
Nei dibattiti sul cattolicesimo democratico e sulla Democrazia Cristiana, spesso il Dossetti politico riemerge quasi come una figura mitologica giudicata o in maniera polemica oppure enfatizzata positivamente. Studiare criticamente il Dossetti politico in quest'ora drammatica per la politica italiana è importante. Assistiamo all'emergere sempre più evidente di un'instabilità della vita politica del nostro Paese che probabilmente non ha pari nella storia nazionale. Sarebbe inutile affermare che se ci fossero uomini come Dossetti la situazione politica sarebbe migliore. A noi compete leggere fra le righe della storia di uomini come Dossetti per capire che non è sempre stato così e che un'alternativa è possibile. Il libro di Gumina ripercorre la parabola politica di Dossetti attraverso il recupero della sua tensione esistenziale e credente che genera uno sguardo critico per la lettura dell'odierno scenario. Così il volume si presenta come un'opportuna e urgente occasione per tornare a pensare alla luce di una delle figure più straordinarie, e oggi dimenticate, del cattolicesimo italiano.
L'aggressione della Russia in Ucraina sembra aver dato vita a una nuova stagione di violenza contagiosa. In realtà, come l'autore dimostra con dovizia di dettagli, la situazione in cui ci troviamo non è "nuova" sia perché preceduta fin dagli anni Novanta - dopo la fine della Guerra fredda tra Est e Ovest - da una costellazione di conflitti e di prepotenze "locali", sia perché molti antichi nodi mondiali di potere e di politica attendevano di arrivare al pettine. Questo libro mostra la reale portata di ciò che sta avvenendo in questi anni e il ruolo che l'Occidente, l'Europa e l'Italia sono chiamati a ricoprirvi, perché non accada di peggio.
"Ho dei progetti personali che non mi lasciano tempo, e ai quali nessuna considerazione potrebbe farmi rinunciare. In due parole (lo tenga per lei fino a nuovo ordine), ecco di che cosa si tratta: forse, potrò finalmente lavorare in fabbrica come sogno di fare da almeno dieci anni. Se tutto si arrangia, comincerò alla fine di agosto, e sarà a Parigi o in periferia. Forse può capire ciò che mi aspetto da questa esperienza e quale importanza abbia per me. Sarebbe difficile spiegarlo per scritto. Tutto quello che posso dire, è che non riesco a pensarci senza sentire una gioia profonda" (Lettera di Simone Weil a Marcel Martinet, probabilmente del luglio 1934, inedita, Fondo SW Bnf.).
Il cristianesimo è compatibile con il modo di pensare e di vivere dei mafiosi? Perché le chiese cristiane nel Meridione italiano albergano e nutrono questo male? Vescovi, preti, frati, suore, laici impegnati in associazioni cattoliche, membri di chiese derivate dalla Riforma protestante, movimenti evangelicali... talora praticano dolorose collusioni, talatra testimoniano coraggiosa contrapposizione, spesso - purtroppo - mostrano illusoria indifferenza. Per avere dei materiali scientificamente attendibili, sull'ultimo secolo e mezzo di queste alterne vicende, vengono qui proposti alcuni fra i testi più significativi, con particolare attenzione a eventi e personaggi degli ultimi decenni. Nella speranza che una ripresa convinta e coerente del messaggio originario di Gesù induca i credenti a spezzare ogni compromesso con il dominio mafioso.
Il fenomeno migratorio che ha attraversato il Vecchio continente negli ultimi anni sta creando profonde spaccature all’interno dell’Unione europea e nei singoli paesi membri. La questione è stata affrontata – troppo a lungo – come una semplice emergenza e non come un processo strutturale destinato a proseguire nei prossimi decenni. Dalla sua corretta gestione dipenderà molto probabilmente la tenuta futura dell’Unione, così come la creazione di stabili e pacifici rapporti tra le due sponde del Mediterraneo. Quale sarà dunque la risposta dell’Europa e quale l’atteggiamento dei singoli paesi membri? Quali saranno gli effetti sui rapporti tra questi ultimi e i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente? A queste e a tante altre domande risponde l’Atlante Geopolitico del Mediterraneo 2018. Il volume, divenuto negli anni punto di riferimento per gli studi sul tema, è corredato da 11 schede paese relative agli Stati della sponda sud del Mediterraneo, redatte da storici e analisti con l’obiettivo di raccontare l’attuale situazione geopolitica dell’area e gli scenari futuri.
Dal reperimento delle materie prime per le armi, alla fabbricazione delle stesse, al pagamento e alla manutenzione dell'esercito e delle attrezzature militari, combattere le guerre è sempre stato un affare costoso. Agli albori dell'Impero romano, Cicerone (106-43 a. C.) sottolineava che il nerbo cruciale della guerra è, ed è sempre stato, un "flusso infinito di denaro". Così fu anche per il Terzo Reich di Hitler che per fare fronte a questo tipo di esigenze dovette ricorrere inizialmente alla confisca delle riserve auree di Austria e Cecoslovacchia, per poi predare l'oro di tutti i paesi occupati dopo il settembre 1939 e infine sequestrando quanto oro poteva alla popolazione ebraica sottoposta allo sterminio di massa. L'Autore esplora i metodi di riciclaggio e la complicità di alcuni Stati, come la Svizzera, ancora oggetto di studi e controversie, e si interroga anche sul ruolo di altri paesi, in particolare il Portogallo, nel riciclaggio dell'oro rubato ai nazisti, nonché sulla partecipazione della Santa Sede nel trasferire l'oro in Sud America. Nell’ultima parte del volume il libro pone lo sguardo sul dopoguerra, analizzando l'istituzione di una commissione per il recupero e la restituzione dell'oro alle vittime del Reich, così come il successivo ritrovamento di svariati depositi, l'ultimo dei quali forse in Polonia, di quattro tonnellate d'oro. Uno studio ricco di notizie inedite e denso di riflessioni originali.
