
Dopo l'edizione dei 'Diari' di Cesare Guasti, vengono presentati i testi delle conferenze che si sono tenute negli anni 2006 e 2007 e che, come sempre, analizzano aspetti interessanti, e spesso poco conosciuti, della vita e dell'attività culturale di Cesare Guasti.
Soldi, denaro, pecunia, schei, baiocchi, contanti, liquidi: comunque la si chiami, la moneta è di primaria importanza per qualsiasi forma di relazione umana. Per i cristiani è la radice di tutti i mali; per i generali, il nerbo della guerra; per i rivoluzionari, la catena che aggioga i lavoratori.
Per lo storico Niall Ferguson, invece, la moneta è fondamento del progresso, e la storia finanziaria è l'ossatura imprescindibile delle vicende umane, politiche e sociali. L'evoluzione del credito e del debito ha contribuito quanto l'innovazione tecnologica al successo di ogni civiltà, dall'antica Babilonia all'attuale Hong Kong. Le banche hanno fornito il presupposto dello splendore del Rinascimento e i mercati obbligazionari sono stati fattori decisivi nell'espansione o nella flessione economico-culturale di tutte le nazioni.
Con la consueta chiarezza e il piacevole stile narrativo, Ferguson racconta dell'ascesa della moneta e illustra le tappe salienti dell'evoluzione della finanza e del suo intrecciarsi con gli eventi politici, militari e socioeconomici. Ci spiega, per esempio, come la rivoluzione francese fu innescata dalla bolla speculativa creata da un pregiudicato scozzese, come una pessima gestione della finanza pubblica ha trasformato l'Argentina da sesto paese più ricco del mondo a prototipo di inflazione galoppante, e come la conversione finanziaria stia portando la Cina, il paese più popoloso del mondo, dalla povertà al dominio economico globale nell'arco di una sola generazione.
Politici, banchieri e uomini d'affari lamentano periodicamente l'ignoranza del pubblico in tema di denaro, e hanno ragione. Una società che affida al cittadino la responsabilità della gestione del reddito, del risparmio e degli investimenti che gli garantiscono il futuro deve fornire a ciascuno gli strumenti necessari a prendere oculate decisioni finanziarie.
Ecco allora che diventa essenziale conoscere il passato e apprendere i suoi insegnamenti. Non ultimo, che ogni bolla prima o poi scoppia, prima o poi i venditori ribassisti superano in numero i compratori rialzisti, prima o poi l'avidità si trasforma in panico e l'equilibrio si infrange.
Un libro fondamentale per capire le ragioni delle alterne vicende della moneta, in un momento di crisi globale e di ridefinizione del rapporto fra Stato e mercato, capitalismo e istituzioni finanziarie.
All'alba del 12 settembre 1919 un migliaio di granatieri, fanti e arditi marcia alla conquista di Fiume, crocevia di culture ed etnie, unico sbocco al mare del dissolto regno d'Ungheria. A guidare i "ribelli" c'è il Poeta-soldato Gabriele d'Annunzio, deciso a rivendicare alla madrepatria la città, abitata in maggioranza da italiani. L'intrepida avventura militare aumenterà il prestigio internazionale del Vate e gli conferirà uno straordinario credito politico presso le masse di reduci e arditi, studenti e futuristi che, di lì a poco, confluiranno nel fascismo mussoliniano.
L'immaginifica creatività di d'Annunzio dà vita a un insolito esperimento insieme politico ed esistenziale. Incurante dell'ostilità del governo italiano e degli Alleati, il Comandante recluta un esercito di legionari, tiene a battesimo quotidiani e riviste, celebra adunate patriottiche e militari (con tanto d'inno ufficiale), tenta di organizzare una nuova forma di socialità e perfino un nuovo Stato, la Reggenza del Carnaro. E ottiene la concreta solidarietà - dimostrata con una visita ufficiale a Fiume - di personalità celebri come Arturo Toscanini e Guglielmo Marconi.
Ma il "sogno" durerà poco. Nel dicembre 1920, il presidente del Consiglio Giovanni Giolitti ordina lo sgombero della città e con l'uso della forza, dopo cinque giorni di scontri sanguinosi, decreta la fine dell'impresa. Osannato dalla folla, d'Annunzio abbandona a malincuore Fiume per ritirarsi nella gabbia dorata del Vittoriale, ma l'avventura appena conclusa finirà per imprimersi come evento-simbolo nella tormentata ridefinizione dell'Europa postbellica. A novant'anni da quegli eventi, Mimmo Franzinelli e Paolo Cavassini rievocano le tappe essenziali dell'impresa fiumana con una selezione di oltre trecento fotografie, introdotte da un interessante saggio che attinge a fonti in gran parte inedite.
