Paolo VI è stato il papa che ha condotto in porto il Concilio Vaticano II, che ha saputo tradurre in concreto le grandi intuizioni di Giovanni XXIII, un papa amato e odiato, lodato e criticato, talvolta sostenuto e talvolta abbandonato dagli stessi amici che lo avevano eletto.
Dal 4 al 6 gennaio 1964 Paolo VI fu pellegrino in Terra Santa. Primo Papa nella storia a compiere questo viaggio, l'evento fu seguito dai giornali e dalle televisioni di tutto il mondo, in una sorta di "evento mediatico globale" ante litteram. Questo libro, che raccoglie alcuni degli interventi pronunciati in occasione di due convegni a 50 anni dalla storica visita (a Milano e a Concesio, paese natale di Montini), ripercorre non solo quei giorni concitati (attraverso gli stessi discorsi del Papa, immagini d'epoca e testimonianze), ma getta anche uno sguardo da un lato sulle settimane che li precedettero, fatte di febbrili preparativi e grandi attese, e dall'altro sulla loro eredità, soprattutto in ambito ecumenico. Al volume è allegato anche il documentario "Ritorno alle sorgenti. Con Paolo VI in Terra Santa" (durata 50'). Realizzato su iniziativa della Custodia di Terra Santa proprio durante il pellegrinaggio, fu proiettato in diverse sale cinematografiche italiane negli anni immediatamente successivi. In tempi recenti, dopo il lungo oblio, una copia della pellicola è stata ritrovata presso gli archivi del Centro di propaganda e stampa di Terra Santa di Milano. Restaurata e trasferita in formato digitale, viene ora riproposta al grande pubblico: un modo, a distanza di 50 anni, per ripercorrere quei momenti straordinari, e un'occasione unica per rivedere una Terra Santa inedita", oggi profondamente cambiata.
In questo agile ma denso 'Quaderno del Timone', l'Autore smonta l'accusa infamante rivolta a Papa Pio XII di avere taciuto di fronte allo sterminio degli Ebrei perpetrato dal regime di Adolf Hitler. L'accusa rivolta a Papa Pio XII di aver taciuto di fronte allo sterminio degli Ebrei, ha come obiettivo quello di colpire non solo un Papa ma l'intera Chiesa cattolica. Tornielli bada ai fatti e i fatti - qui riportati- testimoniano indubbiamente che Pio XII e la Chiesa cattolica si adoperarono come nessun'altra istituzione al mondo fece in favore degli Ebrei...
Giovanni Maria Mastai Ferretti, salito al soglio di Pietro nel 1846 con il nome di Pio IX, ha regnato sulla cristianità per oltre trent’anni, fino al 1878. Durante il suo pontificato ha assistito e vissuto da protagonista eventi epocali: i moti del ’48 e l’instaurazione della Repubblica romana, l’Unità d’Italia, la breccia di Porta Pia. Papa discusso e celebrato, è centrale per comprendere la storia dell’Italia unita e in questa accurata biografia un noto vaticanista aiuta il pubblico a comprenderne appieno la figura e il significato storico.
Giovanni Battista Montini, che nel giugno 1963 venne chiamato alla successione di Giovanni XXIII e portò a compimento il concilio ecumenico Vaticano II, è un papa dimenticato. Frainteso da quanti hanno ritenuto che il concilio fosse il principio di un'era assolutamente nuova, di totale rottura con il passato, così come da coloro che hanno visto in quell'evento l'inizio della fine del cattolicesimo. Criticato da sinistra e da destra, da chi gli imputava di aver tarpato le ali del Vaticano II, soffocandone le speranze e frenandone gli slanci, e da chi gli attribuiva la responsabilità della crisi della Chiesa, dell'incertezza sulla dottrina, dell'imponente emorragia di sacerdoti che ha segnato gli anni difficili del postconcilio. Paolo VI appare oggi schiacciato tra le figure dei grandi pontefici che l'hanno preceduto e che gli sono succeduti. Non era facile stare al timone della Chiesa dopo la scomparsa di una figura popolarissima come quella del "papa buono". Non è facile mantenere viva la memoria del drammatico pontificato montiniano dopo quello di Giovanni Paolo II, straordinario per intensità e durata. Così, il suo regno è stato presto archiviato come un lungo e sofferto intermezzo tra due capitoli decisivi della storia del cattolicesimo e dell'intera umanità, dimenticando che si deve proprio a Paolo VI l'aver attuato una profonda riforma della Chiesa, l'aver iniziato i viaggi apostolici in tutti i continenti, l'aver inaugurato una nuova epoca di dialogo con le altre confessioni cristiane.
Già nella tarda serata del 2 aprile 2005, poco dopo che si era diffusa la notizia della morte di Karol Wojtyla, una voce ha cominciato a girare tra i fedeli: Giovanni Paolo II non era stato solo un grande papa, ma era soprattutto un santo: Santo per la eroicità con cui ha affrontato il calvario della malattia, ma soprattutto per le guarigioni e i miracoli compiuti già in vita. Ai funerali di papa Wojtyla questa voce è diventata un grido: ''Santo subito''. L'inchiesta più completa con testimonianze, documenti, fonti inedite - esamina accuratamente le guarigioni inspiegabili e gli eventi prodigiosi attribuiti a Karol Wojtyla, sia in vita sia dopo la sua scomparsa, per fare luce sui miracoli di Giovanni Paolo II e contribuire così al riconoscimento di quella santità che tutti già acclamano.
L'apertura dei fascicoli dell'Archivio Segreto Vaticano - relativi a uno dei periodi più drammatici della storia - ha suscitato in tutto il mondo nuovi accesi dibattiti intorno ai presunti "silenzi" di colui che fu bollato come "il papa di Hitler". Emerge per la prima volta una verità che scagiona completamente il pontefice che tentò con ogni mezzo di contrastare l'antisemitismo e di salvare molti ebrei perseguitati.
Oggi la figura di Paolo VI appare quasi schiacciata tra l'immagine affettuosa del suo predecessore, Giovanni XXIII, e quella così carismatica del suo successore. Giovanni Paolo Il. È criticato dalla sinistra, cioè da chi lo considera un personaggio amletico che non seppe portare a compimento il cammino di apertura e modernizzazione del Vaticano II; è attaccato dalla destra, cioè da chi lo considera responsabile della crisi ecclesiale postconciliare. Questo ritratto - che rivela tratti sconosciuti della sua personalità e aspetti dimenticati del suo magistero - restituisce all'opinione pubblica il vero volto di un pontefice tormentato e coraggioso, che seppe fare da ponte fra il "vecchio" e il "nuovo" della Chiesa.
Quello che ci viene presentato dei pontefici dell'ultimo secolo è un ritratto originale: a partire dai loro tratti grafologici, infatti, è possibile cogliere il loro profilo psicologico. Ricco di anedotti, lettere autografe e grafici, questo libro rivela lati inaspettati e poco conosciuti degli ultimi papi.