Quando guardiamo all’Europa, il nostro è uno sguardo apocalittico e segnato dal disincanto, un sentimento oggi acuito dalle tensioni geopolitiche scoppiate ai suoi confini. Un tempo teatro per imperi, colonizzatori e nazioni egemoni, il Vecchio Continente sembra ormai relegato ai margini della Storia: non più protagonista nella scacchiera globale e sempre più impantanato in crisi culturali, morali e finanziarie. In questo saggio, frutto delle lezioni tenute al Collège de France nel 2024, Peter Sloterdijk offre un’ampia ricognizione - insieme archeologica, politica, letteraria e metafisica - di quello che definisce "il continente senza qualità". Anziché cercarne l’essenza, il filosofo propone di intendere l’Europa come un libro da sfogliare, un’opera in continua evoluzione su cui apporre alcuni "segnalibri" per i suoi "capitoli" più significativi. Dalle Confessioni di Sant’Agostino a Out of Revolution dello storico Rosenstock- Huessy, il nostro continente si delinea come un "contesto di apprendimento" costante, pervaso da un sintomatico spirito di autocritica. La vera Europa - confida Sloterdijk - è lì dove le passioni creative resistono alle onde cupe del risentimento. ì
Mentre la deumanizzazione dei palestinesi raggiungeva il suo apice, Adam Raz è tornato a indagare le radici del conflitto, facendo luce su un lato della Guerra arabo-israeliana del 1948 strategicamente rimosso dalla memoria collettiva: il saccheggio di case, negozi e fattorie palestinesi da parte di combattenti e coloni israeliani. Grazie a un’ampia ricerca su fonti primarie - rapporti militari, giornali, lettere e diari -, Raz ricostruisce la storia cronologica di queste "sparizioni" e fornisce una lucida analisi della vicenda da una prospettiva socio-politica. Il suo lavoro svela il legame tra le razzie compiute e le politiche dell’allora primo ministro David Ben Gurion, che miravano a estendere le rivendicazioni israeliane sulle terre dei palestinesi e a mettere in ginocchio la loro economia, facendo sì che non avessero più nulla a cui tornare. In questo scenario emerge la complicità criminale di molti civili israeliani, che fecero bottino dei beni appartenuti a quelli che - prima di diventare nemici - erano i loro vicini di casa.
Questo è l'unico libro aggiornato sulla storia dello Stato di Israele.Il popolo ebraico abita la piccola terra fra il Giordano e il Mediterraneo da 3500 anni, senza averla mai abbandonata, anche se in maggioranza costretto all'esilio. I tentativi moderni di rifondarvi uno Stato ebraico risalgono alla seconda metà dell'Ottocento, la legittimità di questo Stato deriva innanzitutto dagli accordi internazionali conclusi alla fine della Prima guerra mondiale che istituirono il Mandato per la Palestina, il cui fine esplicito era la costruzione di una "residenza nazionale" per il popolo ebraico. A partire dal 1920 circa, gli ebrei della Terra di Israele hanno dovuto resistere al terrorismo arabo. Dopo la fondazione del 1948, Israele è stato attaccato in cinque grandi guerre dagli Stati arabi confinanti (1948-49, 1956, 1967, 1973, 2023), ha subito numerose ondate terroristiche interne e attacchi dal Libano e da Gaza, sempre con lo scopo di distruggerlo. La guerra in corso è l'ultimo di questi episodi. Il libro li racconta e spiega il funzionamento della democrazia israeliana, le strategie e i problemi di un piccolo Paese che appassiona e divide l'opinione pubblica.
"Siena, 6 marzo 2013: il manager della Banca Monte dei Paschi David Rossi muore. Si è suicidato gettandosi dalla finestra del suo ufficio al terzo piano di Rocca Salimbeni? O è stato ucciso, come la famiglia e alcuni giornalisti affermano? La Magistratura, con tre giudici terzi, è stata chiarissima: si tratta di suicidio. La tesi dell'omicidio, invece, sembra creata ad arte per il copione di un giallo che non ha riscontri reali, studiato per solleticare la curiosità di un pubblico che fa audience ed è attratto in modo irresistibile dalla cronaca nera. L'autore, pagina dopo pagina, documenta senza ombra di dubbio che si tratta di un suicidio, anzi di un suicidio ampiamente preannunciato dalla vittima. L'ipotesi dell'omicidio si scioglie così, come neve al sole, si sgretola come argilla sotto l'effetto dirompente della documentazione inedita, che l'autore per la prima volta fa conoscere al grande pubblico. Dopo la lettura di questo libro - ne siamo certi - rimarrà al lettore solo la convinzione che David Rossi, nel momento più terribile della sua esistenza, ha deciso di togliersi la vita; e un grande senso di compassione per un uomo schiacciato dal peso insostenibile di una vicenda, quella del Monte dei Paschi, che ha cambiato per sempre Siena e il suo popolo."
Lo studio della pittura francese del XV secolo negli ultimi decenni si è notevolmente arricchito permettendo di riportare alla luce molte personalità da tempo cadute nell'oblio e di ricostruire l'attività di numerosi centri artistici che costituiscono anelli essenziali della catena di scambi europei. Questo libro cerca di rintracciare tale complessa geografia artistica a partire dall'analisi dell'interazione delle corti francesi e dell'ambiente parigino ai tempi del gotico internazionale, per approfondire le modalità di diffusione dell'"ars nova" e la sua parziale assimilazione nel regno di Francia ai tempi di Carlo V e Luigi XI. Evidenzia infine la normalizzazione di un linguaggio propriamente francese, fondato sul modello di Jean Fouquet.