Fiume è il racconto per immagini, storicamente rigoroso e suggestivo, dell'avventura politica che, prima ancora dell'avvento del fascismo, segnò la crisi dello Stato liberale italiano.
Il nano, con la sua presenza viva ma ambigua, è un personaggio che esprime la sintesi del conflitto tra Natura e Artificio. Allo stupor e alla maraviglia del mondo medievale e umanistico per questo ‘artificio d’uomo’ si associavano quesiti medici e giuridici. Nei confronti del nano la produzione artistica e la pubblicistica scientifica rivelano inquietudine e paura del ‘diverso’ e del ‘mostro’. Immagine complessa per la combinazione di più motivi culturali, il nano costituisce una figura ricca di significati nella civiltà letteraria e artistica tra Medioevo e Rinascimento. Inteso come animale o buffone, accostato al mostro o al bambino, il nano ha sempre proposto alle certezze della normalità un enigma che viene da lontano, dai misteriosi cortei egizi e dalle ambiguità dei miti greci. Questo libro analizza la storia e la produzione artistico-letteraria sui nani, tratteggiandone figure e destini oltre l’oblio d’un personaggio così emarginato.
L'opera
Un volume che getta nuova luce sul la storia dell’Impero bizantino, trop po a lungo ritenuto un inerte re siduo della Romanità antica. Pren dendo in esame l’epoca che va dal IX al XV secolo, l’autrice delinea un’immagine di Bisanzio molto più vivace e complessa di quanto generalmente si creda; ne emerge il quadro di una compagine sociale e politica coinvolta in pieno dai coevi fe no meni che nel frattempo stanno ri disegnando l’Eu ropa latino-germanica. Concen tran do la sua attenzione sui legami familiari, sui vincoli di fedeltà e sull’organizzazione dei po teri, la Pa tla gean mostra come sia del tutto lecito parlare di dinamiche feu dali anche tra i confini dello Sta to bizantino, sgombrando così il cam po dalla vi sio ne, mutuata dall’opera an tesignana di Marc Bloch, di un Medioevo esclusivamente «figlio delle invasioni». An che grazie al l’ausilio di una ricchissima e variegata documentazione bi blio grafica, nonché di un corredo cartografico e genealogico di assoluto rilievo, ri percorriamo nel dettaglio le tappe di una vicenda perennemente in bilico tra la conservazione di un passato prestigioso e le esigenze di un presente che impone nuovi assetti. Una memorabile lezione storiografica, uno studio essenziale per ridefinire e ampliare le categorie della storia medievale.
I lettori
Per tutti coloro, studiosi o semplici appassionati, che intendono ampliare il proprio bagaglio storico, approfondendo la conoscenza di un periodo quanto mai affascinante e controverso.
In breve
L’Europa nasce in Asia e per secoli ne condivide la storia. Ma quando Serse, l’imperatore persiano, tenta di conquistare la Grecia, ha inizio uno scontro che non è mai terminato. La diversità che divide Occidente e Oriente ha radici più profonde della politica o della religione, sostiene Anthony Pagden. Per comprendere i rapporti mutevoli e imprevedibili tra queste due parti del mondo, e come si sono manifestati nel corso dei secoli, dobbiamo risalire ben oltre le Crociate, oltre la nascita dell’islam e del cristianesimo, fino al quinto secolo prima di Cristo. Questo libro racconta cosa è accaduto in 2500 anni di conflitto, dai tentativi – di Alessandro Magno prima e dei Romani poi – di unire Europa e Asia in un’unica civiltà, alle guerre di religione fra cristianesimo e islam, al razionalismo scientifico occidentale in antitesi con chi cerca la guida incontestabile nelle parole di Dio. Fino all’oggi, quando ormai le antiche frontiere geografiche tra Occidente e Oriente sono quasi scomparse, ma la guerra più lunga e più costosa nella storia dell’umanità non è meno aspra e in fin dei conti meno vana di quanto sia stata negli ultimi due millenni.
