Quinto quaderno sull'Islamismo. Maometto e i cristiani; l'espansione islamica; la percezione dell'Islam nell'Europa medievale; L'eta ottomana; Cristianesimo e Islam nel XX sec.; l'eta del Concilio...
QUESTO LIBRO, RICCO DI UNA PROFONDA COMMOZIONE, RACCONTA LA STORIA DI UN SANTO ESEMPLARE PER IL NOSTRO TEMPO E DI UNA FAMIGLIA CHE NE RACCOLSE LA PREZIOSA TESTIMONIANZA. Una rievocazione commossa del santo cappuccino, che fu apostolo della riconciliazione. Il santo" e`padre leopold o mandic, morto a padova nel 1942 e canonizzato da giovanni paolo ii il 16 ottobre 1983. In questo libro la sua vicenda si intreccia con quella della famiglia crivellari che ne raccolse la preziosa testimonianza. Il primo ambito e`riservato ai genitori dell'autore, dev oti di padre leopoldo - come viene ancora chiamato da molti il santo cappuccino. Il secondo ambito e`invece riservato ai figli, che ereditarono un inestimabile patrimonio di fede e d'amore. Grazie alla complessita di sentimenti ed affetti, queste pagine, scritte con un linguaggio scarno ma efficace e segnato da una forte partecipazione, riescono assai piu`eloquenti di una storia compilata secondo i canoni tra"
La visita di Giovanni Paolo II a Firenze, il 18 e 19 ottobre 1986, nell'anno in cui il capoluogo toscano era stato proclamato, seconda città dopo Atene, capitale europea della cultura fu un evento di straordinaria portata spirituale e culturale. La città del rinascimento e della bellezza, di san Zanobi e di sant'Antonino, di Leonardo Bruni, Botticelli e Michelangelo, di Lorenzo il Magnifico e Girolamo Savonarola, di Giorgio La Pira, Giulio Facibeni e don Lorenzo Milani, si sentì richiamare con forza dal papa pellegrino di pace alla sua missione di portare nel mondo la luce dell'umanesimo cristiano: "Se il Rinascimento fu una delle epoche più luminose della storia fiorentina - diceva il papa in piazza della Signoria rispondendo ai saluti di accoglienza delle autorità -, quell'esperienza singolare non può rimanere senza un messaggio anche per voi. (...) Essa vi richiama alla necessità di una continua rinascita spirituale e morale, secondo la celebre espressione di san Paolo agli abitanti di Efeso: "Rinnovatevi nello spirito della vostra mente" (Ef 4,23)". Dal sommario: Introduzione di Carmelo Mezzasalma - Giovanni Paolo II, Discorso all'arrivo a Firenze - Mario Luzi, Indirizzo di saluto - Giovanni Paolo II, Discorso alle persone di cultura - Giovanni Paolo II, Discorso ai giovani - Editoriale della Rivista "Feeria" n. 1 (marzo 1987) dedicato a Firenze Capitale europea della cultura.
Guardando ai sondaggi per il 150° dell'Unità nazionale, due italiani su tre sono orgogliosi di essere tali. Quando però si tratta di spiegare perché, tutto si fa più complicato. "Cosa ci tiene insieme?" è la domanda che meno invecchia, in questo Stato ancora giovane. Per non fermarsi a monumenti (difficili) o stereotipi (troppo facili), due giovani autori, che fanno mezzo secolo insieme, si sono guardati alle spalle. Hanno messo il naso dentro quotidiani e riviste pubblicati tra il 1900 e i primi anni Duemila e hanno raccolto le voci di giornalisti, scrittori e intellettuali, come in un'inchiesta a ritroso. Da Gramsci a Bobbio, da la Capria a Veronesi, passando per Scalfari e Montanelli, si sommano indizi e giudizi, rabbie e speranze. I tic, le eterne maschere italiane, da Arlecchino a don Abbondio; i momenti drammatici o felici della storia unitaria, la memoria e le memorie; la vita quotidiana (che cos'è esattamente 'una giornata da italiani'?). Tutto entra in gioco nel rispondere alla domanda "Scusi, lei si sente italiano?". Per approdare a una risposta razionale e sentimentale insieme, però ferma. Cercata lontano, ma proietatta al futuro.