
Le imprese di Francis Drake, il grande corsaro inglese al servizio della regina Elisabetta I, hanno qualcosa di veramente epico. Fu un uomo capace di sfidare da solo, dopo gli iniziali raid condotti nel Mar dei Caraibi, l'impero spagnolo in America, tra il 1577 e il 1579. Durante le navigazioni, Drake e i suoi uomini affrontarono battaglie sanguinose e violente tempeste, compiendo eccezionali scoperte geografiche tra Antartide e Terra del Fuoco. Risalirono tutta la costa americana del Pacifico fino alla California e tornarono a casa attraversando gli oceani, primi inglesi nella storia a farlo. Grazie alle carte scoperte da David Salomoni negli archivi di Lisbona, per la prima volta un libro può raccontare questa storia attraverso la testimonianza di uno dei protagonisti, il pilota portoghese Nuno da Silva, rapito da Drake a Capo Verde, l'uomo che gli svelò la rotta del passaggio nello Stretto di Magellano. In queste pagine si viaggia attraverso l'Inghilterra di Shakespeare e la Spagna di Cervantes, dall'Africa della tratta schiavista all'America degli agonizzanti popoli precolombiani. Troverete un mondo affascinante e sorprendente ancora dominato dagli spazi bianchi sulle carte.
Di cosa parliamo quando parliamo di Occidente? Dopo l'elezione di Trump, sembra giunto al termine quel concetto di Occidente tutto geopolitico, dove Europa occidentale e Stati Uniti, difensori di democrazia e libertà, si contrapponevano alla 'barbarie' orientale, russa e cinese. Intanto, Giappone, Cina e India propongono altri Occidenti, portatori di altre 'modernità', contrapposte - o comunque alternative - alla modernità occidentale. Stiamo assistendo al crollo dell'Occidente così come lo abbiamo conosciuto?
Non tutti gli italiani sono stati brava gente. Anzi a migliaia – in Libia, in Etiopia, in Grecia, in Jugoslavia – furono artefici di atrocità e crimini di guerra orribili. Chi furono i volenterosi carnefici di Mussolini? Da dove venivano? E quali erano le loro motivazioni? In Italia i crimini di guerra commessi all'estero negli anni del fascismo costituiscono un trauma rimosso, mai affrontato. Non stiamo parlando di eventi isolati, ma di crimini diffusi e reiterati: rappresaglie, fucilazioni di ostaggi, impiccagioni, uso di armi chimiche, campi di concentramento, stragi di civili che hanno devastato intere regioni, in Africa e in Europa, per più di vent'anni. Questo libro ricostruisce la vita e le storie di alcuni degli uomini che hanno ordinato, condotto o partecipato fattivamente a quelle brutali violenze: giovani e meno giovani, generali e soldati, fascisti e non, in tanti hanno contribuito a quell'inferno. L'hanno fatto per convenienza o per scelta ideologica? Erano fascisti convinti o soldati che eseguivano gli ordini? O furono, come nel caso tedesco, uomini comuni, "buoni italiani", che scelsero l'orrore per interesse o perché convinti di operare per il bene della patria?
Spesso si considera la scienza il regno della certezza e della verità. Invece, il dubbio e l’errore sono fondamentali per il progresso del sapere in ogni settore. In questo libro troveremo storie affascinanti di chimica, biologia, medicina e soprattutto di fisica, dal punto di vista di chi sbaglia. Scoprire che anche i grandi della scienza hanno sbagliato sarà una iniezione di ottimismo. Non si tollera, non si riconosce, non si perdona, ma non si può evitare. È l’errore, prezioso compagno di quel meraviglioso errare che è la vita. Un viaggio sorprendente tra memorabili incidenti di percorso della scienza: sbagliare non solo è umano ma spesso è anche molto utile!
Questo libro vuole essere un contributo alla conoscenza di Giorgio La Pira e di Giuseppe Dossetti nella loro multiforme relazione con i mondi che si affacciano su quel crocevia di storie e civiltà che è il mar Mediterraneo. Tale rilettura permette una maggiore consapevolezza storica insieme all'acquisizione di una serie di strumenti che possono aiutare nell'interpretazione - sociale, geografica, politica e spirituale - del nostro tempo, per individuare con maggiore lucidità e senso di responsabilità le sfide ed i drammi che lo spazio mediterraneo ci pone davanti.