Indice
Ringraziamenti - Prefazione - 1. Una inimicizia perenne - 2. All’ombra di Alessandro - 3. Un mondo di cittadini - 4. La Chiesa trionfante - 5. L’avvento dell’islam - 6. Le case della guerra - 7. Il terrore nel mondo - 8. La comparsa della scienza - 9. Orientalismo illuminato - 10. Il Maometto dell’Occidente - 11. Il percorso dell’impero verso oriente - 12. Epilogo: verso il futuro - Note - Bibliografia - Referenze iconografiche - Indice analitico
In breve
Parigi, Milano, Venezia, Napoli, Palermo, Vienna, Praga, Budapest, Cracovia, Berlino: un continente è in bilico sull’orlo di un abisso. Il vento della rivoluzione travolge l’Europa.
Il 22 febbraio 1848 Parigi si sveglia sotto un cielo grigio e carico di pioggia. Le raffiche di vento portano per le strade una triste acquerugiola. Alle nove una folla di manifestanti – operai disoccupati, donne e bambini – si riunisce in place de la Madeleine, dalla quale deve prendere avvio la marcia di protesta. Tre giorni dopo, alle prime ore del mattino, la piazza esplode in un boato di giubilo: è stata proclamata la Repubblica! Parigi è la prima città a cadere sotto i colpi della rivoluzione. Con stupefacente rapidità, in tutte le capitali del continente, operai e borghesi rovesciano i vecchi regimi e si apprestano a dar vita a un nuovo sistema liberale. La marea sconvolge il sistema conservatore che, dopo la conclusione delle guerre napoleoniche, aveva mantenuto la pace ma represso le aspirazioni all’indipendenza nazionale e al governo costituzionale. Alta politica e diplomazia, processi di formazione statale e affermazione del costituzionalismo si affiancano alla tragedia umana della rivoluzione, della guerra e della miseria: il 1848 è allo stesso tempo un’esperienza esaltante e drammatica per migliaia di persone, che scoprono il gusto per la politica e conquistano diritti civili e spazi di autonomia fino ad allora esclusi. E non importa che tutto duri poco: è la generazione del 1848 a distruggere alla radice quel vecchio sistema ma sarà la gente del futuro a raccoglierne i frutti.
Indice
Prefazione - CAPITOLO PRIMO: Una selva di baionette - CAPITOLO SECONDO: Il crollo - CAPITOLO TERZO: La primavera dei popoli - CAPITOLO QUARTO: L’estate rossa - CAPITOLO QUINTO: L’autunno controrivoluzionario - CAPITOLO SESTO: 1849: l’estate di San Martino della rivoluzione - Conclusione - Note - Ringraziamenti - Indice analitico
Muovendo dalla cultura giuridica della fine del Settecento, questa sintesi di storia del diritto civile italiano si sofferma sul Code Napoléon, sui codici preunitari, sul codice civile unitario e sul codice vigente, intrecciando con questi modelli normativi gli orientamenti della dottrina e della giurisprudenza. Fattori sociali ed economici, dimensioni politiche, esigenze della teoria e della prassi costituiscono il substrato che si intravede dietro la cristallizzazione di regole legislative e regole giurisprudenziali.
9788827006694
In breve
Economia e società, educazione e mentalità, letteratura e architettura, arte e ideali di vita: questi i grandi temi scelti da Cyril Mango per presentare la civiltà bizantina (324-1453 d.C.). «Mi interessava prestare attenzione a ciò che i bizantini pensavano – pensavano a proposito di se stessi e degli altri, del passato e del futuro, di come si debba vivere la vita». Come in un trittico, tre ‘tavole’ guidano il lettore. Nella prima Cyril Mango delinea i principali aspetti della vita dei bizantini: popoli e lingue, società ed economia, scomparsa e rinascita delle città, i dissenzienti, il monachesimo, l’istruzione. Nella seconda, descrive il corpus di credenze comuni al bizantino ‘medio’: il suo rapporto con le potenze del bene e del male, il suo posto nella natura, nella storia, il suo atteggiamento nei confronti degli altri popoli, il suo ideale di umanità. Nell’ultima, illustra i lasciti maggiori di Bisanzio: la letteratura, l’arte e l’architettura.
