
Sette autori e un fotografo in viaggio dentro l’Italia di oggi alla scoperta di alcuni luoghi della persecuzione e dello sterminio durante il fascismo e il nazismo.
Non ‘libro della memoria’ per addetti ai lavori ma racconti di autori contemporanei; reportage che aggiungono alla memoria collettiva anche lo sguardo soggettivo, le riflessioni e le domande, le emozioni e i malesseri della singola vicenda intellettuale e umana.
Sette luoghi simbolo di destini segnati nell’Italia di allora: ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti e gente qualsiasi. Oggi un libro che è insieme un itinerario nella storia e nella geografia del belpaese, uno sguardo sul presente e sul passato, una riflessione sul futuro.
Ferramonti, le Isole Tremiti, Agnone, Via Tasso e le Fosse Ardeatine a Roma, Fossoli, Meina e la Risiera di San Sabba a Trieste: luoghi che descrivono il percorso tragico che conduce dall’esclusione al concentramento, alla deportazione, alla strage, allo sterminio: situazioni diverse che non avrebbero potuto sussistere se non concatenate. L’una meticolosamente preceduta dall’altra.
Un viaggio anche dentro i rischi del presente.
Il volume contiene saggi di autori vari, italiani e ciprioti (Antonella Balsano, Tassos Chatzianastasiou, Camillo Filangeri, Gheorghios Gheorghìs, Stamatìa Laoumtzì, Michalis Pierìs, Mimis Souliotis, Vincenzo Pecoraro) dedicati alla cultura e alla storia di Cipro, la grande isola collocata in una posizione cruciale del Mediterraneo, con la Turchia a nord e la Palestina a oriente, "una pietra gettata in mezzo al mare" - come scriveva il cronista Leonzio Machieràs, padre della letteratura cipriota - di cui ancora si conosce troppo poco. I temi trattati sono, oltre alla situazione attuale dell'isola di Cipro, i rapporti tra Cipro e l'Italia, e, con aspetti finora inediti o poco noti, tra la Sicilia e Cipro nei secoli XV-XVII.
Il presente lavoro concerne la trascrizione del Catasto Senese del 1318, la cosiddetta Tavola delle possessioni", relativo a tre Comuni rurali dell'alta e media Valle dell'Asso: Montelifré, S. Giovanni d'Asso e Monterongriffoli. "
Il gas è importante nella strategia di Eni, in direzione della neutralità carbonica nel 2050: fra tutti i combustibili fossili, il gas naturale è uno di quelli con la minore impronta carbonica. Eni, nella produzione e nel trasporto di gas, punta a diminuire sempre di più le emissioni, con l'impiego di processi e tecnologie all'avanguardia. Il gas è un elemento fondamentale anche per rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti di energia: l'utilizzo del gas nel mix produttivo, insieme alle rinnovabili, rientra nei progetti finalizzati all'accesso all'energia nei Paesi che ospitano le attività di Eni, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite. La nostra presenza nel mondo ci consente di rispondere in modo adeguato alle crescenti richieste di energia. In questo contesto, la crescita del GNL (gas naturale liquefatto) apre per Eni nuovi orizzonti a livello globale.
Fu in Germania che, nel Quattrocento, l'invenzione della stampa, dell'incisione e della xilografia fornì al singolo la possibilità di diffondere le proprie idee in tutto il mondo. Proprio mediante le arti grafiche la Germania assurse al ruolo di grande potenza nel campo artistico, grazie principalmente all'attività di un artista che, benché famoso come pittore, divenne una figura internazionale solo per le sue doti di incisore e xilografo: Abrecht Dürer. Le sue stampe per più di un secolo costituirono il canone della perfezione grafica e servirono da modelli per infinite altre stampe, come pure per dipinti, sculture, smalti, arazzi, placche e porcellane, non solo in Germania, ma anche in Italia, in Francia, nei Paesi Bassi, in Russia, in Spagna e, indirettamente, persino in Persia. L'immagine di Dürer, come quella di quasi tutti i grandi, è cambiata secondo l'epoca e la mentalità in cui si è riflessa, ma sebbene le qualità distintive della sua innegabile grandezza furono variamente definite, questa grandezza fu riconosciuta subito e mai messa in dubbio. Con un testo di Erwin Panofsky.