
La festa dei centocinquant'anni di unità cade in un'Italia smarrita, un paese che rinnega se stesso e i propri padri fondatori. Ma perché abbiamo un cattivo rapporto con il movimento nazionale che diede origine allo Stato italiano? E per quale ragione ci sentiamo italiani, ma non cittadini di uno Stato nazionale?
Emilio Gentile ripercorre un secolo e mezzo di storia italiana attraverso la lente del rapporto con il Risorgimento e nel confronto con le voci più autorevoli della storiografia italiana e straniera. Da una riflessione svolta senza retorica, senza condanne e senza apologie, emerge il ritratto realistico di un popolo continuamente oscillante fra euforia e depressione, orgoglio e avvilimento, presunzione di grandezza e complesso di inferiorità. Una comunità rissosa, incapace di accordarsi su cos'è l'Italia e cosa sono gli italiani.
Lo scenario è a 10 chilometri da Manhattan, dove si stende una grande area chiamata Flushing Meadows, che prima era una palude infestata dalle zanzare.
È il 30 aprile del 1939. Si apre l'Esposizione Universale di New York. La Rca, la società che possiede la catena radiofonica Nbc, presenta l'ultima meraviglia delle meraviglie, una 'cosa' chiamata tv e, poco dopo, il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt viene inquadrato mentre pronuncia il discorso di inaugurazione.
Comincia così la storia della scatola magica più diffusa al mondo: Aldo Grasso spiega come è cambiata e perché la nostra cultura dal momento in cui ci siamo fermati a guardarla.
Il Novecento fa discutere. La sua eredità è controversa. la sua memoria divisa. Dal regicidio alla Grande Guerra, dal delitto Matteotti all'8 settembre, dal miracolo economico alla contestazione, al terrorismo, al maxiprocesso e a Tangentopoli il corso della storia ha accelerato il passo, impresso svolte, segnato l'identità del nostro paese in un vortice di eventi che ci riguarda tutti da vicino.
Il libro raccoglie i testi delle nove lezioni tenute all'Auditorium di Roma, tra ottobre 2006 e marzo 2007, da alcuni dei più noti storici italiani. Salutato da un grande successo di pubblico, il primo ciclo delle 'Lezioni di Storia - I giorni di Roma' ha tenuto lungamente banco sui quotidiani. Dalla fondazione all'incendio di Nerone, dall'incoronazione di Carlo Magno al rogo di Giordano Bruno, dalla breccia di Porta Pia alle Fosse Ardeatine, in queste pagine scorre il racconto di eventi che hanno segnato indelebilmente la storia e che sono legati insieme dal filo rosso della loro geografia: dall'antichità alla più recente contemporaneità, i giorni di Roma acquistano un significato che travalica le mura cittadine e coinvolge l'intera umanità.
Fino a oggi nessuno storico aveva provato mai a seguire i garibaldini, ad uno ad uno, oltre la soglia dei loro vent'anni: ritrovandone le tracce disperse, quasi pedinandoli nella vita spesso lunga e spesso travagliata che succedette alla loro formidabile giovinezza. È quanto ha voluto e saputo fare Eva Cecchinato.
Sergio Luzzatto, "Corriere della Sera"
La storia di Garibaldi, dei garibaldini trasformisti o sconfitti copre decenni della storia d'Italia, riguarda anche la 'zona grigia' del popolo e il ruolo della chiesa e, tra fascismo e antifascismo, arriva fino a noi, figli ignoranti.
Goffredo Fofi, "Internazionale"
Eva Cecchinato riesce in un'impresa che ha del miracoloso. La scommessa è quella di far convivere monarchici e repubblicani, moderati ed estremisti, conservatori e rivoluzionari: tutti l'un contro l'altro impegnati nell'improbabile assemblarsi di un'Italia unita che cambia volto e connotazione a seconda delle parti che la evocano.
