italiano di Ricerca su Origene e la Tradizione Alessandrina offrono le più recenti prospettive di indagine, con approccio storico-critico e filologico, sulla complessità di questo contesto urbano alla luce dei modelli socio-antropologici di identità e di conflitto/competitività.
Accanto all'immagine cristiana di Caesarea Maritima derivante da ingegni eccellenti quali Origene, Panfilo ed Eusebio, emerge una polifonia di gruppi e culture in grado di sollecitarne l'attività di intellettuali e lo stesso ministero cristiano.
OSVALDA ANDREI è professore associato di Storia del cristianesimo e delle chiese all'Università degli studi di Siena. I suoi principali ambiti di ricerca sono: storiografia e cronografia giudaico ellenistica e cristiana (antica e tardo antica); modelli, fondamenti esegetici, strategie di costruzione ed espressione delle idee cristiane sul tempo (cronologie antiche e cronologia moderna); Eusebio di Cesarea e la tradizione alessandrina; cristianità e giudaismo. Tra le sue pubblicazioni: M'. Acilio Glabrione ed il leone. Domiziano tra ebraismo e cristianesimo (Torino, 2002).; Rileggere 'Roma' nell'Apocalisse. Una riflessione sul rapporto 'testo-contesto' (Arezzo-Avellino, 2007); Canons Chronologiques et Histoire ecclésiastique (in S. Morlet - L. Perrone [eds.], Eusèbe de Césarée. Histoire ecclésiastique. Commentaire, Tome I, Paris 2012, in corso di traduzione per Morcelliana).
Questa biografia, ormai considerata un classico all'altezza di quella personalità eccezionale che fu Agostino d'Ippona, viene ora riproposta in un'edizione notevolmente ampliata. Il ritrovamento di un imponente numero di lettere e sermoni, che gettano nuova luce sul ministero agostiniano, ha infatti indotto Peter Brown a ricollocare in diversa prospettiva storica alcuni aspetti essenziali dell'attività vescovile e della teologia agostiniana. Il volume esamina, attraverso la ricostruzione della vita di un personaggio in costante trasformazione, vicende, esperienze e atmosfere di quell'età di terribili crisi e rivolgimenti che avrebbe caratterizzato il passaggio dal mondo pagano al cristianesimo.
Quella che si è soliti chiamare «fede cristiana» trae origine da una matrice israelitica, gesuana e pasquale. Tre tappe di un percorso complesso,
ma affascinante e coinvolgente per riscoprire come il Dio della fede cristiana si identifichi con un uomo crocifisso, anagraficamente identificabile come Gesù di Nazaret, anche se poi dichiarato risorto (ma in quanto crocifisso) da comunità che esplicitano in maniera diversificata
il contenuto cristologico della fede pasquale. Dietro una variegata trama di testi, si scorge il volto del Dio del Vangelo, il Dio di Gesù Cristo: un Dio sorprendente e imprevedibile. Una fede così sfocia nella contemplazione, e richiede nient’altro che umiltà, ringraziamento, e lode.
Ecco dunque una piccola summa della fede di Israele, di Gesù e della Chiesa primitiva. Agostino di Ippona afferma che «se la fede non è pensata, è
come se non ci fosse»: queste pagine vorrebbero contribuire a ripensarla per appropriarsene in modo nuovo.
L’AUTORE
Romano Penna, nato a Castiglione Tinella (CN), sacerdote della Diocesi di Alba, è Ordinario di nuovo Testamento presso la Pontificia Università Lateranense. È autore di numerose pubblicazioni, tra le quali ricordiamo: Lo Spirito di Cristo (1976); L’ambiente storico-culturale delle origini cristiane (1991) e, presso le Edizioni San paolo, L’apostolo Paolo, Studi di esegesi e teologia (1991); Paolo di Tarso, Un cristianesimo possibile (1994); Una fede per vivere (1992).
Benedetto XVI ci ha invitato ad un «Anno della fede», usando l’immagine della porta. I Padri della Chiesa si sono misurati con la fede cristiana, soprattutto come «porta d’entrata» in una visione nuova del mondo e della vita, nel contesto del paganesimo e del pluralismo religioso dell’impero romano: essi hanno fortemente sottolineato
il ruolo di una fede professata in un «simbolo», un testo che sigillasse l’unità del corpo ecclesiale, e quello di una fede celebrata, in particolare nell’itinerario pasquale del catecumenato.
Ma la fede aveva una grande importanza anche quale «porta d’uscita» in una testimonianza quotidiana, coerente con la fede professata e celebrata: pensiamo in particolare al martirio patito e offerto quale atto estremo di fedeltà.
I Padri della Chiesa ci parlano della fede personale, certo quale dono divino che trascende la natura umana, ma insieme come fondato sull’esperienza dell’umana fiducia. La lettura di alcuni testi patristici sulla fede diviene, quindi, saporoso itinerario che la motiva e la rafforza.
Il curatore
Agostino Clerici, nato a Rovellasca (Como) nel 1959, dottore in filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sacerdote dal 1991, direttore de Il Settimanale della diocesi di Como (dal 1999 al 2011), è parroco di Ponzate (dal 2003) e cura il blog L’essenziale è visibile (www. agostinoclerici.it). Ha all’attivo numerose pubblicazioni nel campo della patristica e della spiritualità. Con le Paoline ha pubblicato: Il Padre nostro commentato dai Padri della Chiesa (1994), Il tesoro nel campo (2007), Lettera di Gesù Bambino (2007), L’essenziale è visibile (2008), Incontrare il Risorto (2010), Che cosa cercate? Avvento e Natale nel cuore dell’Anno liturgico (2012).