Indice
Premessa all’edizione italiana - Nota del curatore - Prefazione - Introduzione - PARTE PRIMA ASPETTI DI VITA BIZANTINA - I. Popoli e lingue - II. Società ed economia - III. Scomparsa e rinascita delle città - IV. I dissenzienti - V. Il monachesimo - VI. L’istruzione - PARTE SECONDA IL MONDO CONCETTUALE DI BISANZIO - VII. Il mondo invisibile del bene e del male - VIII. L’universo fisico - IX. Gli abitanti della terra - X. Il passato dell’umanità - XI. Il futuro dell’umanità - XII. La vita ideale - PARTE TERZA L’EREDITÀ - XIII. La letteratura - XIV. L’arte e l’architettura – APPARATI - Bibliografia - Cronologia - Indice analitico
Rivoluzione e Contro-Rivoluzione è la magistrale esposizione in forma di tesi del pensiero cattolico contro-rivoluzionario del secolo XX. L’opera ruota attorno a un giudizio storico: fra altre, è esistita una civiltà cristiana occidentale, animata dalla Chiesa Cattolica, frutto dell’inculturazione della fede appunto in Occidente. Di tale Cristianità è in via di realizzazione il processo di distruzione, la Rivoluzione, una dinamica storica in quattro fasi: la prima religiosa, la Riforma protestante, preceduta e accompagnata da una rivoluzione culturale, rappresentata dall’Umanesimo e dal Rinascimento; la seconda politica, la Rivoluzione Francese; la terza sociale, la Rivoluzione comunista; e, infine, la quarta, la Rivoluzione Culturale, iniziata con il Sessantotto francese. Alla descrizione essenziale del processo rivoluzionario l’Autore, Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995), fa seguire l’esposizione di quello contro-rivoluzionario, capace di opporvisi, inteso a una radicale inversione di rotta, a una sostanziale rifondazione. Profondità di pensiero, semplicità di esposizione ed efficacia dei metodi suggeriti fanno di Rivoluzione e Contro-Rivoluzione un indispensabile catechismo e un manuale per quanti intendono operare anzitutto «pro libertate», quindi «et exaltatione Sanctae Matris Ecclesiae», nella prospettiva non solo di una restaurazione ma, insieme e soprattutto, della promozione, dell’instaurazione di una cultura cattolica e, dunque, di una Cristianità Nuova. A incremento della sua comprensione e della sua fruibilità il testo è ampiamente integrato con appendici costituite da documenti dell’Autore – a stampa, inediti e trascritti da registrazioni – precedenti e seguenti la sua pubblicazione mezzo secolo fa, nel 1959; da tutte le introduzioni da lui stesso scritte per le diverse edizioni straniere, ricche di suggerimenti, diretti e indiretti, alla sua inculturazione in diversi contesti; e, a qualificazione dell’intentio profonda dell’Autore e dei suoi tour d’ésprit e animus, dall’Autoritratto filosofico e dal Testamento. Vengono infine proposte testimonianze della ricezione: le presentazioni dell’opera nelle diverse edizioni e un’antologia della critica.
Plinio Corrêa de Oliveira, pensatore, conferenziere, giornalista e uomo d’azione brasiliano, è autore di studi di carattere sociologico e storico, sempre sollecitati da situazioni della vita della Chiesa e del mondo cattolico. Nel 1960 fonda la Sociedade Brasileira de Defesa da Tradição, Família e Propriedade, la TFP brasiliana, quindi associazioni simili, ispirate al suo pensiero, nascono in tutti i continenti. I suoi scritti, sia volumi che articoli – fra le sue opere vanno ricordate almeno la prima, Em Defesa da Ação Católica, del 1943, e l’ultima, Nobiltà ed élites tradizionali analoghe nelle allocuzioni di Pio XII al Patriziato e alla Nobiltà romana, del 1993 –, sono stati tradotti nelle più diverse lingue, compreso il vietnamita e il giapponese, talora raggiungendo
tirature da best seller. Muore il 3 ottobre 1995. Sulla sua tomba dispone sia scritta un’unica epigrafe: «Plinio Corrêa de Oliveira, vir totus catholicus et apostolicus, plene romanus», «Plinio Corrêa de Oliveira, uomo totalmente cattolico e apostolico, integralmente romano ».
Dalla fine del secondo conflitto mondiale al crollo dell'Urss. Un ordine mondiale imperfetto, una pluralità di soggetti e l'egemonia di due superpotenze nel contempo rivali e complementari. Bruno Bongiovanni insegna Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Torino.