
L'episodio del ratto delle Sabine ha affascinato molti pittori, non altrettanti scrittori e studiosi. Per lo più, lo si incontra nel vigoroso racconto di Tito Livio e finisce per diventare un remoto ricordo scolastico. Ma per un giurista quella leggenda è una vera sfida. Intrecciato in una sequenza di astuzie e sopraffazioni non è solo, infatti, quell'episodio, ma tutto il periodo delle origini romane. E Roma significa una civilità il cui apporto fondamentale fu il dispiegarsi di un'immensa potenza e insieme la fondazione di almeno due parole: legge e Stato. Tanto basta per far intendere come un noto giurista abbia voluto ripercorrere questa storia ricercando i primi passi di una civiltà del diritto.
I grandi personaggi, le civiltà, le idee, le religioni,l'arte, le grandi scoperte: in questo volume l'autore riassume l'avventura umana dalla preistoria alla fine del secondo millennio attraverso le tappe cruciali nei cinque continenti.
Il libro traccia a grandi linee il processo di nascita e affermazione delle industrie culturali in Italia tra la fine dell'Ottocento ad oggi. Dopo una premessa sul sistema scolastico post-unitario, Forgacs studia la produzione, la distribuzione e la ricezione dei prodotti culturali: teatro, stampa quotidiana e periodica, produzione libraria, spettacoli popolari, fumetti, cinema, radio e televisione vengono passati in rassegna utilizzando e discutendo dati come quelli sull'alfabetizzazione o sulla vendita dei giornali, oppure tracciando le vicende proprietarie di testate e case editrici, o ricapitolando le relazioni tra industrie culturali e potere politico.
In questo nuovo libro Ariel Toaff affronta un capitolo eccentrico ma insospettabilmente interessante di storia sociale dell'alimentazione: le abitudini alimentari degli ebrei italiani tra la fine del Medioevo e la metà dell'Ottocento. La cucina ebraica è determinata fondamentalmente dalle prescrizioni religiose, che proibiscono il consumo di determinati cibi e impongono procedure particolari di preparazione (ad esempio, di macellazione delle carni) perché il cibo sia idoneo, o "kasher". Ma al di là dei divieti, la cucina ebraica aveva comunque tradizioni proprie: ricorrendo a una vasta mole di documentazione originale (epistolari, dizionari, manuali, ricette), l'autore ricostruisce il variegato menu della tavola ebraica, dal vino alle carni, ai molti modi di preparare l'oca (il "maiale degli ebrei"), ai formaggi e ai pesci, alle paste e ai dolci. Il racconto si allarga poi a includere una ricostruzione della cucina e degli usi a tavola nelle case degli ebrei, ai pranzi delle occasioni e delle feste, al carnevale di Purim.
Il libro ricostruisce il ruolo fondante che l'esperienza politica e istituzionale di città come Atene e Sparta ha svolto nel pensiero e nelle vicende politiche della nostra storia, in particolare nel periodo che va dal '400 al '700. Concetti-chiave quali l'uguaglianza, la democrazia, la libertà, la partecipazione politica affondano infatti le loro radici nella nozione stessa di polis e hanno avuto origine nell'esperienza politica e istituzionale di una civiltà solo apparentemente lontana.
Alcuni studiosi europei tracciano un profilo storico complessivo della condizione giovanile: un affresco di una fase di passaggio cruciale nella vita di ogni uomo. Ma oggetto di questi due volumi non è solo la gioventù intesa come fatto biologico o come stadio della crescita individuale, ma soprattutto i giovani intesi come gruppo sociale, come movimento politico, come forza storica e come spinta creativa nelle arti e nelle lettere. In questo volume saggi di: Alian Schnapp, Augusto Fraschetti, Elliott Horowitz, Christiane Marchello Nizia, Elisabeth Crouzet-Pavan, Michel Pastoreau, Norbert Schindler, Renata Ago.
Alcuni studiosi europei tracciano un profilo storico complessivo della condizione giovanile: un affresco di una fase di passaggio cruciale nella vita di ogni uomo. Ma oggetto di questi due volumi non è solo la gioventù intesa come fatto biologico o come stadio della crescita individuale, ma soprattutto i giovani intesi come gruppo sociale, come movimento politico, come forza storica e come spinta creativa nelle arti e nelle lettere. In questo volume saggi di: Giovanni Romano, Sabina Loriga, Daniel Fabre, Michelle Perrot, Jean-Claude Caron, Sergio Luzzatto, Laura Malvano, Erich Michaud, Luisa Passerini.
L'autore militò per oltre vent'anni nel Pci come segretario di Palmiro Togliatti, come deputato, come caporedattore di Rinascita. In queste pagine riordina per la prima volta i suoi incontri con gli uomini che hanno fatto la storia del Novecento: Stalin, Kruscev, Che Guevara, Gramsci, la Jotti e molti altri. Un libro che offre molti scoop, a partire dal radicale cambiamento che questi fatti e questi incontri hanno prodotto in chi li racconta (pp. 208).
Alla fine della seconda guerra mondiale, i rappresentanti delle potenze vincitrici - Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione Sovietica - tennero una serie di incontri al vertice per stabilire i nuovi assetti internazionali. Ma presto l'euforia per la vittoria non bastò più a celare i dissensi fra i tre Grandi. Dallo scacchiere europeo i contrasti andarono estendendosi alla Cina, alla Corea, al Vietnam e al Medio Oriente e produssero quella divisione del mondo in blocchi destinata a dominare la storia del dopoguerra fino alla dissoluzione dell'Unione Sovietica nel 1991.