“Sì! Possiamo chiamarla ballata questa storia, che dice di quando gli ebrei non erano graditi. Io sono un ebreo nato nel 1928, ho trascorso la mia adolescenza durante la discriminazione, le leggi razziali, la guerra, la persecuzione, la rovina del nostro Paese e infine la liberazione.” Marco Maestro
Un'acuta analisi dell'ostilità antiebraica dall'antichità a oggi: per individuarne i "momenti" più significativi, si è tenuto presente che le cause delle persecuzioni hanno avuto uno stretto rapporto con l'essere degli ebrei delle minoranze disperse all'interno di macrosocietà. Eppure non si è ritenuto storicamente corretto omologare l'ostilità antiebraica a quella rivolta contro altre minoranze, a causa del fondamentale ruolo della diversa identità ebraica; una diversità che, come sostiene il sociologo Zygmunt Bauman, non si adatta alle strutture del mondo predisposto da altri; una diversità, un essere altro, che spesso mina le certezze, le sicurezze degli altri. Oggi come ieri, i ceti politici e le oligarchie al potere in alcuni paesi islamici indirizzano le proteste popolari verso un nemico immaginario, ricadendo così nel cosiddetto "antisemitismo dei poveri", che distrae l'attenzione degli sfruttati dai loro interessi di classe e le rivolge verso un nemico immaginario.
Uno studio sull'urna cineraria di alabastro rinvenuta a Todi nel 1516 e attualmente esposta nei Musei Vaticani.
Recensione
“La breve e intensa esperienza del Partito Popolare Italiano, rimane nella storia italiana come modello ideale, lucido e coerente, di una proposta politica di ispirazione cristiana, ma non confessionale e prettamente laica dal punto di vista dei suoi contenuti, e anche come memoria e ammonimento negli anni della rinascita democratica” (Pietro Scoppola).
L'Autore
Gerlando Lentini (1930), direttore della rivista culturale “La Via”, svolge da decenni un’intensa attività pubblicistica e letteraria. È autore di oltre sessanta pubblicazioni monografiche che spaziano dalla saggistica alle scienze bibliche, dall’agiografia alla formazione.
Mario Carotenuto è nato a Gosaldo (Belluno) nel 1963, vive e lavora a Brescia dal 1989. Si è laureato presso la facoltà di Scienze politiche di Siena, dove ha conseguito una laurea e una laurea specialistica. È a capo del Gruppo di Brescia del Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine di Malta (C.I.S.O.M.). Si è specializzato nella Gestione degli interventi nelle crisi internazionali e dal 2001 rivolge studi e ricerche sulla natura, la strategia, i mezzi e gli scenari di azioni terroristiche. È docente di “Diritto internazionale umanitario” e “Misure di autoprotezione in aree a rischio sociale, criminalità e terrorismo” al corso di perfezionamento in medicina tropicale e salute internazionale istituito presso la facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di Brescia. Appassionato di storia dei conflitti nel mondo contemporaneo, ha dedicato studi approfonditi e ha avviato meticolose ricerche sulla Grande Guerra, cha hanno portato alla realizzazione della presente opera. È donato di devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta, cavaliere del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, confratello della Compagnia dei custodi delle SS. Croci della cattedrale di Brescia e membro della Kaiser Karl Gebets-Liga per la Lombardia.
La Rivoluzione francese è stata il trionfo della democrazia e dell'uguaglianza, il Risorgimento ha portato la civiltà in Italia, Garibaldi e Napoleone erano buoni, mentre i Borboni erano cattivi e come loro il papa perché non volevano cedere il Sud ai piemontesi. Queste e altre menzogne sono raccontate e insegnate a scuola ai nostri figli, presentando i cattivi come buoni e i veri buoni come cattivi. Rivolgendosi al loro nipotino, i due autori di questo libro, con spirito critico, spiegano come si sono svolti veramente i fatti. Età di lettura: da 10 anni.