Giorgio Boatti, "Tuttolibri"
Miti, leggende e fantasie letterarie hanno costruito l'immaginario della battaglia di Legnano che ha segnato la storia d'Italia e dell'intera Europa. I fatti però andarono diversamente. 29 maggio 1176: nelle campagne a nord-ovest di Milano, l'imperatore Federico Barbarossa affronta l'esercito delle città italiane raccolte nella Lega Lombarda con un esito che all'epoca pochi si sarebbero aspettati. Perché avvenne lo scontro, come si svolse la battaglia, quali furono le ragioni dei contendenti, quali eventi precedettero il conflitto? Quale disegno politico aveva Federico Barbarossa e cosa rivendicavano i Comuni? Con gli strumenti della storia militare, Paolo Grillo segue passo passo le fasi della battaglia, scende fra le linee dei combattenti e svela cosa c'è dietro quell'amara sconfitta: a Legnano si affrontarono in realtà due forme contrapposte di organizzazione militare. L'Impero, da una parte, con la sua struttura aristocratica, era ben rappresentato dalla celebre e quasi imbattibile cavalleria pesante teutonica. I Comuni, dall'altra, si incarnavano nella collettività in armi dei fanti, che combattevano fianco a fianco ai cavalieri, da uomini liberi, decisi a battersi per la difesa della patria comune. Due mondi diversi, uno prossimo alla fine, l'altro - quello dei cittadini d'Italia - solo all'inizio.
Il denaro nel senso in cui lo intendiamo oggi è un prodotto della modernità. Non è un protagonista di primo piano del Medioevo, né dal punto di vista economico e politico né da quello psicologico ed etico; è meno importante e meno presente di quanto non lo fosse nell'Impero romano, e soprattutto assai meno centrale di quanto non diventerà nei secoli successivi. Dai pulpiti medievali risuona la condanna dell'avarizia come peccato capitale e le parole dei monaci e dei frati elogiano la carità ed esaltano la povertà come ideale incarnato da Cristo. Non l'accumulo, non la ricchezza garantiscono il buon vivere. La salvezza è nel dono e nel sostegno ai deboli. La pecunia è maledetta e sospetta, perché né il denaro né il potere economico sono arrivati a emanciparsi dal sistema globale di valori proprio della religione e della società cristiana. La moneta sonante tornerà a girare con i rifornimenti di metallo prezioso, con lo sviluppo dell'economia cittadina, con la fondazione alla fine del XV secolo di istituti di credito per la sussistenza di molti poveri e con la nascita di una sorta di mercato unico. Sarà una rivoluzione lenta e silenziosa a modificare i pensieri delle donne e degli uomini del Medioevo e della stessa Chiesa, una rivoluzione che ha nome "capitalismo".
La documentata testimonianza della presenza della Comunità Ebraica nella storia del nostro Paese, dal Risorgimento alla Resistenza.
Questo libro contiene una cronologia ragionata e tematica dei tre secoli dell'età moderna, il Cinquecento, il Seicento e il Settecento. Per ogni secolo una cronologia generale ritma il susseguirsi dei principali eventi su scala mondiale. Seguono finestre specifiche di approfondimento sui grandi eventi che hanno profondamente trasformato la storia dell'umanità come le esplorazioni geografiche, la conquista delle Americhe, la Riforma protestante, la rivoluzione scientifica, la Rivoluzione francese, ma anche su situazioni particolari, come l'Italia del Cinquecento, la rivolta dei Paesi Bassi, la guerra dei Trent'anni e le settecentesche guerre di successione, importanti per completare e articolare il quadro generale. Ogni secolo si chiude con una finestra sulla cultura in cui si ricordano le grandi opere in campo letterario, scientifico, artistico e politico. Per ciascuna finestra un breve testo di commento mette in evidenza i significati degli eventi o ne ricorda le interpretazioni storiografiche. Una cronologia finale permette la consultazione rapida del succedersi dei papi e dei sovrani nei tre secoli. Attraverso questa struttura che ordina gli eventi senza semplificarne la complessità si vuole offrire al lettore sia il dato preciso sia il quadro di insieme, in un equilibrio di visione generale e di sguardo sul particolare che risponde a diversi livelli e diverse esigenze di conoscenza della storia.
Il periodo compreso tra la fine della Grande guerra e la marcia su Roma fu cruciale per la storia d'Italia. Nella ricostruzione degli avvenimenti che portarono il fascismo al potere il volume si sofferma sulla debolezza del sistema liberale, sugli errori della sua classe dirigente e dei principali avversari - socialisti e cattolici in primo luogo - ma sottolinea soprattutto la grande novità rappresentata dal movimento fascista e la sua forza di attrazione.